Bibliografia

giovedì 1 aprile 2021

Che tipo di spettacolo è stato il COVID-19?

 

 

di Bill Bonner

YOUGHAL, IRLANDA - Ieri il senatore Rand Paul e il dottor Anthony Fauci si sono confrontati di nuovo.

Paul voleva sapere perché le persone che hanno avuto il virus, o si sono vaccinati, dovrebbero indossare mascherine quando ci sono quasi zero possibilità di contrarre il virus o di diffonderlo.

Fauci ha risposto che ci sono le "varianti" a cui dobbiamo fare attenzione, implicando che dovremo indossare mascherine per sempre.

È "solo teatro", ha ribattuto Paul.

Oggi ci chiediamo, e non per la prima volta, di che tipo di spettacolo stiamo parlando.

Ma prima, un aggiornamento sui mercati.

In poche parole, mercoledì ha parlato il capo della Federal Reserve, Jerome Powell. I prezzi delle obbligazioni (che si muovono inversamente ai rendimenti) sono scesi e Bloomberg riporta la storia ma solo superficialmente.

Il mercato rialzista nelle obbligazioni, iniziato 41 anni fa, sembra essere giunto al termine lo scorso agosto.

Se le cose stanno così, fate attenzione perché ricordate una cosa importante: siamo in piena "Inflate or die".

E ciò che morirà prima sono gli investimenti che dipendono dalle obbligazioni e da tutte le forme di flussi di reddito fisso, inclusi mutui, pensioni, affitti che non possono essere aumentati e così via.

Oggi però ci chiediamo: cosa fare degli ultimi 12 mesi? Che tipo di spettacolo era?

Non desiderando di tenervi sulle spine, ecco il nostro consiglio ai politici: è ora di abbassare il sipario.

All'inizio di marzo di un anno fa, lo stato di Washington ha confermato la seconda morte per coronavirus nella nazione. Un anno dopo, secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali, circa 539.000 sono morti a causa della malattia negli Stati Uniti

La maggior parte di coloro che sono ancora in vita, e molti di quelli che sono già morti (a seconda della loro ultima dichiarazione dei redditi), stanno ora ricevendo migliaia di dollari in assegni federali, compensi per la disoccupazione e crediti d'imposta per aiutarli a superare questi tempi difficili.

Complessivamente il costo delle mascherine, delle chiusure e della paura (con il supporto diffuso da parte dei media e dei governatori degli stati blu) è salito a circa $800 miliardi (o poco più del 3% del PIL)...

...più cinque ostacoli correttivi: il Families First Act, il CARES Act, il Payroll Protection Program, il Response and Relief Act e l'ultimo, l'American Rescue Plan, portando il totale a quasi $6.000 miliardi.

Sempre nel marzo dello scorso anno, era ovvio che questo spettacolo, come la Guerra al Terrore e il Salvataggio di Wall Street, fosse un altro grosso errore.

I primi rapporti dall'Italia mostravano che il coronavirus non era un killer indiscriminato. Invece, come molte altre malattie, ha abbattuto i vecchi ed i deboli... e anche per quanto riguarda loro, non è stato particolarmente spaventoso.

Il che ci porta alla nostra prima intuizione: moriremo tutti. E poiché la morte non può essere rimandata per sempre, la domanda è "quando".

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno riferito che, nella prima metà del 2020, l'aspettativa di vita degli americani era scesa di un "anno intero" a 77,8 anni, incolpando il COVID-19.

Questo dato è stato riportato con una faccia seria sia dal New York Times che dal Washington Post.

Eppure, per quanto siamo stati in grado di determinare, l'età media di una persona che muore di COVID-19 è... rullo di tamburi... 78 anni.

In altre parole, la persona media farebbe meglio a morire di coronavirus piuttosto che per altre cause.

Nel frattempo le uniche statistiche di cui ci fidiamo, e solo un po', sono i conteggi delle morti.

Vogliamo vedere i corpi distesi, freddi e rigidi. Tutto il resto è dedotto, artificioso, modellato o soggetto ad interpretazione.

E cosa ci dice il conteggio dei morti?

Bene, ecco la nostra seconda intuizione: il COVID-19 non è stato poi così male dopo tutto.

La peste che colpì Atene nel 430 a.C. uccise Pericle (il leader di Atene) e un quarto della popolazione. La grande peste del 1348 uccise metà della popolazione di Parigi.

Al contrario, la presunta peste del 2020 mancava dell'istinto omicida. In un anno in cui un assassino biologico era a piede libero in tutto il mondo, la popolazione mondiale è cresciuta di 81 milioni di persone.

Cos'altro abbiamo imparato?

Le misure di salute pubblica sono una responsabilità residua dei governi statali e locali, e alcuni erano più desiderosi di unirsi al panico di altri.

Questa, ovviamente, era l'idea di "federalismo" in cui ogni stato avrebbe gareggiato con gli altri per creare una democrazia più perfetta.

Nell'anno del COVID, gli stati hanno messo in atto una serie piuttosto casuale e sciatta di misure profilattiche.

Sebbene non sia affatto un perfetto test di laboratorio, ci dà comunque la possibilità di confrontare le diverse strategie per combattere il coronavirus.

In breve, alcuni stati hanno combattuto il germe in modo vigoroso e aggressivo; altri si sono sottratti e hanno preferito non unirsi alla lotta.

E ora, con il calo dei casi e un anno intero di prove statistiche, siamo in grado di trarre alcune conclusioni provvisorie.

All'8 marzo, le Hawaii hanno registrato il minor numero di morti, solo 32 su 100.000; il New Jersey ne ha avuti di più, 270. Quindi ecco la nostra terza intuizione: se volete evitare di morire per una malattia infettiva, è meglio vivere su un'isola.

Tra il New Jersey e le Hawaii c'è un intero continente con un'intera gamma di statistiche sulla morte ed ecco la nostra prossima intuizione: alla fine non era affatto importante cosa facessero gli stati.

A questo proposito, vale la pena guardare più da vicino la Florida, che è proprio quello che ha fatto il New York Times la scorsa settimana. Lasceremo che la "Vecchia Signora Grigia" fornisca la conclusione: i lockdown non hanno funzionato.

La Florida ha riaperto mesi prima rispetto a gran parte del resto della nazione, che solo nei giorni scorsi ha cominciato ad uscire da un anno in condizioni di blocco [...].

Il tasso di disoccupazione è del 5,1%, rispetto al 9,3% in California, all'8,7% a New York e al 6,9% in Texas. Il dibattito sull'apertura delle scuole? Andava e veniva mesi fa. I ragazzi invece sono rimasti in classe sin dall'autunno [...].

Eppure il tasso di mortalità della Florida non è peggiore della media nazionale ed è migliore di quello di altri stati che hanno imposto maggiori restrizioni, nonostante il gran numero di pensionati, giovani festaioli e turisti. I casi ed i ricoveri nella maggior parte dello stato sono in calo.

Il Times non vuole ancora ammettere che in parte è stata colpa sua per aver suscitato l'isteria. Invece, come se non fosse riuscito a comprenderlo, aggiunge:

Le decine di migliaia di persone che sono morte sono state in qualche modo il risultato di un grande patto implicito: il prezzo pagato per aver mantenuto quante più persone possibili occupate, istruite e, alcuni della Florida sostengono, sane.

Ma è proprio questo il punto: i tassi di mortalità, che sono dappertutto, non mostrano niente del genere.

E questa è la nostra intuizione finale: lo spettacolo si è rivelato una gigantesca farsa.

Il fatto che siate stati bloccati o no non ha fatto alcuna differenza statistica...

E gli eroi (come il governatore di New York, Andrew Cuomo) si sono trasformati in cattivi, mentre il presunto buffone (il governatore Ron DeSantis della Florida) si è rivelato tutt'altro che idiota, dopotutto.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


Nessun commento:

Posta un commento