martedì 8 gennaio 2019
Perché Bitcoin è importante per la libertà
dal Time
Nella città di confine di Cúcuta, i rifugiati venezuelani si riversano in Colombia in cerca di cibo per sfamare le loro famiglie. Anni di alta inflazione, tendente ad 1 milione percento, hanno trasformato i Bolivar in carta straccia. Più di 3 milioni di venezuelani sono fuggiti dal 2014 e 5.500 espatriano ogni giorno. Secondo le Nazioni Unite, l'esodo è paragonabile a quello della Siria ed è ora una delle peggiori crisi di rifugiati del mondo. E mentre i venezuelani scappano, se ne vanno con quasi nulla, disperati e vulnerabili.
Poiché vivono sotto un regime autoritario, i venezuelani non hanno modo di riformare le politiche che hanno distrutto la loro economia. Non possono responsabilizzare i loro governanti attraverso elezioni libere ed eque, o campagne per il cambiamento senza il timore di rappresaglie. E mentre stanno in coda ore per ricevere alimenti razionati e medicine, vedendo svanire i risparmi di una vita, può sembrare che non abbiano più scelta.
Ma all'estremo della crisi arriva l'innovazione. Oggi i venezuelani stanno adottando e sperimentando Bitcoin per eludere l'iperinflazione ed i severi controlli finanziari. La speculazione, la frode e l'avidità nelle criptovalute e nell'industria blockchain hanno messo in ombra il potenziale reale e liberatorio dell'invenzione di Satoshi Nakamoto. Per le persone che vivono sotto governi autoritari, Bitcoin può essere un prezioso strumento finanziario come mezzo di scambio resistente alla censura.
Prendete per esempio i trasferimenti di denaro. Dopo aver devastato l'economia interna, il regime venezuelano sta ora trattenendo una percentuale sulle transazioni di denaro proveniente dall'estero. Nuove leggi costringono i venezuelani a passare attraverso le banche locali per le transazioni estere e impongono alle banche di rivelare informazioni su come le persone ottengono e usano i loro soldi. Secondo Alejandro Machado, esperto in criptovalute presso l'Open Money Initiative, un bonifico dagli Stati Uniti esige ora una commissione del 56% nel passaggio da dollari a Bolivar, in un processo che può durare diverse settimane. Di recente le banche venezuelane, sotto la pressione del governo, hanno anche impedito ai clienti che utilizzano indirizzi IP esteri di accedere ai propri account online.
Per aggirare questa burocrazia, alcuni venezuelani hanno iniziato a ricevere bitcoin dai loro parenti all'estero. È ora possibile inviare un messaggio alla propria famiglia per chiedere bitcoin e riceverli pochi minuti dopo al netto di una piccola commissione. La censura del governo è impossibile, poiché i bitcoin non passano attraverso una banca, o terze parti, ma invece arriva nel wallet dello smartphone in modalità peer-to-peer. Poi qualche istante dopo, qualora si volessero redimere i bitcoin ricevuti in denaro canonico, si possono vendere su un exchange locale come Localbitcoins, o caricarli su una chiavetta USB (o persino imparare a memoria una frase di recupero) e scappare dal Venezuela con il pieno controllo dei propri risparmi. Un'alternativa popolare - trasferire i soldi della propria famiglia in una banca in Colombia, attraversare il confine per ritirarli e poi tornare in Venezuela con i contanti in mano - richiede molto più tempo, costa molto di più ed è molto più pericolosa dell'opzione Bitcoin.
Il Venezuela non è l'unico posto dove le persone possono usare Bitcoin come valvola di sfogo. Nello Zimbabwe Robert Mugabe ha stampato infinite quantità di denaro e ha svalutato i risparmi dei suoi cittadini fino non farli valere più nulla, ma i suoi successori non possono stampare bitcoin. In Cina Xi Jinping può tracciare tutte le tue transazioni su Alipay e WePay, ma non può orchestrare una sorveglianza di massa su tutti i pagamenti Bitcoin. In Russia Vladimir Putin può prendere di mira una ONG e congelare il suo conto in banca, ma non può bloccare il suo wallet Bitcoin. In un campo profughi, potreste non essere in grado di accedere ad una banca, ma finché potete trovare una connessione Internet, potete ricevere bitcoin senza chiedere il permesso e senza dover dimostrare la vostra identità.
Naturalmente dobbiamo prestare attenzione al lato oscuro della tecnologia emergente. Intellettuali come Yuval Noah Harari ed Elon Musk hanno avvertito che l'intelligenza artificiale ed i big data potrebbero rafforzare tiranni e governi autoritari di tutto il mondo. I regimi in Venezuela, Iran e Arabia Saudita stanno persino tentando di mutare e centralizzare il concetto di Bitcoin (es. denaro digitale peer-to-peer) per creare criptovalute controllate dallo stato come il Petro, che potrebbe consentire loro di censurare le transazioni, sorvegliare gli account degli utenti ed eludere le sanzioni.
Ma la decentralizzazione delle tecnologie può fornire una forza di contrasto. Oltre a Bitcoin ci sono applicazioni e browser criptati di comunicazione come Signal e Tor, criptovalute che preservano la privacy come Zcash e Monero, dispositivi di rete mesh come goTenna e sistemi di archiviazione resistenti alla censura come IPFS. Sviluppando ed investendo in strumenti come questi, possiamo garantire che le nostre città, i nostri social network ed i nostri sistemi finanziari non diventino strumenti di sorveglianza e controllo.
Il denaro rimane uno dei modi migliori per esercitare la libertà di parola. I soldi di carta, o di metallo, sono praticamente anonimi e possono essere utilizzati senza sorveglianza statale. Ma in posti come il Venezuela, dove le banconote vengono pesate al chilo anche per piccole transazioni, il denaro è sempre meno pratico ed è vulnerabile ai furti o ai sequestri. E dalla Cina alla Svezia, i governi e le aziende ci spingono verso un mondo senza contanti. È essenziale esplorare il denaro elettronico: preservare la qualità del denaro peer-to-peer per le generazioni future. Quando pagate qualcuno con software come Venmo (un servizio simile a Paypal, ndT), potreste utilizzare tre o quattro intermediari finanziari, anche se il destinatario potrebbe trovarsi di fronte a voi. Ogni intermediario può potenzialmente censurare, sorvegliare e trarne profitto. Ed i miliardi di esseri umani che vivono sotto regimi repressivi non possono aspettarsi che la maggior parte dei software di pagamento in futuro rimarrà onesta o benevola come Venmo. Come ha scritto Nassim Nicholas Taleb, Bitcoin è "una polizza assicurativa contro un futuro orwelliano".
A dire il vero Bitcoin è ancora una tecnologia nascente e non offre praticità, velocità o privacy all'avanguardia. Ma gli sviluppatori lavorano costantemente per portare questi attributi a Bitcoin creando App migliori, aggiornando il protocollo di base e creando nuove tecnologie di secondo livello come Lightning Network, le quali potrebbero mascherare ed aumentare drasticamente il numero di transazioni bitcoin possibili per secondo. Allo stesso modo in cui il telefono cellulare è venuto alla luce, costosissimo, a malapena funzionale e disponibile solo per l'élite, Bitcoin continua ad evolversi ed in futuro diventerà più facile da usare e più accessibile per le masse.
Meno dell'1% della popolazione mondiale - non più di 40 milioni di persone - ha mai usato Bitcoin. Ma, secondo la Human Rights Foundation, oltre il 50% della popolazione mondiale vive sotto un regime autoritario. Se investiamo tempo e risorse per sviluppare wallet semplici, più scambi e migliori istruzioni per usarlo, Bitcoin ha il potenziale di fare la vera differenza per i 4 miliardi di persone che non possono fidarsi dei loro governanti o che non possono accedere al sistema bancario. Per loro, Bitcoin può essere una via d'uscita.
[*] Traduzione a cura di Marco Dal Prà per Francesco Simoncelli's Freedonia: https://www.francescosimoncelli.com/
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