martedì 3 settembre 2019
Perché la politica divide le persone
di Gary Galles
Perché la politica è così negativa rispetto al marketing, il suo analogo nel settore privato, anche se praticamente ogni candidato fa eco al desiderio di "andare d'accordo"? La spiegazione ruota attorno a due importanti modi in cui la concorrenza politica differisce dalla concorrenza sul mercato: maggiori guadagni per gli attacchi negativi e "clienti" razionalmente ignoranti.
La vendita del vostro prodotto nel settore privato richiede che un cliente esprima un voto affermativo, ovvero, acquistandolo. Limitarsi a convincere un potenziale cliente che un prodotto rivale non dovrebbe essere acquistato non significa una vendita automatica per voi.
Questo perché un potenziale cliente può scegliere tra diversi venditori, o può scegliere di non acquistare affatto. Ma queste opzioni non sono disponibili durante un'elezione con solo due grandi partiti, in cui i clienti sono costretti ad "acquistare".
In un'elezione con due partiti convincere un elettore a votare contro "l'altro", denigrando la posizione dell'avversario, è una strategia preziosa tanto quanto convincere lo stesso elettore a votare per il proprio partito. Questo non è vero nel settore privato, poiché solo i voti per voi, gli acquisti, vi aiutano.
Allo stesso modo, quando un elettore impegnato con un rivale passa dalla vostra parte vale due voti, dal momento che ne aggiunge uno alla vostra colonna dei voti e ne sottrae uno da quella del rivale. Mentre nel settore privato si trae vantaggio solo del singolo acquisto/voto aggiuntivo. Inoltre, in un'elezione, trovare un modo per convincere a non votare affatto qualcuno che avrebbe votato il vostro rivale, è tanto prezioso quanto ottenere un voto aggiuntivo.
Questo è il motivo per cui le campagne negative che allontanano del tutto gli elettori dalla partecipazione politica sono accettabili in politica, fintanto che un candidato pensa che otterrà più voti del suo rivale. Nel settore privato tale approccio non verrebbe adottato, in quanto ridurrebbe, anziché aumentare, le vendite.
Quindi, nonostante i continui motivi per "cambiare tono" in politica, la competizione politica è molto più negativa della concorrenza sul mercato, principalmente perché gli attacchi negativi hanno un maggiore profitto in politica. Ma questo incentivo è intensificato dal fatto che gli elettori sono molto meno informati su ciò che viene venduto loro rispetto ai clienti nel settore privato.
Le persone acquisiscono informazioni per prendere decisioni solo fintanto che si aspettano che i benefici che riceveranno da una scelta superino i costi di tale sforzo. Questo vantaggio è sostanziale nelle decisioni di mercato, poiché il vostro voto modifica il risultato.
Perché ha senso ignorare i candidati e le politiche
Nell'arena politica, tuttavia, il vostro voto è solo uno tra i tanti, dandovi solo una minima possibilità di influenzare il risultato e praticamente non esiste alcun vantaggio nel votare meglio. Inoltre il costo di acquisizione delle informazioni necessarie per le decisioni nel settore pubblico tende ad essere molto più elevato, poiché sono necessarie molte più informazioni rispetto alla semplice conoscenza di come una scelta influirà direttamente su di voi.
I costi più alti ed i minori benefici nell'essere informati portano la maggior parte degli elettori ad avere meno informazioni sulle decisioni politiche rispetto alle loro decisioni sul mercato, in particolare gli elettori indecisi che sono spesso tra i meno informati nell'elettorato. Ciò aumenta ulteriormente il profitto delle campagne negative, in particolare l'uso di verità parziali e fuorvianti. Sono semplici, mentre la realtà è complessa e quindi è molto più difficile da "vendere" agli elettori che prestano scarsa attenzione.
Qualsiasi politica pubblica ha molti effetti, alcuni dei quali saranno negativi e questi possono essere facilmente confezionati per infiammare gli elettori razionalmente ignoranti. La politica comporta anche compromessi e, se eliminati dal contesto, qualsiasi compromesso può essere sfruttato per attaccare un candidato. Il risultato, secondo Barbara O'Connor, direttore dell'Istituto per lo studio della politica e dei media di Cal State Sacramento, è l'uso diffuso di "fatti presi fuori dal contesto o fuorvianti in cui si sa che includere la verità significherebbe negare il punto che si sta portando avanti".
Man mano che la competizione elettorale si surriscalda, i politici denigrano gli avversari mentre questi ultimi fanno lo stesso. Questa incoerenza manda in confusione la maggior parte dell'elettorato.
Ma la negatività è integrata nella struttura incentivante della politica moderna, quindi, nonostante i continui rimandi all'onestà e alla civiltà, non farà altro che peggiorare man mano che lo stato continuerà ad espandere il suo controllo sulla vita delle persone, aumentando il profitto derivante dal controllo del processo politico.
Infatti l'unica soluzione è quella di ridurre il potere e la portata dello stato sulle nostre vite, restituendo quel controllo alle disposizioni volontarie che prendiamo per noi stessi. Tuttavia è decisamente improbabile che questa soluzione venga sponsorizzata da coloro che abusano della verità per diventare o rimanere parte dello stato.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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