Bibliografia

martedì 29 ottobre 2019

Una tassa sulla ricchezza erode il capitale





di Keith Weiner


Sembra che non ci si possa fare un nome tra i ranghi della Sinistra se non si propone almeno una volta una tassa sulla ricchezza. Accademici come Tomas Piketty l'hanno proposta e ora anche i candidati democratici alla presidenza negli Stati Uniti la propongono, mentre Jeremy Corbyn la propone nel Regno Unito. A luglio il Venezuela ha infine aggiunto un'imposta sul patrimonio.

Ma come funziona una tassa sul patrimonio? I politici cavillano tra loro, come se i piccoli dettagli di attuazione tra le varie giurisdizioni siano importanti, ma condividono l'idea chiave: il fisco deve andare da quelle persone che hanno ricchezza e prenderne un po'. E l'anno successivo poi torna e ne prende di più, e così via.

Dovrebbe essere ovvio come tutto questo sia moralmente sbagliato, ma concentriamoci sull'economia. Per farlo, dobbiamo approfondire la natura della ricchezza. Cos'è la ricchezza?

Il socialista direbbe che è un mucchio di beni di consumo che i ricchi intendono consumare avidamente e non condividere con tutti gli altri. Come se avesse immagazzinato potere d'acquisto. Non è letteralmente un mucchio di beni di consumo, ma qualcosa che in futuro può essere scambiato con beni di consumo.

Tutti si immaginano una Bentley, un jet, un vino Bordeux e un attico in un grattacielo a New York. Hanno torto. Il consumo è l'effetto della ricchezza, non la causa e nemmeno la sua natura.



La Legge di Say

L'economista Jean Baptiste Say, all'inizio del XIX secolo, sottolineò una di quelle verità universali che oggi viene spesso ricordata come: "L'offerta costituisce la propria domanda".

Questo concetto viene spesso frainteso, spiegandolo come l'offerta aggregata va a creare una domanda aggregata (specialmente in un contesto di pianificazione centrale). Ad esempio, se la Direzione della Pianificazione ordina la produzione di 1.000.000 di pneumatici di una taglia, allora i conducenti di auto li richiederanno.

Say aveva un altro modo di riassumere la sua Legge: "I prodotti sono pagati con i prodotti".

In altre parole, per consumare bisogna prima produrre. Cosa potete consumare? Potete consumare ciò che producete, o ciò che qualcun altro produce e che è disposto a scambiare con ciò che producete. Se coltivate 1.000 mele, potete mangiarne 1.000. Oppure se volete scambiare 100 mele con 100 patate, potete consumare 900 mele e 100 patate.

Se non producete nulla, non potete consumare nulla. I socialisti considerano questa Legge una sorta di ingiustizia e cercano di porvi rimedio con una varietà di mezzi, inclusa una tassa sul patrimonio.



Ricchezza come beni di consumo

Quindi considerano la ricchezza come beni di consumo. E molti di coloro che ipotizzano di aumentare il loro potere d'acquisto, cioè di ricevere la ricchezza altrui convertita in reddito, sono d'accordo. La ricchezza è potere d'acquisto in base a questa prospettiva. Il modo per massimizzare il valore di un'azienda agricola, secondo questo punto di vista, è di venderne i pezzi per acquistare generi alimentari.

Pensiamo che un'azienda agricola debba essere gestita per coltivare alimenti, non essere liquidata per acquistare generi alimentari.

Questo esempio ci dà un'idea della ricchezza: una fattoria non è un mucchio di beni di consumo, immagazzinati, in attesa di essere consumati; non viene immagazzinato potere d'acquisto. È un bene capitale, non usato per il consumo ma usato per produrre altri beni.

Il capitale aggiunge leva allo sforzo umano. Oggi non lavoriamo più duramente di quanto facessero nel mondo antico, ciononostante produciamo molto di più. Proprio perché abbiamo accumulato una grande quantità di capitale.

Questo è ciò che Thomas Piketty, Elizabeth Warren, Bernie Sanders, Jerry Yang e Jeremy Corbyn vogliono portare via. E lo scopo di separare la ricchezza (il capitale) da coloro che ce l'hanno, non significa semplicemente metterla nelle mani dello stato. Non è il semplice mantra di possedere i mezzi di produzione.

Significa consumarla.

Secondo le stesse parole della Warren et al., ci sono milioni di persone a cui manca il cibo, l'abitazione e le cure mediche di cui hanno bisogno. Quindi cercano di prendere il capitale dei ricchi per pagare tutto questo. Lo fanno anche per prevenire il riscaldamento globale, la plastica negli oceani e altri mali ambientali. (Inoltre lo fanno per correggere la disuguaglianza, cioè rendere i ricchi più simili ai poveri, ma non è una tesi che affronteremo qui).

In realtà lo consumano.



Liquidazione

Facciamo un esempio. Supponiamo che Richard Filthy possieda una fattoria di 1000 acri. Richard è ricco e per renderlo meno ricco e nutrire gli affamati, curare i malati e curare la Terra, il governo gli sottragga ogni anno il 3% della sua ricchezza. Supponendo che Richard non abbia altro che la sua fattoria, allora può pagare questa tassa o vendendo un po' di terra oppure indebitandosi.

Quindi Richard vende alcuni acri per soddisfare la voracità assassina del fisco. Fa la stessa cosa l'anno successivo, e così via.

Dopo 24 anni Richard si ritrova meno della metà della fattoria, ma probabilmente è peggio di così. Se la fattoria di 1.000 acri è stata sufficiente per sostenere il suo stile di vita, man mano che la superficie si riduce deve integrare il suo reddito agricolo cercando di vendere più di quello che prende il fisco (cosa che fa scattare le sirene del fisco sul suo reddito).

In questo esempio la terra non è utilizzata per coltivare cibo dopo che è stata venduta. Lo stato ci ospita i senzatetto, quindi converte i terreni agricoli in lotti abitativi. La terra è stata sottratta all'uso produttivo. Una casa è un bene durevole, ma è pur sempre un bene di consumo.

Ora prendiamo in considerazione il fratello di Richard, William. Anche lui vende un po' di terra per pagare il fisco. L'acquirente è Happy Debtmore, un agricoltore che sta espandendo la sua superficie. Almeno non c'è distruzione della produzione alimentare in questo caso.

Ma come fa Debtmore a pagare William visto che anche lui viene privato del 3% del suo capitale ogni anno? Va alla ConBank di Conversionville.

La banca ha molti fondi da prestare a buon mercato, perché la città ospita numerosi riciclatori di attrezzature agricole. Comprano trattori da Richard e William, visto che le aziende agricole sono diventate più piccole e hanno bisogno di meno trattori. Le aziende agricole, però, hanno bisogno di soldi e quindi si rivolgono ai riciclatori di Conversionville.

I riciclatori le pagano e poi vendono alcune delle parti per creare oggetti d'arte dove possono, e fondono il resto e lo vendono alle acciaierie. Con l'imposta sulla ricchezza che schiaccia gli agricoltori, i riciclatori fanno affari e depositano molti contanti nella ConBank.



Incentivi perversi

Quindi Debtmore accende un prestito per acquistare i terreni agricoli di William. La tassa sul patrimonio è perversa, perché trasferisce la terra da un agricoltore prudente ad uno accecato dal debito. E la tassa sul patrimonio non ha alcun impatto su Debtmore: ha una passività, il prestito, per bilanciare il patrimonio fondiario. Quindi la terra aggiuntiva non si aggiunge al suo patrimonio netto e il fisco la ignora. Tutto funziona a condizione che gli interessi passivi siano inferiori alle entrate aggiuntive derivanti dalle vendite delle colture.

Abbiamo detto che non vi è alcuna distruzione della produzione alimentare. Questo è vero, ma solo nel contesto limitato dei terreni agricoli di William Filthy, venduti a Happy Debtmore. Quando guardiamo al quadro generale, vediamo che il prestito di Debtmore è possibile perché qualcun altro sta distruggendo il capitale (che in questo esempio è il capitale utilizzato nella produzione alimentare, ma non è necessariamente così).

A parte ciò, si potrebbe obiettare che le banche prestino risparmi e che il risparmio non sia liquidazione del capitale. È vero, in un mondo normale le persone non fondono trattori agricoli funzionanti per il valore dell'acciaio alla base, arricchendo alcuni riciclatori e impoverendo gli agricoltori ed i loro clienti. Ma questo non è un mondo normale ora c'è una tassa sulla ricchezza.



Preservare il potere d'acquisto

Ed è un mondo con una banca centrale e un tasso d'interesse in calo. Quindi torniamo a Richard Filthy. Supponiamo che il tasso d'interesse stia scendendo abbastanza velocemente da far salire i prezzi dei terreni dell'1,030928% all'anno (gli asset vanno su quando gli interessi scendono).

Ad esempio, un acro inizialmente vale $1.000 e Richard ha 1.000 acri, quindi la sua fattoria vale $1,000,000. L'anno successivo è costretto a vendere il 3% della sua terra, ma la FED spinge un aumento proporzionale del valore di un acro di terra. Quindi il 3% di terreno in meno vale lo stesso di prima, e così via. La sua fattoria rimane allo stesso valore di $1.000.000, anno dopo anno.

Dopo 24 anni Richard rimane con soli 496 acri, ma grazie alla FED ognuno di esso vale $2.015. La fattoria molto più piccola, al prezzo del terreno molto più alto, vale ancora $1.000.000. Richard dovrebbe esserne contento?

Ciò ci illustra il concetto di rendimento del potere d'acquisto. Un terreno che vale $1.000.000 ora produce metà del raccolto rispetto a prima.

Coloro che pensano solo in termini di valore della liquidazione, il potere d' acquisto degli acri in diminuzione, non comprendono il dolore di Richard. Pensano che abbia ancora una fattoria del valore di $1.000.000 e che conservi gli stessi beni di consumo di prima.

Ma quelli che pensano come un contadino sanno che la fattoria di medie dimensioni produce metà del grano e genera la metà del reddito per la sopravvivenza di Richard.



Invidia

Questo non è un difetto, è un pregio. Thomas Piketty ha proposto la sua tassa sulla ricchezza non per pagare il costo per curare Madre Gaia, ma per correggere un grande errore: "R > G"

R è il tasso di rendimento del capitale e G è il tasso di crescita dell'economia. Piketty è come una vittima di un incidente che dopo essere rimasto in coma per decenni, all'improvviso si sveglia e osserva un fatto casuale (nel nostro caso, il tasso di rendimento del capitale è superiore alla crescita economica). Ma, essendo stato in coma per decenni, non nota che abbiamo una banca centrale che ha presieduto un calo dei tassi d'interesse. E non pensa che l'interesse decrescente provochi un aumento del prezzo degli asset.

Quindi Piketty propone una tassa sul patrimonio, che in teoria dovrebbe rimediare a questa malattia immaginaria secondo cui i ricchi si arricchiscono ad un ritmo più veloce di quanto cresca l'economia. Inutile dire che si sbaglia di grosso. Un raddoppio del prezzo della terra non rende Richard più ricco; significa solo che la liquidazione dei terreni consentirà di acquistare il doppio dei generi alimentari.

I politici non sono così eruditi come accademici del calibro di Piketty. Non scrivono formule pseudo-matematiche, fanno invece appello all'invidia. Alcune persone non sono felici quando altri hanno qualcosa. Ci viene in mente una vecchia battuta sovietica: "Un contadino scavando in un campo trova una lampada magica. La sfrega ed esce il genio: “Ti concederò un desiderio, ma qualunque cosa farò per te la raddoppierò al tuo vicino". "OK, allora accecami un occhio."



Consumo di capitale

Qualunque sia la motivazione alla base di coloro che sostengono una tassa sul patrimonio, possiamo dire che toglie il capitale a coloro che ce l'hanno. E possiamo dire che questa sottrazione è una conversione del capitale produttivo in reddito, il quale può essere consumato dagli altri.

La tassa sul patrimonio significa consumo di capitale.

Quello che abbiamo detto molte volte sul calo dei tassi d'interesse e sull'aumento dei prezzi degli asset. Ogni nuovo speculatore investe il proprio capitale sul venditore di un bene, che poi lo consuma come reddito. Gli speculatori lo fanno perché si aspettano che gli speculatori successivi diano loro ancora più capitale. Con ogni aumento del prezzo degli asset, il capitale di qualcuno viene convertito in reddito di qualcun altro e consumato.

Il socialismo, sotto forma di banca centrale o confisca della ricchezza, è un processo deliberato e intenzionale di consumo di capitale.

Al socialismo non deve essere permesso di consumare il nostro prezioso capitale ed erodere la base da cui dipende la nostra civiltà. Nessuno sa quando si verificherà il momento del collasso, ma possiamo affermare con certezza che questa è la fase finale del socialismo. Come in Venezuela.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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