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giovedì 21 maggio 2020
Ci saranno ripercussioni, perlopiù buone
di Jeffrey Tucker
Due mesi fa, presso il negozio di alimentari della mia zona, era divenuto obbligatorio utilizzare solo buste della spesa portate da casa. Le buste di plastica erano diventate illegali secondo un’ordinanza locale. E poi è arrivato il virus C. Improvvisamente era vero il contrario: era illegale portare buste da casa perché potevano diffondere la malattia. Ora erano le buste di plastica ad essere obbligatorie. In qualità di fan delle buste di plastica, ho provato un piacere sadico.
È divertente notare come la prospettiva della morte chiarisca le priorità.
Prima del virus ci concedevamo tutta una serie di lussi, come divertirci nella sporcizia e immaginare un mondo purificato dalla naturalezza bucolica. Ma quando il virus è arrivato, abbiamo immediatamente realizzato che una vita sana è difficile da ottenere e che le cose naturali possono essere un’arma a doppio taglio. Poi, quando lo stato ci ha messi tutti agli arresti domiciliari criminalizzando la libertà, abbiamo realizzato molte altre cose. E lo abbiamo fatto velocemente.
Molte persone stanno ora predicendo come la vita cambierà totalmente alla luce di questa esperienza collettiva. Sono d’accordo, ma non penso che andrà come la maggior parte delle persone crede. Questo periodo è stato un trauma inconcepibile per miliardi di persone, ha distrutto le vite molto più di quanto abbia fatto il virus. Enormi livelli di follia pubblica stanno per eruttare in ogni dove.
Le nostre vite nei prossimi anni saranno definite da ripercussioni sia della malattia quanto della risposta autoritaria ad essa, come correttivo presumibilmente indispensabile. Il fatto è che non si può portare via a tutti i propri diritti, mettere intere popolazioni agli arresti domiciliari e abolire il principio di legalità senza aspettarsi delle conseguenze in futuro.
1. Ripercussioni sui media
Sono un fan di lunga data del New York Times. Prendetemi in giro se volete, ma ho sempre apprezzato molto i suoi reportage, la sua professionalità, la mano ferma, anche se non condivido la piega sinistroide che ha preso il giornale.
Questo virus ha mandato il NYT completamente fuori dai binari. All’inizio di marzo ha cominciato a parlarne come se si trattasse della Peste Nera, suggerendo non solo di chiudere le scuole e le attività commerciali, ma chiedendo proprio una politica completamente totalitaria. Tutto ciò è stato scioccante e completamente assurdo. Il tizio che ha scritto l’articolo deve aver preso una laurea in retorica a Berkeley e pensava di poter dettare legge dalle pagine di un giornale. Si sono spinti tanto lontano da falsificare le date sui loro articoli in modo da manipolare le cronologie (Gli ho messo davanti un esempio significativo; il giornale poi ha corretto ma non ha mai ammesso l’errore).
Sono sicuro che nei giorni e nelle settimane a venire il NYT si rimangerà tutto ciò di cui ha blaterato, proprio come fece con Hillary Clinton nel 2016. In effetti, ha già iniziato con l’ammettere che il virus era già diffuso nei mesi precedenti al lockdown (il che suggerisce che la gran parte di quanto scritto da marzo è del tutto sbagliato). Ma sarà troppo tardi. Si porta dietro molte colpe per quello che è accaduto nel Paese.
Ad ogni modo, non voglio prendermela solo con il Times; i media sono andati tutti di pari passo sul bisogno di un lockdown totale e che il virus fosse universalmente letale per tutti. Potete vedere in svariati post opinioni alternative da parte di esperti (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, più un migliaio di altri video con voci autorevoli).
Una volta che vi sarete decisi a seguire le vicende da questo spazio virtuale e capirete come stanno davvero le cose, quando andrete su Fox, CNN, NYT, CNBC e tutto il resto (il WSJ è stato leggermente migliore) state pur sicuri che non sentirete niente di tutto ciò. I media generalisti sfornano solo racconti ad hoc. Le persone incollate alla TV non hanno nozioni base, come per esempio da quanto il virus è presente, quanto sia grande il denominatore per calcolare il rapporto di letalità, quante persone non hanno alcun sintomo e quindi non rappresentano un problema, l’artificio che hanno utilizzato per gonfiare il dato demografico delle vittime, e l’improbabilità che molte di queste morti potessero essere impedite attraverso un qualsiasi tipo di politica mirata.
Osservando questa sfilata disgustosa di ignoranza alimentata dai media, gli esperti veri, o comunque persone interessate ai dati, sono stati demonizzati. Sicuramente molte persone hanno già smesso di ascoltare i notiziari perché non sono nient’altro che una distrazione dalla realtà.
Quando e come accade questo? Una risposta ovvia sembra sempre troppo semplice: i media vogliono che le persone stiano a casa a fissare la televisione. Forse è tutto qui, ma sembra troppo cinico per essere la spiegazione completa. In ogni caso, non sono l’unico a notarlo. Dubito seriamente che la credibilità dei media tradizionali sopravviverà a tutto questo. Ci saranno ripercussioni e saranno più che mai le benvenute!
2. Ripercussioni sui politici
Ricorderete sicuramente che i governatori ed i sindaci che hanno imposto i lockdown non hanno mai chiesto ai cittadini la loro opinione sul vedersi spogliati di tutti i diritti e le libertà. Non hanno consultato le leggi. Non hanno consultato esperti o prestato attenzione ad alcun dato demografico serio che mostrasse quanto fosse assurdo forzare persone non vulnerabili agli arresti domiciliari e al contrario intrappolare persone vulnerabili nelle case di riposo, che si sono trasformate in trappole mortali.
Non hanno pensato agli effetti distruttivi in campo economico, ai diritti contrattuali violati, distruggendo così decine di milioni di vite, proibendo la libertà di associazione, affondando il mercato azionario, spazzando via i risparmi delle persone, abolendo tutti i viaggi internazionali e addirittura chiudendo le chiese. Da non credere! Ogni stato, eccetto pochissimi, si è trasformato in una dittatura da quattro soldi.
I primi accenni di possibili ripercussioni sono venuti da Henry Kissinger che l’8 aprile ha scritto sul Wall Street Journal: “Le nazioni aderiscono e proliferano sulla convinzione che le loro istituzioni possono prevenire calamità, arrestarne gli impatti restaurando la stabilità. Quando la pandemia di Covid-19 sarà finita, molte istituzioni verranno percepite come fallimentari.”
Giusto per usare un eufemismo.
Dai fallimenti in teoria a quelli conclamati, dalle politiche fiscali e monetarie sconsiderate, alla brutalità dei lockdown, la reputazione dello stato non ne uscirà tanto bene. Quando tutto ciò sarà solo un ricordo, un’intera generazione di leader potrebbe essere spazzata via, a condizione che torniamo a forme democratiche di governo, cosa che sicuramente accadrà. Sinistra o destra, Repubblicani o Democratici, ci sarà un prezzo alto da pagare. Quei politici che hanno agito avventatamente per paura del loro avvenire politico, capiranno di aver fatto la scelta sbagliata.
3. Ripercussioni sull’ambientalismo
Lavatevi le mani, continuano a dirci, ma quando apriamo il lavandino viene fuori poca acqua a causa dei riduttori di flusso installati da qualche anno a questa parte. L’acqua non è calda perché sono le caldaie a funzionare male, ma a causa delle regolamentazioni. Mantenete i vostri abiti e i vostri piatti puliti, ma le lavatrici e le lavastoviglie funzionano con difficoltà. E non dimenticate che anche i gabinetti non funzionano bene.
Lo stato ha distrutto la sanificazione rovinando i nostri elettrodomestici in nome della conservazione. E adesso improvvisamente scopriamo che ci importa della pulizia sbarazzandoci dei germi: bella scoperta! Tornare sui nostri passi significherà stravolgere di nuovo la nostra vita: togliere i riduttori di flusso, introdurre nuovi permessi e gabinetti funzionanti, nuovi detergenti, e così via. Abbiamo giocato col fuoco scagliandoci contro i germi e ora ce ne pentiamo.
Ebbene sì, le buste di plastica sono tornate, le borse riutilizzabili sono morte, ma è solo l’inizio. Gli obblighi di riciclo pure andranno a farsi benedire. Ci si penserà due volte prima di installare gli asciugatori per mani nei bagni. Largo agli oggetti monouso! Torneremo a prenderci cura ancora della qualità della vita come prima priorità. Quanto alla natura e ai germi, fuori dai piedi!
4. Ripercussioni sul distanziamento sociale
Rimanere distanti da persone malate è una buona idea; lo sappiamo da che esiste il mondo. La parte di popolazione vulnerabile deve stare particolarmente attenta, e questo le persone anziane l'hanno sempre saputo. Ma lo stato ha preso questo saggio concetto e l'ha portato sino alle estreme conseguenze, separando ognuno da chiunque altro, tutto nel nome del cosiddetto “appiattimento della curva” per preservare le capacità degli ospedali. Ma in seguito questo principio è divenuto generale, fino al punto che le persone sono state incoraggiate a credere cose stupide come che stare troppo vicino a chiunque facesse magicamente apparire il COVID-19. Basta andare all’alimentari e le persone pensano di poterlo contrarre lì semplicemente parlando o guardando gli altri.
Molti amici mi hanno segnalato di aver già rilevato delle ripercussioni. E perché? Perché si tratta di una disposizione di dubbia efficienza, cosa che diventerà evidente nei mesi a venire. Mi aspetto che si svilupperà un movimento basato su un più ampio avvicinamento sociale. Vedrete i bar e le discoteche pieni zeppi, e probabilmente un nuovo baby boom emergerà nel mondo post-COVID-19.
E la stretta di mano tornerà ad essere quella che era in origine, un segno di fiducia reciproca.
5. Ripercussioni sulla regolamentazione
Nel bel mezzo del panico, abbiamo scoperto che molte regole che guidavano le nostre vite non hanno senso. Le regolamentazioni sui test per la malattia hanno bloccato il sistema e consegnatoci una crisi epistemica che ha fatto emergere in primo luogo questa follia. Fortunatamente molti politici hanno fatto la cosa giusta e ne hanno revocate molte. L’Americans for tax reform ha redatto una lista di 350 regolamentazioni che sono state revocate. Tutto ciò è molto incoraggiante.
6. Ripercussioni sul digitalizzare tutto
Continuiamo a sentire come questo dramma porterà tutti a comunicare di più tramite video. Io però non credo. Ognuno di noi sta sperimentando quanto portino all’esaurimento questi ambienti sterili e digitali. Beh, è ottimo che ci siano, ma sono ben lontani dall’ideale che abbiamo.
“Mi senti?”
“Non ti sento”
“La mia immagine è sfocata?”
“Perché guardo il tuo naso?”
“Cambia le impostazioni”
“Silenzia il microfono!”
E così via. All’inizio pensavamo fosse solo un periodo di prova. Adesso sappiamo che quest’assurdità non ci piace proprio. Non è un modo di vivere. Non esiste niente come persone vere in una stanza vera.
7. Ripercussioni sul non lavorare
Suppongo che molti lavoratori non fossero del tutto infelici quando il capo ha comunicato loro che avrebbero lavorato da casa, ma milioni di persone hanno scoperto però che questo ha un costo: la solitudine, il cane, i bambini, il coniuge, la noia di vestirsi come un essere umano. Chiunque io conosca, sente la mancanza dell’ufficio. Vogliono tornare indietro, avere un’agenda, tornare a vedere gli amici, provare il piacere della collaborazione, condividere barzellette, mangiare ciambelle in ufficio.
Sembra ieri che ognuno pareva lamentarsi del posto di lavoro. C’erano battibecchi infiniti sulla paga, sull'equità di paga, razza, sui movimenti metoo, sulle indennità, sui problemi di coppia, e via dicendo. Nessuno sembrava felice.
Non sapevamo quanto stessimo bene.
8. Ripercussioni sugli esperti
Sin dall'inizio di questa storia i media generalisti permettevano ad esperti su esperti di pavoneggiarsi. Ci hanno fatto impazzire. A volte la quantità di lettere dopo il vostro nome determina la vostra credibilità, ma abbiamo scoperto qualcos’altro. Gli esperti che ognuno voleva citare avevano torto, o le loro previsioni erano così approssimate da risultare inutili nella pratica. Il Dr. Fauci stesso ha scritto il 28 febbraio che questa sarebbe stata una normale influenza. Solamente una settimana dopo ognuno è passato dalla calma al panico, e con questo cambiamento è arrivata la risposta impazzita dello stato, ben dopo che le persone avevano concluso da sole che stare attenti sarebbe stata una buona idea. Sotto la guida degli esperti abbiamo oscillato da un capo all’altro avendo a disposizione davvero pochi elementi, ignorando il consiglio di uno dei pochi esperti con un po’ di credibilità rimasta.
9. Ripercussioni sul mondo accademico
Siamo partiti da campus costosissimi e un vasto apparato amministrativo per arrivare ad una serie di chiamate su Zoom tra professori e studenti, facendoci venire qualche dubbio riguardo la loro competenza professionale. Sicuramente molti college e università non sopravviveranno. L’altro problema concerne il valore delle lauree in un mondo in cui intere industrie possono essere chiuse in un istante. Il diploma di laurea si supponeva potesse dare sicurezza; i lockdown hanno spazzato via questa convinzione. Inoltre c’è anche il problema del curriculum stesso: quale valore possono avere lauree facili come quella in giustizia sociale in un mondo nel quale si ha difficoltà a pagare l’affitto?
Quanto all’istruzione delle elementari e scuole secondarie, avete mai sentito parlare di homeschooling? La sua esistenza è rimasta sotto una coltre per decenni, all’improvviso è divenuta obbligatoria.
10. Ripercussioni su stili di vita non salutari
C’è stato uno sforzo non da poco per nascondere le informazioni riguardo i decessi del COVID-19, ma il genio è fuori dalla lampada. Questo titolo della BBC riassume tutto: Nove su dieci che muoiono avevano patologie pregresse. E ancora: l’obesità è il fattore numero uno di mortalità nei decessi attribuiti al COVID. Non dovreste perdere di vista questo aspetto se ci tenete al vostro benessere e a ridurre la vulnerabilità alle malattie. Forse lo avete già capito e state usando il vostro tempo in quarantena per perdere peso e guadagnare forma, o come minimo smetterla di dare alla morte un’opportunità in più per uccidervi. Possiamo fare molto, gente!
Questo potrebbe rappresentare un enorme cambiamento nella cultura americana, come minimo.
11. Ripercussioni sullo spendere
Probabilmente starete risparmiando un sacco di soldi col taglio delle spese sul divertimento. È una cosa buona, no? Vi rammaricate di non aver risparmiato di più in vista di questi giorni? Tutto ciò cambierà drasticamente. Quei materassi verranno imbottiti di contanti nei prossimi uno o due anni. Va tutto bene: i risparmi conducono agli investimenti, a patto che le persone abbiano la sicurezza che niente di quanto successo nell’ultimo mese accada di nuovo.
[*] traduzione di Iolanda Attanasio per https://www.francescosimoncelli.com/
Interessante, da rileggere con calma
RispondiEliminaUno dei post piu' belli mai pubblicati sul tuo blog e di cui sinceramente ti ringrazio
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