Bibliografia

giovedì 29 luglio 2021

Le proteste a Cuba raccontano una storia molto più grande

Tutte le dittature si fondano sulle menzogne e quella di Cuba non fa eccezione. Ma anche in questo caso alla fine la verità viene a galla, perché esiste un minimo comun denominatore: l'essere umano agente e le leggi economiche apodittiche che lo circondano. Di conseguenza una delle più grandi menzogne spacciate dal regime comunista cubano è l'impossibilità di accedere al resto del mondo a causa dell'embargo statunitense. Questo non spiegherebbe come sia possibile un peso sul commercio internazionale del 27% del PIL e una pletora di rapporti commerciali bilaterali con diversi Paesi del mondo. La verità dell'embargo su Cuba riguarda solo gli armamenti, nessuno ha mai impedito che arrivassero cibo e farmaci sull'isola. Senza contare che la maggior parte degli aiuti umanitari arrivati a Cuba sono stati sperperati e alcuni Paesi, come la Cina e la Russia, hanno condonato parte del debito cubano dovuto loro. Inoltre, come in ogni dittatura socialista che "si rispetti", chi è al comando gode di privilegi, mentre il resto della popolazione è lasciata a marcire nella povertà. La dittatura cubana, quindi, non fa eccezione: prende in prestito, sperpera le risorse, impoverisce la popolazione e non rispetta i suoi impegni economici/finanziari; ah certo, e poi si lamenta di un embargo inesistente. Quello che ha distrutto Cuba è il comunismo.

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di John Tamny

“I video pubblicati sui social media mostrano polizia e soldati che picchiano i manifestanti. Questi ultimi hanno strappato i ritratti di Fidel Castro, mentre altri hanno distrutto e ribaltato le moto e le auto della polizia”. Queste sono le parole dei giornalisti sul Wall Street Journal, Jose de Cordoba e Santiago Perez.

Si spera che le immagini video dalle strade dell'Avana spingano ancora di più il popolo cubano a liberarsi finalmente dalla tirannia. Chi è al potere non può arrestare tutti, e se ci prova, o se cerca di arrecare danni fisici ai manifestanti, lo sapremo tutti.

Che i tiranni di Cuba possano essere smascherati in tempo reale è tutto merito del genio del profitto capitalista. Anche se credete che sia assurdo, che Internet non esisterebbe se non fosse per Arpanet del Ministero della Difesa, ciò che è innegabile è che gli imprenditori che pensano in modo opposto sono quelli che hanno visto in modo univoco le possibilità di Internet per le masse. Un'esplosione nell'uso di Internet a livello globale sta portando alla vista di tutti le proteste a Cuba. Il mondo intero starà a guardare supponendo che le autorità cubane possano esercitare una repressione.

Quello che sta succedendo ora rappresenta anche un promemoria: gli embarghi che gli Stati Uniti hanno posto su Cuba sono inutili. Tanto vale smetterla... da ieri. Anche se gli "Stati Uniti" non possono commerciare con Cuba (in realtà, sono state fatte eccezioni per i prodotti agricoli e medici, tanto che gli Stati Uniti sono il 4°  partner commerciale del Paese), i pacchi dai cubani americani ai familiari continuano a fluire verso il Paese. In altre parole, se state producendo beni di valore state commerciando con il mondo. Ci sono iPhone a Cuba e la loro esistenza permette al mondo intero di vedere una rivoluzione che si spera abbia successo.

Le informazioni fluiscono a livello globale quando l'aumento della velocità di Internet viene abbinato ai supercomputer che entrano nelle nostre tasche. I lettori potrebbero volerlo tenere a mente la prossima volta che annuiscono con la testa sull'importanza di liberarsi dalla "Big Tech" o ridurre la disuguaglianza. Qualunque sia la politica dei fondatori e degli amministratori delegati delle Big Tech, e qualunque sia il numero di zeri nel loro patrimonio netto, la vita sarebbe peggiore senza di loro; ed i più vulnerabili nel mondo sarebbero molto meno sicuri senza i risultati commerciali dei "demoni della tecnologia". Ancora una volta, se le autorità cubane reprimono, lo sapremo tutti. C'è un certo grado di sicurezza in questo esito... soprattutto per il popolo cubano. Grazie a Dio.

Senza dubbio gli iPhone sono sempre più onnipresenti lì grazie ai generosi parenti cubani negli USA, ma la interessante qui è che l'accesso ad Internet è ancora scarso. Come ha notato David Ariosto nel suo libro del 2018, This Is Cuba , chi ha la fortuna di avere telefoni cerca all'infinito un accesso ad Internet nonostante sia scadente. Non è una cosa che si trova ovunque da quelle parti e non è così veloce, eppure le immagini di protesta si stanno facendo sentire.

La cosa importante e molto eccitante in tutta questa storia è anche un promemoria di quanto la classe politica statunitense sia stata presa dal panico nel marzo del 2020. Per capirlo, pensate alle immagini che escono da quella che è ancora una economia primitiva e disperatamente povera; poi pensate a questa verità in relazione alla Cina.

Mentre gli smartphone sono ancora un lusso raro a Cuba e quelli ben collegati ad Internet ancora più rari, gli smartphone in Cina sono ovunque. Com'è noto, Apple vende lì un quinto dei suoi iPhone e poi Huawei, con sede a Shenzhen, è uno dei maggiori produttori di smartphone al mondo, se non il più grande.

È tutto un promemoria che ci ricorda come gli asterischi posti accanto ai decessi segnalati in Cina legati al coronavirus erano superflui. Anche se le autorità cinesi non hanno detto la verità sui decessi per virus nella primavera del 2020, il loro fallimento non ha avuto alcuna conseguenza. Se le persone fossero morte in massa, non ci sarebbe stato modo per le autorità cinesi di nascondere questa verità.

Lo sappiamo perché Internet è molto migliore e più veloce in Cina. Come ha scritto Evan Osnos nel suo libro del 2014,  Age of Ambition: "Internet ha superato molto tempo fa ciò che i censori potevano gestire. La tecnologia è più veloce dei politici e della polizia. [...] Le parole vengono espresse prima e poi censurate". Ancora una volta, se il virus fosse stato una delle principali cause di malattia o morte in Cina, lo avremmo saputo. Come ho sottolineato nel mio ultimo libro,  When Politicians Panicked, i sovietici non riuscirono nemmeno a nascondere il disastro nucleare di Chernobyl nonostante la tecnologia fosse esponenzialmente più primitiva.

Questo ci dice che chiunque avesse fatto ricerche, sapeva molto prima del marzo 2020 che il virus era molte cose, nessuna delle quali terribilmente letale. Se lo fosse stato, questa sarebbe stata una notizia importante da dove si è diffuso per mesi e senza alcun tipo di reazione politica. Eppure i politici negli Stati Uniti sono lo stesso andati nel panico causando perdite di posti di lavoro, bancarotte aziendali, depressione, alcolismo, solitudine, picchi globali di povertà e fame, ecc.

Tutto questo non è successo a causa di un virus (si era diffuso da mesi in tutto il mondo), ma perché i politici hanno deciso di fare qualcosa. E quando i politici "fanno qualcosa", impongono il comando e il controllo sul mercato (le persone) con risultati prevedibili.

Come sempre, gli storici si stupiranno. Coloro che hanno detto e dicono la verità non sono altro che smartphone collegati ad Internet, insieme al mercato azionario stesso (ci sarà un motivo per cui Apple alla fine fa tanti soldi, no?), e ci dicevano e dicono molto chiaramente che non c'era e non c'è motivo per cedere al panico. La gente comune infatti non s'è fatta prendere dal panico, ma i politici sì. Non dimentichiamo così facilmente i loro tragici errori e facciamo in modo che non li dimentichino nemmeno loro.

Infine, usiamo la verità che è Internet per liberare finalmente il popolo cubano. Il mondo intero sta ancora una volta a guardare.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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