Nel semplice modello di tirannia che abbiamo imparato a scuola, c'è un cattivo in cima, o forse diversi perché ha bisogno di consiglieri, e poi ci sono tutti gli altri che soffrono sotto il suo giogo. Il compito della libertà è rovesciare il potente cattivo e liberare tutti.
Parlo di modello semplice, ma sono abbastanza sicuro di averci creduto per tutta la vita. E in fondo c'è una certa verità: i più grandi conflitti nella storia del mondo mettono sempre lo stato contro il popolo, visto che il primo gode del privilegio legale di minacciare ed imporre la violenza. Tale potere è inevitabilmente soggetto ad abusi.
Eppure oggigiorno sta succedendo di più. Ricordo di aver letto The Black Book of Communism quando venne pubblicato nel 1999. Il capitolo sulla Cina l'ho trovato più avvincente: descriveva la forza terrificante chiamata La Guardia Rossa. Era quella che oggi chiamiamo un'organizzazione non governativa, terroristi più precisamente, ed erano più convinti degli insegnamenti di Mao rispetto a Mao stesso. Erano accecati dall'ideologia rossa e pronti ad uccidere, e lo fecero: a milioni sono morti.
Si diceva che lo stesso Mao era allarmato dalla loro ferocia, la quale contribuì alla carestia di massa e infine al cannibalismo, ma non abbastanza da fermarla. I suoi insegnamenti avevano scatenato l'inferno. Doveva accendere un fiammifero, ma il carburante che veniva dal basso scatenò un incendio devastante e le famiglie si facevano a pezzi. Le persone facevano a gara per vedere quanto terrore e oppressione potevano infliggersi l'un l'altro in nome del comunismo e della lealtà al partito.
Ma sicuramente, pensai all'epoca, questa è un'abitudine culturale unica in Cina, qualcosa che ha a che fare con la mentalità collettivista/conformista. Ne sappiamo poco o nulla in Occidente, perché celebriamo l'individualismo e diffidiamo del potere. Non ci uniamo a folle inferocite, non troviamo significato nel conformismo, non ci infliggiamo violenza a vicenda per scelta. Un tale esempio di tirannia non può essere trovato nella nostra civiltà.
O almeno così credevo...
In questo periodo di pandemia abbiamo scoperto il contrario. Tutto è iniziato nel marzo 2020, quando milioni di americani sono stati reclutati nei ranghi di quelli che chiamavo scherzosamente Guerrieri della Giustizia Sanitaria. Erano i flagellanti del mondo moderno, esilaranti nel loro abbigliamento e nelle loro sdolcinate sofferenze. Nel corso del tempo, sono diventati meno uno scherzo e più una minaccia: hanno iniziato controllando le nostre comunità affinché si usasse la mascherina e si aggiravano per i negozi di alimentari urlando contro le persone che camminavano nella direzione sbagliata. Vi avrebbero denunciato solo perché troppo vicino agli altri.
Inizialmente avevo pensato che la nazione si sarebbe rivoltata contro gli ordini di stare a casa, la chiusura di scuole e chiese, e le chiusure discriminatorie delle attività commerciali le quali hanno privilegiato i grandi rivenditori rispetto ai commercianti locali. Mi sbagliavo. Gli stati sono stati in grado di reclutare moltitudini nei ranghi dell'irrazionale. La paura ha reso le persone conformi e questa acquiescenza ha trasformato molte persone in paladini della propria situazione e bramose di conformismo di massa nei confronti del nuovo dispotismo.
È stato un periodo strano, ma non è finita. Proprio ieri volevo aiutare una persona che aveva difficoltà a salire le scale con una grande scatola. Ovviamente era mascherinata; ho cercato di aiutarla, ma i suoi occhi mi hanno fulminato sul posto. Ha scosso la testa a destra ed a sinistra; ho provato di nuovo e è indietreggiata con rabbia. Ok, immagino che il mio piccolo atto di generosità non fosse apprezzato, quindi mi sono allontanato e lei è tornata ad avere difficoltà da sola, più felice nella sua situazione che nel correre il rischio di essere "infettata" da me.
Tutti questi esempi sembrano un po' meschini, ma in realtà l'impulso dietro queste azioni è molto più minaccioso. Stanno facendo a pezzi il Paese e con l'incoraggiamento nientemeno che del presidente. Ad ogni suo discorso Biden cerca e trova capri espiatori per infervorare la popolazione. Prima era il Sud degli Stati Uniti, poi gli stati repubblicani, poi il virus è migrato, poi ha spostato i riflettori sui non vaccinati e ora demonizza chi non vuole vaccinarsi e incoraggia tutti gli altri a trattare questa gente allo stesso modo.
I non vaccinati sono il nemico, esattamente nel modo in cui diceva il filosofo Carl Schmitt: un'assegnazione arbitraria di malizia come mezzo per intensificare il potere politico attraverso la divisione sociale. Questa è l'essenza della politica, scriveva Schmitt. Sono il conflitto, la contesa e la sofferenza – non la pace e la prosperità sociale – che danno senso alla vita.
Qualsiasi regime che voglia rimanere al potere conosce questo segreto dell'egemonia: il desiderio di ripulire la società dal nemico è ciò che costringe alla conformità. Ogni tirannia nella storia è dipesa da reclute all'interno della propria cultura. Credono alla bugia sapendo benissimo che è una bugia. La menzogna permette loro di partecipare all'epurazione e diventano carnefici volenterosi. È una verità che si è ripresentata spesso nel corso della storia, a prescindere dai particolari del dispotismo del momento.
L'impulso culturale dietro la demonizzazione dei non vaccinati è essenzialmente puritano: dobbiamo sbarazzarci di cose e persone impure. Questo è il motivo per cui sentiamo parlare dei non vaccinati allontanati dagli ospedali e perché c'è quasi silenzio da parte dei media sulla crudeltà dei loro licenziamenti.
La vaccinazione è arrivata a fungere da proxy per la lealtà politica, proprio come ha fatto il mascheramento l'anno scorso.
Avere l'ideologia politica sbagliata vi rende impuri. Dovresti essere epurati, ecco perché anche l'amministrazione Biden non si preoccupa dei licenziamenti di massa. Ciò aiuta a purificare il Paese dai recalcitranti: è un impulso maoista e Biden ha la sua Guardia Rossa, la persona media che urla su Twitter e nei negozi e indossa mascherine da sola in auto. Questi sono i veri tiranni.
Lo storico Will Durant ha scritto: “C'è sempre, in ogni società, una minoranza i cui istinti si rallegrano quando ha il permesso di perseguitare; è una liberazione dalla civiltà”. Ha ragione. È la Guardia Rossa, sono gli scontenti che cercano un senso alla loro miserabile vita e pensano di averlo trovato nella persecuzione degli altri. Lo stato ne trae beneficio e scatena la brama per l'imposizione del dolore. L'impulso sadico si diffonde e minaccia la civiltà stessa.
Hannah Arendt in Le origini del totalitarismo ha offerto l'analisi più preveggente e alcuni dei suoi punti sono facilmente identificabili nel nostro ambiente attuale:
In un mondo mutevole e incomprensibile, le masse erano arrivate al punto in cui avrebbero creduto allo stesso tempo a tutto e niente; avrebbero pensato che tutto fosse possibile e che niente fosse vero. [...] La propaganda di massa ha scoperto che il suo pubblico era sempre pronto a credere al peggio, non importa quanto assurdo, e non si opponeva all'essere ingannato perché riteneva comunque una bugia ogni affermazione. I capi totalitari basavano la loro propaganda sul presupposto psicologico che, in tali condizioni, si potesse far credere un giorno alle affermazioni più fantastiche e confidare che se il giorno dopo fossero saltate fuori prove inconfutabili della loro falsità, si sarebbero rifugiati nel cinismo; invece di abbandonare i capi che avevano mentito loro, avrebbero protestato di aver sempre saputo che l'affermazione era una bugia e avrebbero ammirato i leader per la loro superiore abilità tattica.
Quindi il punto di svolta arriva quando le persone credono alla bugia sapendo benissimo che è una bugia. Morale, verità e fatti non hanno più peso culturale. Nessuno è veramente al sicuro in questo mondo. L'umorismo, per esempio, è fuori discussione nel mezzo della pulizia sociale, culturale e politica. Il dissenso in generale è pericoloso. L'intensificarsi della cosiddetta “cancel culture” nel mezzo di questa crisi non è casuale, fa tutto parte della sete di sangue che si scatena in un mondo consumato dall'iperpoliticizzazione e dal rifiuto generalizzato dello spirito liberale.
Pensateci. Questo inferno di blocchi, persecuzioni ed epurazioni è iniziato in tempi economici favorevoli, ora invece ci stiamo dirigendo verso tempi economici molto negativi. Siamo stati avvertiti dell'inflazione a due cifre ed è già arrivata, con il 20% e oltre per gli input dei produttori. L'hashtag #emptyshelves è di tendenza in questo momento su Twitter. Non avrei mai pensato di vedere una cosa del genere in vita mia. Le persone incolpano le catene di approvvigionamento, anche se non sanno cosa siano, ma la natura della crisi è molto più profonda. Poi c'è la crisi nel mondo del lavoro che si sta intensificando ed i futures sul gasolio che sono già alle stelle mentre ci avviciniamo all'inverno.
Ieri ho parlato con un famoso epidemiologo e si aspetta un'ondata di malattie questo inverno, non solo il Covid (la vaccinazione di massa non controlla l'infezione o la diffusione) ma tutte le altre malattie scatenate dai lockdown che hanno distrutto il sistema immunitario, interrotto gli screening per il cancro e portato ad un aumento di peso e abuso di droghe e alcol. La depressione e i disturbi d'ansia colpiscono centinaia di milioni di persone e la rabbia pubblica si è scatenata ad un livello che non avevamo mai sperimentato in precedenza. I capri espiatori sono essenziali in questi tempi e ci sono sempre persone pronte e disposte ad infliggere loro sofferenza.
Mettete insieme tutto questo ed avrete chiaro il quadro del disastro imminente. Ci siamo già scaldati l'un l'altro in questi brutti tempi e quando diventeranno davvero terribili, con la scarsità di cibo e la diffusione della cattiva salute, peggioreranno. Scopriremo la verità sulla tirannia: la forza trainante non è il dittatore, ma molto spesso sono i nostri vicini, colleghi di lavoro, familiari e amici.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Grazie di cuore per questo pezzo: chiaro, diretto e terribilmente vero.
RispondiEliminaCondivido appieno molte riflessioni, in particolare quella riguardo ai "tiranneggiati/dittatori", che ritengo saranno i principali nemici, avversari e censori dei liberi e della libertà.
Grazie ancora, a rileggersi presto.
Antonio Pani