lunedì 13 settembre 2021

I lockdown ci hanno mostrato quanto siano diventati pericolosi gli ingegneri sociali

 

 

di Birsen Filip

Dall'inizio dell'epidemia di Covid-19 i governi di tutto il mondo, insieme ad una manciata di esperti medici non eletti, si sono comportati come se fossero gli ingegneri sociali di regimi totalitari (ad esempio, fascismo, nazismo e comunismo). Per essere più precisi, questo gruppo selezionato di leader politici ed esperti medici ha sconvolto le economie, così come la vita di miliardi di persone, attuando blocchi estremamente coercitivi e restrittivi e misure di distanziamento fisico allo scopo dichiarato di tenere sotto controllo l'epidemia attuale e prevenirne altre in futuro. Misure specifiche hanno incluso il coprifuoco, pattuglie di polizia per le strade, la chiusura obbligatoria delle imprese ritenute non essenziali, nonché dei luoghi di lavoro, delle scuole e degli istituti di istruzione superiore, il divieto di assembramenti, la cancellazione di eventi sportivi e culturali, la sospensione delle funzioni religiose e le restrizioni ai movimenti e alle interazioni personali a livello locale, nazionale ed internazionale. In molte parti del mondo, le persone sono state sottoposte all'ordine di stare a casa, il quale richiedeva loro di trascorrere la maggior parte della giornata confinate ed isolate nelle loro case. Le misure di lockdown sono state utilizzate anche per vietare alle persone di partecipare a proteste pubbliche e di esprimere liberamente le proprie opinioni, poiché il mancato rispetto ha portato ad arresti, fermi e multe. Inoltre non è stato raro vedere un'eccessiva forza di polizia utilizzata per imporre blocchi e coprifuoco e per disperdere le proteste contro restrizioni irragionevoli. Alcuni governi hanno anche istituito centri di detenzione per i viaggiatori internazionali che entravano nei loro Paesi, dove erano costretti a mettersi in quarantena a proprie spese mentre aspettavano i risultati dei tamponi. All'inizio di giugno 2021 il governo provinciale dell'Ontario, in Canada, è arrivato al punto di annunciare che i residenti nelle case di cura sarebbero stati presto autorizzati a "stretti contatti fisici, compresa la presa per mano" e "brevi abbracci" con i visitatori quando entrambe le parti sarebbero state completamente immunizzate.

Invece di criticare questo stato di cose, i media generalisti e le principali piattaforme di social media sono state pienamente d'accordo. Si sono rivelati collaboratori volenterosi dei governi in queste questioni, glorificando le loro misure oppressive e punitive, censurando i punti di vista critici e promuovendo una cultura della sorveglianza, il tutto mentre hanno diffuso la paura. Hanno anche promosso incessantemente l'iniezione di vaccini sperimentali come l'unica soluzione che porrà fine alle misure di blocco totalitario.

Se Karl Popper e Friedrich Hayek avessero assistito al tipo di pianificazione centrale che ha avuto luogo dall'inizio della pandemia, l'avrebbero chiamata "ingegneria sociale olistica". Erano convinti che i sostenitori del concetto di ingegneria sociale cercassero di estendere "il potere dello stato" nel controllare e rimodellare la società nel suo insieme secondo i propri ideali, obiettivi e volontà.[1] Secondo Popper, gli ingegneri sociali credono di poter diagnosticare gli obiettivi e le esigenze della società e quindi implementare una strategia per raggiungerli attraverso una pianificazione su larga scala.[2] Tuttavia un'impresa del genere richiederebbe agli ingegneri sociali di coordinare centralmente le attività di milioni di persone sostituendo le volontà ed i fini di quegli individui con i propri. Nel frattempo Hayek ha affermato che il modo migliore per far sì che tutti servano i fini degli ingegneri sociali è

far credere tutti in quei fini. Per far funzionare un sistema totalitario non basta che tutti siano costretti a lavorare per gli stessi fini, è essenziale che le persone giungano a considerarli come propri. Sebbene le credenze debbano essere scelte per le persone e imposte loro, devono diventare le loro credenze; un credo generalmente accettato che fa sì che gli individui, per quanto possibile, agiscano spontaneamente nel modo in cui il pianificatore vuole. Se il sentimento di oppressione nei Paesi totalitari è in generale molto meno acuto di quanto la maggior parte delle persone nei Paesi liberali immagini, è perché i governi totalitari riescono in larga misura a far pensare le persone come vogliono.[3]

Gli ingegneri sociali oggi sono riusciti in gran parte a convincere le masse che le misure oppressive di blocco sono in definitiva nel migliore interesse della società nel suo insieme. In molti casi sono riusciti a far credere a molte persone che gli obiettivi dei lockdown siano in realtà i propri obiettivi. Allo stesso tempo, gli ingegneri sociali hanno scoraggiato le "critiche", poiché non hanno "udito lamentele relative alle misure" che hanno istituito.[4] Di conseguenza le opinioni contrarie avanzate da alcuni giornalisti, attivisti, dissidenti, esperti legali, professionisti medici e chiunque altro abbia a cuore la libertà, le violazioni dei diritti umani e il bene comune sono state sistematicamente messe a tacere. Popper ha spiegato che l'ingegnere sociale:

dovrà essere sordo a molte lamentele; infatti sarà suo dovere sopprimere obiezioni irragionevoli (dirà, come Lenin, "non si può fare una frittata senza rompere alcune uova"). Ma dovrà altresì sopprimere anche le critiche ragionevoli.[5]

Dopo quasi un anno e mezzo di misure statali anti-liberali, anti-democratiche, non etiche, anti-scientifiche, astoriche e oppressive, negando a miliardi di persone i loro diritti umani fondamentali, la libertà e la sovranità, la vita sociale ed economica è stata completamente paralizzata in molti Paesi e regioni. Tuttavia gli ingegneri sociali di oggi hanno trattato critiche e lamentele come "una macchia", una prova di irrazionalità e violazioni del bene comune.[6]

Hayek e Popper hanno incessantemente messo in guardia sulla forma di pianificazione centrale a cui siamo attualmente sottoposti, che è stata utilizzata da numerosi dittatori e tiranni come Hitler, Stalin e Pol Pot. Hanno specificamente sostenuto che non solo porterebbe le società sulla "strada verso la schiavitù", ma causerebbe anche danni sociali ed economici irreversibili su larga scala. Infatti, da quando sono iniziati i lockdown, la libertà generale (ad esempio, libertà di parola, libertà di espressione, libertà di religione, libertà di riunione, libertà di stampa e libertà intellettuale), la libertà negativa (cioè libertà dalla coercizione), la libertà positiva (cioè libertà di auto-sviluppo), la libertà soggettiva (cioè libertà di agire in base alla propria volontà e opinioni), la libertà oggettiva (cioè libertà di "stare con gli l'altro") e la libertà economica (ad esempio, libertà di guadagnarsi da vivere, produrre, comprare, vendere, ecc.) sono state tutte violate. Inoltre centinaia di milioni di persone hanno perso il lavoro o hanno subito riduzioni di reddito, molte piccole e medie imprese sono fallite, i tassi di disoccupazione sono aumentati nelle principali economie e la maggior parte dei Paesi è entrata in recessione. Inoltre i lockdown hanno anche avuto una serie di conseguenze sociali e sanitarie indesiderate, tra cui l'aumento della violenza domestica a livelli senza precedenti, sotto forma di abuso sia fisico che emotivo; un aumento significativo dell'abuso di sostanze stupefacenti e dei relativi decessi (ovvero overdose); peggioramento dei problemi di salute mentale che portano a depressione e suicidi; isolamento e stili di vita e comportamenti antisociali, in particolare nei bambini; inattività fisica e aumento di peso; la cancellazione o il ritardo delle procedure mediche, interventi chirurgici e consulenze. Le inaspettate conseguenze distruttive delle misure di blocco totalitario si faranno sentire senza dubbio per i decenni a venire.

Hayek e Popper non sarebbero rimasti sorpresi dal fatto che le misure di lockdown avessero generato così tanti impatti negativi sulle persone, sull'economia e sulla società. Infatti hanno avvertito che l'ingegneria sociale non avrebbe mai potuto raggiungere i suoi obiettivi e fini predeterminati nel mondo reale per due ragioni principali: la natura limitata e dispersa della conoscenza umana e le forze spontanee della società. Sulla base del concetto di conoscenza dispersa, “sappiamo poco dei fatti particolari ai quali l'intera attività sociale si adegua continuamente per fornire ciò che abbiamo imparato ad aspettarci. Conosciamo ancor meno le forze che determinano questo aggiustamento coordinando opportunamente l'attività individuale”.[7]

Hayek e Popper avrebbero sostenuto che gli ingegneri sociali di oggi non potevano realisticamente possedere il tipo di conoscenze necessarie per pianificare blocchi così oppressivi su larga scala. Secondo loro, ignorando la natura dispersa della conoscenza umana, gli ingegneri sociali credevano erroneamente di poter possedere tutta la conoscenza necessaria per ridisegnare un'intera società, avendo anche il controllo completo su tutti gli sforzi diretti al raggiungimento di obiettivi valutati teleologicamente. Infatti Hayek e Popper hanno concluso che è impossibile esercitare un controllo completo sulla società attraverso l'ingegneria sociale, perché i limiti della conoscenza umana impediscono a chiunque di prevedere tutte le possibili conseguenze delle azioni umane. Questi fattori si applicano agli ingegneri sociali contemporanei e potrebbero spiegare perché non sono stati in grado di prevedere con precisione le conseguenze di molte delle politiche e misure oppressive volte a mitigare la diffusione e gli impatti del Covid-19.

Popper e Hayek sostenevano che anche se fosse ipoteticamente possibile per un ingegnere sociale possedere tutte le conoscenze necessarie per pianificare e organizzare centralmente un'intera società, non sarebbe comunque in grado di raggiungere i propri obiettivi valutati teleologicamente nel modo in cui immaginavano a causa della forze spontanee della società, le quali rappresentano il secondo principale ostacolo al successo della pianificazione centrale su larga scala. Le forze spontanee della società renderebbero impossibile raccogliere informazioni dettagliate sulle attività in continua evoluzione, gli interessi privati, le circostanze particolari, le relazioni complesse e le preferenze di milioni di persone. I risultati inaspettati e non pianificati associati alle forze spontanee della società si traducono inevitabilmente in un fallimento per qualsiasi ingegnere sociale, perché “l'esito sarà sempre molto diverso dalla costruzione razionale” dell'ingegnere sociale. Per realizzare i loro obiettivi predeterminati, gli ingegneri sociali sarebbero costretti a modificare e cambiare continuamente i loro piani, mentre usano il loro potere per costringere gli individui a sopportare misure sempre più restrittive. Vale a dire, avrebbero bisogno di interferire costantemente nelle scelte che gli individui fanno senza dover ottenere alcun input da loro.

Hayek disse che le misure coercitive impiegate dagli ingegneri sociali potrebbero "distruggere quelle forze spontanee che hanno reso possibile il progresso" e si tradurranno inevitabilmente in "una stagnazione del pensiero e un declino della ragione".[8] Voleva che le persone capissero che mentre "può non essere difficile distruggere le formazioni spontanee che sono le basi indispensabili di una civiltà libera, va oltre il nostro potere ricostruire deliberatamente una tale civiltà una volta che queste fondamenta sono state distrutte".[9] Questo è il motivo per cui Popper ha definito l'ingegneria sociale il "male più grande e più urgente della società".[10] Secondo lui: "Anche con le migliori intenzioni di creare il paradiso in Terra, riesce solo a renderlo un inferno, quell'inferno che solo l'uomo prepara per i suoi simili".[11]


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] Birsen Filip, "Hayek and Popper on Piecemeal Engineering and Ordo-liberalism", in Robert Leeson, ed., Hayek: A Collaborative Biography: Part XIV: Liberalism in the Classical Tradition: Orwell, Popper, Humboldt and Polanyi (New York: Palgrave Macmillan, 2018), p. 244.

[2] K. R. Popper, The Poverty of Historicism (London: Routledge and Kegan Paul, 1960).

[3] F. A. Hayek, The Road to Serfdom: Texts and Documents, ed. Bruce Caldwell, vol. 2 di The Collected Works of F.A. Hayek, ed. Bruce Caldwell (1944; repr., Chicago: University of Chicago Press, 2007), p. 157.

[4] Karl Popper, The Open Society and Its Enemies (1945; repr., London: Routledge, 2011), p. 149.

[5] Popper, The Open Society and Its Enemies, p. 150.

[6] F. A. Hayek, The Counter Revolution of Science: Studies on the Abuse of Reason (1952; repr., Indianapolis, IN: Liberty Press, 1979), p. 153.

[7] F. A. Hayek, The Constitution of Liberty, ed. Ronald Hamowy, vol. 17 di The Complete Works of F.A. Hayek (1960; repr. Chicago: University of Chicago Press, 2011), p. 76.

[8] Hayek, The Constitution of Liberty, p. 90.

[9] F. A. Hayek, Individualism and Economic Order (1948; repr., Chicago: University of Chicago Press, 1958), p. 25.

[10] Popper, The Poverty of Historicism, p. 84.

[11] Popper, The Open Society and Its Enemies, p. 157.

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