lunedì 12 luglio 2021

Gli orrori dell'iperinflazione

 

 

di Robert E. Wright

Alcune persone pensavano che una grave inflazione avrebbe seguito i salvataggi centrali del 2008-9. Non è stato così, quindi alcuni presumono che i prezzi rimarranno di nuovo sotto controllo ora. Un falso "Al lupo! Al lupo!" in passato, non significa che questa volta i lupi dell'inflazione non perseguiteranno l'economia. Come descritto di seguito, le condizioni macroeconomiche e politiche sono molto diverse oggi e questo è importante perché non prendo alla leggera gli alti livelli dell'inflazione.

I mercati finanziari suggeriscono che il percorso futuro dei prezzi rimane sconosciuto. I rendimenti obbligazionari rimangono bassi per gli standard storici, ma investimenti in criptovalute e arte suggeriscono che alcuni investitori vogliono acquistare qualcosa di diverso dalle obbligazioni, che diminuiranno di prezzo se l'inflazione, e quindi i tassi d'interesse nominali, salgono. Il mercato immobiliare vivace suggerisce anche che altri problemi incombono, poiché gli immobili tendono ad aumentare di prezzo insieme all'inflazione, specialmente dove gli affitti possono essere aumentati facilmente e rapidamente.

I politici devono chiedersi, cos'è peggio, l'iperinflazione o il cambiamento climatico globale? Iperinflazione o ingiustizia sociale? Iperinflazione o guerra? La risposta, senza dubbio, è l'iperinflazione, con cui intendo aumenti rapidi ed accelerati dei prezzi causati dalla crescita dell'offerta di denaro che supera la nuova domanda. Ironia della sorte, un attacco di iperinflazione accelererebbe probabilmente il cambiamento climatico globale, aggraverebbe l'ingiustizia sociale ed aumenterebbe la probabilità di grandi guerre.

In breve, il governo federale dovrebbe concentrarsi sulla vera minaccia esistenziale per la nazione, i prezzi fuori controllo, non sprecare risorse su questioni politiche di parte, come trattare i trasgressori disarmati come "insurrezionalisti".

L'inflazione, misurata dall'indice dei prezzi al consumo (IPC), è attualmente è a "solo" il cinque e mezzo percento e l'indice dei prezzi giornalieri dell'AIER è aumentato "solo" del 6,5% nell'ultimo anno. Entrambi rimangono molto lontani da una spirale iperinflazionistica, in cui le aspettative sui prezzi in rapido aumento fanno sì che essi aumentino rapidamente poiché i consumatori spendono denaro il più rapidamente possibile ed i lavoratori spingono per salari nominali sempre più alti per evitare cali prolungati dei loro salari reali. Ma perché l'inflazione sta guadagnando slancio ora? E le forze economiche o politiche la controlleranno prima che vada fuori controllo?

A seguito della crisi finanziaria del 2008, le politiche statali e le condizioni socioeconomiche non hanno favorito una rapida crescita economica. La notevole incertezza sulle riforme del settore finanziario e sanitario ha reso caute molte aziende e le riforme che alla fine sono state approvate, in particolare Dodd-Frank ed Affordable Care Act, si sono rivelate irritanti a causa delle loro dimensioni, complessità e lenta introduzione. Le tasse erano relativamente alte e molti innovatori temevano cosa avrebbe potuto fare l'amministrazione Obama.

Non sorprende, quindi, che la crescita economica sia stata piuttosto anemica per quasi un decennio, quindi anche gli aumenti di quella che i macroeconomisti chiamano domanda aggregata sono stati moderati. Inoltre gran parte del nuovo denaro (potere d'acquisto) che la Federal Reserve ha creato in risposta alla crisi del 2008 è rimasto nelle banche, che erano felici di guadagnare un piccolo ma sicuro ritorno su un cuscinetto di contanti chiamato riserve in eccesso. Quindi la pressione al rialzo sui prezzi si è rivelata molto più leggera di quanto alcuni temessero.

Durante l'amministrazione Trump, il contesto imprenditoriale è migliorato notevolmente poiché le tasse e gli oneri normativi sono diminuiti. La disoccupazione è scesa ai minimi storici, ma la FED ha mantenuto la sua politica sui tassi d'interesse ai minimi storici, quindi si stava già accumulando una pressione al rialzo sui prezzi quando è arrivato il Covid e gli stati di tutto il mondo hanno risposto chiudendo l'attività economica.

Il mondo sta emergendo da quelle politiche mostruose e la domanda dei consumatori repressa, simile a quella sperimentata alla fine degli anni '40 dopo un decennio di depressione e guerra mondiale, si fa sentire. Da sole, queste circostanze potrebbero colludere per causare un'inflazione a due cifre per un anno, due o tre.

Oltre a queste pressioni, il governo nazionale sembra deciso a spendere quanto più denaro possibile il più rapidamente possibile. I deficit previsti sono, in termini reali, i più grandi della storia in tempo di pace e si avvicinano a quelli sostenuti per combattere la seconda guerra mondiale. Potrebbero far precipitare l'economia in una grave spirale inflazionistica, a cui i politici, gli stessi politici che pensavano di poter "combattere" un virus, potrebbero rispondere con controlli dei prezzi come quelli che hanno causato carenze diffuse durante l'amministrazione Nixon.

I controlli sui prezzi sono falliti, ma Paul Volcker (1927-2019) alla fine ha aperto la porta ad una recessione per fermare la Grande Inflazione americana (1965-1982): rialzo drastico dei tassi d'interesse e taglio della crescita dell'offerta di moneta. La FED potrebbe fare lo stesso oggi, se necessario? Sì. Lo farebbe? Non senza danneggiare molte persone povere, indipendentemente dal colore della loro pelle.

Considerazioni politiche a parte, il governo federale vorrebbe certamente avere voce in capitolo anche nella politica monetaria. Il governo degli Stati Uniti deve molti soldi a molte persone, compresi molti governi esteri che non si divertiranno se i titoli del Tesoro USA diventeranno inutili. Inoltre la maggior parte dei prestiti del governo nazionale ha scadenze brevi, quindi deve pagare/rifinanziare circa $13.000 miliardi di debito entro i prossimi quattro anni.

Se l'inflazione sale, aumenteranno anche i tassi d'interesse nominali e quindi l'onere del debito pubblico, ovvero la quota del bilancio federale necessaria per pagare gli interessi sul debito nazionale. Con l'aumento di tale onere, aumenterà anche la pressione per continuare a creare nuovo denaro ed aiutare il governo federale a pagare i suoi conti.

Se, come The Atlantic, non pensate che l'iperinflazione possa verificarsi in America, dovete rileggere la storia monetaria. Le colonie del New England e delle Carolina sperimentarono un'inflazione fuori controllo, così come la stessa nuova nazione durante la guerra civile. L'iperinflazione attanagliò anche la Confederazione ed i suoi terribili effetti impoverirono il Sud per un secolo dopo Appomattox.

L'iperinflazione ha rovinato anche numerosi altri Paesi e in alcuni, come lo Zimbabwe ed il Venezuela, le spirali inflazionistiche continuano ancora oggi ad imporre costi socioeconomici significativi, soprattutto ai poveri. L'iperinflazione in Germania, iniziata esattamente un secolo fa, è forse la più conosciuta perché ha contribuito a favorire l'estremismo politico, compreso il nazionalsocialismo.

Non bisogna scherzare con l'alta inflazione, perché fa a pezzi le economie e le società distruggendo forme di risparmio di una vita (ad esempio, conti bancari, fondi obbligazionari e assicurazioni sulla vita) mentre arricchisce i debitori e le persone politicamente benestanti. Gli incentivi a produrre precipitano a causa del calo della domanda aggregata, del calo dei redditi reali e delle fluttuazioni imprevedibili dei prezzi relativi.

Tale carneficina può sembrare astratta, ma era molto reale per i tedeschi della classe media che videro prostituirsi le loro figlie per sopravvivere ai periodi peggiori, quando la cartamoneta tedesca diventava più preziosa come carta igienica o carta da parati piuttosto che come mezzo di scambio.

L'amministrazione Biden presume invece che combattere il cambiamento climatico globale e promuovere ciò che considera la giustizia sociale siano obiettivi politici più importanti piuttosto che evitare il crollo del dollaro. È decisamente sbagliato, perché le iperinflazioni finiscono in un solo modo: l'imposizione di rigidi vincoli di bilancio attraverso l'adozione di un nuovo sistema monetario basato su metalli preziosi, una valuta estera stabile, o un comitato valutario. Spesso anche un nuovo governo o costituzione deve accompagnare la riforma monetaria per rendere più credibile l'impegno a smettere di stampare denaro.

In altre parole, se il livello dei prezzi aumenta troppo e troppo rapidamente, le attuali illusioni intorno alla Modern Monetary Theory (MMT) e sui deficit di bilancio a costo zero saranno infrante dalla realtà. Il governo americano dovrà basarsi su una base di consumo reale, il che significa che ogni nuova spesa dovrà provenire da tasse già riscosse, non da tasse future. Ne risulteranno epiche battaglie politiche, ma anche se i progressisti le vinceranno, il governo dovrà affrontare difficili compromessi tra progetti di finanziamento come il Green New Deal o le riparazioni razziali da un lato, e la sicurezza nazionale e la crescita economica/tasse dall'altro.

Inoltre durante e dopo un periodo di alta inflazione, gli Stati Uniti sarebbero più vulnerabili agli attacchi militari di quanto non lo siano stati dall'apice della Guerra Fredda. La Cina, l'Iran, la Corea del Nord e/o la Russia cercherebbero quasi sicuramente di approfittare della sua debolezza, prendendo a calci anche i suoi stretti alleati.

Portando centinaia di milioni di persone sull'orlo della disperazione economica, l'iperinflazione sconfiggerebbe anche i tentativi di ridurre le emissioni di carbonio o aumentare la giustizia razziale, perché l'acquisto d'acqua potabile, cibo e carburante supererebbe le preoccupazioni quotidiane della maggior parte degli americani, mentre l'adozione di veicoli elettrici, fondi d'investimento ESG, o la Critical Race Theory colerebbero tutti a picco. Quando l'economia toccherà il fondo, le aree rurali e suburbane diventeranno appetibili, a differenza invece delle aree urbane. Cosa succede quando si migra in cerca di cibo e acqua non è chiaro, ma probabilmente è un'esperienza orribile se la Grande Depressione è un esempio indicativo.

Gli stati hanno pochi obiettivi universalmente accettati: la difesa nazionale, la protezione della proprietà e la stabilità dell'unità di conto sono probabilmente le tre più importanti perché tutto il resto dipende da esse. L'iperinflazione distrugge tutti e tre, quindi qualsiasi serio rischio di iperinflazione è semplicemente inaccettabile da un punto di vista politico. Il governo nazionale deve migliorare le sue politiche fiscali e monetarie oggi, prima che sia troppo tardi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


4 commenti:

  1. In tutti questi anni le banche centrali, gli economisti mainstream e la stampa finanziaria hanno ripetuto che stavano lavorando per "noi". Che la fiducia della maggior parte degli individui era ben riposta quando si tratta di lasciare la scelta "migliore" nelle loro mani. Che solo un'istituzione pubblica come il sistema bancario centrale è in grado di avere rispettabilità e reputazioni tali da dirigere al meglio il corso dell'economia. Il risultato è il seguente; non solo, ma anche la distruzione progressiva dei risparmi grazie all'inflation targeting e a tutta la masnada di interventi economici fin qui attuati.

    Il primo problema con la pianificazione centrale è che si basa sulla forza ed è quindi destinata al fallimento fin dall'inizio. Coloro che vogliono migliorare il mondo fingono di prepararsi per il futuro, mentre invece quello che fanno davvero è cercare di cambiarlo, cosa che li porta inevitabilmente a prendere cose che non gli appartengono. Il secondo problema è che i piani dipendono tutti da uno spettro temporale inconoscibile: il futuro. I pianificatori centrali cercano sempre di migliorare il domani, senza sapere come sarebbe stato se l'avessero lasciato in pace.

    In un domani, di tanto tempo fa, fu inventata la lampadina e improvvisamente i piani per la fabbricazione di ulteriori candele erano obsoleti. In un altro, è arrivato Bitcoin.

    Ci sono miliardi di possibili domani, ma i pianificatori centrali non possono pianificare un numero infinito di futuri. Possono pianificarne solo uno. Quindi le probabilità sono, approssimativamente, un fantastiliardo a uno che lo facciano bene. Il futuro, come l'hanno immaginato, non esisterà mai ed i loro piani non solo saranno solo sgraditi, ma impreparati per il futuro che arriverà davvero.

    RispondiElimina
  2. Ho letto diverse opinioni di altri commentatori secondo cui per le banche centrali, e per la FED in particolare, sia giunto il momento di rialzare i tassi. Il problema è uno solo: Fino a che punto? Qual è l'exit strategy? Queste sono le domande a cui nessuno risponde, proprio perché i diretti interessati non offrono risposta. Perché, cari lettori, si tratta della trappola "Inflate AND die". Ci basta guardare ad un singolo segmento del mercato per capirlo: i mutui.

    Attualmente chi vuole comprare casa attraverso un mutuo può ottenerne uno ad un tasso d'interesse reale negativo. A questi tassi di interesse, non c'è da meravigliarsi che i prezzi delle case salgano così velocemente. Senza contare che i polli si stanno accatastando nelle batterie dei tassi variabili.
    Tornare alla normalità sarebbe un gigantesco shock per il mercato. I tassi dei mutui di solito sono al di sopra di quello dell'inflazione dal 2,5% al 3%; ad oggi dovrebbero come minimo salire di quattro volte per arrivarci. Cosa accadrebbe ai prezzi delle case che sono le garanzie alla base di suddetti mutui?

    Da dove si trova l'Eccles Building, 25 punti base, dovrebbe salire come minimo di 500 punti base per stare al passo con il ritmo dell'inflazione. Questo a sua volta significa la fine dei carry trade nei mercati azionari/obbligazionari, la bancarotta della miriade di imprese zombi che sono nate sulla scia dell'espansione monetaria senza precedenti post-Lehman, investimenti fasulli spazzati via, disoccupazione strutturale (non catallattica), ecc.

    RispondiElimina
  3. Non solo i prezzi delle case continuano a salire senza sosta, ma anche gli affitti. Di contro, la "housing affordability" è in picchiata. Ciononostante la FED continua ad ingozzarsi di MBS e tener artificialmente bassi i tassi, facendo divampare una domanda fasulla a fronte di un'offerta che sta lasciando al palo vagonate di famiglie.
    Il sistema bancario centrale è IL problema.

    RispondiElimina
  4. In merito al mercato dei mutui USA, ho parlato di trappola "Inflate AND die", ma non tutti hanno capito di cosa si tratta. Vediamo quindi di spiegarlo. La Legge di Say ci dice che la domanda reale proviene da persone reali che producono beni e servizi reali; vendono ciò che producono in cambio di denaro, che poi possono quindi utilizzare per acquistare beni e servizi da altre persone. Questa domanda non fa aumentare i prezzi, perché sale solo all'aumentare della quantità di beni e servizi disponibili.

    Le banche centrali creano un tipo completamente diverso di domanda, una che non produce beni o servizi corrispondenti e quindi fa aumentare i prezzi. In altre parole, crea bolle gonfiate da denaro fasullo, quindi le banche centrali devono mantenere il flusso di denaro fasullo o il boom artificiale crollerà; ma se si mantiene tale flusso di denaro, i prezzi al consumo continueranno a salire.
    E qui vediamo chiaramente come funziona la trappola "Inflate AND die": più è alta l'inflazione dei prezzi, maggiore dovrà essere lo shock necessario per riportarla sotto controllo. E badate bene, questo shock non è limitato a famiglie ed azionisti. Il più grande debitore al mondo è lo stato ed il più grande creditore al mondo è il sistema bancario centrale. Infatti grazie alla stampa scriteriata di denaro il mercato obbligazionario sovrano è praticamente morto e con le attuali cifre dell'inflazione i rendimenti reali sono profondamente negativi. Prima o poi i bond vigilantes risorgeranno dalle tombe in cui sono stati scaraventati sin dalla crisi Lehman.

    Ergo, non ci sarà alcuna uscita ordinata dalle politiche monetarie ultra-allentate, ma anche mantenere la rotta non risulterà affatto in una exit strategy ordinata. Le bolle si gonfiano e scoppiano, in modo disordinato.

    RispondiElimina