Basilea 3 è stato approvato per regolamentare la LBMA e con essa tutte le attività di arbitraggio associate e l'assunzione di posizioni sul Comex, perché la maggior parte dei trading desk delle bullion bank cesserà di esistere. L'unica offerta agli speculatori lato acquisto di contratti oro e argento sarà la copertura del produttore.
Negli ultimi mesi ci sono stati pochi commenti sull'introduzione della normativa Basilea 3 e sulle implicazioni per il trading di metalli preziosi. Queste nuove normative dovrebbero essere introdotte per le banche europee alla fine di giugno e nel Regno Unito dal 1° gennaio prossimo, interessando tutte le banche membri della LBMA.
Questo articolo spiega i nuovi regolamenti e conclude che è improbabile che il recente documento di consultazione congiunto LBMA/WGC indirizzato all'autorità di regolamentazione britannica salvi il trading dell'oro non allocato di Londra. E poiché le regole di Basilea 3 dovrebbero essere introdotte nel Regno Unito alla fine dell'anno, tutte le banche londinesi nel mercato dell'oro dovrebbero ridurre la loro esposizione ben prima della scadenza.
Il mercato a termine del settlement non allocato verrà chiuso; cesserà anche la copertura sui futures Comex da questa fonte. Man mano che andrà avanti il ritiro dell'offerta sintetica, ciò avrà enormi implicazioni per i prezzi dei metalli preziosi, trasferendo il potere di determinazione dei prezzi ai mercati fisici, ora dominati dalla Cina.
Abbreviazioni in questo articolo
PRA: Prudential Regulation Authority, settore finanziario del Regno Unito e autorità di regolamentazione bancaria.
EBA: European Banking Authority, l'autorità di regolamentazione bancaria dell'UE.
LBMA: London Bullion Market Association, l'ente commerciale a Londra per le operazioni a termine non regolamentate e non allocate di metalli preziosi.
WGC: World Gold Council, un ente commerciale con sede a Londra che ricerca e quantifica l'offerta e la domanda d'oro a livello mondiale.
CME: Chicago Metal Exchange, il mercato dei futures regolamentato con sede negli Stati Uniti utilizzato dalle bullion bank di tutto il mondo.
BRI: Banca dei regolamenti internazionali, un sottocomitato della quale elabora la serie di regolamenti bancari basati sulle regole di Basilea. Sulla scia della crisi finanziaria del 2007-2009, Basilea 3 viene implementato per garantire che le banche siano adeguatamente capitalizzate a livello globale per intraprendere le loro varie linee di attività senza imporre il rischio sistemico ad altre banche.
RSF: Required Stable Funding, introdotto da Basilea 3 e applicato agli attivi bancari.
ASF: Available Stable Funding, introdotta da Basilea 3 e applicata ai passivi bancari.
NSFR: Net Stable Funding Ratio, il rapporto tra ASF e RSF, introdotto da Basilea 3 e che non scenderà mai al di sotto del 100%.
Introduzione
Il 4 maggio la London Bullion Market Association, in collaborazione con il World Gold Council, ha presentato un documento alla Prudential Regulation Authority, sostenendo che all'oro non allocato fosse tolto il fattore di finanziamento stabile (RSF) all'85% ai sensi della nuova normativa Basilea 3. Le nuove normative dovrebbero essere implementate in Europa dall'Autorità bancaria europea alla fine di giugno, poi nel Regno Unito il 1° gennaio 2022. Il documento afferma che se l'RFR proposto dell'85% viene imposto all'oro e altri metalli preziosi, indebolirebbe la compensazione ed il settlement, prosciugherebbe la liquidità, aumenterebbe drasticamente i costi di finanziamento e ridurrebbe le operazioni del sistema bancario centrale.
Queste sono affermazioni molto serie e a meno che non ci sia una rinuncia al calcolo del coefficiente di finanziamento stabile netto (NSFR), la LBMA potrebbe anche chiudere i battenti. Di conseguenza i contratti futures su oro e argento del CME subirebbero gravi perdite sia sui volumi che sulla liquidità, con il numero di trading desk delle bullion bank attivi (gli swap) ridotti ad una manciata.
A prima vista sembra assurdo che l'impatto dei regolamenti di Basilea 3 possano idnebolire radicalmente i mercati a termine, molto utili a deviare la domanda di accaparramento dai lingotti fisici. È attraverso i derivati cartacei che il prezzo dell'oro in particolare è stato mantenuto soppresso, insieme al leasing delle banche centrali, e quindi gli è stato impedito di sfidare la credibilità del dollaro USA, dopo la sostituzione del metallo giallo come valuta di riserva mondiale cinquant'anni fa.
L'interruzione dei mercati a termine da parte di Basilea 3 sarà uno shock importante, ma i mercati più ampi sembrano ignorare allegramente il problema. Basilea 3 significherà che le banche saranno costrette a liquidare le loro posizioni in metalli preziosi non allocati, causando quasi certamente una massiccia perturbazione anche nei mercati fisici. Se l'espansione dei mercati sintetici ha soppresso i prezzi dell'oro e dell'argento negli ultimi cinquant'anni, allora una forte contrazione degli equivalenti cartacei in un momento di crescente inflazione monetaria potrebbe mandare i prezzi sulla Luna.
Per comprendere i regolamenti proposti, dobbiamo esaminarli tenendo conto dello standard di contabilità a partita doppia applicata ai bilanci bancari. A tal proposito, ci sono tre nuove definizioni in Basilea 3 che contano:
• Il fattore di finanziamento stabile disponibile (ASF) viene applicato alle fonti di finanziamento di una banca sul lato del passivo del suo bilancio. A seconda della passività (patrimonio netto, depositi della clientela, prestiti interbancari, ecc.) vengono moltiplicati per un fattore, dal 100% per le forme di finanziamento più stabili, come il patrimonio bancario Tier 1, allo 0% per le meno stabili. Essendo nei loro bilanci, l'oro non allocato dovuto ai clienti depositanti deve ricevere un ASF Basilea 3 dello 0%, il che significa che non sarà consentito come fonte di finanziamento per le attività di bilancio, che quindi devono essere finanziate da altre passività.
• Il finanziamento stabile richiesto (RSF) deve essere applicato agli attivi di una banca. Le posizioni in oro non allocate devono essere valutate all'85% del loro valore di mercato. Si noti che l'oro allocato, essendo tenuto in custodia, non si trova nei bilanci bancari (tranne quando la banca possiede effettivamente oro fisico di per sé) e quindi non è coinvolto nel calcolo.
• Il requisito di finanziamento stabile netto (NSFR) è l'ASF diviso l'RSF e deve essere almeno del 100% in ogni momento.
Il problema della LBMA con Basilea 3 è quindi evidente: le passività in oro non allocato non possono essere utilizzate per finanziare gli attivi della banca e anche gli attivi in oro non allocato hanno uno scarto di garanzia del 15% del valore di mercato. In futuro le prime non potranno essere semplicemente compensate con i secondi, ma le bullion bank di Londra gestiscono naturalmente posizioni non allocate su entrambi i lati dei loro bilanci. È irrilevante se la banca possieda oro allocato nei caveau per compensare parte del rischio di prezzo. Se questa proposta di Basilea 3 verrà approvata senza modifiche, sarà la fine dell'attività di settlement a termine della LBMA e la fine dell'arbitraggio e della copertura tra i membri della LBMA ed i contratti futures Comex del CME. E gli swap sul Comex, che sono i trading desk delle bullion bank, potrebbero essere decimati.
Non possiamo ancora essere sicuri che ciò accadrà, perché è stato messo in consultazione nel Regno Unito dal PRA fino al 3 maggio. La scadenza di fine giugno dopo la quale Basilea 3 si applica in Europa potrebbe essere nuovamente prorogata, il che sembra sempre più improbabile. In un compromesso rattoppato, l'oro non allocato potrebbe essere riprogrammato per un ASF e/o RSF più elevati, anche se, ancora una volta, ciò sembra improbabile. Inoltre l'appello della LBMA al PRA, in caso di successo, si applicherebbe solo alle banche regolamentate del Regno Unito, non a quelle di altre giurisdizioni, a meno che non costituiscano consociate londinesi in piena regola. E anche questo è improbabile che sarà accettato dai regolatori europei, perché è prassi normale che i regolatori esaminino tali accordi.
Il documento LBMA suggerisce un compromesso, secondo cui Londra potrebbe seguire la Svizzera che intende fare affidamento su una clausola nel regolamento dell'Autorità bancaria europea: consentire alle banche di rimettersi al regolatore ed a quest'ultimo di decidere sulla stabilità dei finanziamenti. Affinché ciò possa funzionare, il PRA dovrebbe ottenere un accordo su un approccio comune con le autorità di regolamentazione bancaria in Europa e altrove. Ma il tempo sta scadendo rapidamente...
L'opzione svizzera funziona solo se le posizioni non allocate su entrambi i lati del bilancio siano classificate come interdipendenti. Qualsiasi discrepanza tra passivi ed attivi in oro non allocati non sarebbe coperta. Si presume che la copertura tramite futures del Comex possa risolvere parzialmente questo problema, ma è solo un'ipotesi. E anche se venisse adottata questa scappatoia, la liquidità continuerà a prosciugarsi, perché ai trading desk delle bullion bank verrà data una discrezionalità minima a causa dell'NSFR.
La categoria degli swap sul Comex (i trading desk delle bullion bank) è attualmente circa $24 miliardi nel contratto futures sull'oro GC e di $1,6 miliardi nei futures sull'argento. La pressione per ridimensionare la proprietà di queste posizioni a pochi market maker autentici ed ai trading desk delle banche americane è destinata ad aumentare, perché le posizioni short detenute dalle bullion bank europee dovrebbero essere coperte nelle prossime sei settimane. E a Londra tutti i membri della LBMA ridurranno allo stesso modo i loro attivi non allocati, perché i libri sbilanciati sarebbero pesantemente penalizzati dalle modifiche alle regole quando entreranno in vigore anche per il Regno Unito. Ciò renderebbe i contratti Comex in oro e argento interamente dipendenti dalla copertura del produttore.
La Banca d'Inghilterra quasi certamente esprimerà un'opinione al PRA, così come hanno fatto LBMA/WGC, perché swap e leasing sull'oro in sua custodia sono stati determinanti nel corso degli anni per organizzare la liquidità fisica e fornirla al mercato di Londra. Ma è opportuno che il PRA esamini più da vicino l'intera questione del trading di oro non allocato, e in particolare i rischi per i sistemi bancari del Regno Unito e dell'Europa la cui attività di settlement giornaliera è di di 20 milioni di once, o 620 tonnellate equivalenti non allocati tra i membri LBMA. Ciò però non include tonnellaggi aggiuntivi non allocati tra membri e non membri, né include il fatturato infragiornaliero.
Il gioco delle tre carte di Londra
Nell'interesse di comprendere il mercato dell'oro di Londra, sarà utile iniziare con le definizioni di conti in oro non allocati e allocati secondo il sito web della LBMA.
Conti non allocati: la maggior parte dei lingotti a Londra viene scambiata sulla base di un conto non allocato, in cui il cliente non possiede barre specifiche ma ha un diritto generale su una quantità di metallo. È il metodo più conveniente, più economico e più comunemente usato per trattenere il metallo prezioso. Funziona in modo molto simile ad un conto bancario.
Invece di possedere oro il cliente ha solo un diritto generale, funziona come un normale conto bancario e non solo un cliente con un conto non allocato non possiede oro, ma è solo un creditore della banca. Tutti gli obblighi in oro non allocati compaiono nel bilancio della banca.
Conti allocati: i conti allocati vengono aperti quando un cliente richiede il titolo o la proprietà di barre specifiche, e poi chi le vende le detiene per conto del cliente. Le posizioni dei clienti sono identificate in un elenco di barre di peso, che mostra il numero di barra univoco, il peso lordo, la finezza di ciascuna barra ed il suo peso fine. Gli accrediti o gli addebiti all'azienda sono legati ai movimenti fisici delle barre da o verso l'azienda fisica del cliente. A questo proposito, è come una cassetta di sicurezza con l'operatore del conto che funge semplicemente da custode.
Si tratta di un tipo di conto completamente diverso, in cui la banca è una banca depositaria e le partecipazioni non compaiono nel bilancio della banca stessa. L'oro allocato non è a disposizione della banca e non può essere utilizzato per il suo trading. In pratica, le banche scoraggiano i clienti dal detenere l'oro allocato attraverso costi elevati per le spese di deposito e di mantenimento del conto. Al contrario, un cliente che mantiene un conto non allocato è spesso completamente libero dalle spese bancarie. Di conseguenza la grande maggioranza dei conti dei clienti non è allocata.
Il documento della LBMA/WGC porta i suoi lettori a presumere che l'unica differenza tra l'oro allocato e non allocato sia la convenienza che quest'ultimo fornisce ad un mercato efficiente. Da nessuna parte si fa menzione della mancanza di oro fisico a copertura dei conti non allocati e ignorando il processo di creazione del credito bancario, viene assecondata l'ingenua supposizione che le banche siano semplicemente intermediari con depositanti da una parte e creditori dall'altra.
In comune con le autorità di regolamentazione bancaria, la LBMA ed il WGC non riescono a capire che i conti non allocati sui bilanci bancari sono creati solo dal processo di espansione del credito bancario e non hanno nulla a che fare con l'oro fisico. L'origine di tutti i conti non allocati non è il deposito d'oro, ma la creazione di credito. La tabella seguente mostra come vengono creati i conti in oro non allocati.
Supponiamo che il trading desk abbia un'agevolazione concessa dalla banca per scambiare oro non allocato e il suo conto sia accreditato con 10 unità monetarie. Nei suoi libri contabili la banca registra un attivo in unità monetarie (normalmente dollari, o sterline, euro, ecc.), riflettendo il prestito creato a favore del suo trading desk. Allo stesso tempo la banca registra un passivo di pari importo corrispondente al credito al proprio trading desk, in modo da consentire a quest'ultimo di finanziare il proprio portafoglio di negoziazione. Ora può trattare con altre banche in oro non allocato che avranno creato lo stesso processo di espansione del credito.
Quello che è successo è che la struttura del trading desk è stata finanziata dall'espansione del credito bancario dal nulla, nello stesso modo in cui viene ampliato da qualsiasi banca in qualsiasi altra linea di attività bancaria. Questa è una pratica contabile standard stabilita da tempo dal diritto bancario. Da esso derivano due punti importanti: il finanziamento di posizioni non allocate a Londra avviene attraverso l'espansione del credito denominato non in oro, ma in valuta fiat; con tutte le banche che usano gli stessi metodi non è coinvolto affatto l'oro.
I clienti della banca possono richiedere la consegna fisica o la consegna su un conto allocato presso la banca, nel qual caso il trading desk funge da broker, approvvigionandosi di metallo fisico. Ma questa funzione non deve essere confusa con la negoziazione non allocata delle banche che agiscono in qualità di mandanti o per conto dei loro clienti con conti non allocati.
La richiesta LBMA/WGC afferma che l'oro è una garanzia vitale per le controparti centrali, le quali si affidano al sistema della LBMA per gestire "la consegna fisica dei contratti derivati sui metalli preziosi" (pagina 3). La formulazione è fuorviante, perché la consegna di un contratto derivato non è la stessa della consegna del metallo prezioso. L'unico altro riferimento al collaterale è nell'Allegato 1, dove il WGC tira fuori le solite cose sull'oro che non ha alcun rischio di controparte ed è ampiamente accettato come garanzia. Questo è vero per l'oro fisico, ma non per l'oro non allocato, dove il rischio di controparte è l'unico corrispettivo ed è l'attività esclusiva tra le banche membri della LBMA.
L'oro non allocato non è altro che registrazioni contabili legate al prezzo dell'oro e la sua origine ed esistenza sono interamente finanziate dalla creazione di credito bancario. È questo che Basilea 3 mette nero su bianco.
Con l'introduzione del coefficiente di finanziamento stabile netto, Basilea III rende impraticabile la pratica bancaria standard nel caso dei metalli preziosi non allocati, impedendo ad un portafoglio di negoziazione di compensare le sue posizioni long e short. I regolatori del Comitato di Basilea non avrebbero scaricato l'oro non allocato a meno che non l'avessero considerato un rischio per il sistema bancario mondiale che deve essere compensato da finanziamenti adeguati. Vedono chiaramente il gioco delle tre carte rappresentato dall'oro non allocato e che un fallimento in questo mercato sarebbe una minaccia per l'intero sistema bancario. Quasi certamente gli esperti di Basilea 3 avranno esaminato i rischi in modo molto dettagliato prima di prendere la loro decisione sui tassi da applicare sia all'ASF che all'RSF. E quando si tratta di cooperazione da parte dell'Autorità bancaria europea, c'è anche il rischio aggiuntivo che il PRA del Regno Unito possa trovarsi impantanato nella non collaborazione post-Brexit.
L'impatto sui metalli preziosi fisici
Quali sono le possibilità che la LBMA riesca a fermare l'imposizione dell'NSFR in Europa entro sei settimane? Molto basse. Mentre la proposta svizzera fornirebbe una breve boccata d'ossigeno, chiuderebbe i loro trading desk a causa delle sanzioni su libri contabili irregolari. Le adesioni bancarie europee e svizzere alla LBMA sono dieci su un totale di quarantatré, e la maggior parte di queste sono filiali registrate nel Regno Unito. Ma è improbabile che l'EBA accetti di proteggere i rischi bancari in una consociata britannica.
Un solo quarto delle banche membri escluse dal trading non allocato potrebbe non sembrare un danno per la LBMA, ma non è così semplice. Dalla nostra analisi sembra estremamente improbabile che il PRA abbia altra scelta se non quella di imporre il metodo di calcolo NSFR sul mercato dell'oro di Londra, previsto per il 1° gennaio 2022. Ciò significa che tutte le filiali nel Regno Unito, le filiali estere e le banche nazionali membri della LBMA dovranno adeguarsi entro tale data. In pratica tutte le banche aderenti extraeuropee sono tenute a cessare di gestire posizioni non allocate per conto della clientela prima del cambio di normativa.
L'ultimo livello registrato di posizioni in oro non allocate dei membri della LBMA è contenuto nelle statistiche sui derivati over the counter della Banca dei regolamenti internazionali (fine giugno 2020): $572 miliardi, mentre le posizioni long e short sul Comex Swap hanno totalizzato $63 miliardi. Un po' come un iceberg, la parte regolata visibile sul Comex è un nono della massa derivata nascosta. Se Londra adotta la proposta svizzera (non sappiamo nemmeno se l'EBA l'accetterà), le banche potrebbero continuare a gestire posizioni non allocate su una base contabile uniforme, ma senza reddito da trading non avrebbe molto senso. Alcuni market maker cesseranno di fare trading e la metà dei derivati OTC dovrà chiudere o essere sostituita con metallo fisico.
L'impatto normativo sui contratti futures del Comex è differente, in quanto il trattamento di Basilea 3 dei mercati regolamentati con controparti centrali è un argomento separato e va al di là dello scopo di questo articolo. Tuttavia la fine della furiosa attività quotidiana di trading dell'oro, che si è attestata a oltre 600 tonnellate al giorno a Londra, eliminerà l'attività di copertura nei futures Comex.
Sarebbe troppo presumere che una contrazione così grave del trading nel mercato sintetico porterà ad un passaggio automatico dalla carta al fisico, ma indubbiamente alcuni clienti bancari che detengono depositi in oro non allocati presso bullion bank si ritroveranno i loro conti chiusi e cercheranno di sostituirli con oro fisico. L'impatto completo può solo essere ipotizzato, ma nel breve termine la categoria degli swap sul Comex si ritroverà un problema nel chiudere le proprie posizioni short. La posizione più recente riportata dalla relazione COT della CFTC è mostrata nel grafico seguente.
Non sappiamo quante delle banche europee siano posizionate short sul Comex, che è il problema immediato, ma le altre con trading desk londinese (quasi tutte) si troveranno a breve in una posizione simile, se come previsto il PRA seguirà l'EBA introducendo il calcolo NSFR dal 1° gennaio.
Coinvolgimento del sistema bancario centrale
Le banche centrali possono trovarsi in una posizione difficile, a causa delle quantità sconosciute di oro in leasing e scambiate sul mercato. Mentre le bullion bank hanno giocato nel mercato non allocato, nel corso degli anni sono state costrette a fornire oro fisico ad accaparratori di barre, ETF, produttori di gioielli e altri. Negli ultimi decenni queste richieste hanno superato l'offerta di miniere e rottami, trainate in particolare dalla domanda asiatica. E mentre la LBMA ha proclamato trionfalmente 9.461 tonnellate d'oro immagazzinate nei caveau dei suoi membri, 5.616 sono detenute presso la Banca d'Inghilterra, esse sono quasi interamente di proprietà delle banche centrali o dei loro governi. Ciò lascia 3.845 tonnellate, di cui circa 2.500 sono oro per ETF. Quindi la nuova cifra è 1.345 tonnellate e di queste un ammontare sconosciuto è costituito da barre fisiche detenute da family office, persone con un patrimonio netto elevato e conti aggregati. La cifra finale, quindi, è di appena 500 tonnellate. Di recente ci è stato ricordato che gran parte dell'oro fisico è stato fornito mediante leasing delle banche centrali quando lo scorso anno l'ETF GLD ha brevemente mostrato la Banca d'Inghilterra come sub-depositario.
Sappiamo che questo leasing di oro per rifornire il mercato è stato un fattore importante da quando la LBMA è entrata nella sua forma attuale. Un rispettato analista, Frank Veneroso, ha stimato nel 2002 che il leasing e il prestito di riserve ufficiali fosse di almeno 10.000 tonnellate. Allora il leasing di oro garantiva un carry trade come base di finanziamento per i bond del Tesoro USA. Si sospetta che una parte sia stata consegnata ai mercati e successivamente abbia dovuto essere sostituita dalle vendite del settore privato, ma chiaramente se il trading di derivati non allocato si esaurisce, potrebbe essere necessario trovare quantità significative di oro fisico a causa di quello dato in leasing alle bullion bank.
Inoltre, mentre le banche centrali occidentali hanno dato in leasing oro nel mercato londinese, le banche centrali ed i governi che hanno aumentato le loro riserve auree sono prevalentemente in Asia. In particolare possiamo essere certi che la Cina abbia sostanziali disponibilità fisiche di lingotti d'oro non dichiarati inclusi nelle sue riserve monetarie. La legislazione che nomina la PBOC l'unica responsabile per la gestione statale di lingotti d'oro e d'argento risale al giugno 1983, poiché la Cina è diventata la principale fonte di approvvigionamento minerario e controlla rigidamente la raffinazione e le esportazioni. Tra il 1983 e il 2002, prima che fosse legale per i cittadini cinesi possedere e acquistare oro, i flussi di capitali in entrata e le successive eccedenze di esportazione, insieme ad un regime di rigorosi controlli sui cambi gestito dalla PBOC, hanno permesso allo stato cinese di accumulare notevoli quantità di lingotti a prezzi stracciati, perlopiù tra i $200 ed i $400 l'oncia. Solo dopo che lo stato ha raggiunto i suoi obiettivi di proprietà i cittadini sono stati autorizzati a possedere oro; anzi, sono stati addirittura incoraggiati a farlo. È probabile che anche la Russia abbia riserve non dichiarate ed è di dominio pubblico che ha sostituito le riserve in dollari USA con l'oro, dandoci importanti prove del suo approccio monetario e strategico.
La politica cinese sull'oro si è estesa al più ampio controllo del commercio globale di oro fisico, in collaborazione con altri centri asiatici. Finora il controllo della Cina sui mercati fisici è stato sminuito dal trading non allocato di Londra e dal mercato dei futures Comex. Ciò cambierà, consegnando alla Cina e alla Russia il potere finale sulle valute fiat mentre l'egemonia del dollaro verrà indebolita ed il prezzo dell'oro salirà a causa della fine della soppressione del prezzo del mercato sintetico.
Conclusione
Le modifiche proposte a Basilea 3 segnano la fine di un'era per il trading di derivati, in cui quasi tutto il trading di oro e argento è stato in forma non allocata. Le conseguenze per i mercati ed i prezzi dei metalli preziosi non dovrebbero essere ignorate o sottovalutate. Le implicazioni sono ben comprese dalla LBMA e la loro risposta all'autorità di regolamentazione del Regno Unito riflette la loro impotenza di fronte a questi cambiamenti.
La presentazione congiunta da parte della LBMA e del WGC evita accuratamente di ammettere che i conti in oro non allocati e allocati sono attività completamente separate: i primi infatti hanno lo scopo di creare credito bancario, e con tutte le banche che operano attraverso l'espansione del credito non è coinvolto oro fisico. Le negoziazioni sono interamente in lingotti fittizi non allocati, con il prezzo dell'oro che funge da punto di riferimento per la valutazione. Mentre la creazione di oro non allocato tramite credito bancario è una cosa, le richieste dei clienti per il settlement fisico sono un'altra e generalmente scoraggiate. Malgrado ciò nel corso degli anni la domanda di lingotti fisici ne ha assorbito l'offerta disponibile, oltre al leasing delle banche centrali, aggiungendo un secondo problema per le bullion bank.
Il bacino rimanente di oro fisico disponibile è relativamente piccolo: la vera liquidità non è rappresentata dalle 9.461 tonnellate nei caveau di Londra, sbandierate dalla LBMA, ma è minima (probabilmente solo poche centinaia di tonnellate). È da questo piccolo bacino che vengono regolati gli squilibri quotidiani negli accordi non allocati che derivano dalle richieste di consegna.
Non c'è mai un buon momento per introdurre cambiamenti così radicali in pratiche di mercato consolidate, ma visto che chi emette valute fiat sta svalutando le proprie divise ad un ritmo accelerato, le bullion bank incontrano notevoli difficoltà a smobilitare le loro posizioni non allocate in un momento in cui la domanda pubblica di lingotti fisici sta rispondendo sempre più all'inflazione della moneta fiat, andando fuori controllo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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