Non sembra esserci via d'uscita per le bullion bank che deteriorano le posizioni futures sull'oro da $53 miliardi ($38 miliardi netti) presso il Comex. Un precedente tentativo tra gennaio e marzo di riprendere il controllo sui mercati dell'oro sintetico si è ritorto contro di loro.
I titolari di conti presso le banche membri della LBMA scopriranno presto che quel mercato è tutto fumo e niente arrosto. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, alla fine dello scorso anno le posizioni in oro della LBMA, la stragrande maggioranza non allocata, ammontavano a $512 miliardi: il London Bullion Mythical Market è una descrizione più appropriata per la sorpresa in arrivo.
Un enorme numero di utenti rimarrà deluso quando le loro disponibilità non allocate presso le bullion bank diventeranno polvere nei prossimi mesi e anche gli ETF esploderanno. La demolizione sistemica dei mercati sintetici dell'oro e dell'argento è una catastrofe prevedibile nel corso del crollo del potere d'acquisto del denaro fiat.
Questa è solo la fase catalizzante iniziale nella morte che si avvicina rapidamente per le valute fiat.
Introduzione
Misurato in dollari, l'attuale mercato rialzista dell'oro è iniziato a dicembre 2015, da quando il prezzo è quasi raddoppiato. A parte quando l'oro ha superato il suo precedente massimo di settembre 2011, $1.920, solo i gold bug sembrano essere eccitati. Ma nel mondo attuale fatto di valute fiat l'oro è visto come un anacronismo; una "pet rock", come lo definì Jason Zweig del Wall Street Journal nel 2015, solo pochi mesi prima dell'inizio di questo mercato rialzista.
Nonostante sia quasi raddoppiato di prezzo, il punto di vista di Zweig è ancora mainstream. Il suo commento segue lo spirito dell'eroe macroeconomico di oggi, John Maynard Keynes, che nel suo Tract on Monetary Reform del 1924 definì il gold standard una reliquia barbarica. Keynes continuò ad inventare la macroeconomia sulla scia della sua Teoria Generale del 1936, e che professiate di essere keynesiani o no, come investitori quasi certamente vi pieghereste alla macroeconomia. È quasi impossibile avere una carriera di successo nel settore degli investimenti a meno che non abbiate aderito alle teorie keynesiane. Dovete sostituire l'economia degli aggregati a quella dell'azione umana degli individui, su cui invece si basava l'economia classica. Non solo, dovete accettare senza riserve la teoria statale della moneta.
Bene, ora stiamo assistendo alla fine cataclismatica dell'errore keynesiano; la distruzione della macroeconomia in un fallimento sistemico incentrato sui mercati sintetici dell'oro e dell'argento.
Il tentativo di salvataggio è già fallito
Potreste aver perso l'ultimo tentativo del sistema all'inizio di quest'anno di salvarsi. Il Grafico 1 di seguito mostra il suo errore.
L'open interest sul Comex ha raggiunto il picco a gennaio, quando i contratti sull'oro erano sopraffatti dalla domanda globale. L'open interest non era mai stato così alto: il precedente record di tutti i tempi era stato nel luglio 2016, quando aveva raggiunto i 658.000 contratti. A quel tempo il mercato si era fortemente ripreso da una condizione di ipervenduto, il prezzo era salito dal minimo di dicembre nel nostro grafico principale, da $1.049 a $1.380. Questo movimento è stato schiacciato con un open interest ridotto a 392.000 e il prezzo dell'oro a $1.120. Tuttavia lo stesso tentativo di schiacciamento iniziato nel gennaio di quest'anno non è riuscito.
Non c'è dubbio che sia stato un tentativo coordinato delle bullion bank per contenere una crisi in via di sviluppo. Dal suo picco di 799.541 contratti il 15 gennaio, l'open interest è sceso a 553.030 il 23 marzo. Inizialmente il prezzo dell'oro ha continuato a salire a $1.680 il 9 marzo, ma il 18 marzo ha reagito, scendendo a $1.471 in sole nove sessioni di negoziazione. Ma mentre l'open interest è sceso a 470.000 all'inizio di giugno, il prezzo è esploso al rialzo con premi di prezzo senza precedenti che si sono sviluppati sul Comex dal 23 marzo in poi. L'esposizione short delle bullion bank al netto di quelle long sul Comex era salita a $35 miliardi e la posizione lorda era di $53,5 miliardi prima del tentativo di spingere il mercato al ribasso. Oggi le rispettive cifre sono $38,3 miliardi e $53 miliardi.
Il fallimento di questa tattica ne preclude il riutilizzo. Più avanti in questo articolo esamineremo la gravità dell'attuale posizione del Comex e della LBMA.
Il sistema finanziario dipende interamente dal denaro fiat
Nel settore degli investimenti è la svalutazione monetaria che dà da vivere. Senza contare che l'aumento del livello generale dei prezzi degli asset finanziari, misurato da vari indici, è poco più che un riflesso della perdita di potere d'acquisto della valuta del vostro stato. Il mondo si è goduto il fenomeno sin dalla metà degli anni '70, quattro anni dopo che il presidente Nixon rimosse definitivamente l'oro dalla scena monetaria. Ne è seguito un continuo calo del potere d'acquisto del dollaro. A parte qualche stop periodico, dal 1982, quando l'indice S&P 500 è salito da 291,34 ai 3270 di oggi, il pubblico in generale sembrava fare soldi.
Non è stato un ambiente facile da sfidare, essendo popolato da un pensiero unico convinto che i guadagni in azioni e proprietà fossero la conseguenza di capacità finanziarie individuali. Ma uno di quegli stop periodici incombe su di noi, minacciando di essere più dirompente di qualsiasi cosa vista finora, tanto che i macroeconomisti richiedono per la sua risoluzione finanziamenti inflazionistici praticamente illimitati.
La distinzione tra valuta fiat illimitata emessa dallo stato rispetto all'oro è importante, perché quest'ultimo è sempre stato il denaro delle persone, non amato dagli stati perché impone una certa disciplina finanziaria. La storia ha sempre visto sottrarre il diritto di emettere denaro a re, imperatori e governi e restituito al popolo, quindi l'evidenza empirica suggerisce che accadrà di nuovo. Ma i macroeconomisti sostengono che la loro scienza è un progresso rispetto alla precedente scienza economica, quindi ciò che è accaduto prima è irrilevante. E questo vale anche per l'oro.
Per questi motivi, il settore degli investimenti non è in sintonia col metallo giallo. L'oro fisico non è nemmeno un investimento regolamentato, il che significa che le autorità di regolamentazione non consentono ai fondi di detenere il metallo fisico oltre, se consentito, una piccola esposizione. La posizione inconsueta, assunta da quasi tutti, è che i gestori degli investimenti non ne debbano avere affatto. Ma oltre alle azioni minerarie, oggi ci sono gli ETF che offrono ai gestori di fondi una certa esposizione all'oro... supponendo che siano disposti a contraddire le opinioni keynesiane dei loro colleghi.
Ma anche così il contesto è sbagliato. L'oro non è un investimento ma denaro, espulso dalla circolazione negli ultimi cento anni dalla costante invasione di sostituti dell'oro evoluti poi in denaro fiat scoperto. Non è responsabilità di nessuno, a differenza del dollaro ad esempio, sostenuto solo dalla fiducia in Donald... o Joe Biden eventualmente. Nel caso dell'euro o dello yen, con tassi d'interesse negativi e sistemi bancari probabilmente sul punto del collasso, le loro banche centrali sono ugualmente impegnate ad accelerare il dissolvimento delle loro valute.
Anche i gold bug semi-ufficiali, come il World Gold Council, promuovono l'oro come investimento di portafoglio, con il suo reddito derivante dalla cartolarizzazione dell'oro attraverso l'ETF GLD. Un pubblico di gestori di investimenti professionisti, che si nutre di macroeconomia, non accetta il fatto che l'oro sia denaro, e se il World Gold Council sostenesse che sia denaro e non un investimento, senza dubbio non riuscirebbe ad attrarre investitori istituzionali.
Ma capire che l'oro è denaro è un punto fondamentale. Quando lo si considera un investimento, vi aspettate di venderlo quando finisce il suo trend positivo. Presumete che la valuta statale avrà sempre il valore di transazione oggettivo e che l'oro sia la variabile soggettiva. Le convenzioni contabili costringono i gestori di investimenti ed i consulenti ad ignorare la realtà: è la valuta fiat che si deteriora e non il prezzo dell'oro a salire. Anche la stragrande maggioranza dei gold bug applaude di fronte un aumento del prezzo dell'oro, trattandolo istintivamente come un investimento che aumenta di valore, misurato in denaro fiat.
La confusione oggettivo/soggettiva è il concetto più importante da capire quando si parla di oro. Se il pubblico più ampio comincia a capire che misurata in beni la valuta fiat non è più adatta per un ruolo oggettivo nelle transazioni quotidiane, allora essa sarà condannata. Questo segnerebbe il punto in cui il denaro fiat inizia ad essere scartato e il pubblico decide quale sia il suo denaro preferito. Ecco dove ci stiamo dirigendo.
Dimenticatevi di un reset monetario
Negli ultimi anni alcuni osservatori hanno suggerito che un reset monetario, centrato sul dollaro, sia stato pianificato dalle autorità monetarie. La ricerca delle banche centrali su soluzioni alternative, come quelle sulle tecnologie blockchain, si è aggiunta a questa ipotesi, ma un documento recente dell'FMI mostra che non c'è consenso tra di loro su come e per quale scopo utilizzerebbero le valute digitali.
In ogni caso, è probabile che ci vorrà troppo tempo per implementare una valuta digitale a marchio banche centrali, data la velocità con cui si stanno svolgendo gli eventi monetari. L'evidenza empirica suggerisce che una volta avviato, un crollo della valuta fiat avviene nel giro di pochi mesi. Oggi la FED ha strettamente legato il futuro dei valori degli asset finanziari al dollaro: se uno salta, saltano entrambi. La credibilità dietro i valori degli asset finanziari è già al limite e l'inevitabile collasso, che si porterà dietro il denaro fiat, è probabile che sia improvviso.
Come nota a margine, l'ultima volta che un crollo degli asset finanziari ha portato la valuta fiat verso l'oblio in circostanze simili è stato esattamente trecento anni fa: nel 1720 con la bolla Mississippi di John Law. È interessante notare che Richard Cantillon fece fortuna vendendo allo scoperto la valuta di Law, il livre, e non le sue azioni; questo lo fece in un primo momento agendo come banchiere che prestava denaro a ricchi speculatori prendendo in garanzia azioni Mississippi.
Un tentativo di reset della valuta fiat, con o senza blockchain, può essere contemplato solo dopo che il pubblico ha iniziato ad abbandonare le valute fiat esistenti. Ma la velocità con cui si svolgono gli eventi quando le valute fiat muoiono preclude la pianificazione anticipata di una loro sostituzione. Anche qualsiasi tentativo di creare una nuova moneta fiat dopo che quella esistente è fallita risulterà rapidamente un buco nell'acqua. L'idea che lo stato possa prendere il controllo della valutazione di una nuova moneta durante un azzeramento fiat per renderla durevole è il feticcio della macroeconomia, la negazione della libertà personale di compiere scelte a favore di una gestione aggregata superiore.
Uno degli argomenti fallaci che emerge ripetutamente è che l'inflazione riduce il peso del debito. Questo è vero per il debito esistente, ma i sostenitori di una tale tesi non riescono a capire che aumenta anche il costo dell'indebitamento statale futuro. E sebbene riduca allo stesso modo l'onere sui debitori nel settore privato, distruggendo il risparmio l'inflazione porta ad una desertificazione dei capitali ed ostacola qualsiasi ripresa.
È possibile ed auspicabile che i mali delle valute fiat siano adeguatamente affrontati, ma ciò richiederà un abbandono dell'inflazionismo ed un impegno per bilanci equilibrati. Richiede agli stati di frenare le loro spese, riducendo il loro ruolo nelle economie che sovrintendono. Gli interventi statali, sia regolamentari che obbligatori per legge, devono essere eliminati e la piena responsabilità delle loro azioni riconsegnata alle persone. E solo allora, il denaro sano ed onesto, che impedisce agli stati di tornare ai loro metodi inflazionistici, può essere introdotto con successo.
Supponendo che tutto ciò sia possibile, l'unica moneta solida è quella con una storia in cui gli stati non hanno alcun controllo su di essa. In altre parole, il denaro metallico. Non avranno alternativa: trasformare le loro valute in sostituti completamente convertibili in oro, con l'argento in un ruolo di conio sussidiario. Le monete in entrambi i metalli devono essere liberamente disponibili su richiesta al tasso di cambio fisso per l'oro e per l'argento. La circolazione di monete d'oro e d'argento garantisce al pubblico la piena comprensione del loro ruolo monetario, dissuadendo così gli stati dal ricorrere in futuro a politiche inflazionistiche. Anche il credito bancario dovrà essere coperto dall'oro e non ampliato dal nulla.
Ma le convinzioni errate nella macroeconomia sembrano essere un ostacolo insormontabile per un cambiamento ordinato verso il denaro sano ed onesto. Imponendo la loro fervida negazione della realtà economica, i macroeconomisti sono responsabili della politica economica e monetaria in America, Europa, Giappone e, per estensione, in quasi tutte le altre nazioni. Non è nemmeno certo che un crollo della valuta fiat li allontanerà dalla loro posizione di potere, prolungando il caos che ne deriverà.
Parlare di un reset monetario ha senso solo se coloro che lo eseguono capiscono cosa stanno facendo. E una cosa diventerà immediatamente chiara: gli americani, che rischiano di perdere il potere sugli affari globali, saranno i più riluttanti di tutte le nazioni ad accettare che i giorni della propria valuta egemonica siano contati e che un ritorno ad un gold standard credibile sia l'unica soluzione.
Transizione dolorosa al Comex
Solo attraverso la conoscenza del motivo per cui i giorni delle valute fiat sono contati si può capire cosa sta succedendo al prezzo dell'oro. Coloro che non comprendono gli errori alla base della macroeconomia e pensano all'oro come ad un investimento, vedono il movimento rialzista del metallo giallo come un momento che prima o poi probabilmente finirà, forse quando i tassi d'interesse o i rendimenti delle obbligazioni saliranno. Ma coloro che vedono l'oro come denaro sano ed onesto sanno che un suo aumento di prezzo dovrebbe essere considerato come parte integrante di un calo del potere d'acquisto della valuta fiat. Infatti è un cambiamento nel potere d'acquisto per entrambi. Quando il denaro fiat perde potere d'acquisto, l'oro lo guadagna in modo sproporzionato a causa della sua relativa scarsità.
Nel caso sempre più probabile che le valute fiat perderanno il loro ruolo monetario, il prezzo dell'oro potrà verosimilmente tendere all'infinito. È difficile immaginare come il dollaro possa evitare questo risultato, o qualcosa di simile. Stando così le cose, un movimento del prezzo dell'oro sopra i $2.000 l'oncia è un evento insignificante, a parte per coloro intrappolati con posizioni short, il che ci porta al caos sul mercato del Comex. Il Grafico 2 mostra la posizione nei mercati dei futures sull'oro al 28 luglio (l'ultima informazione disponibile sull'impegno dei trader), con le posizioni di spread rimosse.
Gli swap sono trading desk delle bullion bank, che in genere assumono posizioni su più di un mercato dei derivati, in particolare a Londra. Insieme alla categoria "Produttori e commercianti", hanno quasi sempre posizioni short sul Comex. I produttori, i minatori ed i loro agenti che agiscono per loro, si proteggono dai ribassi del prezzo dell'oro e costituiscono la maggior parte delle posizioni short nella loro categoria. I commercianti, tipicamente gioiellieri e acquirenti per scopi industriali, si proteggono dall'aumento dei prezzi avendo contratti long.
Il concetto di mercati dei futures originariamente non includeva le banche nella categoria non speculativa, perché i mercati dei futures erano un mezzo affinché gli agricoltori potessero liberarsi dal rischio di prezzo, dovuto a fattori stagionali, cedendolo agli speculatori. Tuttavia le banche sono riuscite a persuadere il CME ad essere classificate come non speculatori, sulla base del fatto che spesso hanno agito come agenti per i produttori in contratti non agricoli. E per quanto riguarda l'oro, che è ciò che ci riguarda, hanno anche posizioni a Londra che vogliono coprire sul Comex. Ma come si è visto nel Grafico 2, le bullion bank ora rappresentano il 70% delle posizioni short, mentre in passato ne rappresentavano molto meno. E come mostreremo più avanti in questo articolo, non hanno oro fisico a Londra per coprirsi. Il risultato è che la loro posizione short lorda di 262.796 contratti è ora un impegno scoperto di $53 miliardi tra 27 trader. Il Grafico 3 colloca quanto detto in un contesto storico degli ultimi dieci anni.
Le posizioni short delle bullion bank rispetto a quelle long (la linea blu) sono a livelli record e gli short lordi sono quasi ai massimi storici, superati solo all'inizio dell'anno (15 gennaio) quando l'open interest era salito ad un livello senza precedenti di 799.541 contratti.
Dal punto di vista degli speculatori, la categoria dominante è quasi sempre Managed Money, prevalentemente hedge fund. Raramente sono interessati alla consegna e chiuderanno o cambieranno le loro posizioni. Sono quasi sempre orientati al lato acquisti e nel lungo termine hanno in media una posizione long netta di circa 112.000 contratti, che possiamo chiamare posizione neutra. Ma attualmente sono un'insolita minoranza, il 42% degli speculatori long, e sono solo moderatamente posizionati sopra la loro media long neutra.
Lungi dall'essere i padroni dell'universo, gli hedge fund si sono dimostrati un facile bersaglio per le bullion bank. E agendo in base al pensiero dei macroeconomisti, gli hedge fund hanno utilizzato l'attuale forza del prezzo dell'oro per realizzare profitti, riducendo le loro posizioni long di 21.362 contratti. Sembrano inconsapevoli o disinteressati del quadro più ampio. Inoltre, a 42.758, il livello dei loro contratti short è superiore alla media, il che potrebbe contribuire ad uno short squeeze nelle prossime settimane quando si renderanno conto del loro errore.
La categoria "Other Reported" è composta da trader che non rientrano nelle altre tre categorie sopra descritte. I long in questa categoria sono vicini al livello record precedente, 158.963 contratti lo scorso 24 marzo. Possiamo quindi considerare tale categoria come smart money, almeno nell'attuale clima, con meno probabilità di essere scossa dalle loro posizioni dagli swap dealer che cercano di innescare degli stop.
Possiamo concludere che gli operatori di swap non solo sono finiti quasi allo scoperto, ma la liquidità sul Comex fornita dagli hedge fund, che normalmente consente loro di chiudere le loro posizioni short, è limitata. Inoltre le perdite mark-to-market arriveranno in un momento in cui le operazioni più ampie delle loro banche andranno a ridurre, ove possibile, l'esposizione al rischio. È probabile che queste perdite saliranno in modo significativo con l'accelerazione della stampa di denaro da parte delle banche centrali nel tentativo di prevenire un crollo economico e di sostenere i prezzi degli asset finanziari. Se qualcos'altro non salta prima, una crisi bancaria su vasta scala potrebbe emergere dal mercato dell'oro sintetico.
Ci si può aspettare che le autorità facciano di tutto per evitare un fallimento sul Comex, perché i danni al mercato più ampio sarebbero estremamente gravi. Invece i membri della London Bullion Market Association (LBMA) saranno probabilmente costretti a lasciar salire il prezzo dell'oro nel mercato a termine, nel tentativo di far quadrare i loro conti e permettere alle banche di attutire le perdite. Però ciò non accadrà, come verrà spiegato nella prossima sezione.
In breve, nelle prossime settimane possiamo aspettarci una fase di transizione poiché la crisi si rifocalizza sul mercato a termine di Londra, che è il casinò nascosto in piena vista.
Le passività nascoste di Londra
Il trading a Londra per il settlement a termine è un mercato molto più ampio del Comex. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, alla fine del 2019 l'importo nozionale dei forward e degli swap in oro over the counter (OTC) in circolazione era pari a $512 miliardi, rispetto all'open interest sul Comex di $120 miliardi nello stesso giorno.
La London Bullion Market Association si fa forte della sua liquidità: nel suo ultimo comunicato stampa ha affermato che la copertura totale per il suo mercato a termine è di 8.424 tonnellate in aprile. Attenzione, però, perché di quel totale 5.464 tonnellate sono nel caveau della Banca d'Inghilterra, di cui forse il 95% è destinato alle banche centrali ed ai finanziatori esteri. In base al deposito trimestrale di SPDR Gold Trust presso la SEC (ETF GLD) abbiamo appreso che il 27 aprile erano detenute 45.91 tonnellate del suo oro presso la Banca d'Inghilterra. Il fatto che il custode di GLD, HSBC, sia stato costretto ad utilizzare la Banca d'Inghilterra in qualità di sub-depositario suggerisce una grave mancanza di lingotti disponibili nei caveau dei membri della LBMA. Per esplorare questo problema, il grafico seguente mostra la posizione nozionale di lingotti a Londra, a conferma della mancanza di flottante.
Sebbene riportate in modo semplicistico, queste cifre mostrano che non c'è liquidità a Londra. Secondo il World Gold Council, le disponibilità fisiche totali dell'ETF alla fine di aprile erano 3.364 tonnellate, di cui, secondo la relazione Hardman di Paul Mylchreest, oltre il 70% è nei caveau a Londra, o 2.390 tonnellate come indicato nel grafico qui sopra. A questa cifra si deve aggiungere l'oro privato dei fondi sovrani, istituzioni, family office ed imprese agglomerate per conto della clientela retail. Queste scorte di lingotti sono detenute presso le società terze (Brinks, G4S, Loomis e Malca-Amit) ed è probabile che ammontino ad ulteriori 400-500 tonnellate.
Da aprile le disponibilità dell'ETF sono aumentate di ulteriori 387 tonnellate, di cui presumeremo ancora una volta che oltre il 70%, 275 tonnellate, siano immagazzinate a Londra (24 luglio – Fonte: WGC). Sebbene ci siano alcune ipotesi riguardo ai cambiamenti sottostanti in queste cifre dalla fine di aprile, potrebbero facilmente portare ad una cifra negativa, come suggerisce il grafico qui sopra. Inoltre se l'ETF e la domanda privata di lingotti dovessero aumentare ulteriormente, una crisi a Londra è praticamente assicurata.
È qui che la Banca d'Inghilterra potrebbe essere intervenuta appoggiandosi ad altre banche centrali clienti per affittare parte del loro oro accantonato – le 45.91 tonnellate detenute per l'ETF GLD ad aprile. Ma c'è un ulteriore problema: il tasso di leasing è negativo da marzo, il che significa che un leasing della banca centrale al tasso di mercato deve pagare il locatario. Ciò suggerisce che il leasing può avvenire solo se i tassi di mercato vengono ignorati e viene invece pagata una commissione.
È importante notare che in base ad un contratto di locazione, la proprietà rimane del locatore. È improbabile che l'oro affittato tramite la Banca d'Inghilterra lasci i suoi caveau, viene semplicemente accreditato tramite scritture contabili. Pertanto per il locatore non vi è alcun rischio di controparte, perché se il locatario è inadempiente, la Banca d'Inghilterra si limita a riassegnare i lingotti al locatore. Ma in una crisi più ampia, il doppio conteggio della "proprietà" dei lingotti attraverso il leasing sarà impossibile da nascondere e le passività ricadranno interamente sulle bullion bank. I detentori dell'ETF GLD dovrebbero chiedere conferma che il loro oro nei caveau non sia stato dato in affitto.
L'alternativa a banche centrali che forniscono liquidità è impensabile: che le bullion bank ottengano la loro liquidità utilizzando illegalmente i lingotti tenuti in loro custodia. Sfortunatamente i sospetti sono aggravati dalla segretezza della LBMA sulle operazioni di mercato, la quale rilascia informazioni selezionate solo quando non sono più rilevanti. Anche i comunicati stampa della LBMA sono fuorvianti; sparlare dell'oro totale a Londra crea l'impressione di liquidità fisica, cosa invece palesemente falsa.
Per i loro clienti più ricchi le bullion bank offrono conti in oro in due forme: allocati e non allocati. Sono scoraggiati dall'aprire un conto allocato, poiché le commissioni sono costose (pagamento per il caveau, assicurazione del metallo fisico e costi amministrativi). La vera ragione è che preferiscono che i loro clienti aprano conti non allocati, incoraggiandoli con commissioni minime, perché questi possono essere sottoposti a riserva frazionaria. In altre parole, una bullion bank può detenere abbastanza oro per coprire le richieste occasionali di prelievo, ma come dimostra il grafico qui sopra, non esiste nemmeno quella liquidità minima.
Mentre il settlement fisico coinvolge i conti in oro allocati ed ovviamente è verificabile, i conti non allocati vengono regolati attraverso il sistema di regolamento elettronico AURUM, il quale rappresenta quasi tutti i regolamenti commerciali di Londra. AURUM è il mezzo di regolamento tra i membri della LBMA attraverso il London Precious Metal Clearing Limited. Le transazioni per il regolamento dei conti non allocati vengono incanalate attraverso uno dei cinque membri che le collegano in un unico regolamento tramite AURUM. I cinque membri di LPMCL (JPMorgan, UBS, HSBC, ICBC Standard Bank e Scotiabank) hanno tutti conti non allocati tra loro e gli accordi determinati da AURUM sono per valuta da un lato e lingotti non allocati dall'altro.
Pertanto le massicce quantità di oro da regolare sono separate dal settlement fisico e ammontano a quasi tutta la stima dei derivati BRI sopra citata: $512 miliardi di posizioni totali alla fine dello scorso anno. Ma i depositanti con conti in oro non allocati credono di avere un'esposizione al prezzo dell'oro, altrimenti insisterebbero affinché i loro conti vengano allocati con la loro bullion bank che funge da custode. Con l'evoluzione dell'attuale crisi nei mercati dell'oro sintetico, la perdita di fiducia nella capacità delle bullion bank di regolare conti non allocati rischierà di generare una corsa agli sportelli su questi conti e una corsa agli sportelli per assicurarsi l'oro fisico prima che i prezzi aumentino ulteriormente.
Mentre le autorità americane faranno di tutto per evitare una crisi dell'oro e dell'argento presso il Comex, pensare che a Londra possa essere messo tutto sotto silenzio è da ingenui. Le stesse bullion bank sono esposte su entrambi i mercati. Una crisi per tali banche minaccia di lasciare in bianco circa $500 miliardi di conti in oro non allocati a Londra, più altri 262.796 contratti al Comex ($53 miliardi a $2.030 – si veda il Grafico 2 sopra). L'espansione dell'oro sintetico dall'inizio degli anni '80, che ha messo un tetto al prezzo dell'oro, sta volgendo al termine e la rimozione di questo ostacolo servirà solo a spingere il prezzo significativamente più in alto.
Conclusione
Stiamo assistendo alle prime fasi di un crollo dei mercati dell'oro sintetico sul Comex ed a Londra, alimentato dalle banche centrali impegnate ad accelerare le loro politiche inflazionistiche in un atto di disperazione macroeconomica per salvare le finanze pubbliche e le loro economie. Il metodo impiegato è un fallimento assicurato, visto il precedente storico in Francia esattamente trecento anni fa: quando scoppiò la bolla Mississippi di John Law, distruggendo la sua valuta, il livre.
Se si lega il destino degli asset finanziari a quello della valuta fiat, come fece John Law e che ora sta facendo la Federal Reserve, quando scoppia la bolla scoppia anche la valuta. Questo risultato è così ovvio che gli smart money stanno ora abbandonando la valuta fiat e rifugiandosi in oro e argento fisici, come testimoniato dalle consegne alle scadenze dei contratti attivi Comex e dalla scomparsa di tutta la liquidità fisica a Londra.
Stando così le cose, è appena iniziata una corsa precipitosa fuori dalle valute fiat e dai contratti derivati per l'oro. A meno che non venga fermata in qualche modo, distruggerà i mercati dell'oro sintetico e con essi le banche che ne hanno beneficiato negli ultimi quarant'anni. L'accelerazione nella distruzione del denaro fiat guadagnerà trazione nei prossimi mesi e chiunque sputi assurdità macroeconomiche invece di agire di fronte a questi sviluppi finirà con un pugno di mosche in mano.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/