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mercoledì 15 gennaio 2020
La dannosa ossessione per l'uguaglianza
di Jacob G. Hornberger
Uno dei principali obiettivi del movimento progressista (cioè di sinistra, liberal, socialista) è la perequazione del reddito e della ricchezza. Pensano che sia ingiusto, anche immorale, che alcune persone abbiano di più di altre che invece hanno meno. Denigrano soprattutto l'esistenza di miliardari, ma il loro lamento spesso si estende anche ai milionari, a volte anche a chiunque abbia più ricchezza di qualcun altro. Vogliono che lo stato eguagli il reddito e la ricchezza togliendo denaro da coloro che lo posseggono e lo diano ad altri, o semplicemente lo mantengano nelle casse statali per le spese generali.
La sinistra si è convinta che le persone sono povere proprio perché altre sono ricche. Certo, sotto un sistema politico-economico di ridistribuzione fiscale ciò potrebbe teoricamente essere possibile. Cioè, lo stato potrebbe tassare le persone e quindi sovvenzionare, per esempio, una società permettendole di diventare benestante attraverso il welfare aziendale. Oppure lo stato potrebbe concedere il monopolio ad un'impresa affinché fornisca qualche bene o servizio, consentendole di diventare ricca grazie alla mancanza di concorrenti.
In un'economia di mercato senza ostacoli, che è ciò che preferiamo noi libertari, l'unico modo in cui qualcuno può diventare ricco è fornendo beni o servizi che altre persone sono disposte ad acquistare. Più successo ha il venditore nel soddisfare i consumatori, più diventa ricco.
Pertanto il successo finanziario in un'autentica società di libero mercato non può essere la causa della povertà di qualcun altro. In realtà, è l'opposto: maggiore è il successo dell'azienda, meglio staranno le persone in fondo alla scala economica.
Innanzitutto considerate i lavori che l'azienda offre alle persone: forniscono reddito e sicurezza ai dipendenti. Man mano che l'azienda riesce a soddisfare i consumatori, espande le sue attività. Ciò significa offrire lavoro a più persone.
In secondo luogo, considerate i prodotti e i servizi che l'azienda offre alle persone nel loro ruolo di consumatori. Maggiore è il numero di prodotti e servizi offerti dall'azienda, soprattutto se i prezzi iniziano a diminuire grazie alla maggiore offerta, tanto meglio staranno i consumatori.
In terzo luogo, aumentando le entrate ed i profitti, l'impresa migliora il livello complessivo di capitale nella società, il che comporta un aumento della produttività, il che significa un aumento della prosperità e del livello generale di vita sociale.
Pertanto in un libero mercato autentico esiste un'armonia di interessi tra imprenditori, investitori, dipendenti e consumatori. Tutti hanno lo stesso interesse a mantenere e ad espandere il successo dell'azienda. Il fatto che alcune persone stiano diventando più ricche di altre è del tutto irrilevante se si considera che tutti stanno meglio di prima.
Qual è la forza trainante del movimento socialista? Invidia e bramosia. La sinistra non sopporta il fatto che alcune persone abbiano più soldi di loro. Anche se l'uguaglianza forzata attraverso il potere dello stato (tassare i ricchi) peggiora le condizioni di tutti, poveri compresi, ai socialisti sta bene. Tutto ciò che conta è che i ricchi non siano più ricchi.
Abbiamo visto a cosa ha portato la mentalità dell'uguaglianza nei Paesi comunisti. Ad esempio, quando Fidel Castro prese le redini del potere a Cuba, non si accontentò solo di tassare i ricchi. Sapeva che ciò avrebbe ridotto la disuguaglianza di ricchezza ma non eliminata. Decise quindi di optare per la piena eguaglianza: prese tutto... tutto!... dai ricchi. Denaro, conti bancari, case e aziende. Il governo comunista divenne proprietario di tutto.
Dopo un po' quasi tutti erano uguali in termini di reddito e ricchezza, vale a dire, ugualmente poveri. Infatti quasi tutti erano ormai sull'orlo della fame (l'eccezione, ovviamente, erano alcuni funzionari del governo privilegiati). Assumendo il controllo di tutte le imprese e mettendo al comando i burocrati, il governo ha distrutto non solo l'imprenditoria che guida un'economia di libero mercato, ma anche l'accumulo privato di capitale, una delle chiavi per l'innalzamento del tenore di vita e della prosperità.
Pertanto l'ossessione socialista per l'uguaglianza finisce per distruggere le basi economiche di una società veramente prospera. Ancora più importante, distrugge la libertà degli individui. Questo perché in una società veramente libera, le persone hanno il diritto naturale e dato da Dio di accumulare tutta la ricchezza che vogliono e di fare tutto ciò che vogliono con essa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Gli articoli di ieri e di oggi sono davvero uno piu' bello dell'altro.
RispondiEliminaVanno al cuore del problema. Ovvero spiegano come una societa' puo' diventare ricca attraverso il processo di mercato o di come invece possiamo diventare tutti in maniera uguale poveri e morti di fame in una societa' socialista.
Una interessante visione di cosa è davvero l'uguaglianza ci è stata offerta anni fa da Roderick Long https://www.panarchy.org/rodericklong/libertyequality.html
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