lunedì 16 marzo 2020

“Giù la maschera!” La defenestrazione dei banchieri centrali





di David Stockman


Gli storici si meraviglieranno sicuramente della grande illusione dell'era attuale, vale a dire, la convinzione pressoché universale che i banchieri centrali possano stampare e trascinare l'economia di Main Street verso un'espansione inarrestabile e una prosperità sempre crescente senza alcun rischio che i loro strumenti non potessero contenere e contrastare.

Questa credenza ha avuto enormi conseguenze spiacevoli: ha reso fragili le economie inondate dalla leva finanziaria, la finanziarizzazione e la speculazione; pochi ammortizzatori degli shock e meccanismi assicurativi come secondi fornitori e fonti locali per la produzione fisica e linee di liquidità di riserva per le operazioni finanziarie.

Poi è arrivato il Pipistrello Nero del 2020 (al posto del cigno nero) con il suo contagio economico. Correndo ad una velocità considerevole attraverso una catena di approvvigionamento globale infinitamente complessa e profondamente ancorata allo Schema rosso di Ponzi, la rottura dell'attività economica sta già dimostrando che le banche centrali non sono affatto onnipotenti.

Proprio come non sono in grado di stampare anticorpi per arrestare la malattia del coronavirus, non possono stampare materie prime, beni intermedi, componenti e sottogruppi per riavviare le supply chain interrotte. Il Super-QE non lo farebbe; i tassi sotto zero non sarebbero d'aiuto; e la forward guidance richiamerebbe alla mente solo Re Canuto che cerca di contrastare le onde del mare.

Ovviamente è troppo presto per dire se il Covid-19 sia il Big Bang o se sarà presto sconfitto dalle autorità di salute pubblica in tutto il pianeta, facendo così tirare un sospiro di sollievo alle catene di approvvigionamento globali paralizzate. Ma anche presumendo quest'ultima ipotesi, la presunta onnipotenza del sistema bancario centrale finirà per essere spazzata via dalla storia. Non solo la FED non riuscirà a rilanciare le catene di approvvigionamento interrotte, ma non potrà nemmeno svolgere i suoi compiti convenzionali, vale a dire, far aumentare l'inflazione interna del 2,00% ogni anno e far sì che la crescita della produzione aderisca senza sosta al percorso di un PIL a piena occupazione.

Questo perché in un mondo che ha ormai raggiunto il Picco del Debito, $255.000 miliardi a livello globale e $74.000 miliardi nei soli Stati Uniti, gli strumenti della FED non sono solo impotenti, sono in realtà maligni.

Ora è più che evidente che l'impatto della massiccia espansione del suo bilancio (QE) e della brutale repressione dei tassi d'interesse nel mercato monetario non va mai oltre i canyon di Wall Street. Gonfia sempre di più il prezzo degli asset finanziari a causa della confluenza simbiotica tra speculatori sui carry trade e l'ingegneria finanziaria promossa dai piani alti delle grande aziende d'America.

Di conseguenza il capitale è stato trasformato artificialmente in speculazioni finanziarie e monetarie. Allo stesso tempo, i bilanci delle famiglie e delle imprese sono stati gravemente compromessi, dovendo pensare al presente piuttosto che investire per il lungo termine. In sostanza, nessuno dei vari "stimoli" è finito nelle tasche di Main Street. Né la produzione, né l'occupazione, né l'inflazione sono materialmente influenzati dagli incessanti interventi e macchinazioni della FED sui mercati finanziari.

Prendete ad esempio l'obiettivo d'inflazione al 2,00% di cui parlava Lael Brainard la scorsa settimana. In primo luogo, ci chiediamo esattamente perché si stia lamentando delle persistenti carenze nei numeri dell'inflazione e quindi della necessità di ancor più "accomodamento monetario" per far sì che l'inflazione diventi più calda fino a raggiungere una media sempiterna del 2,00%.

Il fatto è che l'IPC, meno i suoi componenti alimentari ed energetici, ha superato il 2,00% per 23 mesi consecutivi. Come può esserci una carenza?

Infatti non abbiamo bisogno di una lente d'ingrandimento per comprendere la storia: c'è una sola barra sotto la linea sacra del 2,00% nel grafico qui sotto.


Ovviamente la FED ha un diverso metro di misura dell'inflazione chiamato deflatore PCE che sottostima le cifre, ma fino a quando non ha formalmente adottato l'inflation targeting a gennaio 2012 in base a suddetto deflatore, l'IPC meno cibo ed energia era visto come un proxy utile per il tasso d'inflazione tendenziale.

Infatti la storiella della lowflation non regge, perché secondo questa gente un'inflazione al di sotto del 2,00% invita alla deflazione, che, a sua volta, incoraggia i consumatori a differire la spesa in previsione di prezzi futuri ancora più bassi. Questa è una totale assurdità, anche perché il crollo del prezzo degli smartphone non avrebbe permesso ad Apple di sfoggiare una capitalizzazione di mercato da $1.400 miliardi.

Almeno i banchieri centrali keynesiani non hanno sostenuto che il calo dei prezzi di cibo ed energia spingerà i consumatori di mangiare di meno, o guidare meno miglia, o congelarsi in casa in attesa che i prezzi del carburante smettano di scendere!

Se c'è un problema di bassa fluttuazione dell'intero IPC, ed i responsabili non sono cibo ed energia, chi è?

E non stiamo solo parlando degli ultimi 23 mesi. Ecco l'intero arco da quando è stato adottato l'inflation targeting. Durante il periodo di 97 mesi a partire da gennaio 2012, l'IPC meno cibo ed energia è andato oltre il 2,00% su base annua più della metà del tempo, mentre il tasso medio all'1,95% annuo era gomito a gomito con il bersaglio.

Quindi se Brainard vuole davvero una media pluriennale al 2,00%, beh, ce l'abbiamo già avuta.

Cioè, a meno che non vogliano sostenere che la perdita media di 5 punti base all'anno in quasi un decennio sia più di un errore di arrotondamento. Sarebbe più che assurdo altrimenti.


Ma c'è un punto più importante in qusta storia. Quale controllo diretto ha la FED sui prezzi delle materie prime trainati a livello globale, così come i loro cugini di secondo grado, i manufatti, i cui prezzi sono alimentati in modo schiacciante dai mercati globali?

Infatti una disaggregazione del deflatore della PCE smaschera la menzogna della presunta lowflation, vale a dire, dal gennaio 2012:
  • Il deflatore PCE per i servizi (linea viola) è salito del 19,4%, o del 2,31% all'anno;
  • Il deflatore PCE per le merci (linea rossa) è calato del -5,3%, o del -0,70% all'anno;
  • Il deflatore PCE complessivo (linea nera) è salito di appena l'1,34% annuo perché viene abbassato dai prezzi globali dei beni, anche se i prezzi nazionali per i servizi hanno persistentemente superato l'obiettivo del 2,00%.

Ed è per questo che la FED non può raggiungere il suo obiettivo d'inflazione, proprio come non può stampare gli anticorpi o le consegne della catena di approvvigionamento; non può forzare l'inflazione a marciare bene perché la sua recente assenza nei mercati delle materie prime e dei beni è radicata nell'economia globale.

Il livello di mendacia tra Brainard, Powell e il resto di coloro preoccupati per una bassa inflazione non potrebbe essere più evidente che nei due grafici qui sotto.

Ovviamente Brainard & Co. sa che la linea viola (servizi domestici) è salita costantemente più in alto, mentre la linea rossa (beni scambiati a livello globale) è scesa da quando è iniziato l'esperimento dell'inflation targeting nel 2012.

Non è forse arrivato il momento che ammettano di non avere la possibilità di sintonizzare i prezzi globali del petrolio o i produttori ad alta intensità di lavoro e quindi rinunciare a ciò che è essenzialmente uno stupido progetto (l'inflazione non provoca prosperità!)?

O se devono persistere per salvarsi la faccia, dovrebbero cambiare nuovamente misura e concentrarsi sui servizi domestici (nonostante il crescente impatto dell'India sui servizi). Solo così potrebbero dichiarare vittoria!


Infatti se si osserva più da vicino la linea viola (servizi domestici), espressa come tasso di variazione anno su anno, la bugia della lowflation è mascherata in tutto e per tutto. Negli ultimi otto anni è rimasta persistentemente al di sopra del 2,00%.

Inoltre il deflatore PCE totale (linea nera), che è il Santo Graal dell'Eccles Building, non ha raggiunto l'obiettivo perché è stato fortemente abbattuto dall'eccesso mondiale di capitale industriale, dai trasporti a basso costo e dall'abbondante manodopera a basso costo che è stata drenata dalle risaie e dai villaggi dell'Asia.


Infatti l'impotenza della FED rispetto al suo obiettivo d'inflazione è vera anche sul fronte della produzione e dell'occupazione. Su questo punto sta costantemente perfezionando i suoi strumenti di repressione del mercato monetario (25 punti base alla volta) e ricalibrando i suoi acquisti di obbligazioni.

Ma perché? Dopotutto la fase di espansione del ciclo economico, lunga ma debole e alimentata dalla tendenza intrinseca di capitalisti e lavoratori a desiderare di più e produrre di più, ha dimostrato che la FED non ha nulla a che fare con essa.

Le famiglie erano già incagliate al Picco del Debito 11 anni fa alla vigilia della crisi finanziaria e le imprese sono state risucchiate dalle speculazioni con l'ingegneria finanziaria.

Ciò significa che il canale di trasmissione tradizionale dai mercati monetari, del debito e dei capitali a Main Street è completamente rotto. Lo “stimolo” non è mai arrivato a quest'ultimo e, invece, è rimasto sequestrato a Wall Street dove è andato a finanziare la speculazione ed a spingere i prezzi degli asset di rischio sempre più in alto.

La linea blu rappresenta la produzione industriale totale (produzione, costruzione ed energia/miniere). Da gennaio 2012 ha oscillato in modo sostanziale, passando da un +4,5% annuo ad un -4,5% annuo. Ma questa oscillazione sostanziale non ha alcuna relazione con le azioni della FED durante tale periodo.

La linea rossa rappresenta il quantitative easing (QE) e il tasso di variazione anno su anno del bilancio della FED. Durante suddetto periodo di otto anni è passato dal +40% all'apice del QE nel 2013, al -20% nel 2019 durante il QT e al +50% durante il successivo ritorno al pompaggio di liquidità.

Esiste una relazione tra la linea rossa e le oscillazioni dell'indice di produzione industriale (linea blu), che, a sua volta, determina i movimenti meno selvaggi del PIL?

Non c'è.

Lo stesso vale per il tradizionale ancoraggio del tasso dei fondi federali (linea nera). Se il loro indice di produzione industriale potesse parlare, direbbe di non averli mai visti prima d'ora.

Insomma l'economia cresce grazie alle componenti del capitalismo (lavoratori, imprenditori, investitori, inventori e risparmiatori), le quali rappresentano le fondamenta della produzione e degli investimenti. Rispetto a queste forze elementali, i banchieri centrali sono dei granelli di sabbia.


E questo ci porta alla grande ironia di un giorno in cui il casinò è precipitato di 1030 punti sul Dow perché l'onnipotenza del sistema bancario centrale si sta sgretolando di fronte al crescente impatto del Covid-19 sull'economia globale e sulla sua vasta ed intricata supply chain.

La FED finge che si tratti esclusivamente del bene di Main Street e delle metriche di occupazione, produzione, reddito e inflazione in base alle quali si misura la performance dell'ambiente economico, in realtà è impotente su tutto ciò che afferma di vigilare.

Allo stesso tempo afferma di essere concentrata sul mercato azionario, ma solo come osservatore imparziale.

Non è vero!

Tutto ciò che fa è condizionato dalla teoria del cosiddetto "effetto ricchezza a cascata" e dal timore che Wall Street possa rimanere a secco di droga monetaria. Quindi continua a capitolare e alimentare nuovamente le bolle che non osa far scoppiare.

La sua vera ignominia sta diventando sempre più evidente: ha gravemente danneggiato Main Street schiacciando risparmi, salari ed investimenti produttivi, mentre ha gonfiato una gigantesca bolla a Wall Street che afferma di non vedere. Ma ora la bolla ha sicuramente raggiunto il suo asintoto...

Nonostante ulteriori attacchi di idiozia da "stimolo", come l'appello dell'ex-presidente della FED di Minneapolis, Narayana Kocherlakota, profondi tagli dei tassi (a quanto, zero?), non è nemmeno all'altezza del compito di sostenere le pericolose neoplasie finanziarie che ha favorito; vale a dire, violando negli ultimi 30 anni ogni legge di finanza sostenibile, denaro onesto e buon senso, i banchieri centrali hanno finito per creare un mostro che porterà alla loro fine .


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Ad ora l'argento costa al grammo 12 volte di più della carne..... Siamo all'assurdita'.... Non ho parole...e che non mi venga risposto che l'argento non si mangia(se mai con l'argento si mangia....)

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