giovedì 6 settembre 2018

Come lo stato ha inventato il nostro attuale sistema di prigionia inefficiente





di Chris Calton


Nel sistema giuridico moderno, la vittima di un crimine viene punita due volte. Nel caso di una rapina, ad esempio, la vittima viene derubata dal ladro e poi, se il criminale viene arrestato e imprigionato, la vittima viene nuovamente derubata dallo stato per finanziare l'incarcerazione. In un libero mercato tale industria carceraria farebbe alzare non pochi sopraccigli. Ma molti libertari affermano che in una società libertaria emergerebbero sistemi simili. Come con così tante cose, la storia è in grado di offrire ulteriori informazioni sul problema.

Per la maggior parte della storia anglosassone, le carceri sono state in gran parte protagoniste assenti nel sistema di giustizia. L'istituzione e l'espansione del carcere come mezzo per punire i criminali avvenne solo quando lo stato invase ulteriormente il sistema giudiziario.

Dopo la conquista normanna del 1066, il common law anglosassone venne progressivamente assorbito dal royal law nel corso di molti secoli. Sebbene il sistema giuridico divenne più controllato dallo stato, le punizioni per la maggior parte della storia inglese continuarono ad essere basate sulla restituzione (risarcimento) piuttosto che sulla punizione. Proprio come nella teoria giuridica libertaria, se una persona violava la legge comune — che in genere significava aggressione nei confronti di una persona o di una proprietà — la vittima avrebbe fatto causa all'aggressore, sarebbe stato condotto rapidamente un processo e il colpevole avrebbe pagato un risarcimento alla vittima per compensare il danno causato. Allo stesso modo, i contratti disciplinavano le dispute sui testamenti o tra i commercianti. L'uso delle prigioni era limitato a tenere in custodia le persone in attesa del processo, e poiché le punizioni si basavano sul risarcimento, l'incentivo per un processo rapido era integrato nel sistema.

Entro un secolo dalla conquista normanna, poiché la corona aveva già iniziato ad assorbire alcuni dei tribunali e ad assumere giudici, le persone venivano trattenute più a lungo per attendere i giudici reali. Enrico II, che salì al potere nel 1154, introdusse innovazioni giuridiche che includevano tribunali permanenti composti da giudici professionisti e giudici itineranti, i quali centralizzavano parti del sistema giuridico. Poiché il nuovo sistema stabiliva che alcune infrazioni dovevano essere giudicate da giudici itineranti, i prigionieri dovevano essere detenuti fino a quando non sarebbe arrivato uno di questi giudici. Ciò significava tempi di attesa più lunghi per processi che erano monopolizzate dalla corona, e quindi l'espansione dell'uso delle celle di prigione. Tuttavia l'incarcerazione non era ancora vista come una punizione.

Poiché alcune infrazioni erano praticamente diventate tra la corona e il colpevole — proprio come il nostro sistema giuridico moderno di legge fiat, dove una disputa criminale è tra un fruitore di marijuana e lo stato — la punizione era il risarcimento alla corona piuttosto che uno alla vittima dell'aggressione. Questa forma di risarcimento era chiamata "amercement", o multa.

Enrico III, che salì sul trono inglese nel 1216, sovrintendette il movimento per usare le prigioni come forma di punizione. A quel tempo, però, era ancora solo per i detenuti che si rifiutavano di pagare la multa alla corona. Per costringere i prigionieri a pagare la multa alla corona — di solito perché si rifiutavano di dichiararsi colpevoli del crimine per il quale erano stati condannati — erano incatenati finché non cedevano o morivano. Ma le prigioni non erano ancora una punizione in sé, bensì uno strumento per l'estrazione coercitiva delle entrate per la corona.

Ma le carceri costano denaro e ora che erano abituate ad ospitare i prigionieri più a lungo dell'attesa per un processo rapido, i costi aumentavano. Lo scopo era aumentare le entrate attraverso questo sistema, quindi spendere i soldi delle tasse per mantenere le prigioni era controproducente. Per finanziare il costo della gestione di un carcere, gli sceriffi — che in origine erano gli esecutori governativi delle corti reali — avevano la licenza di gestirlo mediante pagamento di una tassa alla corona. Gli sceriffi allora fecero soldi prelevando quote di detenzione dai prigionieri e vendendo servizi.

Non è stato fino al 1500 che le carceri hanno iniziato ad assomigliare ai sistemi penitenziari moderni, con le Case di Correzione finanziate dallo stato e utilizzate in gran parte come un modo per "riformare" i poveri vagabondi (in realtà, le Case di Correzione erano un modo per ottenere manodopera a basso costo per lo stato o i suoi amici). Tuttavia questo non sarebbe rimasto per molto il modo di trattare i criminali, poiché una legge del 1597 consentì di concedere la grazia ai prigionieri disposti a firmare un contratto come servi, fornendo molti dei primi lavoratori della Virginia, tra le altre colonie.

Originariamente il trasporto dei servi a contratto veniva pagato dal proprietario terriero che acquistava il servo (questo era sovvenzionato dal headright system che concedeva al proprietario terriero 50 acri di terra per ogni dipendente a contratto). Il risultato di questo sistema fu che i proprietari terrieri non pagavano per il trasporto di servi — in particolare i servi che erano criminali. Così, nel 1718, la corona approvò il Transportation Act, il quale assegnava le entrate dello stato alla gestione dei prigionieri pagando per il loro trasporto nelle varie colonie britanniche.

Nel diciottesimo secolo, la corona finanziò il sistema carcerario attraverso le Case di Correzione e il Transport Act, e le carceri stavano iniziando ad apparire molto più vicine alla loro forma moderna. I prigionieri indossavano uniformi e facevano lavori pesanti, ed il risarcimento era diventato un ricordo del passato. Con un buon comportamento, i detenuti avrebbero potuto ottenere una liberazione anticipata e, con un cattivo comportamento, avrebbero potuto guadagnare una frustata. Verso la fine del secolo, specialmente con la secessione delle colonie americane dalla Gran Bretagna, la reclusione era diventata la forma primaria di punizione per i criminali.

Nella teoria libertaria, la questione di come le carceri funzionerebbero in un libero mercato non sembra essere mai stata risolta. Alcune persone sostengono che mentre le prigioni "private" di oggi non sono veramente private come lo sarebbero in un libero mercato, ci sarebbe un sistema redditizio e superiore di detenzione per gestire i criminali violenti senza l'esistenza di finanziamenti attraverso le tasse. Mentre è impossibile provare o confutare questo argomento con la sola teoria, la storia del sistema giuridico anglosassone ci offre una prospettiva preziosa. E, come dimostra la storia, le prigioni non sono mai state il prodotto del libero mercato.

Per ulteriori informazioni, si veda: The Enterprise of Law: Justice Without the State di Bruce Benson.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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