Bibliografia

giovedì 31 gennaio 2019

Perché l'oligarchia comunista della Cina è condannata





di Gary North


Il governo comunista ha abolito il limite a due termini della premiership.

Non penso che ciò farà alcuna differenza per il governo della Cina. Il termine permetteva ai vecchi politici comunisti, che in realtà sono burocrati a vita, di avere una qualche vaga speranza di conservare la carica se avessero evitato errori importanti. Questo è il motivo per cui sono uomini orientati al presente; non sono innovatori. Deng Xiaoping cambiò radicalmente la Cina quando liberalizzò l'agricoltura nel 1979, e nessun altro premier cinese successivo ha mai avuto così tanta influenza. Deng prese una decisione che avrebbe trasformato per sempre la Cina. Non si può tornare a ciò che era prima del 1979.

L'economia cinese è ora keynesiana, non comunista, ma il governo rimane ufficialmente comunista. Gli oligarchi mantengono il potere e conservano i privilegi secondo un'ideologia comunista. Il governo cinese sottoscrive quello che definisco il tardo comunismo, ovvero il comunismo di Breznev e delle nazioni comuniste satellite negli anni '70 e '80. Dopo le Olimpiadi del 1980, le quali lanciarono il movimento Solidarnosc in Polonia, l'ottimismo cominciò a svanire ai vertici dell'Unione Sovietica. Iniziò anche a svanire nelle nazioni satellite.

La Cina è un regime oligarchico. Ha un'ideologia ufficiale, ma questa ideologia non è applicata dove Karl Marx disse che doveva essere applicata, vale a dire, nel modo di produzione. Il modo di produzione in Cina è il capitale dello stato ed è finanziato dalla banca centrale cinese. I banchieri centrali cinesi sono keynesiani. Tutti i banchieri centrali sono keynesiani. L'ironia qui è che Keynes non prestò molta attenzione al settore bancario centrale. Credeva nella salvezza attraverso i deficit statali, non nella salvezza attraverso l'inflazione monetaria. Ma questo aspetto cambiò dopo la sua morte nel 1946. Dopo che il famoso libro di economia di Paul Samuelson apparve nel 1948, il keynesismo si mosse nella direzione che occupa oggi: salvezza attraverso deficit dello stato ed inflazione generata dalla banca centrale.



Il MODO DI PRODUZIONE

Se fossi un marxista, perderei ogni speranza nella leadership comunista in Cina. Marx disse che il modo di produzione è la base della società. L'ideologia è semplicemente una conseguenza del modo di produzione. Tutta la moralità è semplicemente una sovrastruttura costruita sopra la sottostruttura, ovvero, il modo di produzione. Credeva che tutta la moralità fosse morale di classe. La moralità non è autonoma, non ha legittimità indipendente; è semplicemente un modo che hanno gli oligarchi per sopprimere l'ascesa degli operai proletari. Marx era chiaro su questo argomento: non incriminò il capitalismo sulla base della moralità, ma sulla base del fatto che fosse orientato al passato. Era il risultato di un modo di produzione condannato a fallire. Inevitabilmente, scrisse Marx, la rivoluzione proletaria avrebbe rovesciato il sistema capitalista, perché il sistema capitalista contiene i semi della sua stessa distruzione. Il modo di produzione rafforzerà la classe proletaria, solo allora si ribellerà.

La rivolta ebbe luogo in Russia, che nel 1917 era più feudale che capitalista. Il potere politico è più in alto sulla lista degli obiettivi dei comunisti di quanto lo sia la coerenza ideologica. La Cina ne è la prova vivente.

Marx aveva torto in quasi tutto ciò che aveva previsto per il futuro, ma aveva ragione su questo: se il modo di produzione si basa su una certa visione del mondo, cioè su una teoria di causa ed effetto morale, diversa in linea di principio dai principi prevalenti nell'ordine politico del momento, allora quell'ordine politico sarebbe stato sostituito. Solo se gli oligarchi riescono a sopprimere il modo di produzione, che oggi è in grandissimo modo capitalista in tutto il mondo, saranno in grado di mantenere il potere. I migliori esempi sono la famiglia Kim in Corea del Nord e la famiglia Castro a Cuba. Hanno imposto la pianificazione centrale, e quindi la povertà, alla loro gente. Ciò ha limitato lo sviluppo dell'economia di libero mercato, che è un altro modo per dire che gli oligarchi hanno mantenuto il potere mantenendo il loro popolo povero.

È impossibile che gli oligarchi della Cina riusciranno ad invertire la produzione capitalista in Cina. L'economia cinese è inarrestabile a questo punto. La crescita economica è fondamentale per l'ordine sociale. Il capitalismo è molto più coerente con il confucianesimo della Cina di quanto lo sia il comunismo. Diverse centinaia di milioni di persone in Cina sono entrate a far parte della classe media e ciò è avvenuto solo grazie all'aumento del capitalismo di stato. Il capitalismo di stato, infatti, è un enorme passo in avanti rispetto al comunismo di Mao.

Gli oligarchi comunisti vivono nella paura di una battuta d'arresto economica. Non c'è nulla di più rivoluzionario della crescita economica che ha persuaso le masse che ci sarà più crescita economica. Le persone hanno speranza nella crescita economica. Credono che le cose andranno meglio. Lo vedono tutt'intorno a loro. Quindi poi, per ragioni sconosciute, arriva una battuta d'arresto. Se tale battuta d'arresto sarà una recessione temporanea, tale evento potrebbe non essere un disastro per i politici. Ma se sarà una battuta d'arresto che durerà diversi anni, allora la società è pronta per la rivoluzione. La legittimità dell'oligarchia si basa sulla crescita economica. Questa cosa è vera in tutto il mondo tranne che in Corea del Nord e Cuba. Anche il Venezuela sta affrontando la rivoluzione a causa di una battuta d'arresto economica.

Gli oligarchi devono continuare a far rombare il motore economico. Non osano interferirvi. Allo stesso tempo, la loro ideologia è completamente contraria al capitalismo. Quindi la Cina è la società più schizofrenica sulla Terra. Non esiste altra società in cui gli oligarchi siano impegnati in una visione del mondo completamente diversa da quella delle masse. Non penso che abbiamo mai visto nulla di simile nella storia, soprattutto in un Paese che ha come minimo 1,3 miliardi di persone.

Gli oligarchi comunisti dell'Unione Sovietica e delle sue nazioni satellite nell'Europa orientale non avevano problemi riguardanti una crescita economica sostenuta. I loro popoli non prosperavano in termini di un sistema economico in conflitto con l'ideologia del marxismo-leninismo: non prosperavano affatto. Tuttavia, dopo il fallimento economico dell'Unione Sovietica a metà degli anni '80, Gorbaciov ed i governanti delle nazioni satellite non riuscirono a mantenere il controllo. Nel 1989 il muro di Berlino fu abbattuto dalle persone su entrambi i lati della cortina di ferro. Nel 1991, il giorno di Natale, Gorbaciov sulla televisione nazionale annunciò la fine dell'Unione Sovietica.

Era la vecchia regola della bancarotta: lentamente all'inizio, e poi molto velocemente.

Gli oligarchi comunisti cinesi stanno cercando di mantenere il potere nonostante il fatto che Deng Xiaoping abbia fatto uscire il "genio del profitto" dalla "lampada del governo comunista". Le masse della Cina non credono più nel marxismo-leninismo-maoismo, ma i loro governanti sì. Questo è il motivo per cui i loro giorni sono contati. Non è possibile controllare una società in cui i leader sono impegnati in un'ideologia diversa da quella dei loro cittadini. Fu proprio Marx ad insegnarcelo. Anche la teoria politica occidentale ce lo ha insegnato.



CAVALCARE LA TIGRE DEL DEBITO

L'Occidente sta cavalcando una tigre: la tigre del debito. Anche gli oligarchi cinesi cavalcano questa stessa tigre. La crescita del debito cinese è stata incredibile. Era nel range dei $2.000 miliardi nel 2000. Nel 2014 era oltre i $28.000 miliardi. Oggi le stime di David Stockman sono di $40.000 miliardi. Non c'è mai stato niente di simile nella storia economica. Il governo cinese può tenere insieme il sistema bancario traballante con un intervento costante oggi, ma non può farlo per sempre. La natura esponenziale del debito sta per travolgere i tentativi dei burocrati comunisti di tenere unita l'economia.

Lo stesso commento si applica al capitalismo keynesiano occidentale. Il debito aumenta costantemente. Qualunque battuta d'arresto nell'economia che minacci la capacità delle grandi imprese e dei governi di ripagare i loro debiti, minaccia la legittimità dei governi occidentali.

I politici in Cina calciano il barattolo fiscale lungo la strada. Anche i politici in Occidente lo calciano. Ma i barattoli stanno crescendo costantemente, e questa crescita diventerà esponenziale ad un certo punto. Ci sarà un Grande Default in Cina, e ci sarà un Grande Default in Occidente. Quando la legittimità dei governi che hanno accumulato questo debito verrà messa in discussione dalla loro incapacità di ripagarlo, sia la Cina che l'Occidente saranno maturi per nuovi sistemi politici legittimati da diverse categorie morali ed economiche.

Una volta riconosciuto che i cittadini hanno una voce legittima in politica, che è ciò che richiede la teoria democratica, dovrà esserci coerenza tra ciò che i cittadini credono essere legittimo e ciò a cui gli oligarchi fanno appello per difendere la loro legittimità. Gli oligarchi della Cina non possono invocare apertamente qualcosa che assomigli alle categorie capitalistiche per difendere la loro autorità. Dovranno spiegare la crescita economica in termini di ideologia comunista, ma questo ovviamente è impossibile ed i cittadini lo sanno. Sospetto che anche gli oligarchi comunisti lo sappiano.

Deng Xiaoping usò la retorica per difendere il nuovo ordine economico. Disse che perseguire il profitto è legittimo, ma questa affermazione indebolì il marxismo. Solo perché la crescita economica della Cina è stata così incredibile sin dal 1979, gli oligarchi sono stati in grado di nascondere l'evidente schizofrenia dell'ordine politico cinese. Con nascondere, intendo con il denaro fiat. La People's Bank of China ha finanziato questo massiccio aumento del debito della Cina. Anch'essa sta cavalcando la tigre del debito e così anche tutti quegli oligarchi che fanno affidamento sulla People's Bank of China per mantenere il sistema solvibile.



CONCLUSIONE

Il Grande Default sarà internazionale. I sistemi politici in tutto il mondo stanno per cadere. La caduta del regime cinese sarà stupefacente. Forse la caduta del regime della Corea del Nord sarà ancora più stupefacente, ma l'economia della Corea del Nord non ha alcun ruolo nell'economia mondiale. L'economia cinese sì invece.

Dopo il Grande Default, è probabile che ci sarà un periodo di perturbazione politica. Potrebbe durare diversi decenni, ma questa perturbazione sarà accompagnata da un'espansione del libero mercato a spese dei governi centrali di tutto il mondo. Finché il mondo eviterà la guerra nucleare, è sicuro che l'ordine economico che prevarrà tra 25 anni sarà più libero e più produttivo di quello che prevale oggi, sia ad est che ad ovest.

Il periodo di transizione sarà doloroso per milioni di persone, ma sarà molto più doloroso in Cina che negli Stati Uniti. L'Occidente è più impegnato nel concetto di libero mercato rispetto agli oligarchi della Cina. La schizofrenia politica in Cina è molto più grande. I politici occidentali sostengono, almeno a parole, il libero mercato. Gli oligarchi cinesi non osano farlo, eppure il successo del libero mercato è ciò che sostiene tale sistema.

Questa situazione non può andare avanti all'infinito. Cito la Legge di Herb Stein: "Quando qualcosa non può più andare avanti, tenderà a fermarsi".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


Nessun commento:

Posta un commento