venerdì 19 aprile 2019

L'oro si prepara alla prossima mossa





di Alasdair Macleod


Le prospettive economiche globali si stanno deteriorando, pertanto possiamo aspettarci un aumento dei deficit pubblici nei vari Paesi occidentali. I dati TIC del Tesoro USA confermano che gli stranieri hanno già iniziato a liquidare i loro asset in dollari, aggiungendo alle future difficoltà di finanziamento del governo degli Stati Uniti. La prossima ondata di inflazione monetaria, necessaria per finanziare i deficit di bilancio e mantenere le banche solvibili, non impedirà agli asset finanziari di finire in un bear market, poiché la svalutazione monetaria sarà di così ampia portata che il potere d'acquisto del dollaro e di altre valute ne risulterà gravemente intaccato. Le valute fiat svalutate suggeriscono che l'ordine finanziario basato sul dollaro sta ormai volgendo al termine. Ma a parte poche eccezioni, gli investitori non possiedono nient'altro che investimenti denominati in valute fiat. L'unica protezione da questi potenziali pericoli è l'adozione del sound money: l'oro.

L'economia globale è ad un bivio, con il commercio internazionale in fase di stallo. Alcune banche centrali, in particolare la Banca Centrale Europea, la Banca del Giappone e la Banca d'Inghilterra, stanno ancora reflazionando le loro economie attraverso la soppressione dei tassi d'interesse. La FED e la Banca Popolare Cinese hanno invece iniziato un percorso di tightening nel 2018. La PBOC però è rapidamente entrata in modalità stimolo a novembre e la FED ha sospeso la stretta monetaria e il rialzo dei tassi d'interesse, in attesa di ulteriori sviluppi.

È molto probabile che questa nuova recessione sarà significativa. L'ultima volta che coincisero fase finale del ciclo del credito e protezionismo commerciale fu nel 1929 e la depressione che ne seguì fu devastante. La ragione per cui dovremmo essere preoccupati oggi è che lo stallo del commercio sconvolge i flussi di capitali che finanziano i deficit di bilancio, in particolare in America, dove i risparmiatori non hanno capitale libero da investire in titoli di stato. Peggio ancora, gli stranieri ora non solo non stanno più investendo in dollari e in titoli denominati in dollari, ma stanno ritirando fondi. Secondo i dati TIC più recenti del Tesoro USA, a dicembre e gennaio questi deflussi hanno totalizzato $257,2 miliardi. A questo ritmo, non solo il Tesoro USA dovrà finanziare un deficit che potrebbe superare i mille miliardi di dollari nell'anno fiscale 2019, ma i mercati statunitensi dovranno assorbire anche ingenti vendite da parte di stranieri.

In breve, l'America sta per affrontare una crisi legata ai finanziamenti. Avere questo problema in coincidenza con la fine dell'espansione del credito è una combinazione letale, non ancora riconosciuta come fattore più importante dietro le prospettive economiche americane e globali. Il problema è destinato ad emergere prorompente nei prossimi mesi.

Mentre il protezionismo commerciale di oggi è meno aggressivo dello Smoot-Hawley Tariff Act, le continue minacce commerciali dell'America non sono affatto da sottovalutare. Nel 1929 la fine del ciclo del credito era ortodossa; il suo effetto principale era stato quello di alimentare una frenesia speculativa del mercato azionario nel 1927-29.

Questa volta la bolla del credito è proporzionalmente molto più grande e la sua implosione rischia di essere ancora più violenta. I governi di tutto il mondo sono in debito fino al collo, come lo sono i consumatori. I risparmi personali in America, nel Regno Unito e in alcune nazioni dell'UE sono praticamente inesistenti. Il potenziale di una crisi creditizia, economica e sistemica è quindi considerevolmente maggiore oggi rispetto a novanta anni fa.

Tenendo presente che nel 1929 il Dow scese del 90% rispetto al suo picco, il confronto con questi fatti empirici suggerisce che potremmo sperimentare un capitombolo simile negli asset finanziari. Tuttavia c'è un'importante differenza tra allora e ora: durante il crash di Wall Street c'era il gold standard. In altre parole, l'effetto della depressione si rifletteva in un potere d'acquisto crescente dell'oro. Questa volta nessuna valuta fiat è coperta dall'oro, quindi una crisi del credito, economica e sistemica si rifletterà in un calo del potere d'acquisto delle valute fiat.

Le finanze di qualsiasi governo, la cui valuta scoperta è il mezzo di valutazione nazionale, saranno fondamentali per determinare in futuro i livelli generali dei prezzi. Ad esempio, se prendiamo il dollaro USA, il rapporto tra debito pubblico e PIL è superiore al 100% (nel 1929 era inferiore al 40%). Al culmine del ciclo, il governo dovrebbe avere un surplus di entrate che rifletta la piena occupazione e il picco delle entrate fiscali. Nel 1929 tale eccedenza era dello 0,7% del PIL; oggi invece c'è un disavanzo del 5,5% del PIL. Nel 1929 il governo aveva impegni legislativi minimi per il welfare. I deficit sorti negli anni '30 erano dovuti al calo delle entrate fiscali e ai sistemi di governo volontario promulgati dai presidenti Hoover e Roosevelt. Oggi il valore presente degli impegni futuri in materia di welfare è sbalorditivo e le stime per gli Stati Uniti superano i $220.000 miliardi (calcolate dal professor Lawrence Kotlikoff), senza considerare una svalutazione futura della valuta.

Altri Paesi si trovano in una posizione potenzialmente peggiore, in particolare in Europa. Un crollo economico globale su qualsiasi scala, per non parlare di uno simile alla depressione degli anni '30, avrà un impatto drastico su tutte le finanze nazionali. Le entrate fiscali crolleranno, mentre gli obblighi di welfare aumenteranno. Alcuni governi sono più esposti di altri, ma i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e UE perderanno il controllo sulle loro finanze. Inoltre la loro capacità di ridurre le spese è limitata per legge a quella non obbligatoria. Anche presumendo una gestione responsabile da parte dei politici, l'espansione dei deficit di bilancio può essere finanziata solo attraverso l'inflazione monetaria.

Questa è una trappola del debito ed è già scattata. Per una soluzione temporanea i governi possono rivolgersi solo alle banche centrali affinché finanzino i loro deficit con mezzi inflazionistici. L'inflazione monetaria e del credito è la cura per tutto secondo i banchieri centrali. L'inflazione non è utilizzata solo per finanziare gli stati, ma per fornire alle banche commerciali i mezzi necessari per stimolare l'economia. Un'accelerazione dell'inflazione monetaria è praticamente una garanzia dato il rallentamento economico globale, quindi il potere d'acquisto delle valute fiat scenderà man mano che la svalutazione andrà avanti. Questo è il messaggio che dobbiamo prendere in considerazione quando discutiamo dell'oro fisico, l'unica forma di denaro libera da ogni passività.

L'oro non può che dare un'approssimazione della perdita del potere d'acquisto in una valuta fiat durante una crisi, perché nel contempo il potere d'acquisto dell'oro aumenterà. Tra il 1930 e il 1933 l'indice generale dei prezzi in America scese del 31,6% ed i prezzi al consumo del 17,8%. Queste variazioni di prezzo riflettevano il potere d'acquisto crescente dell'oro, data la sua convertibilità fissa con il dollaro all'epoca.

Pertanto il cambiamento nel potere d'acquisto di una valuta fiat è solo una parte dell'intera storia. Tuttavia il confronto tra i poteri d'acquisto dell'oro e della moneta fiat è l'espressione più pratica del cambiamento del potere d'acquisto di quest'ultima.

Il Grafico 1 mostra come quattro principali valute siano diminuite quando misurate in oro negli ultimi cinquant'anni. Lo yen ha perso il 92,4%, il dollaro il 97,42%, la sterlina il 98,5% e l'euro il 98,2% (prima del 2001 il prezzo dell'euro è calcolato sulla base dei suoi elementi costitutivi).


Il fallimento definitivo degli stati si rifletterà in un ulteriore balzo verso il basso nei poteri d'acquisto delle loro valuta fiat.



Analisi tecnica e di mercato della posizione dell'oro

Col passare del tempo diventerà evidente che il prezzo dell'oro in valuta fiat continuerà a salire. I motivi non sono ancora chiari alla maggior parte degli investitori e degli speculatori, ma è probabile che i più preveggenti tra di loro inizieranno a rendersi conto che in caso di recessione o depressione, il prezzo in dollari dell'oro aumenterà in modo sostanziale.

Per il momento è probabile che si concentrino sui tempi, usando l'analisi tecnica, piuttosto che ragionare mediante i concetti economici. Il Grafico 2 illustra la posizione tecnica corrente.


Dopo il picco raggiunto a settembre 2011, l'oro ha toccato un minimo di $1047 a dicembre 2015, seguito da un rimbalzo del 31% fino a $1375 a luglio 2016; da allora l'oro ha stabilito un modello di consolidamento triangolare. Lo scorso agosto il prezzo era a $1160, scendendo in netta zona oversold. Questo ha stabilito il secondo punto di un trend crescente, contrassegnato dal supporto ascendente.

A febbraio il prezzo dell'oro ha superato l'intervallo di consolidamento prima di ritirarsi per testare il supporto a $1280-$1305, indicato dalle linee tratteggiate.

C'è una buona probabilità che vedremo un altro tentativo di superare il livello $1350. I seguenti punti riassumono i motivi di questa tesi:
  • L'attuale rally è iniziato da una condizione di oversold sul Comex. Il selloff è stato coerente con l'esaurimento delle vendite, indicando una svolta importante.
  • La posizione managed-money netta del Comex indica che i contratti sono ancora moderatamente in zona oversold. I contratti di questo mese stanno arrivando a scadenza, il che significa che circa 200.000 contratti in scadenza devono ancora essere venduti, consegnati o rinnovati entro la fine di questo mese. Ciò suggerisce che potrebbe essere necessario un po' più di consolidamento prima che l'oro avanzi per tentare un nuovo test dei $1350.
  • Le medie mobili a 55 giorni e 200 giorni hanno sfoggiato una golden cross rialzista, con il prezzo sopra entrambe a segnalare un trend rialzista. All'inizio di questo mese si è verificato un nuovo test del supporto rappresentato dalla MA55 e ha retto.
  • Se, come suggerisce il grafico, sta emergendo un pattern a triangolo, si tratta di un triangolo ascendente, il che è rialzista. Un triangolo ascendente ha una cima piatta e una base crescente. Certo, la linea superiore scende leggermente, ma non abbastanza da inserirla nella classe dei triangoli simmetrici, dove l'eventuale direzione del break-out è meno certa.
  • È possibile che il prezzo dell'oro veda un'altra gamba in giù, entro i confini del triangolo, prima di fare il suo break-out finale al rialzo. In tal caso il prezzo dell'oro potrebbe scendere verso i $1200 prima di rompere al rialzo.

La possibilità che il triangolo ascendente abbia bisogno di più tempo per formarsi, porta alla raccomandazione tecnica di aspettare che l'oro superi il livello $1350-$1365 prima di iniziare a comprarlo.

Il Grafico 3 offre una prospettiva a lungo termine della valutazione dell'oro. È il prezzo dell'oro aggiustato all'offerta mineraria e ai cambiamenti nella quantità di moneta fiat. In poche parole, la FMQ è la somma di denaro contante, depositi bancari e conti di risparmio, nonché le riserve bancarie detenute presso la FED. È la quantità totale di denaro fiat sia in circolazione che disponibile per la circolazione.


In dollari del 1934, l'oro è tornato ai minimi storici visti solo in due precedenti occasioni. La prima quando il London gold pool fallì negli anni '60, seguito dal crollo degli accordi di Bretton Woods nel 1971. All'epoca il declino del prezzo dell'oro fu alimentato dall'espansione monetaria fino a che non venne raggiunto un punto dove non si sarebbe potuti andare oltre. Ciò portò ad una ripresa esplosiva del prezzo dell'oro.

La consapevolezza che il dollaro si trovasse di fronte alla prospettiva di un'inflazione incontrollata dei prezzi, costrinse la FED a lasciar salire i tassi d'interesse. Il tasso primario delle banche superò il 21% nel dicembre 1980 e ciò fu sufficiente ad impedire che il prezzo dell'oro salisse ulteriormente. Da lì in poi emerse un nuovo carry trade: le banche centrali iniziarono a vendere oro e tale piano era progettato per segnalare la demonetizzazione del metallo giallo e scoraggiare i compratori. Diedero in leasing ingenti quantità di lingotti, aumentando l'offerta in modo artificiale e riportando il prezzo dell'oro agli stessi minimi di valutazione visti negli anni '60. Era il 2000-2002.

Dopo il rally da questi minimi fino al picco del settembre 2011, un aumento dell'offerta di derivati ​​insieme ad una visione sempre più rosea nei confronti delle valute fiat sono stati determinanti nel restituire l'oro ai minimi di valutazione degli anni '60 e 2000-2002.

È in questo contesto che dovrebbe essere preso in considerazione il risultato previsto nel Grafico 2. Se, come discusso in precedenza in questo articolo, l'America e il resto del mondo si trovano di fronte ad una crisi globale, è probabile che l'oro fisico sarà trattato ad un premio rispetto ai sostituti dell'oro, come i derivati ​​e persino gli ETF. In tal caso un ritorno al livello di prezzo del 1934 in termini aggiustati alla FMQ, implica un prezzo nominale dell'oro di circa $24.000.

Se, come sembra probabile, si verificherà una crisi del credito come conseguenza degli eventi odierni, la quantità di moneta fiat in circolazione aumenterà significativamente rispetto ai livelli correnti man mano che il debito pubblico verrà monetizzato. Pertanto, data l'estrema sottovalutazione dell'oro suggerita dal grafico 3, è difficile vedere come il prezzo dell'oro, misurato in dollari, possa scendere molto più in basso.



Definire il mercato dell'oro e la liquidità che svanisce

Il mercato dell'oro ha tre elementi di base. Esiste uno stock sottostante di circa 170.000 tonnellate, in aumento di circa 3.000 tonnellate all'anno. Non è possibile stabilire in quale misura lo stock totale estratto sia oro monetario, non ultimo perché i gioielli in Asia vengono acquistati come riserva di valore ed utilizzati come garanzia per i prestiti. Tuttavia se vogliamo classificare i gioielli asiatici come oro non monetario, allora l'oro monetario sotto forma di lingotti e monete è tra il trenta e il quaranta percento del totale. Supponendo una stima media del 35%, si tratta di 60.000 tonnellate, di cui 33.760 tonnellate dichiarate in riserve nazionali. Questo lascia circa 26.240 tonnellate di oro in mani pubbliche, per un valore di $1.100 miliardi. Gran parte di ciò può essere considerato come una conservazione della ricchezza personale a lungo termine. A fini di mercato, il mercato fisico da solo è relativamente illiquido.

In secondo luogo, ci sono i mercati regolamentati di futures ed opzioni, il più importante dei quali è il Comex americano. Attualmente ci sono circa 520.000 contratti Comex da 100 once ciascuno in circolazione, per un valore totale di $68 miliardi. Le opzioni su futures ammontano ad ulteriori 220.000 contratti, impossibili da stimare essendo put e call a prezzi di esercizio variabili.

In terzo luogo, vi sono i derivati ​​OTC non regolamentati, per lo più contratti a termine a Londra. L'ultima statistica della Banca dei Regolamenti Internazionali stima che i contratti a termine e gli swap in oro ammontano a $419 miliardi, oltre sei volte la dimensione del Comex. Inoltre ci sono $149 miliardi di opzioni OTC.

La liquidità è sostanzialmente limitata a questi tre settori; sono tutti derivati, con consegne dell'oro fisico sottostante al minimo. Di conseguenza il prezzo dell'oro fisico non è determinato dall'offerta marginale e dalla domanda di lingotti, ma riflette quasi interamente fattori finanziari nel sistema bancario. Se le condizioni del mercato finanziario tornano ad un'approssimazione del periodo 1929-32 per le ragioni descritte in precedenza in questo articolo, è probabile che ci sarà una crisi bancaria o, perlomeno, una grave crisi nei mercati finanziari. Pertanto è possibile che i fondi d'investimento ed i privati ​​cerchino di esporsi parzialmente all'oro, mentre i mezzi per farlo si assottiglieranno o addirittura scompariranno del tutto.

Un risultato di questo tipo dipende dalla profondità e dal ritmo del deterioramento economico. Solo il tempo dirà se l'attuale deterioramento delle prospettive economiche replicherà il precedente del 1929-32, ma è sempre più difficile trovare differenze sostanziali. In tal caso il prezzo dell'oro potrebbe salire rapidamente a causa della sua attuale sottovalutazione: carenza di oro monetario al di fuori delle riserve delle banche centrali, crisi sistemica dei mercati dell'oro sintetico ed inflazione monetaria galoppante prima che la maggior parte degli investitori realizzi ciò che sta accadendo.



Passaggio da strumenti finanziari fiat all'oro

Se la combinazione di una crisi creditizia e commerciale porterà ad una versione moderna della crisi economica del 1929-32, i valori degli asset finanziari scenderanno pesantemente. Ma questa volta vi è il fattore aggiuntivo di una rinnovata accelerazione dell'inflazione monetaria, cosa che fino ad un certo punto potrebbe offrire un qualche sostegno ai prezzi delle azioni, almeno in termini nominali. In ogni inflazione di massa i corsi azionari possono andare bene secondo tali termini, ma una volta aggiustati alla perdita di potere d'acquisto della valuta, i prezzi delle azioni subiscono in realtà perdite sostanziali.

Ciò presuppone, ovviamente, che il resto dell'economia mondiale sia sostanzialmente stabile, il che quasi certamente non si verificherà nel nostro scenario.

Inoltre le condizioni inflazionistiche delle valute fiat imporranno livelli crescenti di preferenza temporale su tutto, compresi i prezzi delle obbligazioni. Pertanto il divario tra i prezzi di mercato ed i valori di rimborso finali si amplierà notevolmente. Gli stati e gli altri mutuatari scopriranno che sarà quasi impossibile accedere a nuovi finanziamenti, a meno che non siano disposti a pagare coupon di interessi sempre più elevati. A differenza dell'esperienza della grande depressione, quando i tassi d'interesse riflettevano quelli dell'oro, i rendimenti obbligazionari questa volta saliranno visto che sono pagati in denaro fiat.

Ciò porterà ad una serie di sviluppi notevoli rispetto al 1929-32. Una sequenza approssimativa di come evolveranno questi scenari è descritta come segue:
  1. La prova di una recessione incombente diventerà sempre più evidente. Le banche centrali risponderanno nel loro modo consuetudinario, allentando la politica monetaria. I prezzi dei titoli di stato saliranno, in quanto sono considerati gli investimenti meno rischiosi in una prospettiva economica incerta e le azioni saliranno dopo un iniziale sell-off. Allo stesso tempo, i banchieri osserveranno un aumento del rischio nel credito commerciale e risponderanno ritirando silenziosamente le linee di credito da tutti tranne i maggiori produttori di beni e servizi. Questa sembra proprio la situazione attuale.

  2. Con il crescere degli inventari invenduti, la produzione industriale si contrarrà e aumenterà il numero di lavoratori disoccupati. Gli analisti rivedranno al ribasso le loro previsioni per gli utili societari e salirà il numero dei fallimenti societari. I trader di titoli obbligazionari aggiusteranno le loro aspettative riguardo i prestiti pubblici e il quantitative easing verrà reintrodotto dalle banche centrali per garantire che i titoli di stato possano essere emessi a tassi d'interesse soppressi. In questa fase gli investitori affronteranno una combinazione di prezzi azionari in calo (a riflesso di un peggioramento delle prospettive economiche) e un'inflazione monetaria inattesa sotto forma di QE.

  3. Gli stranieri liquideranno gli investimenti statunitensi per vendere dollari (la valuta di riserva) e rimpatrieranno i fondi per sostenere le loro operazioni. I trader di titoli obbligazionari si aspetteranno che i rendimenti obbligazionari continuino a salire. I mercati azionari affronteranno una correzione e con ciò ci si renderà conto che la recessione sarà in procinto di trasformarsi in una crisi seria.

  4. Poiché la salita delle preferenze temporali indebolirà le finanze dei debitori, gli investitori eviteranno sempre più le obbligazioni e le azioni, abbandonando la speranza di una ripresa dei prezzi degli asset finanziari. Inizierà una corsa all'oro per proteggersi e il suo potere d'acquisto continuerà a crescere, misurato sia in denaro fiat che in materie prime ed energia.

  5. Essendo rimaste indietro rispetto alla preferenza temporale richiesta dai mercati, le banche centrali saranno costrette con riluttanza a lasciar salire i tassi d'interesse overnight per proteggere la valuta e tenere sotto controllo l'inflazione dei prezzi. Non avranno scelta, ma gli investitori la considereranno una capitolazione. I costi dei mutui per immobili saliranno drasticamente, spingendo i consumatori verso un'equity negativa poiché i prezzi degli immobili saranno soggetti a vendite forzate. Nei Paesi in cui la casa è diventata il bene principale della classe media, l'effetto sulla spesa dei consumatori sarà devastante. Gli stati ricorreranno al bail-out o al bail-in degli istituti di credito mentre cercheranno di soffocare i costi in ascesa degli interessi dei mutui.

  6. A questo punto il prezzo dell'oro misurato in valuta fiat inizierà a scontare una continua accelerazione dell'inflazione monetaria. Il prezzo dell'oro sarà molto superiore ai livelli attuali in tutte le valute, incluso il dollaro.

  7. Il senso di crisi si intensificherà e l'aumento dei crediti inesigibili presso le banche farà emergere la prospettiva di una crisi bancaria sistemica. Nonostante i sistemi di protezione dei depositanti, questi ultimi inizieranno a prendere provvedimenti per ridurre i loro saldi bancari. Con limiti stringenti per chi vorrà ritirare i propri depositi bancari, si diffonderanno le alternative alle banche insolventi. Ovvero oro e argento. Le criptovalute diventeranno una via di fuga per chi vorrà fuggire dai depositi nel sistema bancario.

  8. Coloro che cercheranno di sfuggire al rischio sistemico, scambiando i loro saldi bancari per le alternative, non faranno altro che passare i depositi bancari a coloro che vorrà accettarli. Questo va bene, a patto che questi ultimi siano felici di accollarsi il rischio sistemico. In caso contrario, i prezzi dei depositi di valore alternativi dovranno aumentare per compensare il rischio.

  9. Le valute fiat perderanno rapidamente potere d'acquisto e percorreranno la fase finale del loro ciclo di vita. I titoli di stato avranno perso quasi tutto il loro valore, misurato in oro, e gli stati continueranno ad accelerare il finanziamento inflazionistico, perché quello tramite bond, senza la banca centrale che li compra, non sarà più una percorribile.

Durante questo processo, con poche eccezioni, gli asset finanziari andranno incontro all'annientamento. Un altro problema è il fallimento delle banche che sono custodi dei diritti azionari, di cui poche registrano direttamente i nomi dei beneficiari effettivi. Nella migliore delle ipotesi ciò comporterà una temporanea perdita di proprietà; nel peggiore dei casi fornirà i mezzi per la confisca.

Un bear market distrugge la ricchezza: ad un certo punto gli investitori inizieranno a rendersi conto che i loro portafogli saranno quasi totalmente esposti al rischio di cambio in valuta fiat. Verrà smentita la convinzione che l'hedging classico contro l'inflazione, come le azioni sovraponderate e le obbligazioni sottopesate, offra davvero protezione contro l'inflazione monetaria estrema. Gli investitori avranno bisogno di un approccio nuovo, utilizzando il sound money come punto di riferimento. Questo ruolo non può essere ricoperto da un indice d'inflazione, il quale è facilmente manipolabile mediante il metodo statistico e nemmeno le valute fiat in rapida svalutazione. Deve essere l'oro.

Il problema che gli investitori dovranno affrontare è matematico. Ci sono meno di 30.000 tonnellate di oro monetario, esclusi i gioielli asiatici, che al giorno d'oggi valgono circa $1.100 miliardi. Secondo il Boston Consulting Group, nel 2015 c'erano $71.400 miliardi in asset nei portafogli, di cui $36.100 miliardi in dollari USA. Considerando che l'oro monetario detenuto al di fuori delle riserve governative è pari a circa all'1,5% degli asset nei portafogli, come si sostituiscono gli asset dipendenti dalla valuta fiat con un portafoglio concepito per il sound money?

Questo è il motivo per cui il ritorno al sound money distruggerà il sistema finanziario occidentale, facendo salire il potere d'acquisto dell'oro misurato in merci, beni e servizi e denaro fiat. La distruzione della ricchezza finanziaria potrebbe facilmente essere paragonata agli accadimenti del 1929-32.

Gli investitori che fuggiranno dal rischio sistemico non percepiranno più il denaro fiat come via di fuga sicura. L'effetto sarà la trasformazione del rischio sistemico in una corsa per beni, oro e criptovalute. Una volta che questa macchina si mette in moto, può correre abbastanza rapidamente.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


3 commenti:

  1. www.francescosimoncelli,com e' uno dei migliori mezzi di informazione economico finanziaria
    oggi disponibile in lingua italiana.
    Diretto da una persona che conosce perfettamente la scuola economica austriaca.
    Questo articolo e' a testimonianza dell'altissimo livello di qualita' degli articoli pubblicati.

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  2. A riprova di quanto asserito nell'articolo è la diffusa percezione che i rendimenti della finanza speculativa (azioni e obbligazioni) siano da preferire a quelli del settore immobiliare. Per il solo fatto che in 40 anni hanno reso di più.
    Allora vuol dire che si è toccato il fondo.
    Perché la storia ( di lungo periodo ) ci ha insegnato che non è così.

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  3. non pensi che l'adozione in massa di criptovalute decentralizzate, possa svalutare l'oro in quanto non sarebbe più necessario come riserva bancaria, ma solo per altri fini?? complimenti per il sito

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