giovedì 9 settembre 2021

L'economia Austriaca può aiutare gli investitori a guardare oltre il breve termine

 

 

di Christian Hubbs

«La cosa più importante è aspettare e noi siamo qualificati per aspettare.»
~ Francsico  García Paramés

Francsico García Paramés, spesso definito come il Warren Buffett spagnolo, è un investitore rinomato che però è quasi sconosciuto al pubblico americano. Con il suo primo libro, Investing for the Long Term, le cose dovrebbero cambiare.

I primi tre capitoli del libro delineano la biografia di García, mentre passava da studente universitario mediocre al suo primo lavoro presso El Cortes Inglés (un grande rivenditore spagnolo) per poi prendere un MBA 15 mesi dopo. Questo percorso lo ha portato alla sua prima esposizione agli investimenti e al suo lavoro presso l'azienda spagnola Bestinver, dove è passato da analista a gestore di fondi e infine alla fondazione del proprio fondo. In tutto questo si può approfondire lo sviluppo intellettuale di García, scoprendo One Up on Wall Street di Peter Lynch e gli economisti Austriaci, nonché le decisioni che ha preso come gestore patrimoniale e come ha pensato alle sue varie selezioni di titoli.

La carriera da investitore di García copre oltre 30 anni attraverso periodi turbolenti, in particolare mentre i suoi investimenti si concentravano su società europee durante il crollo del 1987, la caduta dell'Unione Sovietica, la bolla dot-com, il crisi finanziaria del 2008 e le successive crisi del debito sovrano che hanno afflitto la Spagna e molti Paesi dell'Europa meridionale. Nonostante tutta la frenesia, García dipinge un quadro di calma e pazienza, gestendo abilmente il fondo secondo i suoi rigidi principi. L'approccio di García rispecchia quello di Buffett, poiché impiega del tempo per istruire gli investitori sugli approcci d'investimento per infondere un senso di calma e pazienza e scoraggiare coloro che cercano di guadagnare velocemente.


Filosofia d'investimento

La seconda parte del libro, che comprende all'incirca i restanti due terzi del testo, si concentra sulla filosofia e sul metodo di García. Il primo capitolo di questa sezione mette in evidenza l'influenza degli economisti Austriaci che gli hanno fornito una visione ed un quadro coerente con un approccio d'investimento sul valore. È fondamentale, perché tale tipo d'investimento non cerca di prevedere movimenti di prezzo o obiettivi, ma vuole identificare quelle società con un solido criterio economico di base e che il mercato sta sottovalutando, acquistarle ad un buon prezzo ed aspettare. Allo stesso modo, gli Austriaci non cercano di prevedere la crescita del PIL del prossimo anno, il tasso di disoccupazione, il tasso d'inflazione o qualsiasi altro indicatore economico venga sbandierato dalla stampa. Invece usano la loro teoria per fare previsioni di tendenza a lungo termine: i tempi sono nella migliore delle ipotesi imprecisi, ma gli eventi si verificano secondo le teorie presentate da Mises, Rothbard e altri. Ciò produce una potente struttura intellettuale che opera sulla stessa scala temporale dell'investitore sul valore, consentendo di raccogliere futuri benefici proteggendosi dagli errori della politica monetaria e delle bolle.

García riassume le intuizioni chiave dell'economia Austriaca applicate all'investimento in dieci punti:

  1. I mercati funzionano, per definizione.
  2. I mercati non sono mai in equilibrio.
  3. La crescita economica si basa su una maggiore produttività finanziata dal risparmio.
  4. L'investimento richiede risparmi, sacrificando il consumo di oggi per il consumo in futuro e basato su una maggiore produttività.
  5. La manipolazione dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali porta al ciclo boom/bust.
  6. Lo stato naturale dell'economia è deflazionistico.
  7. L'assenza di una valuta legata all'oro – o una merce simile libera da decisioni politiche – significa che la valuta si deprezzerà in modo permanente rispetto ai beni reali.
  8. I prezzi dei prodotti, che dipendono dal desiderio dei consumatori di acquistarli, determinano i costi e non il contrario.
  9. I costi di produzione sono soggettivi, nel senso che qualsiasi struttura di produzione può variare a seconda delle circostanze.
  10. I modelli economici sono — a tutti gli effetti — inutili.

Per ciascuno di questi punti, García fornisce applicazioni d'investimento dalla sua esperienza e storia. Presentato in un tale contesto, al lettore viene lasciato un apprezzamento più profondo di come la comprensione dell'economia possa avere un impatto diretto sui propri risparmi e sulle decisioni d'investimento.


Come investire

Al di là del quadro economico generale, García dedica più capitoli a come investe, analizza le aziende e il perché fa quello che fa. Una sezione importante è la sua discussione dei dati sui rendimenti delle azioni a lungo termine rispetto ad altri asset e su come concepisce il rischio. Sostiene la necessità di detenere azioni rispetto a tutti gli altri asset esaminando i dati degli ultimi 200 anni e mostrando la crescita regolare di questi indici rispetto a obbligazioni, titoli del Tesoro, oro e liquidità. Anche se penso che la visione a 200 anni sottostimi il valore attuale dell'oro come asset d'investimento, questa prospettiva a lungo termine è fondamentale, specialmente per gli investitori che hanno avuto un decennio difficile sin dalla crisi finanziaria. Questa visione a lungo termine si allinea bene anche con la comprensione del rischio da parte di García, che non è legata alla volatilità di un asset ma piuttosto alla probabilità di perdere denaro detenendo quel bene. Come mostra, questa prospettiva sul rischio gioca molto a favore per le azioni perché i rendimenti a lungo termine sono sempre stati positivi.

La strategia di García è il classico value investing. È informato sull'economia Austriaca e si nota una maggiore attenzione internazionale rispetto alla maggior parte degli investitori con sede negli Stati Uniti. Ciò gli consente di trarre vantaggio dalle aziende che lavorano in tutti i mercati, perché potrebbero avere sede in Svizzera mentre la maggior parte delle loro attività si svolge negli Stati Uniti. Ciò significa che sono spesso sottovalutate e quindi sottovalutate anche dagli investitori statunitensi ed europei, il che può portare all'acquisto di buone società a valutazioni interessanti. Altre caratteristiche che García cerca sono le family ownership in quanto tendono ad avere una linea temporale che si allinea con il suo orizzonte d'investimento, aziende più piccole che rischiano di essere ignorate a causa della loro mancanza di riconoscimento a livello internazionale, o conglomerati che possono essere difficili da analizzare, il che li rende ottimi guadagni.

Forse uno dei capitoli più preziosi del libro arriva alla fine della discussione sulla psicologia umana. Abbiamo tutti pregiudizi radicati che dobbiamo combattere e gli investitori possono valutarli più di altri. Il nostro approccio richiede pazienza e obiettività. Ci scottiamo quando vendiamo una buona compagnia troppo presto, o quando ci innamoriamo dei nostri picconi mentre invece ciò che abbiamo in mano è un limone e l'abbiamo classificato erroneamente. Semplici promemoria, come quelli forniti da García sui punti ciechi psicologici, sono fondamentali da avere davanti ai nostri occhi per rimanere concentrati e consapevoli delle nostre carenze come investitori.


Una nuova aggiunta al canone dell'investimento sul valore

Il libro di García è un contributo unico alla letteratura sul value investing. Sebbene nessuna delle intuizioni sia necessariamente originale, fornisce la propria interpretazione dei principi sviluppati dai precursori dell'investimento sul valore. Incorpora un'esplicita prospettiva Austriaca nelle sue strategie e prospettive d'investimento. Questa, a mio parere, era una prospettiva che mancava da anni alla comunità del value investing e come ho scritto altrove la maggior parte segue la visione economica di Buffett, che è corretta quando dice che gli economisti sono inutili per gli investitori, il problema è che la maggior parte degli investitori segue le previsioni per i prossimi 12 mesi. Questi modelli matematici sono irrimediabilmente fuorvianti e servono solo a far perdere tempo all'investitore alla ricerca di rendimenti nel lungo periodo.

Al di là della sua incorporazione di un approccio Austriaco, García mette a fuoco alcune delle opportunità uniche disponibili nei mercati europei. Questi vengono spesso trascurati dagli investitori con sede negli Stati Uniti che hanno molta meno familiarità con le società dall'altra parte dell'Atlantico. García fornisce ottimi motivi per ritenere che, se espandiamo sufficientemente la nostra cerchia di competenze, gli investitori con sede negli Stati Uniti possono identificare un enorme valore esaminando attentamente ciò che viene offerto presso la Deutsche Börse, la Bolsa de Madrid e le loro controparti.

In breve, consiglio vivamente Investing for the Long Term come lettura illuminante adatta sia ai principianti che agli investitori esperti, in particolare quelli interessati all'economia Austriaca ed ai mercati europei.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Dopo lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008, le case venivano vendute a sconto ed anche i finanziamenti per comprarle erano concessi a prezzi stracciati. Entrano in scena i player nei mercati finanziari, generosamente finanziati dal credito facile del sistema bancario centrale. Hanno comprato migliaia di case ed il tasso di possesso di Main Street è calato drasticamente. Ma manipolazioni e distorsioni non si fermano a questi mercati, si ampliano al resto di essi.

    Blackstone è stata una delle grandi società d'investimento ad acquistare in blocco case pignorate all'indomani della crisi del 2008. E quando la FED ha abbassato artificialmente i tassi, ha messo Blackstone in competizione con le famiglie di Main Street. Queste ultime vogliono un posto dove vivere, mentre Blackstone punta sui rendimenti. E quando questi ultimi scendono sotto lo zero in termini reali, bisogna guardare ai volumi. Ecco perché Blackstone può pagare di più per una casa rispetto ad una famiglia media ed è per questo che i prezzi delle case stanno salendo, al punto che la famiglia media non può più permettersi di acquistare la casa media.

    Man mano che il prezzo degli asset aumenta, Wall Street guadagna, ma la famiglia media, che lavora nell'economia di Main Street, non guadagna di più. È bloccata, cercando di pagare una casa più costosa con lo stesso vecchio reddito.

    La stessa cosa, più o meno, è successa in borsa e addirittura nel mercato junk (dove l'85% delle obbligazioni spazzatura ha ormai un rendimento negativo reale). Se prima delle forti manipolazioni del sistema bancario centrale (1987), gli individui medi riuscivano ancora a farsi una famiglia, a risparmiare e ad investire nei mercati azionari/obbligazionari, adesso i nodi stanno venendo al pettine poiché le conseguenze della distorsione dei tassi d'interesse e della stampa scriteriata di denaro sono una realtà. Infatti quelle manipolazioni, che si supponeva fossero confinate ai mercati finanziari, sono progressivamente percolate nell'economia più ampia dove la famiglia media è gravata da debiti, dove i lavori manifatturieri sono stati esportati in Cina, incapace di risparmiare, senza capitale e con poche possibilità di averne mai, nessuna casa, macchina, asset fruttiferi e ormai senza possibilità di crearne una.

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