Bibliografia

giovedì 6 dicembre 2018

Una soluzione al problema della Brexit





di Gary North


Il primo ministro May afferma di aver raggiunto un accordo con l'Unione Europea.

L'accordo è lungo 585 pagine. Ogni volta che i politici votano per approvare un documento di 600 pagine che è stato scritto da burocrati di alto livello, state pur certi che le libertà dei cittadini di quella nazione diminuiranno. Il diavolo è nei dettagli e ci sono molti dettagli in documenti del genere.

Il suo gabinetto l'ha approvato. Ora deve farlo il Parlamento, il che sarà una sfida. Le persone pro-Brexit odiano la conciliazione e coloro contrari non vogliono vedere niente di lontanamente simile ad una Brexit.

Non è mai stata una grande fan della Brexit. Sta percorrendo questa strada a malincuore. Ha bloccato un accordo per quasi 2 anni.

Se il Parlamento non voterà per il suo accordo, allora il Regno Unito lascerà l'UE il 29 marzo. È automatico.

Ho una soluzione: il Parlamento non deve accettare alcun accordo. Nessun accordo è necessario.

Ecco la mia soluzione alla Brexit. Il Parlamento approva questa legge.
Il governo di Sua Maestà adotta una politica di dazi zero e quote zero, a partire da domani.

Questo è tutto? Questo è tutto!

Non ci sarebbero negoziati con l'estero. Non ci sarebbe nulla da negoziare.

Se gli esportatori nei paesi dell'UE vogliono vendere qualcosa agli inglesi, benissimo. Se ci sono inglesi che amano quei prodotti e li accettano, benissimo.

I dazi sono imposte sulla vendita dei beni importati. Ogni volta che un governo taglia le tasse, questo è positivo.

Le entrate per il governo scenderebbero ed anche questo è buono.

Le quote sulle importazioni non generano entrate. Non ci dovrebbero essere quote sulle importazioni.

Il commercio salirà tra gli acquirenti in Gran Bretagna ed i venditori nell'Unione Europea? Ci potete scommettere. A tutti piace vendere a prezzi scontati e, da un giorno all'altro, gli esportatori in Gran Bretagna scoprirebbero che i loro prodotti verrebbero venduti a prezzi scontati. Le loro merci non sarebbero più gravate da una tasse quando vendute.

Questo sarebbe un bene per gli acquirenti britannici? Ovviamente. Chi vuole pagare tasse sulle vendite?

Le società finanziarie lascerebbero la Gran Bretagna? No. Perché dovrebbero? Tutto ad un tratto, il mondo intero vorrebbe vendere beni ai residenti in Gran Bretagna. Le porte sarebbero spalancate. Se è un bene per il commercio, lo sarebbe anche per la finanza.

Se la Gran Bretagna lo facesse, la sua economia non affonderebbe. Altri paesi nell'Unione Europea potrebbero capire che i vantaggi di rimanere all'interno dell'UE non compensano le passività associate alla resa della sovranità nazionale. Ad ogni modo, solo una sostanziale minoranza di elettori in tali Paesi lo capirebbe. Basterebbe solo una politica di dazi zero. In altre parole, basterebbe una riduzione delle tasse.

Nessuna nazione ha bisogno di approvare un accordo di 500 pagine per lasciare l'UE. Basta semplicemente lasciare l'UE, abolire i dazi e le quote, ed iniziare a commerciare.


 [*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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