di Ethan Yang
Il Partito Comunista Cinese ha festeggiato di recente il suo centesimo compleanno, il quale è stato accompagnato da grandi celebrazioni e da un discorso del presidente cinese Xi Jinping. Nel discorso ha raccontato la storia del partito e le conquiste della Repubblica popolare cinese, ha anche ribadito alcune delle principali priorità della Cina come continuare a modernizzare le sue forze armate, mantenere la crescita economica, preservare il suo modello politico e resistere ai tentativi stranieri di cambiare i suoi obiettivi.
Sebbene la Cina abbia sicuramente fatto grandi passi in avanti sia dal punto di vista economico che politico, uno sguardo oltre la retorica rivela più problemi che punti di forza.
Molti esperti cinesi negli Stati Uniti si sono sicuramente allarmati per il discorso di Xi, come Gordan Chang, che è stato citato da Fox News quando ha scritto:
"Xi Jinping ha parlato di come il Partito Comunista Cinese ed il popolo cinese, con il loro coraggio e la loro tenacia, proclamino solennemente al mondo che i cinesi non sono solo bravi a distruggere il vecchio mondo, ma anche bravi a costruirne uno nuovo", ha detto Chang. "Questo è inquietante perché si rifà a ciò di cui Xi Jinping ha parlato per più di un decennio [...] che il mondo dovrebbe davvero essere governato dai cinesi. La mia sensazione è che quello fosse il punto più importante del discorso e che non abbia attirato l'attenzione.
La narrativa di una Cina alla ribalta e minacciosa non è da prendere sotto gamba e ci sono molte prove a sostegno; essa infatti ha anche parzialmente contribuito ad idee politiche controproducenti come la guerra commerciale dell'ex-presidente Trump o l'insistenza del presidente Biden sul fatto che gli Stati Uniti debbano fare di più per emulare il modello di spesa statale cinese.
Non si può negare che la Cina sia certamente salita al potere e rappresenti una notevole minaccia per gli interessi degli Stati Uniti e per il futuro della libertà umana. Tuttavia le tendenze recenti suggeriscono che la Cina ha diversi ostacoli da superare, poiché le conseguenze del comportamento stesso del PCC continuano a perseguitarla.
Più stringi forte, più sabbia scivola via dalle mani
Forse uno dei maggiori indicatori della lotta in arrivo è la crescente presa della Cina sui suoi cittadini, sia economicamente che politicamente, un'inversione delle precedenti tendenze di liberalizzazione. Xi Jinping ha chiesto di recente una maggiore lealtà da parte del settore privato alla linea del partito e ha anche chiesto un maggiore allineamento del suo sistema politico con il partito.
Inoltre il regime della sicurezza si è drasticamente espanso dopo aver visto decenni di contrazione, cosa che il professor Tai Ming Cheung dell'UCSD spiega è dovuta ad una serie di battute d'arresto relative a disordini interni ed instabilità. Il New York Times ha riferito che il PCC ha avviato di recente un giro di vite sulle "organizzazioni no-profit illegali":
La campagna contro il dissenso riflette le preoccupazioni dei massimi leader cinesi secondo cui il partito deve fare di più per rafforzare la lealtà pubblica ed il suo controllo sulla società.
Xi ha a lungo avvertito che il regime comunista potrebbe disintegrarsi se il partito non afferma il controllo su tutta la società, compreso il settore privato, le scuole ed i mezzi d'informazione. Gli organi di partito a livello nazionale e locale ospitano sessioni di studio sulla storia del partito per i quadri. Funzionari militari cinesi affermano che stanno usando il centenario per "forgiare un'assoluta lealtà" al partito ed a Xi.
Quando i regimi stringono il controllo sulle loro popolazioni, in genere significa che le cose non stanno andando bene, specialmente quando si tratta della Cina, la quale ha fortemente limitato la sua popolazione dal mettere in discussione lo status quo. Una repressione del pensiero indipendente può essere solo una reazione agli effetti sovversivi di influenze esterne e richieste di ulteriore liberalizzazione. Questo perché sebbene la Cina sia diventata più ricca e potente attraverso il commercio con altri Paesi, ciò porta anche le idee esterne, come la democrazia, i diritti umani e la libertà economica.
Un esempio emblematico sarebbe la breve scomparsa del miliardario cinese Jack Ma, il quale criticò le prestazioni del sistema finanziario cinese. Tale critica era giustificata, poiché era pesantemente investito in una società fintech nota come Ant Group la quale prometteva di rivoluzionare la finanza. Tuttavia tali sentimenti sono pericolosi per la credibilità a lungo termine del PCC; l'effetto è stata una punizione per Ma e Ant Group.
Tale comportamento da parte della Cina è comprensibile e controproducente. Da un lato, consentire tale dissenso e critica su qualsiasi cosa, anche conversazioni produttive come il miglioramento del sistema bancario cinese, possono portare ad un maggiore dissenso in futuro; allo stesso tempo significa uccidere la gallina dalle uova d'oro poiché la liberalizzazione ed il pensiero dinamico sono ciò che ha portato al progresso.
Inutile dire anche che molte delle grandi ambizioni della Cina stanno iniziando a disfarsi, mentre le conseguenze del suo comportamento autoritario continuano a perseguitarla. Lo sforzo, un tempo celebrato dalla Cina, di ricablare il commercio globale con la Belt and Road Initiative sta iniziando a vacillare mentre i Paesi si rifiutano di accettare le violazioni della sovranità che ne derivano. La crescente aggressività della Cina nella regione indo-pacifica ha innescato nuovi partenariati di sicurezza o rinvigorito quelli esistenti come The Quad per contenere le sue mire espansionistiche. Il Quad è un'alleanza informale tra Stati Uniti, Australia, Giappone e India. Tuttavia vale la pena di notare che anche altri Paesi come la Corea del Sud, il Vietnam e le Filippine, stanno mostrando tutto il loro disappunto per il comportamento della Cina.
Anche l'Europa s'è irrigidita nei confronti della Cina, cosa che ha portato ad una serie di accuse di schiavitù nello Xinjiang ed una delegazione ceca in visita a Taiwan, un gesto offensivo per i cinesi. Infine, tra molti altri problemi, la crescita economica a lungo termine della Cina è in pericolo a causa di una serie di problemi come l'invecchiamento della popolazione ed un'economia poco flessibile. Vale anche la pena di notare che i numeri del PIL cinese sono altamente gonfiati e manipolati, quindi il loro vero successo è probabilmente ben al di sotto dei numeri riportati.
Tra l'incudine ed il martello
Riforme limitate orientate al libero mercato in Cina hanno portato molto successo, rimuovendo milioni di persone dallo status di povertà e trasformandola nell'attore globale che è oggi. Nelle sue zone economiche speciali come Hong Kong (anche se non per molto) e Macao, i quali godono di una libertà economica maggiore rispetto alla maggior parte dei Paesi occidentali, gli standard di vita sono maggiori per ordini di grandezza. Allo stesso tempo, tale apertura e dinamismo invitano anche al libero pensiero, motivo per cui le stesse politiche non sono state attuate per il resto del Paese. Il pensiero libero porta spesso a guardare al mondo esterno e all'esposizione nei confronti di idee più attraenti, come una società libera e aperta. Questo è un problema serio per il PCC.
In particolare, l'attuazione da parte di Pechino della recente legge sulla sicurezza di Hong Kong dissolverà molte delle libertà che hanno reso la città-stato tanto prospera. La mossa è emblematica, perché mette in luce il paradosso cinese: la libertà le permette di crescere e prosperare, ma diffonde anche il dissenso.
Da un lato deve perseguire una maggiore crescita economica, cosa che è assolutamente necessaria poiché molti dei suoi cittadini vivono ancora ben al di sotto degli standard del mondo occidentale (o anche del suo vicino libero Taiwan) e anche per raggiungere i suoi obiettivi di influenza globale. Dall'altro lato c'è il vero pericolo di una maggiore liberalizzazione, specialmente con il mondo che ora è molto critico e rumoroso sugli abusi dei diritti umani in Cina.
Inoltre abbracciare una maggiore liberalizzazione frantumerebbe l'immagine di infallibilità che il PCC si è costruito. Proprio come Jack Ma ha contestato il sistema bancario statale cinese, consentire una maggiore concorrenza economica e lo scambio di idee porterebbe a porre più domande.
Sebbene Xi Jinping e il Partito Comunista Cinese abbiano sicuramente messo in scena un grande spettacolo per il loro centesimo compleanno, proprio come qualsiasi regime autoritario, è stato un gioco di specchi. Non si può negare che la Cina abbia raggiunto molti traguardi in termini di obiettivi economici e politici, allo stesso tempo, però, le sue politiche autoritarie hanno conseguenze ed i nodi stanno venendo al pettine.
Quelli di noi in Occidente dovrebbero certamente prenderne atto, non solo perché si tratta di sviluppi importanti rispetto al nostro principale rivale geopolitico, ma anche per non commettere l'errore di emulare i cinesi. Piuttosto questo dovrebbe essere l'ennesimo motivo per raddoppiare la nostra fiducia nella superiorità di una società libera e aperta, un obiettivo che possiamo tranquillamente perseguire a nostro vantaggio, mentre i cinesi non possono.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2021/08/fratture-nella-grande-muraglia-parte-2.html
👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2021/08/fratture-nella-grande-muraglia-parte-3.html
La Cina, con l'outsourcing di società straniere dei Paesi industrializzati, ha costruito la catena di approvvigionamento manifatturiera più completa al mondo e per quasi un decennio ha goduto dello status di più grande produttore al mondo. Ciononostante le recenti tensioni con gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali hanno messo in luce una forte dipendenza dai prodotti high-tech americani, come i semiconduttori. Il più grande produttore di chip cinese, SMIC, è in ritardo di due generazioni rispetto al rivale taiwanese TSMC e la maggior parte dei progetti dei suoi chip proviene dagli Stati Uniti. La stragrande maggioranza delle aziende cinesi è solo al terzo livello in termini di qualità manifatturiera e raffinatezza rispetto a Stati Uniti (primo livello), Giappone e Germania (secondo livello).
RispondiEliminaQuanto detto riguarda il lato dell'offerta, dal lato della domanda invece abbiamo una politica monetaria identica a quella occidentale (anche se a ritmo inferiore a quanto visto finora). Poi le persone devono fare affidamento principalmente sui propri risparmi in caso di malattia e per quanto riguarda il sistema fiscale, con i poveri che pagano di più ed i ricchi di meno, la Cina non sarà in grado di cambiare rapidamente la propria situazione. Infine la politica abitativa ed i prezzi degli immobili sono i principali ostacoli al consumo urbano e gli agricoltori non sono in grado di utilizzare la loro terra a fini commerciali. Nel frattempo molti governi locali fanno affidamento sulle vendite di terreni e sugli alti prezzi degli immobili per le loro entrate, e le grandi società cinesi non sono altro che "scatole cinesi" tenute in piedi solamente dal credito facile e da prodotti finanziari di dubbia qualità. Infatti non è affatto esagerato chiamarlo Schema Rosso di Ponzi.
In tali circostanze è altamente improbabile che ci possano essere riforme orientate al mercato e la decadenza economico/sociale sarà solo un passo dietro a quella occidentale.