giovedì 8 agosto 2019
Chi trarrà beneficio da Libra: Main Street o Wall Street?
di Pascal Hügli
All'interno del mondo della finanza, Bitcoin è praticamente un argomento che in questi giorni non va tanto più di moda. Almeno questa è l'impressione che si ottiene parlando con banchieri, gestori patrimoniali e trader professionisti che sono entrati nello spazio "Blockchain". Ci sono entrati non a causa di Bitcoin o Ether, ma perché vedono un enorme potenziale nel tokenizzare strumenti finanziari tradizionali.
Per come la vedono, la tokenizzazione cambierà drasticamente il sistema finanziario. Che si tratti di azioni, obbligazioni, proprietà immobiliari, o qualsiasi altro tipo di derivato finanziario, saranno tutti tokenizzati un giorno! I risparmi sui costi e l'aumento dell'efficienza derivanti da una maggiore interoperabilità e da una maggiore liquidità saranno i vantaggi più evidenti per le istituzioni esistenti.
Ciò che fa eccitare ancor di più queste persone è il fatto che considerano la tokenizzazione un grande progresso per la democratizzazione della finanza, perché dovrebbe trasformare asset precedentemente illiquidi in liquidi. In particolare, coloro provenienti da classi a basso reddito investiranno e trarranno profitto, poiché gli investimenti tradizionalmente illiquidi diventeranno più accessibili, i token di piccole dimensioni portano con sé una grande liquidità. Dopo tutto, il settore immobiliare e artistico, così come altri oggetti di lusso, sono diventati molto costosi, motivo per cui solo gli investitori facoltosi hanno la possibilità di sfruttare la propria ricchezza investendo in essi. Di conseguenza si è allargato il divario di disuguaglianza nella ricchezza. Rendendo case, quadri e beni di lusso investibili attraverso i token, gli investitori possono acquistare frazioni di ciascuno, consentendo loro di investire, il che rappresenta un miglioramento rispetto allo status quo!
Tokenizzazione degli asset
Con tutta l'eccitazione attorno alla tokenizzazione, è meglio lasciare spazio anche ad alcuni pensieri cautelativi. Ciò che sembra essere generalmente trascurato oggi è il fatto che immobili, dipinti e altri beni di lusso hanno acquisito uno status così prevalente come asset finanziari, proprio perché la creazione di denaro istituzionalizzato da parte di una partnership pubblico/privato ha generato enormi quantità di liquidità in eccesso. Quasi come uno tsunami, questo eccesso di liquidità sta invadendo ogni angolo del nostro pianeta, alla ricerca disperata di un qualsiasi asset con rendimenti decenti in cui investire.
Certo, potrebbe sembrare giusto lasciare che gli esclusi, le persone medie, partecipino alla festa facendo uso degli strumenti e dei mezzi che la ha da offrire tokenizzazione, ma il problema di fondo dell'odierna espansione istituzionalizzata dell'offerta di moneta, responsabile di una massiccia inflazione dei prezzi degli asset di tutti i tipi, non verrà affatto risolto; anzi nel lungo termine non farà altro che peggiorare. Perché quando sempre più persone sono in grado di investire in tutti i tipi di asset, più liquidità si riversa nei mercati dei capitali e questo ne farà salire inevitabilmente i prezzi.
Quindi il fatto che la tokenizzazione sia promossa anche per asset come opere d'arte e altri articoli che non generano un rendimento passivo è connessa all'espansione delle metriche monetarie più ampie. Nel caso degli immobili, la tokenizzazione potrebbe avere senso nella misura in cui un rendimento passivo venga generato sotto forma di reddito da locazione, che può quindi essere pagato ai titolari dei token.
Questo non è il caso per gli oggetti che non producono un rendimento passivo, dove è esclusivamente la salita del prezzo che dovrebbe incentivare un possessore di token. Il fatto che questo apprezzamento sia avvenuto negli ultimi due decenni è una conseguenza della costante espansione monetaria del nostro sistema monetario. Senza di essa, l'apprezzamento di beni come opere d'arte o altri beni di lusso sarebbe sicuramente inferiore.
Per questo motivo i Bitcoiner, in particolare, sono critici nei confronti della tokenizzazione. Il loro timore è che servirà come distrazione riguardo il problema di come venga attualmente creato il denaro, poiché la tokenizzazione abbassa la soglia per gli investimenti. Su questa scia diventa meno ovvio che in primo luogo è la creazione del denaro istituzionalizzato a rendere irraggiungibile la soglia degli investimenti per un numero sempre maggiore di persone della classe media. I problemi di base rimangono tutti in piedi.
Buone intenzioni, cattivi risultati
Per una ragione simile i Bitcoiner si oppongono anche al concetto di "banking the unbanked". Questa frase è molto popolare tra gli appassionati entusiasti della blockchain, rappresentanti del mondo fintech e banchieri progressisti. Ritengono quindi che sia giusto che i circa due miliardi di persone, non potendosi permettere i servizi bancari secondo i canoni dell'attuale sistema, possano accedere a servizi finanziari di base.
Con la sua nuova moneta digitale chiamata Libra, Facebook sta cercando di fare esattamente questo. Ma per quanto sia benevolo aiutare le persone non abbienti e povere di questo mondo, è probabile che le istituzioni del primo mondo ne trarranno maggior profitto.
Come estensione dell'attuale sistema finanziario, Facebook sta cercando di attingere ai risparmi di coloro che non possono permettersi di tenere i soldi in banca. Se questo sistema è veramente scalabile, potrebbe equivalere ad un enorme motore di trasferimento di ricchezza. Le economie mondiali del primo mondo sarebbero quelle che ne trarranno vantaggio a scapito delle economie in via di sviluppo. Perché?
Per usare Libra le persone dovranno comprare tale stablecoin con il loro denaro fiat. Libra avrà alle spalle un paniere di valute per sostenere i token emessi. Dal lato utente, per la creazione di nuovi token, dovrà esserci un acquisto equivalente di Libra e il trasferimento del denaro fiat nelle riserve. Alla fine i soldi per questa riserva di Libra arriveranno sia dagli investitori iniziali che dagli utenti.
Gli asset utilizzati come riserve per sostenere Libra saranno una serie di asset a bassa volatilità, inclusi depositi bancari, titoli di stato e valute di banche centrali stabili e rispettabili. Questi asset di riserva produrranno ovviamente interessi, ma gli utenti di Libra non riceveranno un rendimento dalla riserva. Secondo le persone dietro il progetto: "Le entrate derivanti da questo interesse andranno innanzitutto a sostenere le spese operative dell'associazione, per finanziare investimenti nella crescita e nello sviluppo dell'ecosistema, sovvenzionare organizzazioni non profit e multilaterali, per la ricerca ingegneristica, ecc. Una volta coperti questi costi, parte dei rendimenti restanti andranno a pagare i dividendi agli investitori iniziali di Libra per i loro contributi di partenza."
Come ha sottolineato Caitlin Long, questo tipo di organizzazione potrebbe subire un cambiamento in futuro. Facebook ha già causato parecchie levate di scudi ed i politici, così come gli intellettuali pubblici, stanno monitorando l'azienda e le sue azioni molto da vicino. Se l'interesse guadagnato dalle riserve viene distribuito esclusivamente tra le società del mondo sviluppato, ci sarà indignazione pubblica per quanto riguarda il suo profitto a scapito dei risparmiatori nel mondo in via di sviluppo. Lo scandalo sarà bello forteo e Facebook dovrà reagire.
Colonialismo monetario
Sia come sia, anche se l'interesse venisse distribuito agli utenti di Libra, la globalcoin di Facebook è in definitiva una tecnologia che consente al primo mondo di estendere la sua politica monetaria espansiva al terzo mondo. Da un punto di vista economico neutro, è piuttosto sciocco pensare che il terzo mondo ne trarrà beneficio a lungo termine. Una volta avevamo il colonialismo territoriale, il cui effetto è stato considerato negativo. Perché il colonialismo monetario ben intenzionato dovrebbe essere diverso?
Quello a cui stiamo assistendo con Libra è l'ennesimo tentativo da parte del mondo industrializzato di far sopravvivere il sistema monetario basato sul debito. Cerchiamo di essere chiari: questo non è un argomento a favore di alcuna cospirazione contro il terzo mondo. Sono solo incentivi e vincoli pratici dovuti alla situazione attuale che spingono le persone verso la direzione sopra menzionata. Di fatto l'utilità marginale del debito, e con essa l'efficacia marginale del nostro sistema monetario moderno, è diminuita; solo se sarà possibile attingere a nuovi risparmi, sarà possibile emettere nuovo debito per far funzionare le cose.
Libra sta facendo esattamente questo: vuole sfruttare tutti i risparmi di coloro che non hanno accesso al sistema bancario, incanalandoli nel debito del primo mondo. Ciò consentirà alle nazioni sviluppate di sfruttare ancora di più il loro potere, aumentando esponenzialmente il loro vantaggio sul mondo meno sviluppato. Nic Carter ha sottolineato questo fatto sostenendo che le valute sovrane ne usciranno danneggiate.
Se Libra sia o meno una criptovaluta è oggetto di accesi dibattiti. Facebook sta cercando di impostare la sua blockchain come rete autorizzata, con l'obiettivo di trasformarla in una versione senza autorizzazione in futuro. Questo è un obiettivo molto ambizioso, probabilmente troppo ambizioso. Avendo assaporato i vantaggi di una struttura centralizzata autorizzata, è improbabile che siano pronti a rinunciarvi liberamente. Nic Carter riassume splendidamente questo punto nel seguente tweet, citando una citazione di Friedrich Engels. Ed è stato Hasu a indicare le forze che rendono la decentralizzazione di Libra una cosa molto difficile da raggiungere.
Ma a parte la discussione sulla sua natura di criptovaluta, ciò che allinea veramente Libra con il denaro fiat è il suo ancoraggio con gli asset più importanti del vecchio sistema: i titoli di stato. Quindi anche se Libra fosse decentralizzata e potesse essere considerata una criptovaluta, al suo interno nasconde ancora la stessa vecchia carta!
Questo ci porta alla conclusione: tutte le chiacchiere su Libra come minaccia per il dollaro e le valute fiat ignorano un fatto chiave, ovvero, la sua base sono i titoli di stato. L'istituzionalizzazione dei titoli di stato ha favorito una delle finzioni più "potenti" del nostro mondo: le obbligazioni sovrane sono asset privi di rischio!
È interessante notare che questa credenza riguardo i titoli di stato deriva da una "innovazione" monetaria molto astuta: la combinazione tra la ricerca del profitto e la coercizione. Poiché i titoli di stato sono alla fine sostenuti dalla coercizione statale, sono sostenuti dal più potente debitore di tutti. Ciò li rende un'opzione molto redditizia per investitori istituzionali e privati che cercano rendimenti!
Con Libra, specialmente se può scalare con un'adozione globale di massa, nascerà una nuova forza che richiederà titoli di stato. (Et voilà! Nuova domanda per la cartaccia obbligazionaria dello zio Sam, che adesso sta venendo scaricata dalla maggior parte delle nazioni, sarà creata dal nulla. NdT) Promuovendo la grande domanda di questi titoli, le valute fiat come il dollaro saranno rafforzate. A breve termine, quindi, Libra sarà sicuramente utile per le valute fiat più popolari al mondo.
A lungo termine, però, Libra probabilmente opterà per quello che un giorno sarà considerato un fossile di un'epoca lontana. Dopotutto rappresenta l'ennesimo tentativo di impedire che l'attuale era del denaro fiat giunga al termine. La nuova era digitale, accompagnata e incoraggiata da Bitcoin, la sta già sostituendo (lentamente ma inesorabilmente)!
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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Bell'articolo per aprire la mente e capire meglio cosa si muove dietro la Libra di Facebook e compagnia bella. Però a mio avviso ha una faziosità per dover e voler difendere l'esistenza e ragione d'essere del bitcoin. Partiamo del punto di questo concetto di colonialismo economico. Per un povero no bancarizato di Africa non c'è male peggiore a essere ignorato, oggi purtroppo e meglio essere sfruttato che essere costretto all'ostracismo sociale / finanziario. Una persona sfruttata ha la possibilità di creare nuovi vincoli è superare una situazione che comunque viene sempre creata per la libre offerta e demanda. Essere isolato equivale a non avere la possibilità di entrare in competizione. Il termine colonialismo me sembra un po eccesivo visto che si parla di un servizio che offrirà Facebook e compagnia bella e la persona no bancarizata potrà decidere si utilizzarlo oppure no senza nessuna coazione.
RispondiEliminaPuoi sta il fatto che il tuo analisi sembra non soddisfare il fondo di riserva americano, vista tutta la resistenza che offrono al progetto Libra. Io personalmente non credo plausibile che la Libra possa essere un veicolo per la emissione di più debito fiat, dato che non c'è garanzia ne modo di controllare la naturale concorrenza fra monete di stati. Il dollaro potrebbe ugualmente crollare davanti al Euro davanti a la Libra.
Ora è certo, Facebook and Co. non fanno tutto questo casino per amore al povero, ma non sono obbligati ad amare a nessuno e tanto meno se nessuno lo fa. Offriranno un servizio e a chi serve bene, a chi no pure e loro cercheranno di fare ricchezza con quello. Non vedo niente di sbagliato.
Purtroppo si Libra vede la luce una realtà come Bitcoin come strumento di risparmio potrebbe vedere giorni difficili.
Ecco cosa penso di Libra nel mio articolo di oggi:
RispondiEliminahttps://www.cryptohelper.it/blogposts/faccialibro-faccialibra-noi-siamo-liberi-di-non-usarla/
Piovono copiosamente le storie riguardanti grandi banche che riciclano denaro sporco (es. Wells Fargo) e che hanno navi piene di cocaina (es. JP Morgan), ciononostante si continua imperterriti a richiedere "regolamentazione" del settore delle criptovalute. Ovviamente si tratta di stringere il cappio intorno agli exchange, diventati un punto nevralgico sulla scia della cosiddetta Altseason e che molto probabilmente non vedremo più. È più che mai vitale utilizzare soluzioni alternative, che fortunatamente il mondo crypto mette a disposizione (come i Dex), e utilizzare wallet di cui si hanno le chiavi private (come Melis Wallet) per conservare le proprie coin.
RispondiEliminaLo stato con la sua "regolamentazione" vuole ricordare agli individui la loro condizione di schiavitù e fortunatamente le criptovalute stanno mettendo pesantemente in evidenza questo aspetto della nostra vita. In un libero mercato l'acquirente sceglie liberamente i prodotti o i servizi che desidera acquistare e la quantità. Buon senso. Nessuno frequenterebbe una pizzeria, ad esempio, dove gli operai e il proprietario costringono le persone ad acquistare pizze sotto la minaccia di violenza. Questo non sarebbe solo assurdo, ma sarebbe completamente immorale.
Con lo stato e il suo denaro fiat non si ha scelta. Se non vi piace la qualità della protezione fornita dai servizi di polizia, dovete pagarli lo stesso. Se non v piace nessuno dei politici in corsa per governare la vostra vita, dovete lavorare e pagare per attuare le politiche del vincitore. Altrimenti quello che vi attende è il carcere. Ciò che spaventa davvero il paradigma dei proprietari di schiavi è il fatto che quando i singoli utenti detengono le chiavi private del proprio denaro, l'unico modo per controllarli è cercare di operare su qualsiasi punto con la forza. Questo ha due effetti:
1) Dimostrare che quella forma di denaro è davvero sicura e preziosa;
2) Mostrare lo stato per quello che è: una forza violenta e disumana.
Bitcoin è uno strumento che aiuta le persone intrappolate a godere di una qualità della vita migliore e iniziare a liberarsi da quella gabbia dorata che è stata costruita attorno a loro. È per questo che gli stati supportano la blockchain in generale, ma si oppongono alle valute private. È per questo che parlano tanto di criminalità nel mondo delle criptovalute, quando sanno che i criminali possono solo fare affari prendendo in prestito la violenza dello stato. Le criptovalute sono kriptonite per la criminalità.