di Francesco Simoncelli
10 anni fa, il 3 gennaio 2009, in un luogo sconosciuto, una misteriosa figura la cui identità è ancora sconosciuta, schiacciò un tasto sulla sua tastiera e mise al lavoro la sua CPU. In tal modo Satoshi concretizzò la sua visione di denaro digitale decentralizzato che aveva teorizzato 3 mesi prima nel white paper di Bitcoin. Le ventole del suo computer giravano per raffreddare la CPU, surriscaldata dal carico di lavoro che stava espletando. La CPU del computer di Satoshi stava cercando uno schema speciale, simile ad un ago digitale in un pagliaio, che avrebbe generato il primo blocco di Bitcoin. Ecco che l'ago:
0x000000000019d6689c085ae165831e934ff763ae46a2a6c172b3f1b60a8ce26f
È l'hash del "Genesis Block" di Bitcoin, che creò i primi 50 bitcoin (e secondo il protocollo di Bitcoin non potranno mai essere spesi).
Grazie alla sua fervida immaginazione, Satoshi aveva fatto ciò che nessun altro era stato in grado di fare e che molti ritenevano impossibile: aveva utilizzato il design di Hashcash di Adam Back come un modo per proteggere le transazioni su una rete non controllata da nessuno. Usando energia per cercare aghi digitali nei pagliai, il progetto di proof of work di Satoshi ha permesso, per la prima volta nella storia, alla scarsità di essere portata nel mondo digitale: la scarsità sembra un concetto così semplice, ma lo comprendiamo davvero? A volte dobbiamo riformulare un concetto prima di poterlo capire appieno. Com'è stato riformulato il concetto di scarsità per l'era digitale?
Fin dal XVI secolo gli economisti (in particolare la scuola spagnola di Salamanca) hanno capito che la scarsità ha giocato un ruolo molto importante nel modo in cui il denaro ha guadagnato il suo valore. Il denaro era più prezioso quando era scarso e meno prezioso quando era abbondante. La Scuola Austriaca ereditò gli insegnamenti riguardo il "sound money" dalla Scuola di Salamanca e avremmo immaginato che gli economisti Austriaci sarebbero stati i primi a comprendere cosa potesse rappresentare Bitcoin. Ahimè, non è stato così. Perché? Murray Rothbard, uno dei più grandi economisti Austriaci dopo Ludwig von Mises, affermò che il denaro può solo emergere se all'inizio era una merce utile, come l'oro o l'argento.
[...] questa è la parte fondamentale del Teorema della Regressione di Mises: niente diventa denaro dal nulla; può emergere come denaro solo come unità di peso di una merce utile prodotta sui mercati; quasi sempre oro o argento.
Da quando Rothbard ha interpretato il Teorema della Regressione di Mises, i rampolli della Scuola Austriaca hanno associato scarsità con la fisicità dell'oro: è reale, è tangibile, ha un valore intrinseco. Poi è arrivato Bitcoin e la sua natura intangibile ha praticamente confuso molti Austriaci. Alla fine degli anni '90 Nick Szabo inventò Bit Gold, un passo fondamentale nel percorso verso la possibilità di rendere possibile la scarsità nel mondo digitale. La sua invenzione si basava su una brillante riformulazione del concetto di scarsità come "costanza imperdibile".
Invece di vedere la scarsità in termini di una mancanza di sostanza fisica, Nick Szabo immaginava la scarsità come la proprietà di qualcosa costosa da produrre e tale costo difficile da falsificare, ma facile da verificare. Questa riformulazione del concetto di scarsità si applica anche ai metalli preziosi: è estremamente costoso produrre oro (l'oro è il prodotto della collisione cosmica delle stelle) ed è molto facile verificare che qualcosa sia in realtà oro, e quindi richiede energia produrlo. Con in mente il concetto di scarsità riformulato, possiamo quindi chiederci: nel mondo digitale, dove la maggior parte delle cose sembra facile da copiare o poco costosa da produrre, come possiamo creare qualcosa che richieda un grande costo per essere prodotto e il cui costo è facile da verificare?
Adam Back mosse il primo passo per rispondere a tale domanda con la sua invenzione dell'Hashcash nel 1997. Riconobbe che l'hashing, la trasformazione unidirezionale di dati arbitrari in una stringa di bit di dimensioni fisse ed essenzialmente casuali, poteva essere usato per produrre una firma digitale che richiedeva energia per essere prodotta. Satoshi Nakamoto riprese le idee lanciate da Szabo e Back per creare il primo asset digitale veramente scarso: i bitcoin. L'invenzione di Nakamoto non sarebbe mai stata possibile senza la riformulazione del concetto (apparentemente semplice) di scarsità.
Lentamente, ma inesorabilmente, la popolazione mondiale arriverà a riconoscere il beneficio di uscire dallo status quo, dall'ordine monetario attuale, e di ritornare ad un mondo in cui la sovranità finanziaria è veramente individuale. Il sound money è la norma nella storia umana e torneremo a questo standard grazie a Bitcoin. Il secolo tra il gold standard ed il Bitcoin standard, l'interregno della moneta fiat, è la vera anomalia della storia. Tra dieci anni guarderemo nuovamente indietro al Genesis Block e riconosceremo la sua creazione come l'inizio di una nuova epoca monetaria. Con un semplice pulsante sulla sua tastiera, Satoshi ha messo in moto una sequenza di eventi che renderanno il nostro mondo libero dal punto di vista economico.
Non vedo errori nei "rampolli austriaci" riguardo Bitcoin.
RispondiEliminaBitcoin e' denaro perche' lo stabisliscono le azioni della gente , perche' le persone attribuiscono un valore. Come il fatto che sia scarso fa sempre parte degli insegnamenti della scuola austriaca.
Rothbard e gli austriaci hanno fotografato il denaro che potevano "vedere" con la tecnologia dei loro tempi ed il teorema della regressione si applicava benissimo a quella fotografia.
Credo che i Rampolli austriaci avrebbero considerato denaro oggi il Bitcoin. non ho dubbi.
In fondo le loro teorie soggettivistiche e di scarsita' non sono mai messe in discussione con i Bitcoin.
La loro teoria e' piu' forte che mai oggi con i Bitcoin.
Salve Giampiero.
EliminaLa tesi alla base del Teorema della Regressione non è affatto errata e non lo sarò nemmeno tra 1.000 o più anni. Rothbard aggiunse quella variante a causa dei tempi che correvano negli USA, dove il dollaro perdeva sempre più contatto con la realtà dell'economia di mercato e veniva separato dalla merce che per millenni aveva caratterizzato la sua fisicità. Poneva enfasi sulla materia sottostante il dollaro perché la sua scomparsa stava inficiando la stabilità economica della società. Non aveva torto, ma stava semplicemente sottolineando un aspetto del Teorema della Regressione.
Io, da studioso della Scuola Austriaca, non ho fatto altro che sottolineare un altro aspetto del principio che adesso sta emergendo prorompente in virtù della società in cui viviamo e delle scelte degli attori di mercato.