Bibliografia

martedì 2 luglio 2019

Le previsioni delle banche centrali sono spazzatura





di Joakim Book


Gli animali sono un tema curioso in finanza e li troviamo dappertutto. Descriviamo i mercati in salita, in discesa, o lateralizzanti come mercati toro, orso, o cervo. Abbiamo strategie d'investimento ("Dogs of the Dow") e comportamenti di trading ("dead cat bounce") che prendono il nome da animali domestici. Abbiamo poi "maiali", "lupi", "struzzi " e il "cigno nero" di Nassim Taleb che riflettono questa tendenza a denominare i fenomeni del mercato azionario con nomi di fauna selvatica.

La maggior parte delle persone sa anche che il linguaggio delle banche centrali è pingue di termini analoghi: i falchi e le colombe si riferiscono ai banchieri centrali che preferiscono, rispettivamente, tassi d'interesse più alti e più bassi. Questa tendenza a denominare i fenomeni economici con nomi di animali è stata associata a certi grafici iconici, in particolare l'Elephant Graph di Branko Milanovic, che mira a mostrare come la crescita economica sia stata distribuita tra i decili del reddito globale.

Di recente un altro animale è saltato agli onori della cronaca: il riccio. Nell'ultimo decennio le banche centrali hanno esagerato il loro impatto positivo sull'economia e le loro previsioni ne hanno costantemente toppato il percorso futuro. Le proiezioni delle variabili più importanti per la politica monetaria (la crescita del PIL, la disoccupazione e la metrica dell'inflazione, la PCE, ecc.) sono state più rosee di quanto la realtà abbia rivelato più tardi, ancora e ancora e ancora.

Quando vengono rappresentate graficamente, le previsioni errate ricordano l'armatura esterna appuntita dei ricci. Gli errori di proiezione delle varie banche centrali hanno quindi dato origine ad una nuova classe di grafici di derisione: vi fornirò i grafici della FED, della BCE e della Riksbank.


La Federal Reserve

Il recente sondaggio di Gaeto & Mazumder (2019: p.22) sulle previsioni dei funzionari della FED dimostra che quando esaminiamo i punteggi di accuratezza delle previsioni della FED, vediamo che il punteggio medio è diminuito nel tempo da circa 2 nel 1997 (previsioni corrette entro circa 2 deviazioni standard) a circa 1 nel 2015 (previsioni generalmente corrette).

Le proiezioni della FED sulla crescita del PIL hanno ripetutamente sovrastimato la velocità della ripresa dopo la crisi finanziaria del 2008 e tale tendenza a presumere previsioni di crescita eccessivamente rosee è continuata:


Per le previsioni sull'inflazione il riccio pare che abbia girato i suoi aculei lateralmente, in contrasto con la Riksbank e la BCE che vedremo di seguito:


La morale della favola nella letteratura che analizza le previsioni della FED sembra suggerire che la qualità e l'accuratezza delle sue previsioni siano entrambe peggiorate e meno specifiche.

Certo, i ricercatori della FED (giudicati dal Summary of Economic Projections, nonostante tutti i loro difetti tecnici) non sono gli unici le cui proiezioni sono notevolmente disconnesse. Il Survey of Professional Forecasters, pubblicato dalla FED di Philadelphia, mostra un riccio molto più chiaro, uno che sovrastima sistematicamente la volontà della FED di rialzare i tassi d'interesse (fino al momento del primo rialzo nel 2015, a qual punto le stime SPF hanno sottostimato la velocità dei rialzi):


Indipendentemente da ciò, è notevole il modo in cui gli errori di previsione siano così uniformemente sbagliati in una direzione o nell'altra.


La Riksbank

La proiezione della Riksbank per quanto riguarda il tasso d'interesse a breve termine ha subito un costante pregiudizio al rialzo per quasi un decennio:


La stampa finanziaria svedese ha messo in ridicolo la Riksbank per le sue proiezioni eccessivamente ottimistiche, sia per quanto riguarda l'inflazione dei prezzi che la direzione futura del tasso d'interesse. Analizzando le proiezioni di 11 importanti istituzioni svedesi (la Riksbank, le 4 grandi banche del Paese, 3 dipartimenti governativi, 2 importanti organizzazioni del mercato del lavoro e una consulenza al dettaglio) effettuate tra il 2013 e il 2017, l'Istituto nazionale svedese di ricerca economica ha dimostrato che gli errori di previsione della Riksbank sono più grandi per l'inflazione piuttosto che per le altre variabili. Rispetto ai suoi pari, la precisione della Riksbank nel prevedere il PIL è molto migliore della sua capacità di prevedere l'inflazione (vale la stessa cosa per la FED). E sorprendentemente è imbattuta nelle sue previsioni per la disoccupazione. Si noti, tuttavia, che la Riksbank non ha il "doppio mandato" della FED e il suo unico compito è quello di mantenere l'inflazione al 2% (su cui ha pubblicato le previsioni peggiori).


La BCE

La Banca Centrale Europea non se la cava meglio. Secondo Zsolt Darvas, senior fellow del think-tank europeo Bruegel, le "previsioni dal [2013] della BCE si sono rivelate sistematicamente sbagliate". Esaminando le proiezioni sull'inflazione dell'Eurozona, scopriamo nuovamente le previsioni ottimistiche che costituiscono gli aculei del riccio:


L'eccessivo ottimismo sull'inflazione da parte dello staff della BCE è stranamente abbinato ad una visione eccessivamente pessimistica quando si parla di disoccupazione, la quale è continuamente scesa per più di cinque anni. Dato il presupposto di base legato alla Curva di Phillips, ciò è ovviamente incoerente osserva Darvas:


La tendenza di molte banche centrali a fallire sistematicamente nelle loro previsioni, mette in dubbio la loro credibilità futura. Se ogni singola previsione nell'ultimo decennio è stata completamente sbagliata, cosa vi fa pensare che le previsioni attuali dovrebbero andare meglio? E perché il resto di noi dovrebbe prestarvi attenzione?

Se il riccio non è intenzionale, come Jonathan Newman ha osservato su Mises.org alcuni anni fa, "i loro modelli sono spazzatura". Se la tendenza è intenzionale, stanno solo cercando di proiettare ottimismo ingiustificato, la spiegazione avanzata da coloro che hanno studiato i fallimenti delle banche centrali nelle loro previsioni. Si suppone che gli attori del settore privato rivedano al rialzo le loro previsioni di crescita quando la FED rialza i tassi d'interesse, concludendo che la FED abbia informazioni superiori sullo stato (futuro) dell'economia. I grafici a riccio suggeriscono il contrario.

In linea di principio quel modello utilizzato per fare previsioni, una volta che si rivela errato, dovrebbe essere modificato; aggiustato verso il basso o verso l'alto in base alla media degli errori di previsione precedenti. È questo quello che fanno gli esperti di successo. Perché le tre banche centrali qui chiamate in causa non aggiornino i loro "modelli spazzatura" costantemente inaccurati, rimane un enigma.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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