di Gary North
Remnant Review
Henry Hazlitt ha cercato di spiegare l'economia in una lezione nel suo famoso libro. Quale lezione? La lezione suggerita dalla metafora della finestra rotta di Frédéric Bastiat del 1850: ciò che non si vede è molto più importante di ciò che si vede. Un economista dovrebbe sempre considerare cosa avrebbe fatto il proprietario di una finestra rotta con i soldi che ora deve spendere per sostituirla. Considerare solo gli effetti che generano le riparazioni significa commettere l'errore di prestare attenzione solo a ciò che si vede. Questo è un errore commesso da persone che elogiano la tassazione utilizzata per finanziare i lavori pubblici.
Mi piace metterla in questo modo: Bastiat e Hazlitt hanno insegnato alle persone a seguire il denaro... a ritroso. A ritroso fin dove? Fino alle cose che il proprietario della finestra rotta avrebbe fatto con i suoi soldi se nessuno l'avesse rotta.
Questa lezione è un'ottima lezione, ma non è proprio l'economia in una lezione. È solo una lezione di economia.
Hazlitt una volta mi disse: "Avrei dovuto intitolare il libro One Lesson in Economics". In termini di marketing sarebbe stato un disastro, quasi nessuno l'avrebbe comprato. Dopotutto, quale impiegato americano vuole passare il tempo a leggere un libro che gli darà solo una lezione di economia? Gli americani vogliono che i libri educativi siano brevi e facili da metabolizzare. Il titolo del libro di Hazlitt si adattava bene e la maggior parte dei suoi lettori si è accontentata di questa lezione.
Il libro insegna mostrando ciò che era economicamente sbagliato nel 1946. Per "sbagliato" Hazlitt intendeva ciò che era tecnicamente sbagliato: impossibilità di aumentare la ricchezza della maggior parte delle persone e quindi il benessere. Evitò il problema del giusto e sbagliato dal punto di vista morale.
C'è un problema con questa strategia: tale problema è legato ad un vecchio slogan politico americano: "Non puoi battere qualcosa con niente". Il libro di Hazlitt ha ignorato questo slogan. Insegna cosa serve per aumentare la produttività e la ricchezza individuale mostrando ciò che non funziona bene. Abrogate i controlli dello stato, affermava, e la maggior parte delle persone starà meglio.
Il suo problema intellettuale nel 1946 era questo: la Grande Depressione era durata un decennio prima dello scoppio della guerra. Nel 1946 non esisteva un corpus ben sviluppato di letteratura economica che fornisse una spiegazione convincente del perché il libero mercato non si fosse ripreso dopo il 1932. Nel 1946 sembrò che l'intervento dello stato fosse responsabile di quella flebile ripresa. Nel 1946 nessuno incolpò l'intervento dello stato per aver causato e prolungato la depressione. Non esisteva un trattato ben sviluppato che si opponesse all'intervento statale. C'erano un paio di monografie accademiche che sostenevano che l'inflazione della banca centrale negli anni '20 avesse causato la depressione negli anni '30. Entrambi furono pubblicati dalla Macmillan: The Great Depression (1934) di Lionel Robbins e Banking and the Business Cycle (1936) di tre economisti sconosciuti. Queste opere non avevano ricevuto attenzione e furono sepolte dalla principale pubblicazione della Macmillan: la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e del denaro di Keynes (1936).
Hazlitt affrontava un grande problema: non poteva fare appello ad un corpus di letteratura accademica che fornisse una difesa plausibile post-depressione per il libero mercato. Adottò quindi un'altra tattica: mostrare ciò che non andava nell'intervento statale. Sostenne quindi il "niente" contro qualcosa. Basta semplicemente abolire gli interventi statali!
Questa strategia era politicamente inutile. Le persone devono avere fiducia in qualcosa. Se l'economia non può essere tranquillamente lasciata nelle mani di imprenditori e banchieri, come disse Franklin Roosevelt nel suo discorso di insediamento nel 1933, gli elettori dovrebbero fidarsi dello stato.
Hazlitt non persuase nessuno che contasse nel 1946. Truman abolì la maggior parte dei controlli sui prezzi a novembre e venne convinto dal capo del dipartimento per la gestione dei prezzi.
Hazlitt inoltre non persuase nessuno nel mondo accademico. Keynes morì nell'aprile del 1946, poco prima della pubblicazione del libro di Hazlitt. Divenne subito una leggenda. Ciò ha inaugurato quella che può essere definita l'era di Keynes. Ci viviamo ancora. Mai nella storia le idee di un uomo hanno dominato il pensiero di economisti e politici nella misura in cui l'hanno fatto quelle di Keynes... o almeno le interpretazioni di Paul Samuelson delle sue idee nel suo leggendario libro di testo, Economics, pubblicato per la prima volta nel 1948. Quasi nessuno ha letto la Teoria Generale. È un libro illeggibile.
L'assenza di un corpus ben sviluppato di letteratura sul libero mercato nel 1946 rappresentò una grave passività. L'azione umana di Mises apparve nel 1949 e vendette meglio di quanto si aspettasse l'editore della Yale University Press, ma nessuno nel mondo accademico sapeva chi fosse Mises. Nemmeno i giornalisti finanziari. Hazlitt lo sapeva, perché aveva letto Mises per anni ed erano amici. Leonard E. Read lo sapeva. Read fondò la Foundation for Economic Education nello stesso anno: 1946. Un decennio prima che la FEE iniziasse a pubblicare The Freeman.
Per capire perché il keynesismo abbia avuto un enorme successo come ideologia e movimento, vi presento questa breve rassegna della storia economica, dal 1911 ad oggi.
1) L'ESPANSIONE DELLO STATO
La Gran Bretagna adottò l'imposta sul reddito nel 1911, gli Stati Uniti nel 1913. Ciò consentì ad entrambi di finanziare la prima guerra mondiale. Inoltre gli Stati Uniti crearono il Federal Reserve System nel dicembre 1913. La Gran Bretagna aveva già la Bank of England, fondata nel 1694. L'imposta sul reddito e le banche centrali permisero all'Occidente di combattere la guerra.
La guerra pose fine ad un secolo di pace, stati limitati e crescita economica senza precedenti. Questa crescita economica si diffuse in tutta l'Europa occidentale dopo la sconfitta di Napoleone nel 1815. L'Occidente sarebbe cambiato e per chi avesse vissuto tale periodo l'Occidente all'inizio del 1914 sarebbe stato irriconoscibile. Eppure il mondo economico di Cristo gli sarebbe stato abbastanza riconoscibile, fatta eccezione per l'assenza di libri e materiali stampati.
Il vecchio ordine che prevalse dal 1815 al 1914 terminò nell'agosto del 1914. Non finì a causa dei campi insanguinati dell'Europa nordoccidentale, ma a causa dei Ministeri del Tesoro e delle banche centrali. Il gold coin standard fu abolito, nazione per nazione, tra la fine del 1914 e il 1915. Le masse non avevano più modo di impedire alle banche e agli stati di svalutare il denaro, visto che non potevano più richiedere monete d'oro alle banche.
Le aliquote dell'imposta sul reddito per le fasce ricche raggiunsero la doppia cifra in tempo di guerra in Occidente. Poi furono abbassate dopo la guerra, senza rivedere più i picchi nel 1914. Gli stati iniziarono un secolo di espansione.
La Grande Depressione portò una nuova era di regolamentazione statali. Tutti gli stati adottarono politiche di gestione dei deficit per finanziare progetti economici pubblici. Nel 1930, dopo la rivoluzione del 1917, ci fu un socialismo totale in URSS. L'Italia adottò una forma diversa di socialismo negli anni '20. Mussolini era stato membro anziano del Partito socialista italiano fino al 1912, quando fu espulso per il suo militarismo. Il suo marchio di socialismo era di stampo nazionalista e militaristico. Non implicava la proprietà statale dei mezzi di produzione, ma semplicemente il controllo statale. Hitler adottò un sistema simile quando salì al potere nell'aprile del 1933. Una versione soft fu adottata da Roosevelt.
Nel 1936 Keynes giustificò dal punto di vista intellettuale le politiche di deficit e trovò sostegno immediato tra gli stati occidentali. I giovani economisti accademici presero le loro cattedre non appena la guerra finì. I professori più anziani che andavano in pensione erano stati battuti dal punto di vista ideologico, non avendo mai offerto spiegazioni per la depressione. Non capirono il fenomeno Keynes. A metà degli anni '50, il mondo accademico americano era keynesiano.
La seconda guerra mondiale centralizzò il potere economico come mai prima. Gli stati accrebbero la loro influenza portando alla ripetizione dell'esperienza della prima guerra mondiale.
2) L'ESPANSIONE DEL LIBERO MERCATO
Le economie nazionali si ripresero dopo il 1946. Succede sempre dopo grandi guerre. Si ripresero a ritmi diversi e le condizioni economiche nel 1950 erano di gran lunga migliori delle condizioni nel 1920. Le cose migliorarono nonostante i debiti pubblici e l'inflazione monetaria in tempo di guerra.
Fu istituito un sistema postbellico di moneta stabile tramite un accordo stipulato a Bretton Woods, New Hampshire, nel 1944. L'accordo entrò in vigore nel 1946: poneva il dollaro USA e la sterlina britannica al centro del sistema monetario occidentale. Gli stati e le banche centrali di Gran Bretagna e Stati Uniti concordarono di scambiare le loro valute con oro a prezzi fissi con altri stati e banche centrali. Questa era un'estensione dello pseudo-gold standard che nacque dall'accordo internazionale nel 1922, divenendo noto come gold exchange standard. Individui e società private non avevano più il diritto di richiedere monete d'oro in cambio delle valute cartacee.
Questo sistema funzionò fino al 15 agosto 1971, quando il presidente Nixon lo abolì unilateralmente. Il Ministero del Tesoro non avrebbe più riscattato i dollari in oro. In quel discorso impose unilateralmente anche controlli sui prezzi e sui salari. Aveva iniziato la sua carriera nel 1942 come avvocato presso il dipartimento di amministrazione dei prezzi, ma dal 1946 al 1971 l'accordo di Bretton Woods limitò l'espansione del denaro fiat in Occidente. Questo rappresentò un grande vantaggio per l'economia mondiale. Imprenditori e consumatori potevano fare piani a lungo termine basati su prezzi relativamente stabili. I prezzi americani misurati dall'indice dei prezzi al consumo scesero in un solo anno, il 1954: -0,1%. Da allora non scesero più.
Il sistema americano di tetti ai prezzi era vulnerabile nel 1946. Truman capitolò alla fine del 1946 e ciò scatenò una nuova era di produttività negli Stati Uniti. I dazi che avevano predominato durante la Grande Depressione, a cominciare dall'amministrazione di Herbert Hoover, non erano più rilevanti dal punto di vista economico. L'espansione monetaria in tempo di guerra aveva fatto salire i prezzi nominali di beni, servizi e salari. I controlli avevano represso i prezzi al consumo ed i risultati furono carenze e razionamenti. Tutto questo finì alla fine del 1946: i giovani tornarono dalla guerra e tornarono al lavoro. Si sposarono ed ebbero famiglie numerose: quattro figli in media, cifra che raggiunse il picco nel 1957. La guerra aveva portato una rivoluzione manageriale: nuove tecniche di produzione in serie divennero comuni. L'economia statunitense prosperò e quella canadese con essa.
Il partito laburista britannico, eletto nel 1945, mantenne gran parte dei controlli sui prezzi e sul sistema di razionamento fino alla sua sconfitta elettorale nel 1951 da parte dei conservatori. L'economia della Gran Bretagna rimase indietro rispetto a quella dell'Europa occidentale. L'impero fu abbandonato e l'India divenne indipendente nel 1947.
Gli Alleati mantennero la Germania occidentale sotto il loro controllo e la Germania orientale divenne un satellite sovietico. La Germania occidentale era sotto il controllo di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Il sistema monetario si basava su cartamoneta scoperta emessa dal comando congiunto. I controlli dei prezzi e il razionamento erano dominanti nella Germania Ovest e la ripresa economica fu lenta.
Tutto questo cambiò il 20 giugno 1948. Quel giorno, una domenica, il neo nominato direttore del Consiglio economico bizonale, l'economista Ludwig Erhard, andò alla radio e annunciò una riforma monetaria e l'abolizione del sistema di controllo dei prezzi. La ripresa economica tedesca iniziò il giorno successivo. (Per i dettagli, si vedano i saggi di Hans Sennholz e Bruce Bartlett qui.) Erhard era discepolo di Wilhelm Röpke, che era discepolo di Mises
Gli alleati non permisero alla Germania di armarsi nuovamente. Ciò che non riconobbero nel 1945 fu questo: la tradizione sociale tedesca del rispetto per i militari e l'impegno per le arti della guerra si concluse con la disfatta totale della seconda guerra mondiale. L'umiliazione del dopoguerra confermò questo rifiuto di una tradizione che risaliva alle tribù prima dell'Impero romano. Quindi i soldi delle tasse tedeschi che sarebbero andati all'esercito, andarono altrove. Si trattava sempre di keynesismo, ma era un keynesismo non militaristico
In Giappone si verificò una trasformazione simile. La sua tradizione militare morì nel 1945 ed era stata dominante per oltre un millennio. L'America non permise il riarmo ed i giapponesi si concentrarono quindi sulla produzione. Nel 1947 il comandante della forza di occupazione, il generale Douglas MacArthur, autorizzò una purga degli alti dirigenti nelle industrie del Giappone, questo per impedire una rinascita del militarismo. Quasi 2.000 manager persero il lavoro. Ciò aprì il senior management ai colletti bianchi, rompendo il sistema gerarchico industriale prebellico.
Fu quindi imposta una nuova filosofia di gestione. Questo sistema venne inizialmente imposto al settore delle telecomunicazioni distrutto, soprattutto perché le forze di occupazione americane avevano bisogno di un sistema di comunicazione funzionante. Nel 1946 a tre giovani ingegneri americani venne data la responsabilità di aiutare i giapponesi a ricostruire il sistema. Erano stati impiegati presso i Bell Labs ed insegnarono ciò che divenne noto anni dopo come gestione dal basso. Nel 1949 e nel 1950 tennero due seminari su questo sistema a giovani dirigenti giapponesi al di fuori del settore delle telecomunicazioni. Il materiale di quei due seminari venne pubblicato sotto forma di manuale statale nel gennaio 1950 e divenne la base del programma di produzione che da allora avrebbe dominato le grandi industrie giapponesi. (Contrariamente all'opinione diffusa, non è stato W. Edwards Deming ad introdurre queste tecniche di gestione in Giappone. Egli iniziò a presentare i suoi seminari il giugno successivo.) (Questa storia appare nel libro dei fratelli Hopper, The Puritan Gift [2007], capitolo 10.) Quindi, iniziando dalle macerie alla fine del 1945, i giapponesi ricostruirono costantemente la loro economia, non dall'alto verso il basso, ma dal basso verso l'alto. Il libero mercato rese possibile tutto ciò.
Nel 1953 la guerra di Corea si concluse in una situazione di stallo. Le ostilità cessarono e la Corea del Sud nel 1953 aveva il reddito pro capite (produzione) dell'Europa del 1500. Quattro decenni dopo aumentò di 18 volte. Il PIL della Corea del Sud si trova intorno al decimo posto tra quello di tutte le nazioni. Questo è stato il risultato del libero mercato. Nel frattempo la Corea del Nord è una tirannia marxista che soffre di carestie periodiche. Questa immagine satellitare è forse una testimonianza della differenza economica tra le due economie.
Nel 1961 l'Europa occidentale adottò un sistema di dazi bassi. Questo fu il risultato di un trattato: la Comunità europea del carbone e dell'acciaio. Fu sostituito da un altro trattato nel 1957: il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, meglio noto come Mercato Comune.
La crescita economica della Cina iniziò nel 1979, quando Deng Xiaoping liberò il sistema agricolo dalla proprietà statale. Questa si è dimostrata la più grande nazione in più rapida crescita nella storia. Mercantilista? Sì. Capitalista di stato? Sì. Ma l'intervento statale non è stato il fattore principale dell'espansione economica della Cina. È stata invece la rimozione della proprietà statale sui mezzi di produzione.
La storia della Russia è simile. La crescita economica iniziò quando l'Unione Sovietica cessò di esistere: il 25 dicembre 1991. Prima del 1991 il governo razionava la proprietà delle automobili. Le macchine erano le Ladas e il meglio che chiunque potesse dire al riguardo era che erano meglio delle Yugo. Oggi la Russia è il leader mondiale delle dashcam ed i russi le usano per dimostrare di non essere responsabili di incidenti automobilistici. Il traffico urbano è intenso.
L'India ridusse i suoi controlli burocratici nel 1991 e la sua economia iniziò ad accelerare ad un ritmo molto più veloce.
https://www.theglobaleconomy.com/India/GDP_constant_dollars |
Tutta questa crescita economica è stata affibbiata ai keynesiani... dai keynesiani. Tuttavia è arrivata principalmente dalla rimozione dei controlli sui prezzi e del razionamento, ma la maggior parte delle persone, compresi gli economisti, vogliono credere che la pianificazione centrale keynesiana (tassazione) e l'inflazione delle banche centrali siano state le cause di questa ripresa. Non credono in un'economia senza ostacoli, credono invece nella produttività economica degli stati che infrangono le finestre di proprietà privata. Credono che qualcosa (keynesismo), non il "niente" (l'assenza di controlli), abbia ripristinato la prosperità mondiale e continui ad alimentarla.
3) TEORIA ECONOMICA ACCADEMICA
A partire dalla pubblicazione dell'Azione Umana, una manciata di studiosi e letterati che volevano imbastire una difesa del libero mercato, che non fosse basata sul neo-keynesismo, hanno ottenuto l'aiuto intellettuale che cercavano. Ma gli anni '50 sono stati generalmente un deserto per i libri che difendevano il libero mercato. Nel 1959 apparve il libro anti-Keynes di Hazlitt, Il fallimento dell'economia keynesiana. Quasi nessuno se ne accorse e l'anno successivo apparve la sua raccolta di articoli contro Keynes scritti da economisti accademici: The Critics of Keynesian Economics. Quasi nessuno se ne accorse ed entrambi vennero pubblicati da un editore sconosciuto ai più: Van Nostrand.
Nel 1962 arrivò il libro di Milton Friedman, Capitalism and Freedom. Venne pubblicato dalla University of Chicago Press. L'ho comprato e così anche altri giovani economisti. Era molto rispettato come economista e questa è stata una grande svolta nel mondo accademico.
Sempre nel 1962, comparvero Man, Economy, and State e La Grande Depressione di Murray Rothbard. Entrambi vennero pubblicati dalla Van Nostrand. Il secondo libro si concluse con Hoover e non era ciò che i critici del New Deal si aspettavano o desideravano. Entrambi i libri sono stati ignorati dal mondo accademico e poche persone li hanno letti. Io l'ho letto nell'estate del 1963 e ha influenzato molto il mio pensiero.
Lentamente il numero delle monografie accademiche economiche favorevoli al libero mercato è aumentato, sebbene abbiano guadagnato poca trazione nella comunità politica conservatrice fino alla rivoluzione Reagan iniziata nel 1980. Gran parte dell'interesse pre-Reagan era stato generato dall'aumento delle newsletter pro-sound money (investimenti pro-oro) dopo il 1965. Questo interesse ha accelerato durante la seconda metà degli anni '70, quando il prezzo dell'oro salì alle stelle. Dopo il 1980 il numero di libri sul libero mercato è aumentato rapidamente. Il libro di Hazlitt ha continuato a vendere.
L'aumento dell'interesse per l'economia del libero mercato è arrivato dall'esterno del mondo accademico. Ci sono ancora pochi economisti della Scuola Austriaca nel mondo accademico e nessuno nell'Ivy League e nelle università di alto livello. Il blackout accademico continua, sebbene ci siano state altre scuole basate sul libero mercato che hanno ottenuto sostegno accademico marginali. Hanno questo in comune: l'avallo alle banche centrali.
CONCLUSIONE
Hazlitt era un Giovanni Battista dei tempi nostri: una voce che gridava nel deserto. Non viveva di locuste e miele, le sue entrate provenivano dalla sua superba scrittura. Era unico.
Non ha mai scritto un trattato economico. È noto soprattutto per ciò a cui si è opposto: l'intervento dello stato nell'economia. Non ha mai provato a superare questa critica: non si può battere qualcosa con niente.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Grazie Francesco per questa carrellata sul pensiero economico. Mi sembra che i risultati siano sotto gli occhi di tutti, ma purtroppo pochi li guardano...
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