di Francesco Simoncelli
Non è un caso se tutta questa storia ha inizio con le banche centrali e si concluderà con le banche centrali. Essendo in grado di manipolare i segnali di mercato che permettono agli individui di coordinare la loro produzione, la comunicazione stessa a livello economico, ci ritroviamo con una immane distorsione che ha condotto la società sull'orlo del collasso. Gli imprenditori "parlano" attraverso il denaro, ma le banche centrali hanno corrotto il linguaggio. Tale corruzione adesso è dilagante e su di essa è stata costruita una realtà totalmente fittizia. Problema: mantenerla in piedi costa lo spreco di risorse scarse e tale necessità si è fatta sempre più crescente nel corso del tempo. Ogni aspetto della realtà fittizia deve essere aggiustato al millimetro, pena lo sfaldamento lento ed inesorabile dell'intero processo. Inutile dire che qualunque sia il metodo impiegato per tenere in piedi l'illusione, questa è destinata sin dalla nascita a crollare data la natura fallimentare di una conoscenza economica concentrata e centralizzata. E infatti abbiamo sotto i nostri occhi esattamente questo, visto che le banche centrali ormai hanno praticamente finito le opzioni da implementare per combattere la crisi in sviluppo e nonostante ciò il trend non cambia.
La Banca Centrale Europea ha incrementato il suo programma di acquisto di obbligazioni a €2.600 miliardi e ha offerto prestiti alle banche dell'Eurozona allo -0,75%. Ciononostante i mercati sono andati nel panico. Perché? La Lagarde ha lasciato intendere che non era compito della BCE gestire gli spread tra i tassi d'interesse tedeschi ed italiani, salvo poi un passo indietro e in un comunicato stampa chiarire che l'intero arsenale monetario della BCE era pronto. In che cosa consistesse esattamente non è ancora chiaro, poiché a parte continuare a scavare sotto lo zero non c'è molto altro che possa fare. Anche perché la settimana successiva si è tornati ad alzare l'asticella, promettendo di acquistare ancora più titoli di stato e titoli del settore privato: €750 miliardi, un somma monumentale. Ma ancora una volta i rendimenti delle obbligazioni italiane sono schizzati in alto mentre gli investitori sono andati nel panico. Qualcosa decisamente non funziona.
Parlando di disperazione poi, c'è la FED che è davvero uscita di senno e a quanto pare il Tesoro USA sembra essersela ripresa sotto la sua ala ufficialmente (sebbene ufficiosamente fosse sempre stato così). Ha letteralmente scaraventato $500 miliardi nel mercato dei pronti contro termine, ma le banche non ne hanno fatto uso (infatti questa non è una crisi di liquidità, bensì strutturale). Il mese scorso poi ha ampliato suddetta somma rendendola "illimitata". Anche qui, a parte continuare a scavare nella terra dei tassi negativi, cos'altro può fare? E per la cronaca, abbiamo già assistito ad un esperimento monetario in tal senso che è andato fallito.
La Riksbank ha iniziato questo esperimento con prestiti alle imprese a tassi zero, elargiti attraverso le principali banche commerciali. Peccato però che tanto gratis non fosse questo denaro. Le banche svedesi dovevano porre garanzie (titoli di stato), gli stessi che il QE della Riksbank aveva fatto sparire dalla circolazione praticamente. Persino i titoli di stato decennali venivano negoziati a tassi negativi, esponendo a perdite le banche che li acquistavano sul mercato al fine di trarre vantaggio dal QE della Riksbank. Gli analisti hanno calcolato che il presunto "denaro gratis" della Riksbank costava circa 20–60 punti base di più dei finanziamenti normali. Le banche commerciali svedesi, quindi, hanno detto "No, grazie". In preda alla disperazione la Riksbank ha reso illimitato il QE, andando a comprare anche obbligazioni municipali, come se i rendimenti non avessero già toccato il fondo e lo stock disponibile di titoli di stato non fosse già basso, e titoli obbligazionari societari (concedendo addirittura prestiti in dollari attraverso swap di valuta con la FED).
Ma indovinate un po'? Niente di tutto questo ha funzionato e nonostante la ripetizione di tal processo secondo ordini di grandezza più grandi, continua a non funzionare. Infatti ci basta vedere i seguenti grafici per avere la prova di come le politiche monetarie delle banche centrali siano diventate ormai inutili e la crisi stava arrivando ben prima del virus.
PREVEDIBILE ED INEVITABILE
Perché? Perché la scelta di ricorrere a strumenti "non convenzionali" di politica monetaria ha praticamente scatenato una ricerca per rendimenti decenti tra i vari player di mercato. La bomba lanciata dalle banche centrali per salvare una situazione che stava sfuggendo di mano, non ha fatto altro che creare una situazione che sarebbe sfuggita di mano più avanti... ma ad un costo maggiorato. Main Street è stato opportunamente tagliato fuori da questa manna, facendo restare a galla a tutti i costi il settore finanziario. In questo modo di voleva salvare artificialmente i clientes nei mercati finanziari, permettere alle grandi banche di assorbire quelle medie/piccole che sarebbero altrimenti fallite e lasciare sulle spalle di Main Street tutto l'onere del deleveraging. In questo modo la FED avrebbe successivamente incanalato quest'ultimo in una nuova bolla, mentre attraverso il cosiddetto "effetto ricchezza a cascata" l'avrebbe tenuto a bada. Peccato che non abbia funzionato. Perché? Perché Main Street ha percorso un lieve processo di deleveraging ed è stato subito tirato per la giacchetta dalle entità finanziarie per cercare di giustificare i loro bilanci gonfi a livello nominale, ma a livello reale facevano acqua da tutte le parti.
Infatti Main Street non ha fatto in tempo a rialzare la testa che subito è stata affondata di nuovo da tutta una serie di bolle che l'hanno travolto: bolla prestiti agli studenti, bolla prestiti per auto, credito revolving a profusione, ecc. E cosa avevano da mostrare a livello reale per questo "rinnovato" progresso? Occupazione part-time, garanzie per i prestiti fornite dai genitori, minimi storici per quanto riguarda le costruzioni di prime case, incapacità di sostenere spese impreviste, ecc. In breve, l'euforia mostrata dai mercati azionari/obbligazionari non rispecchiava affatto una ripresa sana dell'ambiente economico. Al contrario, si è fondata principalmente su un unico e gigantesco carry trade: fare front-running al sistema bancario centrale. Oltre a diffondere azzardo morale a iosa, questa raccolta di polli ha praticamente reso epocale la successiva caduta una volta che suddetto carry trade si sarebbe invertito.
Sapete, qualsiasi operatore e player sui mercati finanziari sa che inevitabilmente è così E nel nostro caso specifico la fine è stata segnata dalla cosiddetta Legge dei Rendimenti Decrescenti. In parole povere, lo stimolo alimentato dalle banche centrali ha creato un ambiente economico dove l'emissione di nuovi titoli di debito e lo sfruttamento dell'ingegneria finanziaria erano diventati la norma. Questi strumenti non hanno fatto altro che erodere il bacino della ricchezza reale, deviando quest'ultima da quelle attività che meglio l'avrebbero messa a frutto verso attività che l'avrebbero sprecata. La fame per rendimenti decenti ha spinto diverse entità (fondi assicurativi, hedge fund, fondi pensione, ecc.) ad entrare in trade sempre più rischiosi e tossici. Il mercato è salito, certo, ma alla base di questa salita non c'era assolutamente nulla: flussi di cassa negativi, multipli di valutazione assurdi, entrate inesistenti, ecc. La giostra è potuta andare avanti finché i creatori di ricchezza reale ne creavano di più di quella che veniva sprecata.
Dobbiamo ricordare, però, che viviamo in un mondo fatto di scarsità ed il costo di opportunità di sprecare risorse scarse richiede un prezzo che nel tempo lievita. E così è stato. Una pletora di capitalisti clientelari adesso richiede un salvataggio, dopo aver gozzovigliato allegramente col beneplacito delle autorità. Ora riflettete: in questo contesto quanto possono essere affidabili i contribuenti come garanzia collaterale visto che sono stati letteralmente abbattuti dalle scelte scellerate dei vari governi del mondo? Esatto, il sistema rimane ancora in piedi perché c'è gente disposta a farsi derubare volontariamente senza muovere un dito. Infatti se nel 2008 il problema pareva circoscritto al sistema bancario commerciale, a questo giro si aggiunge anche l'anello esterno composto da realtà finanziarie analoghe come gli hedge fund. Ma come ripetuto più volte su questo blog, il problema concreto resta sempre il comparto commerciale. Il sistema bancario centrale può influenzare il mercato, non riuscirà mai a controllarlo.
Non è un caso, infatti, che l'indice delle small/middle cap non sia nemmeno riuscito a sfondare il precedente massimo nonostante la vagonata di liquidità fornita dalla FED ad esempio. Come nel 1999 le speculazioni si sono riunite in un a manciata di titoli che hanno trascinato l'intero mercato, facendo cadere i polli in trappola. E il 23 marzo, guarda caso, la FED ha detto che avrebbe iniziato a comprare obbligazioni societarie per la prima volta in assoluto. Ad aggravare le situazione c'è anche la psicosi di massa fomentata da media terroristici e politici incompetenti riguardo il virus, cosa che ha portato ad una brusca flessione la spesa dei consumatori. Ciò sostanzialmente priva le imprese del denaro necessario per operare: pagare forniture, affitti, salari, ecc. Le banche centrali stanno quindi cercando di aiutare le imprese ed evitare chiusure di massa e licenziamenti.
Per molte aziende, però, tali interventi saranno di scarso o nessun aiuto. L'acquisto del debito societario si concentrerà su società con rating di credito elevati, nonostante tutta la speculazione a caccia di rendimenti decenti si sia spostata copiosamente sui junk bond negli ultimi anni. Questo settore ha visto una crescita smisurata, i cui titoli sono andati ad annidarsi in una serie infinita di istituti che adesso devono fare i conti col ritorno alla normalità. Qui stiamo parlando di un aumento come minimo di 2000 punti base per abbozzare un minimo senso di normalità. Un disastro, sia per le nuove società che costellano questo mercato e cercano finanziamenti che per quelle entità che hanno riempito i loro bilanci di questa spazzatura. Tutto ciò suggerisce che gli acquisti delle banche centrali non faranno niente per arginare lo tsunami di insolvenze societarie.
FACCIAMO FINTA CHE...
Va riconosciuto alle banche centrali il merito di aver salvato la baracca per il rotto della cuffia nel 2008, ma ciò ha richiesto misure ben oltre lo straordinario. Dal Giappone alla Svezia abbiamo visto un copione sperimentato in piccolo e poi replicato in grande dai giganti del pianeta. E ogni volta abbiamo visto il fallimento di tali politiche centrali. Siamo giunti ad un punto della storia in cui l'inevitabilità di riconoscere quanto sia fallimentare un approccio top-down potrebbe sconvolgere e non poco la società nel suo complesso. Questo perché al giorno d'oggi siamo arrivati a vedere che la merce più commerciata, quindi il denaro, è la fiducia. E questa sta venendo a mancare seriamente per la valuta di riserva mondiale; come già successo nella storia questo ruolo cambia e non sorprenderebbe se fossimo sull'orlo di un cambiamento simile anche adesso.
Se pensiamo che adesso il Tesoro USA sta subendo una margin call da parte dei Paesi esteri sulle riserve di bond USA che hanno, capiamo che il futuro non è affatto roseo per gli Stati Uniti. Come ho fatto notare nei commenti al seguente post, molto probabilmente la Russia ha deciso di "aiutare" gli USA con metallo giallo visti i tempi critici che si stanno avvicinando per le valute fiat. Questo lo leggo come un chiaro segno di sottomissione, anche perché in tutta questa crisi del virus lo zio Sam è apparso quasi sempre molto stanco. In casi estremi come questi si suol dire che nessuna crisi deve andare sprecata, di conseguenza sono portato a pensare che il terrorismo mediatico a cui abbiamo assistito in questi giorni non sia altro che una sorta di "demolizione controllata" di quanto costruito fino ad oggi dalle banche centrali. Lo sarà nell'effettivo? Ne dubito.
Data questa premessa, quindi, la popolazione deve essere tenuta quanto più possibile a bada e soprattutto deve avere un obiettivo comune che non sia ovviamente l'autorità. Quale migliore arma di distrazione di massa se non un virus che in realtà ha una letalità a dir poco ridicola?
Come già sottolineato dal video, la "pericolosità" del virus merita decisamente tutti i dubbi del caso, dato che le (seppur ad ora incomplete) evidenze suggeriscono come si tratti di una malattia per nulla degna del terrore mediatico sparso negli ultimi mesi. Metodi di rilevazione imprecisi che portano a gonfiare le statistiche dei morti, bollettini di aggiornamento raccontati come di guerra, coprifuoco, ecc. La vera epidemia è mediatica, più che virale, tant’è che se fosse stata raccontata con più calma e raziocinio non farebbe paura praticamente a nessuno. Al che tutti, non appena hanno mostrato segni influenzali, sono corsi ad intasare i servizi sanitari. Quindi tutti quei malati, di solito anziani e con altre patologie che erano in ospedale o anche a casa gravemente ammalati non hanno ricevuto più le stesse cure che ricevevano prima, perché tutti medici condotti e quelli ospedalieri improvvisamente non avevano più tempo per loro in quanto dovevano dedicarsi a quelli che avevano paura di aver contratto il nuovo virus. Siccome il virus è effettivamente molto contagioso, quasi tutti quelli che sono corsi in ospedale e anche il personale sanitario si sono contagiati (con o senza sintomi), anche tutti quelli che erano già in ospedale e quelli a casa visitati normalmente dal medico condotto. Quando tutti questi hanno iniziato a manifestare sintomi gravi delle loro malattie (non del coronavirus) è stato fatto loro un tampone e scoperto che erano anche positivi. Quindi non avendo tempo di fare un’autopsia e spesso nemmeno una radiografia o una tac toracica, perché oberati di richieste sotto pressione dello spavento pubblico, i medici non hanno potuto far altro che scrivere sulla cartella clinica che quei poveretti erano morti di coronavirus. Risultato: un’ondata di morti eccessiva rispetto al solito in un breve periodo di tempo e tutti a credere che sia stato il coronavirus.
Tutte le difficoltà della sanità italiana sono tranquillamente spiegabili dall’esacerbazione del panico provocato dai media e dal suo già traballante stato (dopo anni di tagli continui e indiscriminati), più che a caratteristiche di letalità del virus. Ad osservare l’atteggiamento degli stati europei e le loro reazioni si evince come questa cosa li abbia sostanzialmente colti di sorpresa. L’apparato mediatico si è adattato in corso d’opera e spesso "annusando" l’aria, trasformando la venuta del virus nell’Armageddon.
Adesso qui vorrei proporre un tipo di ragionamento che può aiutare ad immaginare il motivo per cui stia accadendo ora e perché: "Facciamo finta che...". Facciamo finta che questo meccanismo sia stato innescato dalla Brexit. Come già spiegato, l'UE non era altro che un esperimento di matrice statunitense atto a contenere in qualche modo l'influenza di Russia e Cina sull'Occidente. Storicamente gli Stati Uniti hanno sempre manovrato i loro burattini, ma informando le forze politiche locali dei suoi disegni, o almeno della parte indispensabile affinché tali disegni non venissero contrastati o inattuati. Quando invece è capitato che grandi operazioni fossero iniziate all’insaputa pressoché totale dei sottoposti, si trattava di grandi riorganizzazioni dei sistemi e strutture di potere, solitamente per scardinare le strutture esistenti, in favore di nuove più adatte agli scopi attuali. In questo senso l'esempio principe è Tangentopoli (in quel caso, riorganizzazione per via giudiziaria di massa).
Che il progetto europeo fosse al tramonto era cosa abbastanza evidente, dato che ogni costruzione di questo tipo non può che essere temporanea, per poi soccombere quando i prigionieri della sua tela cominciano a coltivare propositi di indipendenza e libertà, o semplicemente si cristallizzano troppo al potere e divengono potenzialmente pericolosi, rispetto a poteri di nuova installazione e minor radicamento. È stato così per Mani Pulite, ed è così anche stavolta. Cionondimeno la svolta attuale degli eventi fa pensare ad una sostanziale accelerazione della tabella di marcia.
Di converso, varie mosse russe, non ultima la possibilità che Putin perduri al potere per altri 15 anni indicano un messaggio ben chiaro: "Siamo pronti a resistere ad un confronto di lungo corso". In questa stessa ottica deve essere considerato l'imperversare di russi e cinesi in Italia. Qui potremmo essere di fronte non solo alla "demolizione controllata" di un settore finanziario oscenamente gonfio, ma anche di un esperimento geopolitico che ha raggiunto la sua data di scadenza. Soprattutto sulla scia dell'influenza che la Nuova Via della Seta ha avuto su di esso. Gli Stati Uniti temono, per motivi diversi, la Cina e la Russia, il loro possibile connubio e l’eventuale perdita del proprio potere. Sanno da tempo di doversi preparare ad un conflitto e il tempo è loro nemico: più passa più rischiano di non riuscire a ristabilire una situazione unipolare, con loro come unica superpotenza dominante.
A torto o a ragione, ritengono di non avere più molto tempo per fare la propria mossa. Dunque, lo scenario non è più quantificato in "molti anni", bensì in una dimensione assai più imminente e legata all’evolversi del presente rispetto a scenari lontani. Gli atteggiamenti e le mosse verso Cina e Russia (e le loro verso gli USA) sono sempre più dirette ed esplicite, avendo ormai abbandonato la strategia della guerra "per proxy" (Ucrania, Siria) o indiretta (sanzioni economiche e dazi). Tali strategie di lungo corso non hanno funzionato, poiché esprimevano il loro massimo risultato quando gli USA erano all’apice della propria potenza e tali strategie venivano usate contro le potenze di singoli stati, non contro altre superpotenze. Ormai gli USA hanno accettato che Russia e Cina siano già adesso superpotenze, e non solo in scenari futuribili. Dunque hanno cominciato a sgombrare il tavolo dalle pedine ormai inutili (UE), affinché possa prepararsi la vera partita. Hanno tutto l’interesse a farlo, e farlo presto.
LA DEMOCRAZIA È L'ANTICAMERA DELLA DITTATURA
Le ipotesi fin qui esposte si incastrano bene tra di loro e con quanto possiamo vedere con i nostri occhi, malgrado ciò restano ovviamente ipotesi. L'unica certezza in tutta questa storia è solo una: stiamo assistendo ad un esperimento socialista e distopico su larga scala. È la concretizzazione di come la democrazia abbia in sé i semi che sbocciando le permetteranno di trasformarsi in socialismo. La strada verso la schiavitù.
[...] Il giorno che l’emergenza finirà, è probabile che tutte le misure di questi giorni se ne andranno. Ma qualcosa di pesante, purtroppo, resterà.
Come ogni guerra lascia miti da celebrare, “eroi la cui morte non deve essere vana”, “straordinarie pagine di resistenza nazionale” e mille altri ispirazioni sufficienti ad alimentare per decenni la retorica politica, la “guerra al coronavirus” non sarà avara di lasciti “patriottici” su cui le classi politiche avranno la possibilità di lucrare per lungo tempo.
A confronto con la “grande pagina del 2020” qualsiasi “piccolo sacrificio” che in futuro venga richiesto ai cittadini, in termini di libertà individuale, diverrà legittimo, doveroso, persino scontato. Sarà molto più difficile, insomma, argomentare contro l’invasione pubblica e a difesa dei diritti privati dei cittadini.
Alla fine, le conseguenze culturali di lungo termine della “fase hobbesiana” che stiamo vivendo potrebbero essere devastanti per la democrazia liberale. Se si vuole evitare che questo avvenga, occorre che tutti coloro che hanno a cuore la causa della libertà occidentale si impegnino fin da adesso a remare contro corrente.
Il punto è importante, soprattutto in Italia, perché molti, con scarsa lucidità, si bevono senza sottoporle a critica le scempiaggini sparate dai media: "Questa è solo una crisi sanitaria e il governo, se serve a salvare vite, deve limitare o sospendere le libertà individuali, esercitando così la massima aggressione possibile". Una totale follia. Il primo ministro italiano nell'illusione di proteggere il bene comune si è arrogato il compito di decidere unilateralmente per tutti cosa fare, chi e come proteggere, che informazioni dare. Decidere che attività devono essere svolte e quali vietate, imporre restrizioni selettive, multe, e chi deve essere rinchiuso coercitivamente e chi no. Il risultato è catastrofico, con diversi livelli di danno in tutto il tessuto economico italiano. Danni concreti sotto forma di vite perdute, di qualità della vita ridotta, di dissesto industriale, di disagio sociale e psicologico, di istigazione ai peggiori comportamenti morali. Senza contare i peggiori abusi, le più inique arbitrarietà, mostrate dai vari sindaci e presidenti di regione.
Anche volendo credere alla favola dell'estrema pericolosità del virus, il governo italiano non ha fatto nulla per potenziare gli ospedali e fornire un minimo di attrezzatura ai medici. Si è pensato a salvare Alitalia, ad introdursi più pesantemente nella vita delle persone con le intercettazioni, a schermare politici e virologi superstar dal dolo della loro incompetenza, a vietare che i laboratori privati potessero coadiuvare quelli pubblici nella rilevazione della malattia sul territorio, ecc. Non ultima poi la cosiddetta Golden Power contro le scalate ostili. Dopo averle affossate per bene adesso la classe politica vuole "schermare" le imprese italiane dalle scalate estere. Fatico a credere che sia solo demenza questa, bensì la volontà di mettere in liquidazione il Paese stesso. Questo perché saranno le imprese stesse a consegnarsi su un piatto d'argento all'estero, senza che nessuno faccia scalate o altro. La cosa interessante sarà poi vedere chi saranno i nuovi "padroni"...
Se quindi guardiamo agli interventi del governo italiano non si può far altro che rabbrividire. Soprattutto perché soluzioni alternative ce n'erano e anche tante. In una società libera, infatti, l'informazione corretta è libera di circolare, permettendo quindi di adottare tutte quelle contromisure necessarie ad arginare potenziali pericoli come quelli rappresentati dalle epidemie. Alla fine si realizzerebbero naturalmente i comportamenti più efficaci, che per questa particolare minaccia sarebbero quelli di: attuare all'interno di ciascuna famiglia una separazione sociale generazionale, con anziani isolati e protetti dai più giovani (approccio israeliano); attuare il livello di prevenzione individualmente considerato più appropriato (quante volte lavarsi le mani, quanto uscire di casa, dove andare, se lavorare o meno, ecc.). Inoltre tale approccio avrebbe certamente il minimo impatto economico, consentirebbe di uscire prima dalla crisi e favorirebbe nel modo più naturale ed efficace il rafforzamento immunitario nella popolazione.
CONCLUSIONE
Una crisi sistemica molto pesante sta iniziando a svilupparsi all'interno delle economie occidentali e del mondo. Questa è il risultato di anni e anni di manipolazioni delle banche centrali e impossibilità dei mercati di pulirsi. Arriva il momento in cui gli errori economici sono così pervasivi all'interno del panorama economico che i segnali di mercati sono tanto confusi da mandare in tilt l'intero sistema. Mises non si sbagliava nel suo Planned Chaos, e dopo 70 anni da questo libro siamo spettatori del crollo della cosiddetta economia mista. Ironia della sorte, 70 anni dopo la pubblicazione di Economic Calculation in the Socialist Commonwealth l'URSS si suicidò.
In questo contesto l'Italia si pone come Ground Zero della fine dell'esperimento europeo. L'esito non è affatto roseo. Il punto è che il nostro Paese non è più credibile, visto che per anni ha gonfiato la spesa pubblica per alimentare clientes a scapito della parte produttiva e delle future generazioni. La parte produttiva rantola a terra ed i giovani hanno perso la speranza. Detto in altri termini, l'Italia ha esaurito il margine di manovra ed i Paesi del nord Europa non vogliono essere coinvolti. La frantumazione dell'UE passa dalla liquidazione del membro più indebitato ed estremamente esposto a livello sistemico: l'Italia. L'imperversare di diversi eserciti sul nostro territorio non fa ben sperare sul futuro di questo Paese, perché pare di essere protagonisti di un'asta giudiziale in cui Cina, Russia e Stati Uniti si stanno dividendo ciò che ne rimane.
Un percorso alternativo, ma capace di un vero rinnovamento, sarebbe la consapevolezza di fare pace col passato e voltare pagina: tagliare drasticamente la spesa pubblica, attuare un federalismo vero e un nuovo patto di solidarietà nazionale in cui i sacrifici non gravino solo sulle spalle della parte produttiva e delle generazioni già penalizzate dai baby boomer. A livello di governo è una chimera sperare in un tale esito. L'ultimo sussulto di indipendenza l'Italia lo ebbe molto tempo fa e lo pagò a caro prezzo. Resta una flebile speranza negli individui e nella loro capacità di trovare soluzioni dinamiche ed efficienti ai problemi di tutti i giorni. A tal proposito, solo Bitcoin può salvare economicamente, socialmente e filosoficamente questa landa desolata... e non solo.
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