Bibliografia

lunedì 1 ottobre 2018

Il problema dell'Italia non è l'euro, ma la spesa pubblica





di Daniel Lacalle


Il governo italiano ha creato l'ennesima turbolenza nei mercati europei con la sua proposta di bilancio 2019.

Con un enorme aumento della spesa, ha stimato un disavanzo del 2.4% per il 2019 rispetto al precedente obiettivo dello 0.8% e l'1.6% annunciato dal ministro delle finanze.

Non solo rappresenta un enorme aumento in un Paese che ha già un rapporto debito/PIL al 131%, ma una breve analisi delle entrate fiscali stimate mostra che la cifra presentata è semplicemente irraggiungibile. La maggior parte degli analisti indipendenti ha evidenziato la presenza di ricavi stimati eccessivamente ottimistici, sollevando il timore di un ulteriore deficit finanziario di €14 miliardi.

Il mercato azionario di Milano è crollato, le banche hanno visto la sospensione dei loro titoli in borsa dopo cali del 6-7%, i rendimenti obbligazionari sono saliti ed il decennale italiano è sceso al livello peggiore da un anno a questa parte nonostante gli interventi della Banca Centrale Europea.



Questo è ciò che accade quando un Paese con enormi problemi interni vuole una soluzione magica: spendere molto di più ed aumentare i deficit.

Molti hanno commentato che questo è il "prezzo della sovranità". Qualcuno deve illuminarmi su come si possa conseguire la sovranità aumentando il debito ed aumentando le spese correnti.

Chiunque creda che aumentare gli squilibri e minacciare di default l'euro sia la soluzione sta sognando, perché l'Italia ha di fronte miliardi in scadenze e le banche sono gravate da enormi prestiti non-performanti e titoli di stato.

La prospettiva di controlli sui capitali, corse agli sportelli delle banche e fallimenti a catena è il minimo che ci si possa aspettare.


Il più grande problema delle "nuove" proposte è che incarnano gli stessi vecchi errori che non hanno mai funzionato. Le massicce sovvenzioni e la spesa politica non sono strumenti per la crescita, ma la ricetta per la stagnazione e, in definitiva, aggiustamenti più grandi e più dolorosi nel lungo termine.


L'Italia è stata uno dei principali beneficiari del programma di acquisto di obbligazioni della BCE. Nonostante l'enorme bolla e la compressione dei rendimenti delle obbligazioni creata dalla politica di quantitative easing, i rendimenti dei titoli italiani sono saliti alle stelle. Immaginate la stessa situazione al di fuori della zona Euro e con una banca centrale impegnata a copiare l'Argentina e le politiche monetarie turche, come hanno fatto la Spagna o l'Italia prima dell'euro.


L'enorme peso del debito italiano non è una conseguenza della cosiddetta "austerità". È fuorviante definire come austerità una spesa pubblica al 48.9% del PIL nel 2017. La spesa pubblica in percentuale del PIL in Italia è stata in media del 49.83% dal 1990 fino al 2017.


La mostruosa spesa pubblica che l'Italia sta proponendo non è la soluzione. Inoltre sarebbe impossibile al di fuori dell'euro, con la consapevolezza storica che la banca centrale perseguirebbe una politica inflazionistica (distruttiva per il potere d'acquisto) come è avvenuto negli anni precedenti all'euro.


I problemi economici dell'Italia sono auto-inflitti, non sono causa dell'euro.

  • L'Italia ha visto più governi dalla seconda guerra mondiale di qualsiasi altro Paese nell'Unione Europea.
  • I governi di tutti i colori hanno costantemente promosso "imprese di bandiera" inefficienti ed aziende semi-statali a spese delle piccole e medie imprese, della competitività e della crescita.
  • Le rigidità del mercato del lavoro sono rimaste tutte lì dov'erano, lasciando alta disoccupazione e differenze tra le regioni.
  • Un sistema finanziario incentivante perverso in cui le banche sono state incentivate a concedere prestiti a società statali obsolete ed indebitate nelle loro disastrose acquisizioni, in municipalizzate inefficienti, così come finanziare ingenti spese pubbliche locali e nazionali. Ciò ha portato alla più alta cifra di prestiti non performanti in Europa.
  • Un sistema legale da incubo che rende praticamente impossibile riacquisire beni da crediti inesigibili, facendo salire i prestiti non performanti e gli investimenti improduttivi.
  • Un fiorente ecosistema delle esportazioni e delle piccole imprese è stato costantemente limitato dalla tassazione e dalla burocrazia. Ciò ha ridimensionato le aziende fiorenti, spingendole ad andare fuori dall'Italia.

Per questo motivo la spesa pubblica ha continuato a salire ben al di sopra delle entrate. Poiché l'Italia, come Spagna e Portogallo, ha deciso di penalizzare i settori ad alta produttività con l'aumento delle imposte, i ricavi sono diminuiti mentre le spese sono salite. L'Italia, come tanti Paesi nella periferia dell'UE, ha creato un massiccio effetto "crowding out" nei confronti del settore privato. Non è un caso se la maggior parte dei cittadini in Italia, come in Spagna o Portogallo, preferisca essere dipendente pubblico piuttosto che imprenditore.

Nessuno di questi problemi verrà risolto dalla nuova scelta di bilancio. Verranno ivnece aggravati dall'aumento massiccio dei trasferimenti del welfare e dei sussidi.

Non c'è da meravigliarsi se, mentre le compagnie private sono riuscite a sopravvivere e migliorare "nonostante la preponderanza dello stato", i prestiti non performanti ed i debiti siano aumentati vertiginosamente.

Molti incolpano l'euro... come se lo stesso effetto crowding out non si verificherebbe al di fuori della moneta unica. L'unica differenza è che al di fuori dell'euro, il governo italiano distruggerebbe i risparmiatori ed i cittadini attraverso continue "svalutazioni competitive", le quali sono state la causa delle debolezze economiche del passato. Le continue svalutazioni non hanno reso l'Italia, la Spagna o il Portogallo più competitivi, li hanno resi perennemente poveri e hanno perpetuato i loro squilibri.

La corruzione costa all'Italia €60 miliardi all'anno, pari al 4% del suo PIL. Un problema che riguarda anche la Spagna. Aumentare i fondi per i politici aumenta solo il clientelismo, gli interessi speciali e gli incentivi perversi.

Le svalutazioni non sono mai state uno strumento per la competitività, ma uno strumento per il clientelismo. E questo ha spinto l'Italia alla stagnazione.

Incolpare l'euro non salverà l'Italia. Aumentare gli squilibri che hanno portato alla stagnazione peggiorerà la sua delicata situazione.

Le soluzioni magiche non funzionano mai. Ciò di cui l'Italia ha bisogno è di ridurre gli incentivi perversi, gli interessi speciali e smettere di sovvenzionare i settori a bassa produttività penalizzando quelli ad alta produttività.

Il problema dell'Italia è la spesa pubblica e questo budget ne intensificherà la gravità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


28 commenti:

  1. un finanziere che dovrebbe fare domanda d'assunzione all'FMI, lo prendono subito. Francamente preferisco altri economisti come Paolo Savona. Detto cio' quest'analisi e' becera, si puo' anche concordare sulla necessita' di ridurre la spesa, ma come si fa a parlare di spreco di risorse prima di vederne l'effettivo impiego? Il debito puo' essere allocato bene o male, ma in linea teorica e' parte essenziale di qualunque investimento. La sola riduzione della spesa e' recessiva, limitarne gli sprechi o allocarla meglio invece puo' essere propulsivo. Qualche anno fa era piu' semplice vendere queste teorie rigoriste, oggi esiste l'esempio della Grecia, un ottimo esempio di quello che significa abbassare la spesa di paripasso con la ricchezza di un paese, un spirale recessiva, un circolo vizioso inarrestabile che non risolve nulla. Un ultima cosa, quella piu' ridicola a mio avviso, il timore che ci sia un ulteriore deficit di 14 milardi, a dir poco esilarante. Ma andatevi a guardare i defici lasciati per strada dai 3 precedenti governi presunti rigoristi ed interrogatevi come sono state da loro spese queste risorse prese altrettanto in prestito. La soluzione magica ci vorrebbe per mettere a tacere questi presunti esperti che sentenziano prima ancora che i dettagli della manovra siano stati resi pubblici, fossi Lacalle mi concentrerei sull'esposizione di crediti spazzatura verso la Turchia dove la sua rigorosissima Spagna e' la piu' esposta di tutti piuttosto che del deficit dell'Italia!

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    1. Il suo commento e' veramente da Zelig.
      Stupenda frase ha scritto : LA SOLA RIDUZIONE DELLA SPESA E' RECESSIVA.
      Potete raccontare tutte le storie che volete, ma la realta' non e' possibile smentirla.
      Gli unici che fanno davvero austeriti in europa sono gli svizzeri. E' praticamente dieci anni che spendono meno di quello che incassano di tasse. hanno ridotto il debito di oltre diciassette punti in circa dieci anni. Inoltre hanno un terzo della percentuale debito/pil dell'italia ed hanno una spesa statale che e' venti punti in meno dell'italia.
      Stando al suo ragionamento deve essere un paese disperato ed alla fame. Chissa' come staranno male questi svizzeri, che invece hanno il piu' alto reddito disponibile per cittadino.

      Tutto il resto sono chiacchere ....... parole parole parole soltanto parole. Grande Mina (che vive a Lugano)

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    2. Salve Giacomo.

      Ludwig von Mises delineò una distinzione netta tra teoria e storia: la prima è lo studio dell'azione umana, in quanto riguarda l'uomo in un mondo di risorse scarse, e la seconda è un resoconto reale di come esseri umani, prezzi, beni e servizi hanno interagito l'uno con l'altro in passato. In altre parole, per definizione, c'è una differenza tra ciò che affermiamo di ottenere attraverso la teoria dell'azione umana rispetto all'indagine storica. E su questa distinzione Mises scrisse un intero libro intitolato "Teoria e storia".

      Infatti le affermazioni e le proposizioni economiche non derivano dall'esperienza, sono apodittiche come la logica e la matematica. Non sono soggetti a verifica e falsificazione sulla base dell'esperienza e dei fatti, sono logicamente e temporalmente antecedenti a qualsiasi comprensione dei fatti storici. Sono un requisito necessario di ogni comprensione intellettuale degli eventi storici. Mises definì questa teoria generale la prasseologia dell'azione umana. L'economia è un sottoinsieme della prasseologia. Gli Austriaci non credono che le leggi economiche possano essere scoperte tramite prove empiriche/statistiche. Per definizione, lo scopo delle prove e delle statistiche è di raccogliere informazioni storiche, non di scoprire la teoria economica. Pertanto l'informazione empirica riguarda "l'economia" solo in un modo ampio e generale; per avere un quadro migliore del passato, ma mai per acquisire le leggi dell'azione umana.

      Solo perché gli Austriaci non pensano che le leggi dell'economia siano scoperte da modelli complessi, non significa che le statistiche in generale non debbano mai essere utilizzate. Sarebbe come lamentarsi che le leggi della logica non siano mai state "dimostrate" dalle statistiche. Ma le statistiche per loro natura epistemologica non possono smentire quelle cose che vengono scoperte a priori. Le statistiche sono piene zeppe delle loro stesse ipotesi, correlazioni, condizioni temporali e altro, che le rendono del tutto insufficienti a fornire leggi infrangibili di teoria economica. In questo contesto esistono studi che "dimostrano" la positività a livello di bilancio di un deficit crescente e altri studi che dimostrano il contrario. Ma la logica deduttiva insita nella teoria economica è apodittica ed essa ci dice che un calcolo economico in accordo col mercato è impossibile per un ambiente centralizzato come quello statale.

      Basta solo questo per dire senza paura di essere smentiti che la manovra economica del governo italiano, così come quella del governo francese, sarà un fallimento, accantonando a cuor leggero tutte quelle litanie intonate con "lasciamoli lavorare" che vorrebbero giudicare il risultato ex post.

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  2. https://scenarieconomici.it/matteo-elimina-lobbligatorieta-della-fatturazione-elettronica-tra-privati-di-p-becchi-e-g-palma/

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  3. Concordo perfettamente con Francesco Simoncelli,
    Anche se la riduzione del debito e l'austeriti ( vera ) degli svizzeri non avessero dato luogo a crescita economica , questo non vorrebbe dire che la strada che loro hanno imboccato non sia quella giusta.

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    1. La Svizzera è paese sovrano non ha il cappio al collo della BCE.

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    2. Neanche Venezuela, Argentina e Turchia.

      R.G.

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    3. La svizzera e' un paese particolare che non puo' essere preso in considerazione in ambito europeo rispetto agli altri paesi, per molte ragioni : per tipo di fiscalita', per tipo di organizzazione statuale e per spirito economico. Se pensate che la Banca Centrale Svizzera emetta nuovo debito per politiche espansionistiche senza un serio e rigido controllo non conoscete gli svizzeri : Il Ticino e' un cantone della confederazione con circa 600.000 residenti (se non ricordo male) che ha un debito agli italiani risibile di 500 milioni di franchi con la confederazione e che glielo fanno pesare eccome, visto che i cantoni del nord piu' ricchi si riferiscono al Ticino come fa la commissione europea con l'italia ( di lamentarsi e piangersi addosso); infatti si debbono inventare sempre nuove soluzioni per portare il bilancio in pareggio, cosa riuscita nell'ultimo anno attraverso un condono fiscale alla Renzi. Ricordo bene tre anni fa l'ammonimento della comnfederazione nei confronti dei governanti ticinesi per una perequazione nel loro bilancio di soli 50 milioni. Non parlate di cose che non conoscete per favore

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  4. mi piacciono questi articoli di Lacalle ha la dote della semplicità che permette di spiegare concetti complessi anche a qualche beota

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  5. Insomma, secondo il francese, passeremo da fanalino di coda dell'eurozona a spegnerlo del tutto.

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  6. Non accadrà nulla perché in una messinscena politica lo status quo al potere non ha alcun interesse alla propria instabilità.
    La BCE diventerà il prestatore di ultima istanza dopo le europee altrimenti ciascuno per sé ed alla Germania non conviene trovarsi col cerino in mano.

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    1. Vale ancora il principio della rana bollita: la fine di cottura ci sarà quando il grosso delle rimanenti industrie e banche saranno passate di mano vuoi per acquisti diretti vuoi per fusioni.
      A quel punto non serviranno più azioni eclatanti a livello politico e finanziario.

      L'unica cosa che penso a tal proposito è che la bollitura lenta dell'Italia comunque non sarà buona per la tenuta dell'euro.

      R.G.

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  7. L'euro e l'Europa non sono affatto in buone condizioni. Ecco perché la tokenizzazione dell'economia sarà importante. Non lasciate i risparmi nelle banche, ma iniziate a prendere confidenza con le criptovalute. Un nuovo tipo di economica è all'orizzonte e sta bussando alle porte dell'attuale economia zombi. Nel frattempo L'Austria si prepara ad emettere bond statali sulla blockchain di Ethereum per un valore di €1.15 miliardi, mentre l'Italia nel suo complesso può ancora comprendere l'importanza di questa svolta economica epocale.

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  8. Non posso commentare le teorie finanziarie di economisti preparati. Ma vorrei fare alcune osservazioni alla conclusione che hai dato sulla base dei dati statistici e sull'andamento storico in particolare del nostro paese. Il problema di questo articolo infatti è che si basa solo sui dati e non tiene in considerazione il contesto su cui li dobbiamo applicare.
    Il primo, che ritengo già di persè una smentita a una dolorosa fine, è che siamo troppi grandi per fallire.
    Secondo, la manovra è strutturale e interviene sul territorio, non sono più debito per pagare il debito di qualcuno.
    Terzo, è un segnale di cambiamento, le persone sono emotivamente incoraggiate a sperare nella fiducia in un governo incensurato e dalla loro parte, la spinta motivazionale sarà esponenziale, si affievoliranno la disgregazione sociale e si incentiveranno di nuovo la cooperazione per la ritrovata fiducia nel prossimo.
    Quarto, rallenterà il flusso migratorio dei giovani e ne richiamerà a casa di competenti che vogliono tornare e attendono un adeguato posto di lavoro che valorizzi le eccellenze che abbiamo all'estero.
    Quinto, c'è una vera lotta alla corruzione.
    Sesto, il governo è serio e credibile e si è dimostrato all'altezza di alleanze chiave e strategiche nella sfera geopolitica.

    Attendo con interesse le sue considerazioni a alla mia analisi.

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    1. E le fatine buone faranno dolci per tutti.

      Non c'è nessuna analisi nel commento, solo affermazioni oscillanti tra il finto apodittico ed il vero lisergico.

      R.G.

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    2. Io almeno un contributo l'ho dato. Il tuo commento invece esce da un altro orifizio che non è la bocca.

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    3. Salve beunique.

      Anche qui, si veda il mio commento 1.2 poco sopra.

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    4. Terzo punto...... incensurato?? E quando mai gli esecutivi subiscono sentenze passate in giudicato???.... poi mi pare che il partito degli incazzati del nord dell'alleanza abbia avuto seri problemi riguardo ai finanziamenti pubblici e che in passato facessero affari con zu'turiddu dall'aspromonte, diamanti & co.
      No no la disgregazione sociale non s'affievolisce affatto con iniziative collettiviste, anzi semmai s'aggrava e tranquillo che questa cooperazione per la ritrovata fiducia nel prossimo non la danno le scelte imposte dagli esecutivi con i loro decreti, quella avviene tra gli individui su base volontaria e spontanea attraverso il libero scambio e la libera solidarietà.
      Manovra strutturale che interviene sul territorio?? come e con che cosa, attraverso l'elemosina? Non è stato riformato nulla, giustizia, lavoro, fisco, pubblica amministrazione è tutto li come prima e peggio di prima, vedasi Atac a Roma.
      Sesto punto infine, ancora più ridicolo il presidente del consiglio alla casa bianca, con l'alleato dopo aver sviolinato a più non posso The Donald, non ha portato nulla a casa di ciò che contava veramente, ovvero una revisione parziale delle sanzioni sulla Russia, quantomeno solo per l'Italia e le nostre aziende..... proprio ciò che si augurava lui prima di partire e durante la conferenza finale.
      C'è una storia: undici anni fa un noto cabarettista con abilità oratorie notevoli ed una condanna penale per aver provocato incautamente la morte di un'intera famiglia in un incidente stradale, decise attraverso il suo blog di dar vita ad un'adunata anticorruzione in Bologna; evento da tanti apprezzato, incluso dal sottoscritto e credo anche da molti frequentatori di questo blog, che si è ripetuto sino a quando non ha iniziato a vaneggiare di liste civiche, movimento politico, onestà certificata con un pezzo di carta e moralità intesa soltanto dal punto di vista della fedina penale. Un pifferaio, uno dei tanti Cola di Rienzo che la storia di questo paese e questo popolo, da sempre maestro affamato ed appassionato delle arti visive, possa vantare. Adesso che l'incanto è riuscito, il tizio dopo aver guidato il gregge sul burrone, proponendo una cura di gran lunga peggiore del male che si proponeva di curare, s'è sfilato come nell'incidente di cui fu protagonista tanti anni fa, lasciandoci in eredità un movimento farlocco che ha rastrellato sfaccendati, incapaci, funzionari pubblici ormai in pensione auto dichiaratisi economisti e vecchi arnesi della prima repubblica, un ex venditore di bibite dello stadio come vice premier ed un alleato di governo un altro sfaccendato milanese posto ministro degli interni..... non c'è mai fine al peggio in questo paese, non vedo perché la gente preparata o capace che è fuggita debba ritornare con un contesto.

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    5. No beunique.
      Tu hai parlato di analisi, non di contributi: e meno che mai di profezie campate in aria.
      Il fatto che tu non abbia capito la mia critica spiega da sé il motivo per cui le tue "anal-isi" valgono tanto quanto coloro per la cui difesa ti sei prodigato/a.
      Il tuo contributo è stato nullo; niente di cui meravigliarsi.

      R.G.

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    6. La manovra strutturale sono i pilastri di una società civile: un sistema virtuoso per trovare lavoro e un salvagente per chi lo perde. Se te pensi che siamo tornati al socialismo con questa direzione ti sbagli. E' il metodo quello che fa la differenza. Non serve che ti ricordo cosa hanno combinato i precedenti governi e quali erano gli slogan dei precedenti ministri e premier. I disastri aziendali che hanno creato Telecom, Alitalia e via discorrendo. Di questo dobbiamo darne atto. Poi possiamo disquisire quanto vogliamo di chi è onesto e lungimirante e di chi è corrotto o incompetente, tanto il destino è già segnato dal progresso tecnologico e informatico e sarà inesorabile, sostituirà completamente la realtà in cui viviamo. Quindi, ammesso che abbiate ragione voi, ben venga che saremo la miccia dell'effetto domino di questa economia decadente per passare a un economia deflazionistica. Non aspetto altro.

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    7. Tutti laureati alla bocconi qua mi pare, passate il tempo a soppesare la terminologia e sciorinate paroloni invece di attaccare con delle contro deduzioni una visione condivisa da molti. Mi sa che qualcuno qua preferiva quando c'erano gli amiconi al governo.

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    8. E la cura a quei disastri aziendali quale sarebbe?? Nazionalizzare tutto?? un po' come l'avana sette per gli alcolizzati... A ferragosto è crollato un ponte ed hanno pensato a puntare il dito contro il capitalismo, il libero mercato da una parte e dall'altra contro l'Europa affamatrice del popolo italiano che non ci permette spendere. Non riesco a provare la minima simpatia per gente del genere, tra l'altro ci sarebbe da discutere sulla reale privatizzazione delle autostrade e quel contratto in legalese che parla di concessione dell'intera rete, in un ibrido giuridico all'italiana dove non esistono responsabili.

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    9. Il sistema dei trasporti pubblici è appunto pubblico. Io ormai prendo gli aerei come se fossero autobus, non vedo dove sia la differenza.

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  9. Resto della mia opinione. Il sistema fiatmoney è un sistema di potere politicofinanziario. È marcio fin dai suoi presupposti. Non posso applicargli i principi economici austriaci. È un sistema di falsificazione del valore.

    Pertanto, visto che il tavolo è truccato, che le carte sono quelle e che arroganza e furbizia, i rapporti di forza, la fanno da padrone persino tra sedicenti alleati, tanto vale sporcarsi le mani, farsi i cazzi propri, bluffare e vedere fin dove possono spingersi le minacce.

    La sana teoria austriaca non c'entra nulla con questo scontro tutto politico tra chi vuol dominare e chi cerca di difendersi.
    Ma chi può fare la morale agli altri in una messinscena dominata da monetaristi e keynesiani?
    Gli austriaci consigliano solo di prendere precauzioni contro il sistema.
    Ma nel sistema si gioca con le regole sporche e non scritte del sistema stesso.

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    1. L'errore fu entrare nell'euro, nell'unione monetaria; restando fuori in un caso saremmo falliti miseramente e nell'altro le classi dirigenti diversamente si sarebbero responsabilizzate, di fronte al baratro incombente. L'euro per l'Italia ha significato aumento dell'azzardo morale e sono certo che il motivo per i quale ci abbiano voluti dentro i mitteleuropei, essendo noi dei bari comprovati sul lato fiscale, non sia soltanto dovuto all'eredità storica dell'Italia nel quadro europeo.... ma adesso al di la di tutto, cosa hanno da lamentarsi questi pagliacci al governo? Draghi ha comprato tempo negli anni con i riacquisti di titoli di stato ed avessero mantenuto un altro profilo, di fronte ad eventuali rischi e nonostante la fine del Qe, si sarebbero inventati qualcos'altro a Francoforte. Questi hanno scelto di giocare con la pelle degli italiani, in una sfida in cui abbiamo da perdere più che guadagnare; sia beninteso che non nutro alcune simpatie per altri pagliacci precedenti a questi, non sono capace di votare Dc turandomi il naso.

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  10. Bene.
    Vedo che i pro-idioti oggi sono in forma.
    Uno si lamenta se gli si fa notare che non ha scritto niente su cui ragionare, l'altro dice che la manovra strutturale "sono i pilastri" della società civile, grazie alla grammatica civilizzata da giggino.

    Vedo con rammarico che non stiamo tornando al socialismo, semplicemente non lo abbiamo mai abbandonato.

    R.G.

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  11. concordo con dna, in toto. non è che io ami il debito, anzi: lo detesto. proprio per questo contesto questo modo di contabilizzazione monetaria in uso con la moneta 100% fiat. ed i libbberisti dovrebbero ricordare cosa dicevano al proposito mises, hayeck, lo stesso einaudi. oltre a tutto il movimento libertario. questo debito fasullo è potere, mezzo di governo. e va sfidato; come diceva rothbard. questo non è debito. voi quando giocate a monopoli la pagate davvero quella carta con i valori sopra con cui giocate? se mi vogliono indebitare, che mi mantengano. mica possono fare i mantenuti a spese mie che lavoro davvero. tutti devono poter passare dal via e ritirare 20000 euro, mica solo alcuni. o tutti o nessuno. sono favorevole al reddito minimo ed a questa manovra. ed al reddito massimo per me. è una sfida al potere degli eurocrati e dei padroni della stampante. si amo nel mondo fiat, è rovesciato. siamo nel paese di alice col mago di oz

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  12. L'Italia e' un paese "fallito" sotto profilo di sistema economico nel 1993 in ambito europeo. Qualcuno ha scritto qui nel blog che ci vorrebbero I Paolo Savona all'economia , ma forse nessuno ha mai sentito parlare quest'uomo. Per stare in un mercato unico ci vuole stabilita' monetaria, o la garantisci cosa che non abbiamo fatto con la Lira, o ti impongono una moneta esteriore o finisce il baraccone del mercato unico. Siccome l'europa per questioni storico-geografiche a partire dagli inizi del 900 ha tentato sempre di aprirsi , malgrado tutto, a scambi commerciali tra i vari paesi del continente incominciando dal sistema monetario detto della "LEGA LATINA", "AL SERPENTINE MONETARIO" dopo lo sconquassamento avvenuto col defenestramento dell'oro nei rapporti dollaro da parte di Nixxon, "CON LO SME" ed infine "CON L'EURO". Ultimamente il Professore Savona ha usato una frase che cita sempre l'economista Martino di Bastiat : "Dove non passano le merci passano i carri armati". A buoin intenditore poche parole

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