martedì 6 ottobre 2020

La moltiplicazione dei guai

 

 

di Sven Henrich

I mercati sono finiti nei guai a settembre e sono emersi 3 problemi principali e, a meno che non vengano risolti, potrebbero dover fare i conti con la possibilità di aver raggiunto il picco per ora.

Nella misura in cui questi problemi vengono risolti, nelle prossime settimane possono valere anche opportunità di rally, soprattutto perché i mercati stanno raggiungendo livelli considerevoli di ipervenduto.

Permettetemi di darvi la mia visione più equilibrata ma realistica, infatti come la maggior parte dei miei lettori sa, mi sono avvicinato a questo mercato dai minimi di marzo con l'idea che quanto stiamo vedendo sia un imponente rally all'interno di un bear market (1929 Redux) e in Key Charts ho evidenziato la questione della parità di peso tra gli altri grafici che indicano una bolla nel settore della tecnologia, gonfiata dalle iniezioni di liquidità e dall'inseguimento del momentum visto l'ultima volta nel 2000 con i trader che ignorano tutti i segnali di allarme (si veda anche Panic Buying).

La bolla adesso sta premendo contro le sue pareti e abbiamo visto correzioni molto considerevoli in azioni come $AAPL, $TSLA e altre mentre si sta realizzando una cosa cruciale: la ripresa che ha visto tutti così ottimisti questa estate è stata totalmente generata dalla FED e dal denaro facile.

E dato il contesto storico dei principali picchi di mercato all'inizio di settembre durante le altre recessioni, si dovrebbe tenere a mente questa domanda che ho posto proprio al picco attuale dei mercati.

Quindi, nella misura in cui questo gioco riguarda una liquidità incrementale, abbiamo il problema numero 1: lo stimolo monetario.

Non c'è ancora nessun nuovo pacchetto di stimoli all'orizzonte e l'economia sta nuovamente rallentando, poiché le richieste di indennità di disoccupazione rimangono ostinatamente alte 8 mesi dopo la crisi iniziale. Questa settimana ci sono state oltre 860.000 nuove richieste. E mentre vediamo alcune aziende che annunciano assunzioni stagionali prima delle vacanze, il messaggio di base rimane lo stesso: i licenziamenti permanenti continuano a marciare. E anche Goldman Sachs sembra aver capitolato sul fronte degli stimoli monetari.

E questo è stato il messaggio degli oratori della FED questa settimana: adesso abbiamo bisogno di stimoli fiscali.

La FED ha tenuto a freno l'annuncio di nuovi acquisti di asset. Sebbene continui a sfornare $120 miliardi al mese, rappresenta comunque una liquidità progressivamente inferiore a quella che hanno iniettato nei primi mesi della crisi. Chiaramente la FED vuole che il Congresso si faccia avanti e quindi la debolezza sui mercati viene usata per esercitare pressione sul Congresso affinché si faccia avanti.

Ma questa è una mossa pericolosa visto che c'è in ballo un crollo dei prezzi delle azioni che smorzerebbe il sentiment e, in ultima analisi, la crescita economica. Insomma, è il classico gioco del coniglio o dei fifoni.

La prossima opportunità per la FED sarebbe a novembre, subito dopo le elezioni presidenziali, il che, ironicamente, ci porta al problema n° 2: il processo democratico. I mercati odiano l'incertezza e la prospettiva di una maggiore incertezza elettorale sta attenuando il sentiment. Non tanto sul risultato, ma piuttosto sulla sua mancanza dopo le elezioni visto che Trump teme, a ragion veduta, brogli da parte dei democratici data la loro insistenza per un voto postale.

Niente di tutto ciò ispirerebbe fiducia non solo nel breve termine, ma soprattutto nel lungo termine se la legittimità del vincitore finale non sarà accettata da metà del Paese.

Credetemi, questo è uno scenario che nessuno potrebbe anche lontanamente desiderare. Significherebbe caos in ogni dove e in questo contesto il grafico pubblicato in $VIX Rising continua a sollevare la sua brutta testa, poiché non ha ancora invalidato il potenziale pattern e invece continua a costruirlo.

Il problema numero 3, correlato ai due precedenti, è il dollaro USA.

Come forse ricorderete, avevo indicato un pattern rialzista che si stava formando all'inizio di settembre suggerendo pressioni sulle azioni.

Ora abbiamo ottenuto quel breakout nel dollaro USA e notiamo che ha raggiunto un punto fondamentale.

A seguito della divergenza positiva e del superamento del pattern, ha difeso il modello durante il rally della settimana dell'OPEX e questa difesa del pattern ha portato alla rottura confermata che esercita ulteriori pressioni sulle azioni.

Ora, nella misura in cui questa resistenza reggerà e il dollaro invertirà il suo trend, il mercato si riprenderà e con esso i metalli che di recente hanno subito uno stop.

Cosa porterebbe ad un'inversione del dollaro? Ad esempio, un annuncio improvviso di un pacchetto di stimolo monetario. E c'è un potenziale correlato per un rally nei grafici.

Prendete ad esempio $ES.

Abbiamo una formazione falling wedge che si è formata durante la recente correzione. Ancora non è confermata, perché non c'è breakout, ma è lì. Se dovesse fallire ed i prezzi dovessero rompere al ribasso, la prossima zona di supporto sarebbe intorno a 3000-3150.

E ricordate che il Nasdaq mostra un pattern simile.

Quindi possiamo notare che questi prossimi giorni potrebbero essere critici per i mercati.

Affinché raggiungano nuovi massimi, hanno bisogno di più liquidità che potrebbe arrivare sotto forma di un pacchetto di stimoli e/o la FED che intensifica nuovamente i propri acquisti. Se nessuna di queste ultime ipotesi si verifica, si rischia che questo rally dai minimi recenti sia stato solo un dead cat bounce all'interno di un possente bear market, esacerbato inoltre dalla liquidità senza precedenti e dai massimi ingannevoli in indici selezionati a causa della bolla in alcuni titoli tecnologici.

Però, ovviamente, se le elezioni presidenziali mostreranno un chiaro vincitore (in un modo o nell'altro) e non vi sarà un risultato contestato, allora potrebbe esserci una grande rally dopo, ma questa incertezza rimane quindi qualsiasi rally futuro (anche confermato dalla rottura della falling wedge, ad esempio) potrebbe essere di breve durata.

Sì, anche questi problemi sono opportunità, ma ricordate: se la questione delle elezioni non viene risolta a novembre, il grafico del $VIX definisce abbastanza chiaramente il rischio per il futuro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. L'establishment (gruppi d'influenza sui governi, complesso militare/industriale, sistema bancario centrale, alta finanza, le ONG, i think tank e, soprattutto, i media generalisti) ha dichiarato diverse guerre nel corso del tempo: contro la droga, la povertà, il terrorismo, un virus e soprattutto , contro il denaro onesto. Le guerre sono andate a vantaggio dei "guerrieri", trasferendo negli ultimi 30 anni potere, status e migliaia di miliardi all'establishment. Ma più truffa, più deve truffare per mantenere in piedi questo baraccone clientelare... e più persone arrabbiate si lascia alle spalle.

    Esempio pratico. Dopo che il capo della Federal Reserve, Paul Volcker, "salvò" il sistema nel 1980, il denaro fasullo ed i tassi d'interesse fasulli diedero una spinta senza precedenti all'Effetto Cantillon. Il Dow è salito di 29 volte sin da allora, ma la ricchezza si è fortemente concentrata in coloro che ne hanno beneficiato (primi riceventi del denaro creato ex novo), il resto delle persone è diventato più povero. La ricchezza è migrata dalle città dove le persone costruivano cose alle città dove le persone guadagnavano dal mondo della finanza. Un esempio a tal proposito è Manhattan, dove i prezzi degli appartamenti sono aumentati vertiginosamente dall'inizio di questo secolo. E queste persone hanno fatto un sacco di soldi grazie alla guerra della FED al denaro onesto.

    Quest'ultima ha lanciato tre ondate di tagli dei tassi d'interesse: 1989-1992, 2000-2003 e 2007-2008, insieme ad uno sstimolo monetario da $3.600 miliardi dopo la crisi del 2008-2009 e altri $3.000 miliardi per l'emergenza sanitaria. Quasi ogni centesimo è andato al 10% più ricco, lasciando indietro il 90% della popolazione. Camerieri, parcheggiatori, piccoli proprietari immobiliari, clown a Disney World, spogliarelliste a Las Vegas, intere industrie sono state decimate. Molte persone non riavranno mai indietro il loro lavoro. Sono stati lasciati indietro, per sempre.

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