Ci risiamo. Dopo appena tre giorni dall'esplosione di un minimo di sanità mentale a Wall Street, i robot trader ed i RobinHooder sono tornati a sostenere oggi il calo di ieri.
Con quasi tutte le società nell'indice S&P 500 che hanno pubblicato i risultati del secondo trimestre, gli utili annuali su base GAAP sono stati registrati a $65,00 per azione e sulla base dei cosiddetti "utili operativi" la cifra annuale è $125,40 per azione.Quindi, al prezzo di chiusura di 3339 di oggi sull'indice S&P 500, l'attuale rapporto PE si attesta a 51,4 volte i guadagni certificati da CEO/CFO pena la prigione, o 26,6 volte la versione dei guadagni curata da Wall Street senza gli oneri di ristrutturazione e altri errori occasionali.
Naturalmente la contabilità GAAP riflette il consumo di risorse aziendali reali, come l'avviamento che viene cancellato quando un accordo di fusione/acquisizione va in fumo o la svalutazione di investimenti in fabbriche, magazzini e negozi che vengono chiusi; e, come tali, diminuiscono nel tempo le risorse aziendali e il patrimonio netto degli azionisti.
Ma da decenni ormai Wall Street ha strappato tutto ciò che odora di "una tantum" dalle dichiarazioni degli utili aziendali alla SEC, tanto che non sa più nemmeno cosa sia la contabilità GAAP; e fa finta che questi debiti (e crediti) siano semplicemente rumore che si uniforma nel tempo.
Peccato che non sia così. Se la rendicontazione ex-item (gli extraordinary item sono ricavi e costi che sorgono da eventi o transazioni che chiaramente sono distinti dalle attività ordinarie della società e quindi non ci si aspetta che ricorrano frequentemente o regolarmente, ndT) fosse semplicemente un meccanismo di livellamento neutro, gli utili GAAP e gli "utili operativi" sarebbero uguali se aggregati su diversi anni o addirittura su un intero ciclo economico.
Tuttavia negli ultimi 100 trimestri ci sono stati essenzialmente zero casi in cui gli utili GAAP hanno superato gli "utili operativi". Quindi, in termini aggregati, diverse migliaia di miliardi in svalutazioni e perdite aziendali sono state spazzate via sotto il tappeto.
Durante il secondo trimestre del 2020, ad esempio, gli utili GAAP segnalati alla SEC hanno totalizzato $145,8 miliardi per le società nell'indice S&P 500, mentre gli utili ex-item sono stati pari a $222,3 miliardi. Ciò equivaleva alla cancellazione di quasi $77 miliardi di svalutazioni e ha gonfiato il numero degli utili aggregati di oltre il 52%!
Inutile dire che il gioco è tutto incentrato sulla manipolazione degli utili al fine di minimizzare il multiplo PE, supportando così la finzione che le azioni siano ragionevolmente valutate e che non si trovino in bolla, almeno nel mercato rappresentato dall'indice S&P 500.
Tuttavia, valutare il mercato al 51 volte gli utili annuali durante l'attuale momento critico, o anche quasi 27 volte se si vuole dare retta agli ingegneri finanziari ai piani alti delle grandi aziende, è a dir poco folle.
Eppure i giocatori d'azzardo nel casinò azionario ignorano tutto ciò. Wall Street ha già deciso che i risultati dell'anno in corso non contano affatto: i multipli PE finali vengono semplicemente spinti nel buco della memoria con la presunzione che le prospettive ottimiste di una ripresa diventeranno realtà tra 4 trimestri nel futuro; e se non accadrà, una forte dose di ex-item farà aumentare gli utili effettivi quando verranno pubblicati.
Tuttavia se pensate che un multiplo PE futuro di, diciamo, 17,5 volte vada bene e che il flusso di elementi una tantum sia OK, allora avete ancora bisogno di $195 per azione di utili operativi entro il secondo trimestre del 2021 per giustificare il livello dell'indice di oggi.
Inoltre un aumento del 56% degli utili operativi nei prossimi quattro trimestri ($195 per azione nel secondo trimestre del 2021 contro $125 per azione nel secondo trimestre del 2020) non sia semplicemente un compito arduo; è decisamente da pazzi scatenati.
Ecco perché: la volontaria sospensione dell'incredulità che attualmente fa levitare il mercato ad altezze assurde si basa sull'idea che i vaccini Covid funzioneranno come un proiettile d'argento e che dopo circa 15 miliardi di punture (2 per ciascuna persona nel mondo), lo status quo pre-Covid sarà ripristinato completamente e rapidamente.
Ma se accettate di credere a queste favolette, tanto vale credere anche alla fatina dei denti. O in altre parole, l'operazione da $15 miliardi della Casa Bianca è stata paragonata al Progetto Manhattan, ma la probabile somiglianza è che entrambi hanno una bomba alla fine.
Al momento ci sono tre principali candidati tra i vaccini, ma ognuno è irto di rischi considerevoli e potenziali ritardi. Uno è sviluppato da Moderna Inc. in collaborazione con Fauci presso il National Institutes of Health e un altro da Pfizer Inc. e BioNTech con sede in Germania. Un terzo proviene da AstraZeneca e Università di Oxford.
Quest'ultimo è stato temporaneamente sospeso a causa di una "grave reazione avversa" in uno dei pazienti. La causa della sospensione è stata un caso di mielite trasversa, un'infiammazione del midollo spinale che causa sintomi quali lombalgia, debolezza alle braccia e alle gambe, difficoltà a camminare, incontinenza e problemi digestivi. Secondo il National Institutes of Health ogni anno vengono diagnosticati circa 1.400 casi.
Ovviamente l'azienda e tutti i feticisti delle case farmaceutiche stanno dicendo: "Circolare! Non c'è niente da vedere qui", perché tali sospensioni si verificano continuamente per cautela e rigore scientifico. Potrebbe essere vero, ma è anche vero che la maggior parte dei vaccini richiede 5-10 anni per essere svilupparti, non 5-10 mesi.
Ciò che non si nota è che non c'è mai stato un vaccino efficace contro i coronavirus; che quello sviluppato nel 2011 contro un precedente coronavirus si è rivelato LETALE quando testato su soggetti animali; e che i vaccini di Moderna e Pfizer sono nuovi quanto la malattia stessa, cioè, implicano la manomissione dei vostri geni, non l'iniezione di piccoli pezzi di un virus per indurre l'immunità alla malattia attraverso la produzione di anticorpi contro di essa.
Quest'ultimo punto è cruciale perché si scopre che la Casa Bianca sperava di avere un vaccino su vasta scala entro il giorno delle elezioni e le speranze erano proprio riposte sulla disponibilità di questi due nuovi vaccini. Vale a dire, il CDC ha di recente inviato documenti a funzionari statali in cui si delineano vari scenari, inclusa la disponibilità di un numero limitato di dosi dei due vaccini entro la fine di ottobre, ma come ha osservato il Wall Street Journal: "l documento del CDC non nominano i due vaccini che potrebbero diventare disponibili, ma descrive le caratteristiche che corrispondono a quelle dei vaccini Pfizer e Moderna".
Ciò che fanno questi vaccini è iniettare il cosiddetto mRNA (m = messaggero) nel paziente allo scopo di istruire il suo DNA cellulare a generare nuove molecole di Covid-19. Detto in modo diverso, il vostro corpo diventa una fabbrica di virus al fine di ingannare il sistema immunitario e fargli produrre anticorpi per contrattaccare questi agenti patogeni auto-generati.
Questo approccio all'immunità potrebbe rivelarsi una delle più grandi scoperte mediche dell'era attuale, ma è anche vero che non c'è mai stato un vaccino basato sull'ingegneria dell'RNA e del DNA, per non parlare di uno approvato e testato in condizioni di uso di massa.
Oltre a ciò, i vaccini COVID-19 a base di mRNA di Moderna e Pfizer potrebbero incappare in gravi ostacoli sulla catena di approvvigionamento e sulla logistica a causa dei requisiti di manipolazione e conservazione a freddo di entrambi i vaccini. Secondo alcuni esperti, queste condizioni di temperatura estremamente fredda possono diventare "seriamente limitanti" alla capacità dei distributori di spedire le dosi e alla capacità delle cliniche di somministrarle ad un'ampia fascia di pazienti.
E intendiamo super freddo. Il vaccino Pfizer, soprannominato BNT162b2, ha particolarmente sollevato diversi dubbi: secondo quanto riferito, deve essere conservato a -94° Fahrenheit e durerà solo 24 ore se refrigerato a temperature normali tra 35,6° e 46,4°. Allo stesso modo, la versione Moderna richiede temperature di gestione ben al di sotto dello zero Fahrenheit.
Indubbiamente questi requisiti logistici saranno alla fine risolti con lo sviluppo di nuove attrezzature di stoccaggio e infrastrutture di movimentazione, ma ancora una volta, ciò non avverrà dall'oggi al domani e non in un modo che consentirà un aumento di decine di milioni di dosi prima della prossima stagione influenzale.
Vale a dire, i sintomi e il conteggio dei casi ordinari di influenza e polmonite si sono talmente fusi col Covid che c'è quasi una "seconda ondata" garantita di casi e decessi in arrivo durante la stagione influenzale di ottobre-aprile, indipendentemente dal fatto che siano attribuibili strettamente al Covid o meno; e ci sono poche prospettive che il presunto proiettile d'argento (vaccinazioni su vasta scala) arrivi in tempo e nella scala necessaria per cambiare il quadro generale.
E questo è praticamente certo se finiamo con un'elezione sospesa e una situazione di stallo a livello politico, e se nel frattempo i Democratici scenderanno sul sentiero di guerra, come ha già accennato Nancy Pelosi, contro quelli che etichettano "pericolosi vaccini targati Trump".
In termini pratici, quindi, ciò che ci aspetta è un'altra stagione influenzale in cui i feticisti del virus si mobiliteranno ed autorizzeranno ad implementare lo stesso tipo di interventi non farmaceutici (cioè lockdown e ordini di quarantena di massa) che hanno messo in ginocchio l'economia statunitense la scorsa primavera.
Infatti governatori e sindaci di quegli stati governati dai Dem hanno trasformato l'irregimentazione incostituzionale e distruttiva delle loro economie in una forma di virtù anti-Trump che avrà gravi ripercussioni negli anni a venire. Questo perché la maggior parte dei peggiori trasgressori (Cuomo, Murphy, Pritzker, Whitmer, Newsom) non sono in lista per essere rieletti a novembre.
Inoltre, sotto le non dichiarate ragioni anti-Trump per i lockdown, c'è la motivazione implicita che i funzionari statali e locali hanno il diritto e l'obbligo di usare poteri esecutivi mai autorizzati per ordinare forme assolutamente capricciose di legge economica marziale.
Chiamatelo proibizionismo Covid. Infatti l'annuncio di questa settimana da parte del Governatore Cuomo e del sindaco DeBlasio, che i ristoranti di New York City possono riaprire il 30 settembre, è la prova di cui avete bisogno.
Un limite al 25% della capacità e una distanza tra i tavoli di sei piedi (secondo la tabella sotto) è fatale per la maggior parte dei ristoranti della nazione, ma a New York City, dove gli altissimi costi degli immobili fanno sì che tavoli e avventori vengano bloccati in piccoli spazi, è una condanna a morte.
L'ultima volta che abbiamo controllato c'erano circa 26.000 ristoranti a New York, di cui 10.000 nella sola Manhattan. Questi ristoranti, bar e gastronomie danno lavoro a più di 400.000 lavoratori e generano più di $35 miliardi di entrate lorde all'anno. Ma una volta che si debbono rispettare tutte le indicazioni mostrate nella tabella qui sotto, quei numeri si ridurranno drasticamente.
E la devastazione del settore della ristorazione è solo la metà della storia. New York sta rapidamente perdendo il settore finanziario a favore di località remote e modalità di lavoro da casa, e le aziende tecnologiche non hanno bisogno di stabilirsi lì quando hanno luoghi più accomodanti come Austin, Raleigh, Charlotte, Dallas, Boulder, Columbus e Jacksonville.
Quindi New York ha solo due industrie rimanenti, il gigantesco complesso ospedaliero e il turismo, per sostenere l'economia di oltre 8 milioni di cittadini.
Dubitiamo, tuttavia, che il settore sanitario senza scopo di lucro ed a bassa retribuzione possa sostenere la città; e siamo abbastanza certi che con ristoranti, teatri, musei e strutture sportive e di intrattenimento di massa fortemente irreggimentati e gravemente danneggiati, i 65 milioni di turisti annuali della città non saranno ben lieti di tornare e che le sue 120.000 camere d'albergo non si avvicineranno nemmeno ad un tasso di occupazione decente.
Ma ecco il punto: perché l'accoppiata Cuomo/DeBlasio mira a spegnere la linfa vitale economica di una città le cui finanze stanno già scricchiolando sotto un enorme carico di pensioni, stipendi municipali altissimi e welfare state preponderante?
La risposta, ovviamente, è il proibizionismo Covid. Dopo tutto, il numero di nuovi casi, ricoveri e decessi CON Covid è praticamente scomparso da New York e dallo stato di New York.
Infatti il contrasto tra i risultati durante gli ultimi 30 giorni e quelli durante il picco dell'epidemia ad aprile è così evidente da suggerire che i proibizionisti che gestiscono lo stato e la città sono, in senso figurato, determinati ad arrestare ogni speranza nello stato.
Durante l'intervallo tra il 9 agosto e il 9 settembre, l'unica metrica più alta è stata il numero di tamponi. È aumentato di 3,5 volte da 23.180 al giorno ad aprile a 82.220 al giorno durante il periodo di 30 giorni più recente.
Ma nonostante tutto lo sforzo non è uscito molto. In altre parole, nel mese di aprile ci sono stati 7.620 nuovi casi al giorno, pari al 33% di quelli testati. Al contrario, negli ultimi 30 giorni ci sono stati solo 676 nuovi casi al giorno, una riduzione del 91%, solo lo 0,8% di quelli testati.
Per dirla in modo più chiaro, durante l'ultimo mese New York ha eseguito 2.466.520 nuovi tamponi, ma meno dell'1% di essi è risultato positivo per il Covid; e sappiamo anche dall'articolo del New York Times della scorsa settimana che la quota schiacciante di questa minuscola frazione di "positivi" rappresentava cicli di PCR superiori a 30, il che significa che trasportavano cariche virali così piccole da non causare né malattia né contagio.
Ciò è evidente dai dati comparativi di ospedalizzazione e mortalità. Ad aprile si sono verificati in media 2.000 nuovi ricoveri al giorno, pari al 26% dei nuovi casi, mentre negli ultimi trenta giorni non si è registrato alcun aumento netto dei ricoveri e il censimento medio giornaliero dei pazienti Covid è diminuito più del 90%.
Ancora più importante, il tasso di mortalità giornaliera è precipitato del 98,9%. Proprio così, ci sono stati 560 morti al giorno ad aprile, ma solo 6 al giorno negli ultimi 30 giorni.
Quindi New York è una zona franca dal Covid, eppure i Feticisti del Virus hanno deciso di uccidere non solo l'industria della ristorazione di New York City, ma la sua stessa redditività come centro per il turismo e l'intrattenimento. .
Questi fatti mettono in luce la cosiddetta Scienza Fasulla che è alla base dell'isteria per questa malattia e per il lockdown, mania che ha avvolto non solo lo stato di New York, ma gran parte della nazione.
Il fatto è che i ristoranti, il turismo ed i luoghi di intrattenimento di New York non avrebbero mai dovuto essere chiusi in primo luogo, perché la stragrande maggioranza dei loro clienti non è mai stata diffusore del virus o tra le sue vittime. Infatti New York è stato l'epicentro di malattie gravi e morti CON il Covid, ma tra gli anziani nelle case di riposo e coloro che già soffrivano di malattie pregresse.
Ad esempio, tra i 25.377 decessi CON Covid nello stato di New York fino ad oggi, il 14%, o 3.590, si sono verificati tra persone di età pari o superiore a 90 anni, una popolazione che è intrinsecamente gravata da un'alta incidenza di condizioni mediche potenzialmente letali.
Secondo i dati statali, infatti, ci sono stati 6.082 casi tra le prime dieci comorbidità, o 1,7 casi per ogni morte CON Covid. Questi includevano 1.724 casi di ipertensione, il che significa che quasi la metà delle vittime soffriva di pressione alta, nonché 1.133, 702 e 653 casi di demenza, diabete e colesterolo alto, rispettivamente; più altri 2.890 casi come malattie renali, coronariche, delle arterie, polmonari, cancro, ictus, ecc.
Detto in modo semplice, queste vittime erano più di là che di qua. Sarebbe stato troppo disturbo per l'accoppiata Cuomo/DeBlasio dire loro di tenersi lontani dai ristoranti, da Broadway, dal Guggenheim Museum e dai concerti rock al Madison Square Garden?
Allo stesso modo, un altro 26%, o 6.539 dei decessi a New York, era tra la coorte 80-89 anni. Ma ancora una volta ci sono stati 12.700 casi tra le prime dieci comorbidità, o 1,94 per vittima, inclusi 3.645 casi di ipertensione, 2.050 casi di diabete, 1.377 casi di demenza e 697 casi di malattia renale, tra gli altri.
Altri 6.576 decessi (il 26% del totale) sono attribuiti alla popolazione 70-79 anni e anch'essi erano diffusi nelle prime dieci comorbidità. In questa coorte tali condizioni ammontavano a più di 13.000 o una media di 2,0 per vittima, inclusi quasi 4.000 casi di ipertensione e altri 4.000 casi di diabete e demenza.
In tutto, 16.700, o il 66% dei decessi CON Covid nello stato di New York, erano tra una popolazione molto piccola e altamente vulnerabile di anziani e infermi. La coorte di 70 anni e oltre a New York ammonta a 2,32 milioni di persone, o solo l'11,9% della popolazione dello stato, e la sottopopolazione di questo gruppo in strutture di assistenza a lungo termine e/o affetta da comorbidità potenzialmente letali è una porzione ancora più piccola.
Al contrario, la popolazione di New York di 50 anni e meno ammonta a 12,44 milioni, o il 64% della popolazione dello stato, ma rappresentava solo 1.317 morti, o il 5,1% dei decessi Covid.
E anche tra questa popolazione più giovane coloro che sono morti erano affetti da comorbidità. Ad esempio, tra i 2,53 milioni di newyorkesi nella coorte 40-49 anni ci sono stati 870 decessi CON Covid, ma anche 800 comorbidità tra la piccola frazione di questa fascia di età (0,03%).
Nonostante l'elevato numero di morti complessive di New York (25.377), il tasso di mortalità per i 12,4 milioni di anime di 50 anni o meno era solo di 10,5 per 100.000 abitanti, che nello schema dei tassi di mortalità annuale per questa popolazione (300 per 100.000 abitanti) è un mero errore di arrotondamento. È un fattore di rischio di morte che nessuna società razionale dovrebbe tentare di prevenire con blocchi medievali e che una società libera non dovrebbe nemmeno contemplare.
Al contrario, l'11,9% della popolazione di età pari o superiore a 70 anni ha sperimentato un tasso di mortalità CON Covid di 720 su 100.000 abitanti, o 69 volte superiore.
Come abbiamo detto, sarebbe stato troppo lasciare aperte le sedi dell'aggregazione sociale, come ha fatto la Svezia, mentre venivano mobilitate campagne educative e di sensibilizzazione per gli anziani esortandoli a stare lontani da ristoranti, bar, palestre, spettacoli e concerti?
La domanda è retorica, ovviamente. La Svezia, senza aver fatto lockdown, è ora priva di Covid, come dimostrato nel grafico qui sotto. Ha finito per sperimentare un tasso di mortalità CON Covid di 64 su 100.000 abitanti, e più della metà è avvenuto in case di riposo, non tra la popolazione in età lavorativa e in età scolare (c'è stato solo 1 decesso CON Covid tra i suoi 2,2 milioni di persone tra i 20 anni e meno).
Al contrario, il lockdown dell'accoppiata Cuomo/DeBlasio ha portato ad un tasso di mortalità di 130 su 100.000 abitanti e ha distrutto i lavoratori, le imprese e la base imponibile, e continuerà a farlo per i mesi a venire.
Inutile dire che New York non è un'isola aberrante di follia, ma è semplicemente l'avanguardia di gran parte degli stati controllati dai Dem, e continuerà ad esserlo per i mesi a venire con il ritorno dell'influenza invernale e il proiettile d'argento della vaccinazione di massa.
Quindi, sì, in queste condizioni pagare 51 volte gli utili correnti non è solo delirante; equivale ad un suicidio.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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