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mercoledì 27 febbraio 2019

Come vengono impostati i prezzi quando l'oro è denaro





di Alasdair Macleod


Parleremo per supposizioni qui, visto che l'oro non circola più come denaro. Potrebbe non accadere mai più, forse la fine della moneta fiat, il denaro che ci è stato imposto dalle leggi statali, non sarà mai sostituito da quello che per millenni è stato il denaro scelto dalle persone, l'oro. Desideriamo ritornare a quel tipo di standard? Dato quello che dobbiamo fare per arrivarci, probabilmente no.

È difficile pensare ad una vita senza lo stato che ci dà le sue monete per comprare i nostri dolci, dicendoci cosa mangiare e quali medicine prendere. Ma lo stato sta morendo lentamente. Quando era più giovane, controllava di meno. Il suo costante rifiuto di permetterci di fare ciò che vogliamo è una crescente fonte di attrito.

Un numero crescente di noi vuol vedere la fine dello stato, ma i suoi adoratori sono spaventati alla prospettiva di non avere più il loro protettore. Quelli di noi che vogliono una vita senza stato non sono d'accordo su cosa dovrebbe accadere una volta che il leviatano scomparirà.

C'è questa sensazione latente che il nostro mondo sicuro e controllato stia volgendo al termine. L'aumento dell'instabilità finanziaria e dell'incertezza economica sono la nostra destinazione.

Possiamo vedere che lo stato è irrimediabilmente fallito. Ma i governi non vanno in rovina, dicono gli economisti, perché possono stampare più soldi per pagare i loro conti. Questa tesi è sbagliata: stanno andando in rovina con altri mezzi, e quelli di noi che non lo vedono sono guidati da un pio desiderio: i soldi emessi dallo stato rifletteranno la bancarotta dell'emittente. E non ha senso sostituire una valuta fiat fallita con un'altra. Al dollaro dello Zimbabwe è seguito il bond note e al bolivar del Venezuela è seguito il bolivar soberano. Il fallimento è il risultato logico per tutte le valute nazionali emesse da governi spendaccioni.

Nella storia umana il denaro fiat è sempre stato effimero. Un giorno, in futuro, torneremo all'oro, come abbiamo sempre fatto in passato. I governi, come dimostrano i regimi di Mnangagwa e Maduro, resisteranno fino alla fine. Come i bambini derubati di tutti i loro soldi, il cittadino comune rimarrà senza niente. L'unico valore scambiabile sarà l'oro e probabilmente anche l'argento.

Coloro che possiedono oro sfuggiranno alla povertà, mentre quelli che non ce l'hanno la dovranno patire. Col tempo comincerà a circolare di nuovo, mentre coloro che ce l'hanno compreranno le cose da coloro che non ce l'hanno, e con la più ampia distribuzione dell'oro tornerà un senso di normalità. Non importa se valutiamo le cose in grammi d'oro, o se un governo limitato gli dà un nome. Sovrane, eagle, krugerrand, non importa se li usiamo elettronicamente, fintanto che il lingotto è redimibile e tutto il credito è ripagato in oro fisico.

Questo articolo spiega come funzionano i prezzi in un mondo che commercia usando oro come moneta. Presume che tutte le forme di denaro contante e di denaro virtuale (es. criptovalute) siano oro sotto altre spoglie. Presumiamo che non vi sia alcun rischio per l'emittente, perché non vi è denaro fiat.



Il ruolo fondamentale del denaro

La funzione di base del denaro è facilitare lo scambio di beni e servizi, il suo ruolo è sempre temporaneo. Entrambe le parti in una transazione devono avere fiducia che il denaro sia accettato da tutti coloro con cui negoziano, e ciò significa che tutte le controparti devono avere fiducia che gli altri lo accetteranno. Questa è sempre stata la forza dell'oro. È un notevole svantaggio del denaro fiat, la cui accettazione è limitata dai confini nazionali.

Scambiamo beni e servizi perché è infinitamente più efficiente comprare dagli altri ciò che non possiamo produrre noi stessi, o farlo potrebbe farci perdere tempo inutilmente. Invece siamo specializzati nella nostra produzione e la vendiamo per denaro, così possiamo acquistare altre cose. Significa che dobbiamo mantenere un piccolo deposito di denaro, o almeno una struttura per accedervi, al fine di soddisfare i nostri bisogni e desideri quotidiani. E chi stabilisce questa cifra? Noi come individui che effettuano transazioni.

Quando abbiamo un surplus temporaneo di denaro, ad esempio grazie alla vendita di un bene, lo reinvestiamo. O compriamo un altro bene, o lo prestiamo a qualcun altro (di solito attraverso un intermediario) in cambio di un interesse. Non importa se è denaro fiat o oro.

Il livello generale dei prezzi è fissato dal potere d'acquisto del denaro in cui viene misurato. Le due variabili più importanti sono la quantità di denaro in circolazione e le preferenze medie relative delle persone (detenere denaro rispetto ai beni). Delle due, i cambiamenti nelle preferenze relative hanno il maggiore impatto immediato sui prezzi.

Se le persone decidono nel complesso di ridurre la loro preferenza per il denaro, allora il livello generale dei prezzi aumenterà. L'iperinflazione, descritta come un aumento catastrofico dei prezzi, è il sintomo visibile di una fuga generalizzata dal denaro. In altre parole, le preferenze segnalano di non detenere denaro e di sbarazzarsi di esso il più rapidamente possibile.

In alternativa, se c'è una maggiore preferenza per il possesso di denaro, i prezzi diminuiranno. Questa ulteriore preferenza per il denaro può essere espressa in due modi: può essere detenuto come denaro fisico, o più comunemente le persone aumentano i loro risparmi. Un aumento dei risparmi genera uno spostamento dei metodi di produzione per compensare i prezzi più bassi dei beni di consumo. La maggiore offerta di capitale per investimenti tende a ridurre i tassi d'interesse ed a modificare i calcoli dell'imprenditore in relazione alla sua produzione.

Queste sono le considerazioni dietro il dispiegamento del denaro in una comunità, che si tratti di moneta fiat o di oro. È il modo in cui gli attori di mercato sfruttano al meglio il denaro disponibile, e in un libero mercato la produzione non ha bisogno di stimoli mediante denaro aggiuntivo a quello già in circolazione. Questo è un solo mito neo-keynesiano.



Commerciare con l'oro come denaro

Le persone in una comunità, in una città, o persino in una nazione, stabiliscono i propri requisiti monetari. Supponiamo che, nel fare ciò, il livello generale dei prezzi, cioè il saldo delle preferenze a favore o contro il possesso dell'oro in relazione ai beni, differisca da quello di una popolazione vicina. In tal caso ci sarà un arbitraggio: l'oro fluirà in quella comunità con i prezzi più bassi, in modo che il potere d'acquisto dell'oro nelle due comunità tenderà all'equilibrio.

Inoltre i risparmi in oro cercheranno i ritorni più alti tra i due centri ed invertiranno il flusso in cerca di prezzi più bassi. Tuttavia le quantità di oro detenute come risparmi sono sempre significativamente inferiori alle quantità consumate. Infatti l'arbitraggio avviene sia attraverso lo scambio di merci, sia attraverso lo spiegamento di capitali che sfruttano i differenziali dei tassi d'interesse, in modo tale da ottenere un equilibrio nei prezzi e nei tassi d'interesse.

È quindi facile vedere, quali che siano le preferenze locali per detenere denaro rispetto ai beni, come l'arbitraggio tenda a produrre un livello di prezzi comune e un livello dei tassi d'interesse comune. Questi fattori di aggiustamento favoriscono il commercio, non solo tra comunità ma tra nazioni. E il commercio in oro è, a parità di condizioni, molto più efficace di quando sono coinvolte singole valute fiat, perché con l'oro come denaro comune i confini nazionali non sono una barriera e il commercio è veramente globale.

Data l'ubiquità dell'oro come denaro, l'effetto dei cambiamenti localizzati nelle preferenze generali per detenere oro rispetto ai beni può essere considerato minimo. Un'ulteriore considerazione è l'inflazione sottostante dello stock d'oro estratto attraverso l'offerta delle miniere, ma questo fattore è ampiamente compensato dalla crescita della popolazione.

L'innovazione tecnologica e il miglioramento dei metodi di produzione, nonché la concorrenza, tendono tutti a ridurre nel lungo termine il livello generale dei prezzi di beni e servizi. Quindi, mentre c'è un piccolo cambiamento nel livello generale dei prezzi, ci può essere una significativa riduzione dei prezzi per lunghi periodi di tempo. L'effetto è quello di aumentare il potere d'acquisto del risparmio, portando a tassi d'interesse bassi e stabili e all'accumulo di ricchezza privata.



Prezzi delle materie prime in denaro fiat

Finora abbiamo parlato del potere d'acquisto dell'oro nel senso più ampio. Ovviamente all'interno di un livello generale di prezzi, ci sono sempre fluttuazioni nei singoli valori, i quali riflettono i cambiamenti nella tecnologia, i miglioramenti nei metodi di produzione e l'evoluzione delle richieste dei consumatori. A livello di commodity, è sempre l'evoluzione dei loro usi che ne guida la domanda. Ad esempio, fino a venticinque anni fa l'argento veniva utilizzato prevalentemente nella fotografia, un uso che è ormai quasi cessato. Oggi il più grande mercato per l'argento è quello nei pannelli solari, mentre crescono le applicazioni elettroniche ed antimicrobiche. Anche le fonti di energia si evolvono, con il nucleare, il gas, il petrolio e l'idroelettrico come fonti principali oggi. Non molto tempo fa, il carbone era un combustibile importante per la generazione di elettricità. Ora viene ostracizzato a causa di fattori ambientali.

Con il denaro fiat a volte i prezzi delle materie prime si sono rivelati estremamente volatili, poiché il potere d'acquisto delle valute fiat è calato nel tempo. Ad esempio, la tendenza di base del prezzo del petrolio è stata ascendente, da pochi dollari al barile negli anni '60 ad oltre $60 di oggi. Negli ultimi dieci anni, il petrolio del West Texas Intermediary ha raggiunto i $140 e un minimo a $27. Nel frattempo le fluttuazioni della domanda sono state minori. Nel periodo tra il livello più alto nel 2008 e il minimo nel 2016, la domanda globale è aumentata in modo abbastanza consistente da 85.8 milioni di barili al giorno a 96.2, mentre il prezzo del petrolio è calato drasticamente.

Gli analisti ci forniscono prontamente un'analisi dettagliata del perché, ma resta il fatto che la sua volatilità è stata molto maggiore di quanto suggeriscono le caratteristiche della domanda e dell'offerta. Sembra ragionevole concludere che le fluttuazioni nel prezzo siano una causa significativa della sua instabilità di prezzo. L'esempio sopra è lontano dall'essere una tantum. Nel giugno 2008 il prezzo del petrolio è salito prima della crisi della Lehman ed il trade weighted index (TWI) del dollaro ha toccato il fondo all'incirca nello stesso periodo. Il prezzo del petrolio è sceso del 70% a gennaio 2009, mentre il TWI del dollaro è aumentato del 17%. Poi il petrolio è salito da $42 a $114 tra il gennaio 2009 e l'aprile 2011. Tra giugno 2014 e febbraio 2016, il petrolio è sceso da $105 a $27, mentre il TWI è salito da 80 a 99. Esiste chiaramente una forte correlazione negativa con il dollaro, suggerendo che il prezzo del petrolio sia influenzato più dalle variazioni del dollaro che dalla domanda e dai fattori di approvvigionamento del petrolio.

L'altra faccia della medaglia è che mentre il prezzo del petrolio ha una marcata correlazione negativa con il TWI del dollaro, quest'ultimo ha ovviamente una correlazione negativa con le componenti dei vari TWI. La volatilità dei prezzi è quindi più evidente nella relazione dollaro-petrolio piuttosto che nel petrolio quotato in altre valute. È soprattutto col dollaro che troviamo volatilità dei prezzi.

Vediamo lo stesso modello in altri prodotti chiave, come il rame. Quando il petrolio ha raggiunto il picco nel 2008, anche il rame ha seguito lo stesso pattern. Il prezzo del petrolio ha toccato il fondo a gennaio, così come il rame. Il rame ha toccato il suo massimo storico nel gennaio 2011, il picco del petrolio è arrivato pochi mesi dopo. L'adattamento al prezzo del petrolio non è perfetto, ma i cicli dei prezzi per il petrolio e il rame mostrano similitudini sufficienti per poter dire che sono ampiamente correlati.

Si potrebbe ritenere che sia la domanda marginale a determinare il prezzo del rame. Spiega agli analisti perché il prezzo del rame sia così sensibile ai livelli delle scorte di magazzino, alle fluttuazioni della domanda cinese e a tutte le altre ragioni legate al mercato. Ma in sostanza, con il prezzo del rame in dollari, se vendete il rame state comprando dollari. Se rinviate il vostro acquisto di rame, state conservando i vostri dollari. Il dollaro è sempre l'altra faccia di tutte le materie prime e degli scambi nel mondo dell'energia.

È la natura del denaro che fa presumere automaticamente che il movimento dei prezzi scaturisca dal lato delle materie prime. Tuttavia domanda e offerta per il petrolio e le fluttuazioni del prezzo del dollaro, dimostrano che l'instabilità è dovuta principalmente al lato monetario delle transazioni. Sembra anche che la stessa cosa si ripeta in una serie di altri prodotti, come il rame. Pertanto se il principale rappresentante della folla fiat, il dollaro, fosse bandito insieme a tutti i suoi altri compari, scomparirebbe sostanzialmente la volatilità dei prezzi delle materie prime. Sorge quindi la domanda se l'introduzione del sound money, l'oro, possa incoraggiare simili fluttuazioni dei prezzi.

Non possiamo semplicemente osservare i prezzi storici delle materie prime misurati in oro, perché tutti hanno un prezzo in dollari. Dobbiamo prendere completamente le distanze dai dollari.



Prezzi delle materie prime in oro

Quando l'oro è denaro e il credito bancario viene eliminato, non possono emergere squilibri commerciali. Vale a dire, gli acquisti transfrontalieri non possono essere finanziati con il credito. Le importazioni, compresi il petrolio e le altre materie prime, devono essere pagate su base aggregata dalle esportazioni. È per questo motivo che non si possono verificare squilibri commerciali tra le nazioni che stabiliscono i loro commerci con sound money.

L'implicazione è che la maggior parte delle speculazioni sulle materie prime viene eliminata con l'oro, perché la speculazione, sia che sia supportata da linee di credito o da futures, diventa severamente limitata. La speculazione non può essere completamente eliminata, perché non c'è nulla che impedisca a due parti di fare una scommessa. Ciononostante è meno probabile che vengano messe in moto tendenze destabilizzanti dei prezzi.

È probabile che diminuisca anche la domanda di gestione del rischio attraverso l'uso di derivati, a causa dell'assenza di volatilità sul lato monetario dei prezzi. La protezione dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime diventerebbe essenzialmente una funzione assicurativa, perché senza la capacità degli enti finanziari di ricorrere facilmente alle linee del credito bancario, le borse non sarebbero in grado di fare affidamento sulle margin call. Contenere i rischi di controparte richiederebbe che i sottoscrittori di opzioni ed i venditori allo scoperto impegnino la liquidità e gli asset per soddisfare tutti i potenziali obblighi.

Le commodity prezzate in oro saranno quindi più stabili. Le tendenze destabilizzanti avviate dai flussi di credito scomparirebbero. Invece sarebbero i modelli mutevoli della domanda reale e i loro effetti sull'offerta che imposterebbero i singoli prezzi delle materie prime e le varie fonti di energia necessarie per sostenere le nostre vite.

Infine l'assenza dell'intervento della banca centrale porrebbe fine al ciclo destabilizzante del credito. È questo che alimenta le fluttuazioni nel potere d'acquisto delle valute, sia aumentando la quantità di denaro e di credito sia destabilizzando le nostre preferenze monetarie. La volatilità dei prezzi che sperimentiamo oggi è quasi interamente dovuta ad eccessive quantità di dollari che strabordano nel sistema. Eliminateli ed eliminerete la singola fonte più importante di volatilità dei prezzi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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