Bibliografia

martedì 25 febbraio 2020

La scogliera dei tori





di Sven Henrich


Le banche centrali, nella loro disperata ricerca di intervenire sempre, puntano a prolungare il ciclo economico a tutti i costi facendo quindi in modo che i tori si buttino dalla scogliera?

Riflettiamo: siamo nella fase espansiva del ciclo del credito più lunga espansione sin dal dopoguerra, la disoccupazione è al 3,6%, i salari sono cresciuti del 3,2% l'anno scorso e ben al di sopra delle misure dell'inflazione della FED, i mercati continuano a correre verso nuovi massimi ogni settimana e tuttavia la FED si trova nelle condizioni finanziarie più deboli della storia.


Allo stesso tempo, tutti gli interventi non sono riusciti a produrre alcun miglioramento significativo nelle aspettative di inflazione, il grande divario tra fondamentali e prezzi degli asset:

Liz Ann Sonders è la chief investment strategist presso Charles Schwab e riconosce che i tagli dei tassi della FED del 2019 e le iniezioni di liquidità hanno contribuito a far salire i prezzi delle azioni.

E anche il FMI lo pensa: "Un'importante forza trainante che ha fatto salire i prezzi degli asset è stata l'allentamento della politica monetaria sincronizzata per tutto il 2019".

E così la pensa anche l'intera comunità di ivnestitori che sta inseguendo le azioni:

FOMO (paura di perdere il treno buono). La FED vi copre le spalle. Interviene continuamente e previene tutti i danni. La FED e le altre banche centrali hanno creato un effetto riflesso pavloviano. Tutti vogliono comprare durante i ribassi, qualunque cosa accada nel mondo.

Le banche centrali sono diventate il motore principale dei prezzi degli asset e del comportamento degli investitori. Eppure i banchieri centrali hanno il coraggio di negarlo e mentire sugli impatti che le loro politiche hanno su tali prezzi.

Ieri è stato il turno della Lagarde: "Non vorrei che qualcuno traesse la conclusione che la nostra attuale politica monetaria sia stata il principale fattore nell'aumento dei prezzi delle case; è stato il principale fattore nel calo della redditività di alcune banche".

La settimana prima è toccato a Jay Powell: "È molto difficile dire con precisionecosa sta influenzando i mercati".

E così gli investitori continuano a lanciare  denaro in questo mercato ai massimi di sempre.


Con l'indice $NDX ben al di fuori della banda di Bollinger nel mensile e mostrando un comportamento simile a quello del 2007.

Gli investitori potrebbero non aver notato nella loro frenesia che i banchieri centrali potrebbero portarli giù da una scogliera, ma gli addetti ai lavori sanno quando è il momento di alleggerire il carico quando è necessario.

Finora i mercati hanno ignorato tutte le revisioni al ribasso riguardo la crescita.

Se il coronavirus avrà un impatto duraturo sulla crescita non è ancora noto in questa fase, ma come ho scritto sul mio pezzo di opinione per la CNN, il mondo ora è diverso rispetto a quello del 2003 con la SARS nel 2003: "La Cina è ora la seconda economia mondiale per dimensioni e ciò che accade alla sua economia ha ripercussioni globali. Prima dell'epidemia di coronavirus, la Cina ha fatto registrare la sua crescita annuale più debole in 29 anni, in parte a causa della sua guerra commerciale con gli Stati Uniti, l'aumento del debito, tassi di natalità in rallentamento, invecchiamento della popolazione e deflazione. La Cina non può permettersi un'altra grave battuta d'arresto come il coronavirus. Tuttavia, con un certo numero di aziende tra cui Nike, Adidas, Starbucks e Apple che chiudono temporaneamente i negozi a causa di strade vuote e due dozzine di compagnie aeree che interrompono il servizio sulla terraferma a causa del coronavirus, l'economia cinese ha ricevuto l'ennesimo colpo."

E non è solo la Cina. Al di fuori degli Stati Uniti le maggiori economie globali sono ancora nei guai.

Il Giappone è in recessione. La Cina sta rallentando alla grande, ed ecco i dati di produzione industriale della Germania prima della diffusione del virus...


Ma prego, comunque, continuate ad inseguire le azioni sulla scia dell'effetto pavloviano creato dalla FED e dalle altre banche centrali. Queste ultime hanno la stampante monetaria, nessun dubbio, ma è tutto ciò che hanno. Non hanno una visione particolare dell'economia, non potranno mai normalizzare le loro politiche nonostante anni di promesse. Non sono riuscite a realizzare gli obiettivi di crescita che hanno progettato per anni. E ora stanno attuando la più irresponsabile politica monetaria nella storia in un momento in cui dovrebbero lasciar salire i tassi poiché a corto di munizioni per combattere una vera recessione.

Se volete che la FED combatta una recessione, volete che si presenti a mani vuote o che sia armata fino ai denti con un set completo di munizioni?

Le banche centrali possono negare tutto ciò che vogliono, di non essere responsabili dell'inflazione dei prezzi degli asset, ma tutti lo sanno: le loro smentite non sono solo vuote, ma palesi bugie.

E avendo creato l'effetto pavloviano che ora vediamo nella comunità degli investitori, li stanno spingendo ad abbandonare ogni senso di rischio quando invece stanno aumentando in ogni dove, mentre i multipli delle valutazioni e degli utili continuano ad espandersi sulla scia della politica monetaria. E quindi si può dire che i banchieri centrali potrebbero spingere gli investitori giù dalla scogliera.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Grazie Simoncelli, bellissimo articolo !!!!
    Vediamo se la correzione pro-coronavirus che si sta verificando da qualche giorno, è la volta buona di una partenza di un Bear market oramai tanto attseo !!!!

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