Questo articolo sostiene che le diverse valute fiat hanno imboccato il sentiero verso l’iperinflazione; un fatto – questo – che emerge dall’analisi dei prezzi degli asset finanziari e delle commodity. Finora l’oro è stato decisamente sottoperformante, il che ci indica che i sintomi dell’iperinflazione sono confinati ai mercati delle criptovalute (i cui partecipanti sono generalmente consapevoli dello svilimento delle valute nazionali), ai mercati dei capitali di rischio (il che vuol dire che gli operatori non vogliono più detenere contanti e posizioni di deposito aperte) e nel commercio internazionale (dove i prezzi delle commodity di qualsiasi genere sono saliti).
Dato che possiamo facilmente capire che le prime avvisaglie di un'iperinflazione dovuta all’aumento dell’offerta di moneta sono già presenti, questo articolo passerà in rassegna quali debbono essere le qualità di un denaro sano ed onesto che sia capace di rimpiazzare le valute fiat.
Introduzione
La Tabella 1 mostra in che modo i prezzi si siano evoluti da prima che la FED annunciasse di volersi buttare anima e corpo nello stimolo monetario dell’economia statunitense, fatto a colpi di quantitative easing perpetuo. Un impegno, questo, che equivaleva a voler aumentare l’offerta di moneta a livelli mai visti, se ciò si fosse reso necessario. Da notare che prima di questo annuncio (attuato mediante un taglio che ha portato a zero il Fed Fund Rate) praticamente tutti i prezzi di questo elenco stavano calando.
Poi dalla fine di marzo ogni voce nella lista ha sperimentato un aumento dei prezzi. Gli analisti del settore e specialisti in materia diranno che ci sono sempre dei motivi validi e ben precisi che possono spiegare il perché i prezzi di una specifica commodity o di uno specifico asset siano saliti; ma il fatto è che, fatta eccezione per il dollaro e le altre valute fiat elencate, tutti i prezzi sono saliti. Questo fatto non sarebbe potuto accadere se non con un dollaro (e valute fiat in generale) che sta perdendo il suo potere d’acquisto.
Sebbene lungi dall’essere una rappresentazione esaustiva della situazione reale, la Tabella 1 ci mostra che dietro la spinta delle espansioni monetarie (anche di quelle attese) le criptovalute sono stati gli asset con il maggior incremento nei prezzi. Mettendo da parte il dibattito sull’opportunità o meno del fatto che esse possano rappresentare un valido sostituto al posto delle valute fiat, tra la popolazione i sostenitori delle stesse sono quelli che si preoccupano in misura maggiore della svalutazione monetaria. In una condizione di inflazione monetaria, il fatto che una minoranza significativa di soggetti abbia compreso cosa stiano facendo gli stati alle monete nazionali proprio nei primi stadi del processo iperinflazionistico è di singolare entità (non sembrando che sia mai accaduto prima). Invalida la proposizione secondo cui gli attori economici non siano consapevoli di cosa fanno gli stati con le valute nazionali.
Sempre più persone si stanno muovendo verso le criptovalute e sebbene esse sembrano prevalentemente guidate dalla ricerca di facili profitti invece che dalla ricerca di un asset sicuro con cui proteggersi contro la perdita di valore delle valute fiat, non possiamo nutrire dubbi sul fatto che esse abbiano imparato le lezioni circa la tipologia di moneta che stanno mollando.
Se le cose stanno così, possiamo affermare che – ben lungi dall’essere una bolla – i prezzi in salita di Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash ed altre criptovalute sono un’anticipazione delle future ed ulteriori perdite di potere d’acquisto per le valute fiat; eventi – questi – che devono ancora manifestarsi per altri asset.
L'aumento dei prezzi delle materie prime varia notevolmente, ma in un momento di crisi economica globale, tali prezzi risultano tutti più alti non solo se li consideriamo in dollari, ma anche se li misuriamo nelle altre valute rappresentate nella Tabella; un fatto – questo – che è dovuto alla svalutazione monetaria. Anche le azioni sono state forti, con il più volatile NASDAQ 100 che ha superato l'indice S&P 500. Ricordiamo, comunque, che i prezzi delle materie prime e delle azioni sono scesi pesantemente a causa dei timori deflazionistici prima che lo stimolo senza fine della FED fosse annunciato a marzo, riprendendosi e salendo solo successivamente. Il divario tra aspettative deflazionistiche e inflazionistiche non potrebbe essere più marcato.
Non tutte le voci elencate hanno sperimentato un aumento dei loro prezzi nel periodo 20-23 marzo. L’oro ha toccato un prezzo al ribasso di 1452$ il 16 marzo, il giorno in cui la FED ha tagliato il Federal Fund Rate portandolo a zero. È risalito prima di raggiungere di nuovo un minimo di 1456$ il 20 marzo e per chiudere, infine, a $1498,7. Cionondimeno, un incremento percentuale del suo prezzo pari al 20,8% lo colloca ad un valore intermedio tra il tasso di aumento dell’offerta di M1 e quello di M2. Il prezzo del petrolio WTI è andato giù il 20 aprile a causa di problemi di consegna sul Comex, prima di recuperare il 90% da fine marzo.
Per quanto riguarda le valute, solo l'euro e la sterlina sono aumentati più di quanto sia sceso l'indice ponderato sul commercio del dollaro. E valutati in tutte queste valute, gli altri elementi nella Tabella 1 sono saliti.
La relazione tra denaro e prezzi
Di solito, prima che l’espansione monetaria possa manifestare gli effetti sui prezzi, deve passare un lasso di tempo più o meno ampio, il cui ammontare dipende dalla “tortuosità” della strada che questa moneta deve percorrere prima di entrare pienamente in circolazione. La mancanza di qualsiasi distinzione tra moneta circolante già emessa e quella di nuova emissione, nasconde lo svolgersi di questo processo; e sebbene ogni attore economico sa che il denaro fiat perde potere d'acquisto nel tempo, esso è ancora considerato dalle parti che effettuano transazioni un valore oggettivo, mentre le variazioni di prezzo si riflettono interamente sui beni o servizi scambiati.
Se la distribuzione della nuova moneta viene canalizzata in una maggiore spesa pubblica indirizzata ad una specifica area dell’economia totale, l’effetto sui prezzi si concentrerà inizialmente a poche imprese e rimarrà localizzato nei settori interessati, prima che si espanda all’economia più ampia attraverso le spese dei lavoratori, dei fornitori e delle imprese collegate. Alternativamente, se la moneta viene fatta cadere da un metaforico “elicottero”, l’effetto sui prezzi è immediato a causa del fatto che la nuova moneta viene spesa principalmente nei beni di consumo.
Anche se la popolazione sa che ci sarà un’ulteriore espansione monetaria, non sa che essa produrrà una diluizione del valore dello stock esistente di denaro. Come la maggior parte degli analisti nei mercati delle materie prime, anche la popolazione pensa che i prezzi stiano salendo, senza altresì capire che la svalutazione monetaria è la causa.
Sebbene la relazione matematica che lega la quantità di moneta ed i suoi effetti nel tempo sulla struttura dei prezzi non è tanto compresa, ci sono altri effetti legati a questo fenomeno che sono compresi ancora meno. La variazione positiva della moneta in circolazione rende impossibile i confronti statistici, e nonostante questo gli analisti finanziari sembrano essere ignari delle differenze che ci sono tra la qualità della moneta di ieri e quella di oggi. Inoltre in tempi più normali l'espansione e la contrazione del credito bancario rappresentano solitamente una variazione dell’offerta di moneta piuttosto che una sua espansione per finanziare un disavanzo pubblico.
Ma l’effetto più significativo che si ha sul potere di acquisto di una moneta dipende dalle reazioni dei detentori stranieri della stessa, in particolare quando essi realizzano che gli utilizzatori interni non solo si aspettano una continuazione della svalutazione, ma che continui ad un ritmo accelerato. Dal 23 marzo, quando la FED ha annunciato al mondo che si sarebbe impegnata in un’inflazione monetaria senza limiti, ci sono state due categorie di operatori economici che hanno compreso a fondo la natura di questo messaggio inflazionistico. I primi sono stati coloro coinvolti nel mondo delle criptovalute, come detto sopra, ed i secondi sono stati i membri del governo cinese, i quali hanno accelerato il loro ritmo di acquisto di commodity, incluso ferro grezzo, rame e petrolio; grano, olio e semi di soia sono arrivati dopo. Com'era prevedibile i commentatori economici hanno visto questi incrementi di prezzo delle commodity, ma hanno ignorato che la causa fosse più dollari in giro. Per questo i cinesi sembrano aver compreso il punto in cui si trova il dollaro, una certezza confermata dal fatto che essi hanno avuto un tempismo quasi perfetto nell'acquistare le commodity; inoltre lo yen si è ripreso di quasi otto punti percentuali contro un dollaro sempre più debole, un punto di svolta nella politica dei tassi di cambio.
L’iperinflazione del dollaro è tra noi
Allo stato attuale è impossibile immaginarsi un governo statunitense ed una FED che si impegnino in politiche monetarie e fiscali restrittive. La loro ideologia keynesiana gli impone di ritenere che il solo pensare di far qualcosa del genere sarebbe disastroso per l’economia. Facendo riferimento alle loro credenze in tema di macroeconomia, non è possibile che essi forniscano delle risposte che siano funzionali a salvare l’economia e stabilizzare la valuta. Non sembrano realizzare che trasferendo ricchezza da coloro che la producono a quelli che non la producono, l’inflazione monetaria impoverisce la capacità produttiva dell’economia.
È in questo contesto che, dopo aver visto un enorme pacchetto di stimoli per l’aumento del budget da parte del governo degli Stati Uniti, ne vedremo presto un altro. A parte il settore non convenzionale delle criptovalute e forse i mercati azionari, ci sono poche prove che i mercati stiano ancora scontando gli effetti inflazionistici di un secondo pacchetto di stimolo: stanno aspettando che prenda forma il prossimo stimolo inflazionistico. Il prezzo dell'oro, aumentato di circa un quinto dal 20 marzo, non riflette certo ancora l'iperinflazione.
Ma vale la pena guardare l’evoluzione delle finanze del governo degli Stati Uniti da marzo, quando è iniziata la risposta fiscale al COVID-19, che ha portato ad un calo delle entrate fiscali e ad un aumento della spesa pubblica. Questo è mostrato nella Tabella 2:
I numeri nella tabella riflettono il finanziamento della spesa federale da parte del governo degli Stati Uniti a seguito della decisione della FED di implementare un QE illimitato, e quindi copre il periodo della prima ondata di coronavirus. Da ciò possiamo vedere che la spesa pubblica è balzata a 2,12 volte le entrate fiscali. Questo non è così ovvio nei dati annui, dove la spesa aggiuntiva è ripartita su tutto l'anno fiscale fino a settembre 2020. Ma con un disavanzo della seconda metà dell’anno che si aggira a due volte la spesa pubblica, il finanziamento del governo è rappresentato da circa un terzo dal gettito fiscale e due terzi dalla stampa di denaro. E questo non sarà un evento una tantum.
Insieme al resto del mondo, l'America è entrata in una seconda ondata di infezioni da COVID; un evento – questo – che obbligherà il governo USA a dispiegare un secondo stimolo simile, o anche maggiore. La seconda ondata di COVID rischia di portare ad un ulteriore calo delle entrate fiscali, a seguito dei fallimenti dovuti all’ondata iniziale, i quali a loro volta si combinano con gli effetti della seconda. C'è anche una crescente consapevolezza che i problemi economici del solo virus continueranno oltre la seconda ondata. Questa paura sta iniziando a riflettersi nel mercato dei buoni del Tesoro USA, con i rendimenti che minacciano di salire in modo significativo, come illustrato nel Grafico 3.
L'evidenza dell'analisi tecnica suggerisce che il punto di minimo del rendimento dei decennali del Tesoro USA è ormai passato ed i rendimenti dovrebbero salire in modo significativo. Stando così le cose, la FED si troverà isolata e si scoprirà essere l'unico acquirente poiché gli investitori abbandoneranno sempre più i Treasury come investimento rifugio. E questo prima di considerare la posizione dei detentori stranieri di titoli del Tesoro USA e del debito delle agenzie, con alcuni di questi attori chiave che hanno iniziato a ridurre le loro partecipazioni.
Entrerà in gioco un'ulteriore considerazione sul potere d'acquisto nella prossima tranche di espansione monetaria. Mentre gli effetti della prima devono ancora riflettersi sui prezzi al consumo, con il dollaro già svalutato di oltre il 30% su M1 tra marzo e settembre, affinché il governo USA possa ottenere lo stesso effetto anche nella seconda, l'espansione dell'offerta di M1 dovrà salire di circa il 40% sulla sua base già espansa. Per ogni giro di svalutazione, ne seguirà un altro più grande in modo da ottenere lo stesso effetto. È ciò che ignorano i macroeconomisti quando parliamo di trasferimento di ricchezza dall'economia produttiva allo stato. E più ricchezza viene trasferita dal settore privato produttivo allo stato improduttivo, meno ce n’è da trasferire. E lungi dal servire a stimolare l'economia, questi trasferimenti monetari stanno impoverendo l'economia e riducendo la base imponibile ad un ritmo accelerato. Il rapporto tra entrate fiscali e finanziamento inflazionistico illustrato nella Tabella 2 si deteriora quindi rapidamente e passa ad un rapporto di tre di inflazione ad uno di entrate fiscali.
La dipendenza del governo degli Stati Uniti dai finanziamenti inflazionistici è già una strada senza uscita. I politici sono intrappolati a causa delle loro precedenti promesse elettorali. Supponendo che Biden venga confermato come prossimo presidente degli Stati Uniti, le sue politiche socialiste di sinistra possono solo accelerare il processo di svalutazione.
Come è avvenuto in molte altre economie avanzate, il sistema finanziario statunitense ha sostenuto prevalentemente le “aziende zombi” sin dalla crisi del 2008. L'aumento del debito improduttivo è stato ampiamente notato. Un crollo finale dell'economia non può essere evitato, ma solo posticipato. Ma supponendo che continueranno ad essere fatti tentativi per differire questo risultato, la FED e il Tesoro USA dovranno sottoscrivere prestiti bancari commerciali, e il credito bancario dovrà essere esteso ad aziende che altrimenti crollerebbero. La maggior parte delle persone infine capirà la natura di questo inganno, ma non sarà l'iperinflazione dell'offerta di moneta a farglielo capire, bensì la consapevolezza che la svalutazione monetaria deve continuare per prevenire i fallimenti diffusi di imprese improduttive e ad alta intensità di manodopera.
La fallacia della tesi deflazionistica
Gli economisti keynesiani che vedono l'attività economica globale gravemente indebolita dai lockdown saranno confusi dall'aumento dei prezzi delle materie prime, perché stando alle loro teorie, la domanda deve essere in calo. Sono quasi certi che gli aumenti dei prezzi siano probabilmente un'aberrazione a breve termine e che la mancanza di domanda dei consumatori e l'eccesso di offerta di prodotti inizieranno a sgonfiare i prezzi. Ciò si riflette nelle dichiarazioni dei principali banchieri centrali. Prevedono che senza il sostegno dell'aumento dell'offerta di moneta, il fallimento delle imprese in un ambiente deflazionistico porterà alla deflazione degli anni Trenta, la quale alimentò molteplici fallimenti bancari e livelli record di disoccupazione. In altre parole, credono che esista un pericolo di una recessione deflazionistica.
L'errore di fondo nell'argomento della deflazione è stato commesso molto tempo fa quando venne ignorata la Legge di Say. Quest'ultima sottolinea che produciamo, attraverso la divisione del lavoro, allo scopo di consumare. Pertanto, in termini approssimativi, all'aumento della disoccupazione corrisponde una perdita di produzione, quindi l'offerta e la domanda di beni di consumo rimangono sostanzialmente in equilibrio, ma ad un livello inferiore di attività economica. I keynesiani spiegano solo il calo della domanda dei beni di consumo, senza rendersi conto che anche la produzione diminuisce.
Invece di collegare logicamente ed economicamente produzione e consumo attraverso la Legge di Say, i keynesiani immaginano un calo della domanda dei consumatori a causa dell'aumento della disoccupazione, cosa che lascerebbe dietro di sé capacità produttiva inutilizzata. La comprensione di questo errore spiega un altro fenomeno: in un'economia in contrazione le persone non aumenteranno i loro saldi di cassa e depositi ad un ritmo che corrisponda all'espansione dell'offerta di moneta. Essendo più povere a causa del trasferimento di ricchezza attraverso l'inflazione monetaria, le persone tendono a ridurre i loro saldi monetari. Spendono più per i beni a scapito del potere d'acquisto del denaro, mentre più denaro dalle banche centrali inonda i mercati.
La ragione per cui i prezzi degli asset salgono, seguiti da quelli dei beni di consumo, è un riflesso di questo desiderio di non aumentare i saldi monetari e, inevitabilmente, prende piede la tendenza a ridurli. Oggi questo spiega l'aumento dei prezzi delle criptovalute e delle azioni rispetto al denaro fiat, alimentato da determinate coorti che sono le prime ad abbandonare una valuta che si sta svalutando.
Il punto di riferimento dei keynesiani è rappresentato dalla spaventosa depressione degli anni '30, la responsabilità della quale è attribuita all'oro. Allora i prezzi scesero, provocando la bancarotta degli agricoltori, di altre imprese e delle banche. Ma gli agricoltori con i loro nuovi trattori fecero salire la produzione di cereali in tutto il mondo, e l'eccesso di cibo spinse i prezzi più in basso per quasi tutti i prodotti alimentari. Allo stesso tempo le banche chiusero un periodo di espansione del credito, ritirando prestiti alle imprese e creando la consueta recessione ciclica. La differenza rispetto ai precedenti crolli era l'intervento, prima del presidente Herbert Hoover e poi di Franklin Roosevelt. Fu l'intervento keynesiano a prolungare il crollo, non il gold standard.
L'incomprensione degli economisti che sostengono l'inflazione e le successive distorsioni della verità storica sulla depressione hanno portato l'establishment ad abbracciare pienamente l'inflazionismo, condannando la deflazione dei prezzi come un male. Ancora una volta, questo va contro i fatti storici, perché i prezzi sono scesi durante tutto il diciannovesimo secolo, migliorando il tenore di vita di tutti e consentendo di aumentare il potere d'acquisto dei loro risparmi. Il duro lavoro e l'innovazione vennero premiati, mentre un ambiente economico/sociale favorevole al libero mercato venne reso più funzionale dal gold standard.
Si può solo supporre che lo scopo non ammesso dell'inflazionismo non sia quello di migliorare le prospettive dell'individuo ordinario, ma di aumentare le entrate dello stato. Questo è il risultato di quelle convinzioni macroeconomiche che condannano la deflazione.
In favore dell’oro e di Bitcoin quali denaro del futuro
Alcuni dei motivi comunemente addotti per negare il fatto che esista un problema in termini di inflazione provengono da ambienti favorevoli alla moneta fiat. Ad esempio, l'affermazione secondo cui l'aumento delle quotazioni delle criptovalute e dei mercati azionari sono bolle e non sono indicative di instabilità monetaria. Sebbene non si possa negare la componente dell'investimento, dedicato al generare dei guadagni di breve, coloro che ritengono che si tratti solo di speculazione non riescono a capire una cosa: quella che descrivono come speculazione ingiustificata è un preallarme delle conseguenze dell'inflazione monetaria. Questi sono gli stessi commentatori finanziari che non riescono a rendersi conto che di qualsiasi forma di denaro, solo il sound money può veramente riflettere un valore oggettivo sostenibile.
Nella Tabella 1 l'argento è stato incluso nella categoria delle materie prime, perché con un rapporto oro/argento di circa 77 volte in favore dell’oro, non viene valutato per le sue qualità monetarie. Questo fatto potrebbe cambiare, ma fino ad allora dovremmo tenere in più alta considerazione l'oro rispetto all'argento, una situazione che deve comunque essere tenuta sotto controllo. Inoltre se gli stati vogliono fermare il collasso delle loro valute fiat, devono mobilitare le loro riserve auree o in alternativa collegare le loro valute ad un'altra che è completamente convertibile in oro.
A parte altri ostacoli significativi, coloro che credono che le criptovalute sostituiranno l'oro quando il denaro fiat muore, hanno il problema di spiegare come bitcoin e le altre criptovalute saranno riconosciute come denaro dai stati che non ne hanno nelle loro riserve monetarie.
[Qui Macleod commette una triplice serie di errori: legittima la scelta del denaro in base ai capricci di stati e governi, scordandosi del libero mercato; non spiega che un gold standard così costruito è top-down e tale assetto può essere revocato in qualsiasi momento; non spiega come un individuo può proteggersi dalla confisca del proprio oro/argento da parte degli stati e anche se ci riuscisse, data la fisicità del materiale, sarebbe un problema spenderlo e soprattutto bisognerebbe affidarsi a terze parti. In sostanza, oro/argento e metalli preziosi in generale sono utili, certo, ma Bitcoin ha una marcia in più. NdR ]
Gli stessi stati stanno attualmente progettando le proprie valute digitali del sistema bancario centrale, attraverso le quali, sperano, poter controllare l'attività economica e, in definitiva, i prezzi. Semmai, di fronte all'innovazione tecnologica, sono spinti dalla determinazione a mantenere per sé stessi il controllo di tutte le forme di valuta.
La storia dei crolli nel potere d'acquisto del denaro fiat ci consente di classificare le riserve di valore in termini di affidabilità. La migliore è sempre stata l'oro, o altre valute rispettabili coperte dall'oro e pienamente accettate dalla popolazione come sostituti. [Questa volta c'è anche Bitcoin. NdR ] Il depauperamento del potere d’acquisto del denaro fiat impoverisce il settore privato fino a quando non rimane più ricchezza da trasferire con questo mezzo. Di conseguenza il potere d'acquisto di oro e Bitcoin sale per riflettere la loro scarsità rispetto ai capitali e ai beni di consumo nelle mani di venditori in difficoltà che allo stesso tempo rifiutano la valuta fiat. Solo così possiamo confrontare i beni capitali l'uno rispetto all'altro. La proprietà residenziale e le tenute di campagna che producono cibo sono in cima alla lista di ciò che viene generalmente valutato di più, così come le azioni delle società che riescono a sopravvivere al crollo della valuta fiat.
Ma questi asset salgono di valore solo se misurati in moneta fiat in rapido deprezzamento. Quando il marco tedesco iniziò il suo crollo definitivo nel 1923, si poteva avere una grande casa in una zona alla moda di Berlino per $100, a $20,67 per oncia d'oro, l'equivalente di poco meno di cinque once. Allo stesso modo, le tenute di campagna potrebbero essere ottenute in cambio di quantità ridicolmente piccole di valuta estera coperta dall'oro o Bitcoin.
I requisiti per una flessibilità monetaria
L'argomento promosso dai detentori di Bitcoin è che la sua futura emissione è fermamente limitata a 21 milioni e che con circa 18,5 milioni già emessi, di questi molti sono stati irrimediabilmente persi. È semplicemente un argomento che considera la sua offerta, e se Bitcoin sostituirà in tutto e per tutto il denaro fiat fallito il prezzo salirà alle stelle.
Questo ragionamento ignora il fatto che una rigida quantità di denaro in circolazione è una proposizione impraticabile. I prezzi degli articoli di consumo mancheranno della stabilità che il sound money contribuisce alle transazioni. Diventerebbe impossibile eseguire i calcoli aziendali richiesti per l'investimento di capitale, perché le ipotesi sui valori futuri sia per il rimborso del debito che per il valore finale dell'investimento aziendale non possono essere valutate ragionevolmente. Con l'oro, c'è un trasferimento minimo di valore nel tempo dai risparmiatori ai mutuatari o viceversa. L'aumento del potere d'acquisto di cui hanno goduto in passato i risparmi garantiti dall'oro non è avvenuto a causa dei vincoli di offerta dell'oro, ma attraverso la concorrenza e l'innovazione dei metodi di produzione e della tecnologia. Questa certezza ha sempre portato il risparmio ad essere tutelato e disponibile per le emergenze personali, la pensione e da trasferire alle famiglie. E oltre a finanziare il benessere personale e familiare, rendendo quindi il welfare statale virtualmente inutile, i risparmi personali fornivano il capitale monetario per le imprese e gli imprenditori, che potevano ragionevolmente calcolare i profitti dal loro investimento, essendo il denaro sano.
[Ancora una volta Macleod deve travisare la realtà per propugnare a tutti i costi la tesi dell'oro, e questo è sbagliato perché così facendo ignora il principio cardine che dovrebbe guidare la sua analisi: l'azione umana. Non è ignorando come va il mondo che cambierà le carte in tavola e in un mondo che si appresta a seguire la strada della seconda rivoluzione industriale grazie alla tecnologia, Bitcoin non svolge solo la funzione di denaro ma di piattaforma. Abbiamo solo iniziato a grattare la superficie delle possibilità ed occasioni che possono nascere da Bitcoin, per questo bisogna studiarlo e non scrivere in base a pregiudizi. Anche perché non si può benedire la deflazione dei prezzi in una sezione del proprio articolo e poi condannarla in quella successiva. Bisogna aggiungere che Bitcoin è frazionabile fino all'ottava cifra dopo la virgola, quindi il margine affinché anche un singolo satoshi abbia valore c'è ed è pervasivo. Non solo, ma cosa c'è di più stabile che un'offerta di denaro programmata che rappresenta una certezza granitica per gli imprenditori ed il loro calcolo economico? Se, ad esempio, le attività minerarie spaziali diventeranno una realtà sorgeranno grossi problemi per i metalli preziosi. Infine, fu lo stesso F. A. Hayek in Prices and Production che affermò la vacuità delle critiche ad un'offerta di denaro fissa. L'importante è il suo potere d'acquisto e mi dispiace che Macleod, per propugnare le sue tesi esclusivamente incentrate sull'oro, mandi in confusione il lettore. NdR ]
La società con il sound money consente ai suoi partecipanti di accumulare ricchezza, perché il suo governo, essendo generalmente improduttivo in virtù della sua burocrazia e della sua posizione di monopolio, dovrebbe modificare radicalmente i suoi impegni di spesa per scartare l'inflazionismo come opzione di finanziamento. In assenza di questa fonte di finanziamento, il costo dello stato è completamente esposto e il carico fiscale non può essere aumentato sufficientemente per sostituirlo. Con il sound money, lo stato non ha altra scelta che tagliare le sue spese e ridurre i suoi ruoli interventisti.
Compreso correttamente dalle autorità statali, la strada per massimizzare il proprio potere è lasciare che il libero mercato fiorisca con sound money. Questa era la saggezza dei leader britannici nel diciannovesimo secolo, che ha reso questa piccola nazione la più potente della Terra. Fu compreso anche dai padri fondatori dell'America e allo stesso modo l'America divenne la nazione più potente dopo il declino della Gran Bretagna.
Ma dopo decenni di inflazione monetaria fiat, è difficile per chi è immerso nella macroeconomia immaginare un mondo in cui l'oro, i sostituti dell'oro pienamente coperti e Bitcoin possano svolgere la funzione di denaro. Gran parte dell'armamentario della gestione del rischio, dei derivati e dei mercati a termine non sarà più necessario e scomparirà. Il debito può essere ritirato solo sulla base del rimborso alla scadenza e devono essere bandite le supposizioni secondo cui può sempre essere rinnovato o che lo stato verrà in soccorso.
Al di là del compito di emettere sostituti dell'oro, mantenere riserve auree e supervisione della produzione e della libera circolazione delle monete d'oro, non ci sarà alcun ruolo per le banche centrali e per i loro pianificatori. Derivanti dal Bank Charter Act del 1844, le leggi e regolamenti che consentono la creazione di credito bancario scoperto dovrebbero essere rivisti per renderlo un reato in linea con la legge naturale, o per consentire la libera attività bancaria con l'eliminazione della responsabilità limitata per i dirigenti e gli azionisti. Solo allora si potrà frenare l'espansione del denaro scoperto, la cui origine è l'espansione del credito. Anche il capitalismo clientelare, grazie al quale un'entità ottiene il sostegno dello stato per le sue operazioni o a svantaggio dei suoi concorrenti, deve cessare.
[Anche qui si nota l'ingenuità di Macleod, voluta o meno. Con un gold standard le banche centrali continuerebbero ad avere un ruolo e dovremmo affidarci alla loro "buona volontà" affinché agiscano in conformità con il benessere generale. I fatti storici ci hanno dimostrato il contrario. Bitcoin, invece, ha costretto il sistema bancario centrale ad "innovarsi" per restare al passo e non perire. Bitcoin è una minaccia reale, perché consente agli attori di mercato di gestire in individualità le proprie finanze senza il bisogno di ricorrere a terze parti di fiducia. Rimane spazio per il sistema bancario commerciale, seppur ridotto, ma non per quello centrale. In sintesi, con un gold standard dovremmo sperare che venga approvata una legge per eliminare il sistema bancario centrale, mentre con Bitcoin accade e basta. Ancora una volta, quindi, Bitcoin è superiore all'oro in quanto a libertà economica e politica. NdR ]
Bisogna ammettere che i politici non sono disposti a beneficiare di un'improvvisa conversione monetaria. L'unica cosa che sarà chiara per loro è la necessità di stabilizzare la valuta, obiettivo in funzione del quale probabilmente dovranno combattere contro i propri istituti. Rimarrà il considerevole rischio di anarchia politica se i leader saggi non riusciranno a portare dalla loro parte la popolazione e le relative amministrazioni, aumentando la prospettiva di imboccare la “Via verso la servitù” di hayekiana memoria.
Ma oggi, mentre ci sono prove incontrovertibili che alcuni attori economici stanno cominciando a capire che l'iperinflazione dell'offerta di moneta sta prendendo piede, la performance del prezzo dell'oro e di Bitcoin ci dice che per il grande pubblico questa comprensione è ancora nelle sue fasi iniziali.
[*] traduzione di Giordano Felici per Francesco Simoncelli's Freedonia: https://www.francescosimoncelli.com/
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