Bibliografia

venerdì 3 gennaio 2020

Gozzovigliare proprio come nel 1999





di Sven Henrich


La FED è stata costretta a gonfiare i prezzi degli asset, cosa che sarà la causa della prossima recessione? E quest'ultima è quindi inevitabile visto che tutti ormai stanno dando il via libera al rischio di recessione? Forse l'ultima domanda contrarian da porre, ma vi assicuro che non è solo una tesi campata in aria, ma si basa su precedenti storici: il 1999.

Il 2019 è ovviamente stato un modo per evitare la recessione globale e le banche centrali sono impazzite nel tentativo di prevenirla con le nuove iniezioni di liquidità. Fallimento di sistema. In parole povere, il fallimento del sistema ha conseguenze e ironia della sorte potrebbero essere le banche centrali a piantare i semi della distruzione.

Ricordate che il piano iniziale della FED nel reagire alle pressioni del mercato era di tagliare i tassi e fermare il QT, ma poi è stata costretta ad intervenire nel mercato repo e ad espandere il bilancio.

Di conseguenza i mercati sono saliti più in alto e forse troppo in alto. Molto al di sopra del quadro degli utili e dei fondamentali sottostanti. E facendo esplodere i prezzi degli asset troppo in alto, stanno preparando il terreno per l'inversione ed è l'inversione che determina la recessione. La FED sa che l'economia e i prezzi degli asset sono molto intrecciati in questi giorni, quindi da ciò capite da dove scaturiscono tutti i programmi di intervento.

Ma il caos nel mercato repo gli è piovuto addosso e il risultato lo sappiamo tutti: l'enorme corsa nel quarto trimestre.


Ignorate tutte le azioni precedenti che in un certo modo ancora mostravano una determinazione onesta dei prezzi e rimarrete con questo...


E questo è essenzialmente quello che è successo nel 1999...


Questi 2 grafici sono quasi simili. Stessa struttura, stesso sfondo, stesso risultato.

Questo è il punto che ho portato avanti su CNBC Fast Money, in cui ho cercato di mettere il tutto in una prospettiva realistica.



Alan Greenspan ha aggiunto liquidità ai mercati in previsione del nuovo millennio. Tanta. E prendete nota che i titoli dei giornali di oggi sono praticamente gli stessi di allora e anche i contenuti.

Tempi diversi, problemi diversi, stesso principio. Nel 1999 la FED stava anticipando i problemi del nuovo millennio e inondò il mercato di liquidità. Nel 2019 la FED sta inondando i mercati di liquidità per far fronte a problemi di finanziamento overnight. Un altro filo conduttore: entrambi gli eventi facevano seguito a correzioni del 20% (1998 e 2018) e in entrambi i casi la FED ha reagito tagliando i tassi di 75 bp, e in entrambi i periodi la FED ha iniettato liquidità reagendo a problemi che gli sono piovuti addosso. E in entrambi i casi i mercati hanno iniziato a volare molto al di sopra della realtà economica.

La liquidità è liquidità.

Bene, cosa sta facendo la FED adesso? Inietta enormi quantità di liquidità per impedire picchi nei tassi overnight. La somiglianza è sorprendente, ma forse ancora più spaventosa in termini di velocità, ampiezza e portata.



Niente di tutto questo è normale. È anti-storico, è fuori misura e si è fatto strada nei mercati azionari. La FED sta gonfiando una bolla nei valori degli asset.

E proprio come nel 2000, eccoci qui...


Davvero ben fatto.

Continuo a pormi domande su come le vendite internazionali siano ora molto più in alto di quanto non fossero nel 2000, quindi una valutazione più elevata sarebbe forse giustificata. Ma non me la bevo lo stesso. L'indicatore non ha fatto molto negli ultimi anni. Sebbene un po' più in alto rispetto al 2000 è rimasto piuttosto stabile, ecco un grafico per il 2014.


Ed ecco cosa è successo negli anni seguenti:
Nel 2018 la percentuale di vendite dell'indice S&P 500 da Paesi stranieri è diminuita, dopo essere leggermente salita lo scorso anno e calata nei due anni precedenti. Il tasso complessivo per il 2018 è stato del 42,90%, in calo rispetto al 43,62% del 2017 e al 43,16% del 2016. La cifra più alta recente è stata del 47,82% nel 2014 e quella più bassa è stata del 41,84% nel 2003.

Il 2014 è stato il massimo e da allora è diminuito. Morale della favola: la capitalizzazione di mercato del 150% rispetto al PIL è enormemente spropositata e ampiamente disconnessa dalle dimensioni sottostanti dell'economia.

Ed è qui che si trovano i semi della distruzione. A meno che non si ottenga un'accelerazione della crescita per giustificare queste valutazioni, state guardando un enorme rischio di inversione e data la dimensione dei mercati e dell'economia, oltre al fatto che sono molto interconnessi e le banche centrali hanno esaurito i proiettili da sparare, sarà impossibile fermare ciò che sta arrivando.

Greenspan non riuscì a fermarlo finché non tagliò i tassi di 500 pb.

Bernanke non riuscì a fermarlo finché non tagliò i tassi di oltre 500 pb.

Powell ha a malapena 200 bp con cui armeggiare.

Ora tutti ignorano la salita della curva dei rendimenti. PERCHÉ? La cosa che bisogna guardare è la salita dopo l'inversione.


Cosa stiamo guardando qui? 6 mesi alla recessione? 12 mesi? 18 mesi?

A chi crederete? Ai CFO che gestiscono aziende, o alla FED che non hanno mai visto arrivare in anticipo una recessione?


Quindi no, questo rally è stato artificiale, indotto dalla liquidità e le prove suggeriscono che è l'effetto collaterale della gestione delle crisi dei pronti contro termine da parte della FED. Non può ridurre questa liquidità ora o i mercati crolleranno.

Ma notate che ciò che sta per arrivare potrebbe non essere pubblicizzato da un evidente grande crash. Sì, il Nasdaq si è schiantato nel 2000, ma altri indici hanno resistito per un po'.

Ecco l'indice S&P 500 nel 2000.


Impennate e cali, quindi un sacco di lateralizzazione per mesi. La recessione arrivò alla fine dell'anno e poi iniziò il vero divertimento:


La FED ha cercato di prevenire una recessione con una strategia a metà ciclo, ma poi è arrivato il caos nei pronti contro termine e l'ha costretta a gonfiare ancora di più la bolla degli asset. Questa bolla è ora un chiaro pericolo per la fragile economia globale. Il prossimo sell-off potrebbe benissimo rovesciare le cose, in quanto il mercato obbligazionario non ha affatto confermato questa ripresa.

Le banche potrebbero aver visto un rally delle loro azioni, ma il decimo anno è stato caratterizzato da una bear flag.


E $TLT sta mostrando una bull flag considerevole che suggerisce tassi più bassi a venire.


Ciò che questi grafici suggeriscono è il rischio di un ulteriore rallentamento dell'economia, non un bottom e qualsiasi segno di miglioramento può rivelarsi temporaneo.

Un settore che sembra confermare tutto ciò sono i trasporti. In un mondo in cui tutti dicono che questa volta è diverso, tale indicatore viene ignorato. La capitalizzazione di mercato in rapporto al PIL al 150%? Questa volta è diverso. La curva dei rendimenti sale dopo l'inversione? Questa volta è diverso. I trasporti non danno segni di vita? Questa volta è diverso.

Davvero? È meglio che lo sia perché questi segnali sono molto profondi. Notate come i trasporti insieme alle curve dei rendimenti hanno inviato segnali di avvertimento durante i più recenti scoppi di bolle.

2000:


2007:


2019:


Considerando tutto il pompaggio monetario finora, i trasporti hanno avuto tutte le opportunità di questo mondo per sfoggiare nuovi massimi, ma non l'hanno fatto.


Forse questo cambierà. Dopo tutto il copione del 2000 richiede ulteriori rally e nuovi massimi, ma anche una maggiore volatilità e correzioni rapide nel range 5%-10%. Nel 2000 i mercati hanno raggiunto l'apice finale a marzo e poi sono crollati. Perché? Perché il nuovo millennio era arrivato e la FED ridusse la liquidità, quindi la bolla scoppiò.

Oggi la FED ha reso i mercati dipendenti da una liquidità sempre maggiore. Il 31 dicembre e il 2 gennaio $150 miliardi nei pronti contro termine dovrebbero mantenere la calma. Da ottobre la FED è stata costretta a continuare ad aumentare le sue iniezioni di liquidità per mantenere la calma. I mercati hanno dimostrato di essere in grado di salire con iniezioni di liquidità sempre maggiori. Ciò che devono ancora dimostrare è che possono farlo anche senza. Il copione del 1999 suggerisce che non possono e gli investitori dovrebbero essere consapevoli del fatto che si trovano su un costrutto artificiale che non è solo disperatamente disconnesso dalle dimensioni dell'economia reale, ma fa affidamento su iniezioni di liquidità sempre più grandi per mantenere lo slancio. Gli investitori fanno festa come il 1999 ma potrebbero non rendersene conto. Qualsiasi correzione considerevole e il collegamento tra i mercati e l'economia è probabile che torni a tormentarli, data la dimensione dell'estensione finora raggiunta. Quel messaggio è nei grafici, nei dati e nell'impronta della storia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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