Bibliografia

giovedì 18 ottobre 2018

I tassisti sono perseguitati dalla burocrazia, non dall'innovazione





di Bill Wirtz


Gli scoppi d'ira dei tassisti di tutto il mondo, quando si tratta di servizi di ride-sharing come Uber o Lyft, sono indicativi di un monopolio nelle sue ultime fasi di vita. Se i tassisti non fossero arrabbiati, allora ci sarebbe qualcosa di sbagliato.



Vittime del loro stesso monopolio

Nel saggio La Legge di Frédéric Bastiat, l'economista francese elabora le condizioni che portano al monopolio:
C'è in tutti noi una forte disposizione a credere che tutto ciò che sia lecito sia anche legittimo. Questa convinzione è così diffusa che molte persone hanno erroneamente affermato che le cose sono "giuste" perché la legge le rende tali. Così, per fare apparire il saccheggio giusto e sacro a molte coscienze, è solo necessario che la legge lo decretasse e lo sanzionasse. La schiavitù, le restrizioni e il monopolio trovano i difensori non solo tra coloro che ne traggono profitto, ma anche tra coloro che ne soffrono.

Ciò si riflette bene in un recente articolo del New York Post sulle difficoltà finanziarie dei tassisti di New York. Il pezzo racconta le storie personali di quei tassisti che si vedono appesantiti dal sistema delle licenze, ma conclude che bisogna incolpare Uber e Lyft per le loro difficoltà. I reclami di un guidatore sono spiegati come segue:
Dalla prospettiva del consumatore, è difficile capire come questa possa essere una brutta cosa. Aspettare 15 minuti per un taxi quando si hanno importanti obblighi di lavoro non è certamente adeguato alle esigenze dei nostri tempi. Per il consumatore la decisione non si basa solo su prezzi più bassi, ma anche su un servizio migliore, conducenti più amichevoli e automobili migliori.

L'attore Matthew Cherry ha risposto all'articolo ed è andato anche oltre.

È vero che i costi delle licenze sono elevati e che il passaggio ad un altro sistema non è necessariamente conveniente per tutti. Tuttavia non fingiamo che quello attuale di sistema non abbia avuto i suoi vantaggi. Per anni i tassisti hanno approfittato del sistema delle licenze e del medaglione obsoleto (un certificato rilasciato dalle autorità pubbliche che consente di guidare un taxi), perché ha limitato il numero di taxi legalmente autorizzati a circolare. Risulta che le tariffe possono essere molto più alte quando si è fortunati e si trova un taxi in 15 minuti. Confrontate tutto questo con un sistema in cui vi viene fornito un autista, arriva rapidamente e nessuno può entrare all'ultimo minuto.

I tassisti si considerano vittime dell'innovazione, quando in realtà è l'esatto opposto: la regolamentazione li soffoca.



I tassisti scioperano... e allora?

In Europa, il dibattito sulle app di ride-sharing è andato avanti con quelle che chiameremo "maniere meno cortesi".

Nella città francese di Lione un uomo di 26 anni è stato picchiato da un tassista che si era rifiutato di farlo salire a bordo del suo veicolo dopo che il ventiseienne gli aveva detto che da quel momento in poi avrebbe usato Uber. A Parigi un autista di Uber ha descritto in questo modo l'attacco dei tassisti al suo veicolo: "Quando il mio parabrezza ha iniziato a scricchiolare, ho avuto davvero paura." I tassisti avevano costruito un checkpoint al di fuori dell'aeroporto di Roissy a Parigi per intercettare gli autisti di Uber. Nello stesso attacco violento i passeggeri sono stati feriti da vetri rotti e sono stati riempiti di sputi. Nella capitale belga di Bruxelles, i tassisti hanno attaccato autisti di Uber e hanno danneggiato le loro auto. In risposta, il presidente della federazione dei taxi ha detto che poteva "capire la loro frustrazione".

A marzo i tassisti di Bruxelles hanno bloccato le strade principali che conducevano al centro della città, nel tentativo di attirare l'attenzione del consiglio comunale. Questo è stato uno dei tanti "scioperi dei taxi" in cui i tassisti arrabbiati hanno difeso il loro monopolio. Gli innumerevoli casi di attacchi violenti contro gli autisti di Uber lanciano una brutta ombra sull'industria dei taxi.

Detto questo, l'unica ragione per cui l'industria dei taxi è arrabbiata è perché le app di condivisione del traffico stanno generando un enorme successo, motivo di celebrazione dei consumatori. Il semplice fatto che i tassisti si arrabbino al pensiero di Uber e Lyft, indica che le tariffe stanno diventando più economiche ed il servizio sta migliorando.



Abbracciate la tecnologia

I lavoratori della Nokia si sono ribellati in seguito alla nascita degli smartphone della Apple? I progettisti di CD hanno acceso fuochi nelle piazze delle città per lamentarsi dell'arrivo dei lettori mp3? I vetturini hanno bloccato la costruzione della rete ferroviaria?

Deve esserci un punto in cui riconosciamo che la tecnologia ci avvantaggia tutti. Sì, è vero che alcune vecchie industrie perseverano, a volte attraverso un marketing aggressivo, trucchi intelligenti o sentimenti nostalgici del passato. Tuttavia la maggior parte delle vecchie industrie muore, perché semplicemente non soddisfa i bisogni dell'attuale generazione di consumatori. Abbiamo assistito alla morte delle cabine telefoniche, di MySpace e dei fax. Alla fine toccherà anche ai taxi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


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