domenica 30 settembre 2018
Analisi tecnica del prezzo di Bitcoin, 30/9/2018
Nuovo appuntamento con l'anali tecnica del prezzo di Bitcoin, dove vaglieremo i vari archi temporali e diversi indicatori per cercare di individuare quel pattern più probabile che il prezzo seguirà. Oggi giornata importante visto che chiuderanno insieme la candela giornaliera, quella settimanale e la candela mensile.
È possibile consultare l'analisi tecnica al seguente indirizzo: https://www.yours.org/content/analisi-tecnica-del-prezzo-di-bitcoin--30-9-2018-c0c7c62ee6de
venerdì 28 settembre 2018
Bitcoin non evaporerà ed ecco perché
di Francesco Simoncelli
Jordan Belfort, il cosiddetto "Wolf of Wall Street", crede che Bitcoin alla fine evaporerà.
Parlando in un documentario della CNBC intitolato "Bitcoin: Boom or Bust", Belfort ha detto che gli investitori in BTC si stanno dirigendo verso una triste fato. Secondo lui, infatti, BTC è una grande truffa che porterebbe alla bancarotta molte persone una volta che la bolla scoppierà definitivamente. Ecco cosa ha detto tra le altre cose:
Ero un truffatore. Ce l'avevo nel DNA, ed è esattamente quello che sta succedendo con Bitcoin. Il tutto è così stupido, questi tipi si sono fatti fare il lavaggio del cervello.
Questa cosa [Bitcoin] finirà per evaporare come un miraggio. Ci sono molte persone oneste che verranno massacrate dal punto di vista finanziario.
Per più di un secolo gli anti-statalisti si sono concentrati sul danno causato dagli interventi dello stato nel campo monetario. Visto che le commodity sono state rimpiazzate da una carta senza valore, i libertari e gli economisti Austriaci hanno denigrato le valute fiat e hanno sostenuto il denaro coperto dalle commodity, in particolare l'oro e l'argento.
Sfortunatamente a volte le filippiche contro il denaro fiat possono essere imprecise, portando i libertari a comprendere erroneamente come funziona il denaro. Il denaro fiat non è un'esclusiva di uno stato coercitivo, né lo stato ha il potere di costringere gli individui ad usare una qualsiasi cosa come denaro. In altre parole, non bastano le armi ed il carcere, fino a quando non avremo chiaro il ruolo del mercato nello stabilire il mezzo di scambio comunemente accettato, cioè finché non comprendiamo come compratori e venditori arrivano a decidere ciò che è denaro, continueremo a dividerci tra denaro fiat e denaro del libero mercato.
Innanzitutto dovremmo definire i termini: nel suo classico del 1912, The Theory of Money and Credit, Ludwig von Mises espone la differenza tra merce e moneta fiat in questo modo:
Ci sono due tipi di cose che possono essere usate come denaro: da un lato, i beni fisici in quanto tali, come l'oro o l'argento; dall'altro lato, oggetti che non differiscono tecnologicamente da altri oggetti che non sono denaro, il fattore che decide se sono denaro non è una caratteristica fisica ma legale. Un pezzo di carta che è specificamente caratterizzato come denaro dall'impronta di qualche autorità non è in alcun modo diverso, dal punto di vista tecnologico, da un altro pezzo di carta che ha ricevuto un'impronta simile da una persona non autorizzata, proprio come un pezzo autentico di cinque franchi non differisce dal punto di vista tecnologico da una "replica autentica". L'unica differenza sta nella legge che regola la fabbricazione di tali monete e la rende impossibile senza l'autorità [...]. Possiamo dare il nome di denaro-merce a quel tipo di denaro che è allo stesso tempo un bene; e quello di denaro fiat a quello che comprende cose con una qualifica legale speciale.
Quindi per Mises la distinzione cruciale tra denaro-merce e denaro fiat non coinvolgeva la persuasione contro la coercizione. Piuttosto la differenza (per Mises) è che il denaro-merce è tale semplicemente in virtù del suo essere un'unità di quella merce, mentre il denaro fiat si qualifica come tale solo se possiede certe caratteristiche stabilite da alcune autorità che sono arbitrarie e servono solo a limitarne artificialmente la quantità.
Possiamo rendere più chiara la distinzione di Mises contrapponendo il "coniare" unità addizionali di una merce rispetto al coniare denaro fiat. Prima di addentrarci in questo paragone, dobbiamo chiarire cosa significa qualificarsi come unità della stessa merce. Usando la teoria del valore soggettivo, un economista classificherà un'oncia d'oro come un pezzo di metallo abbastanza vicino a qualsiasi altra "oncia d'oro" tale da essere intercambiabile con le altre stesso tipo. In realtà, nessuno dei due pezzi di metallo avrà lo stesso numero di atomi, e quindi nessuno dei due sarà un "un'oncia d'oro" canonica. Tuttavia possiamo definire un'unità d'oro quella che può soddisfare fisicamente le possibili applicazioni che hanno in mente le persone. Tipicamente è l'oncia.
Questo non significa che ogni oncia d'oro ha lo stesso valore soggettivo; una persona valuterà meno la quindicesima oncia d'oro in suo possesso rispetto alla quattordicesima oncia d'oro (a causa dell'utilità marginale inferiore) anche se questi pezzi di metallo potrebbero essere simili dal punto di vista fisico. Tenendo presente queste sottigliezze, possiamo comprendere perché sia la realtà fisica che la valutazione soggettiva interagiscono per porre distinzioni significative tra "un'oncia d'oro" e "un'oncia di formaggio svizzero".
Quando l'oro fu abbracciato dal mercato come denaro, un'oncia d'oro era un'oncia d'oro. Una zecca privata (o statale) poteva prendere un'oncia del metallo giallo e coniarla in una moneta di una certa forma e con determinati segni. Ma la funzione di tale conio serviva semplicemente a rassicurare la popolazione che l'oggetto circolante nelle loro mani era davvero un'oncia d'oro. Il processo di conio di per sé non trasformava l'oro in denaro.
Invece quando una "stampante" statale prende carta e inchiostro e crea nuove banconote, questi particolari pezzi di carta diventano ulteriori unità di denaro a causa del processo di conio. Non è che una banconota "vera" da €20 possa fornire servizi che una banconota falsificata da €20 non può. No, l'unica differenza è che uno dei due pezzi di carta soddisfa le regole (arbitrarie) di autenticità promulgate dall'UE e dalla BCE.
Con la distinzione di Mises in mente, apprendiamo che il denaro fiat emesso privatamente ed accettato volontariamente è teoricamente possibile. Friedrich Hayek immaginava istituzioni finanziarie nel settore privato che avrebbero emesso valute concorrenti. E in fin dei conti Bitcoin è una sorta valuta fiat emessa dal settore privato (sebbene a mio avviso non sia ancora "denaro").
Inoltre dovremmo guardarci da un errore che è fin troppo comune nelle discussioni libertarie sul denaro. Il termine "denaro fiat" a volte porta a dichiarare che lo stato può trasformare qualcosa in denaro "per decreto". A prima vista questa affermazione sembra seguire abbastanza naturalmente la definizione di denaro fiat di Mises, ma sempre in The Theory of Money and Credit scrisse anche:
Per evitare ogni possibile fraintendimento, bisogna sottolineare che tutto ciò che la legge può fare è regolare l'emissione della moneta. Garantire che diventi effettivamente denaro, ovvero impiegata effettivamente come mezzo di scambio comune, va al di là del potere dello stato. Tutto ciò che lo stato può fare con il suo timbro ufficiale è quello di individuare determinati pezzi di metallo, o di carta, tra tutte le altre cose dello stesso tipo in modo che possano essere sottoposte ad un processo di valutazione indipendente da tutte le altre [...]. Queste merci non potranno mai diventare denaro solo perché lo stato lo comanda; il denaro può essere creato solo dall'uso di coloro che prendono parte alle transazioni commerciali.
Per illustrare il punto di Mises possiamo usare l'euro. L'Europa può annunciare regole che dicono agli europei quali pezzi di carta sono e non sono autentici: per esempio, ci sono delle regole (che le banche sanno molto bene) che descrivono quanto di una banconota di carta può essere strappato via, e come abbiamo visto di recente gli euro di carta vengono ridisegnati per stare al passo con i contraffattori.
Anche se l'Europa può dire quali pezzi di carta sono denaro autentico, non può imporre agli europei l'uso degli euro dal punto di vista economico. L'esistenza del corso legale e di altre normative complica l'emissione, ma è possibile che domani nessuno vorrà più possedere euro e quindi il suo potere di acquisto crollerà (con i prezzi denominati in euro che ovviamente saliranno vertiginosamente). Ciò è accaduto con varie monete fiat nel corso della storia, e questi episodi non si sono verificati perché lo stato ha abrogato una normativa che in precedenza aveva assicurato che la sua moneta sarebbe stata il denaro della nazione. No, le persone che usavano quelle monete le hanno semplicemente abbandonate, nonostante la "volontà" contraria dello stato, ricorrendo al baratto o adottando una moneta alternativa.
In sintesi, l'associazione storica del denaro privato con le merci e il denaro statale con monete fiat non si allinea perfettamente con la teoria economica; è assolutamente possibile immaginare denaro fiat emesso privatamente. Se le criptovalute come il Bitcoin diventeranno ampiamente accettate, e quindi denaro a tutti gli effetti, allora si qualificheranno come tali: nessun decreto statale, solo una storia attraverso la quale gli individui abbracciano le criptovalute come mezzo di scambio comunemente accettato. Ma forse "fiat" non è proprio la caratterizzazione esatta per Bitcoin, poiché esso è un sistema costruito per fornire un mezzo di scambio digitale a prova di manomissione: una rete di computer distribuiti in grado di garantire la validità di una moneta meglio di quanto gli stati possano fare.
E finora il sistema blockchain su cui è stato costruito Bitcoin ha dimostrato questa teoria: un milione circa di Bitcoin sono stati rubati da vari wallet a partire dal 2009, ma il registro distribuito, il sistema contabile su cui si basa Bitcoin, è rimasto intatto dopo 10 anni nonostante i numerosi attacchi. La prospettiva di ottenere ricchezza in maniera istantanea fa impazzire la gente ed i numerosi furti e imbrogli fanno tornare in mente le storie di avidità e corruzione durante la famosa "corsa all’oro" del XIX secolo. Ciononostante crimini e truffe non hanno fatto evaporare il valore dell'oro. L'incorruttibilità del registro di Bitcoin è sopravvissuta, non solo grazie alle sue protezioni crittografiche, ma anche alla buona fede della maggioranza del network e il buon senso dei singoli sviluppatori che hanno portato avanti il progetto durante turbolenze simili.
A causa di furti come quello ai danni dell'exchange Mt. Gox, scoperto nel 2014, l'ecosistema della blockchain ha subito un bruttissimo colpo, infatti l'impressione era che Bitcoin stesso fosse stato violato, quando in realtà era la rete di sicurezza del più grande exchange presente sulle scene mondiali allora che era stata violata. Non solo, ma le accuse sono continuate additando Bitcoin perché viene e veniva utilizzato sul deep web per comprare e vendere armi, droghe, ecc. La maggior parte delle banconote da cento dollari portano tracce di cocaina. Il fatto che il denaro contante "canonico" sia utilizzato in transazioni criminali lo delegittima in qualche modo? No. La verità è che il denaro è "contaminabile" per sua stessa natura.
Ben presto, il sistema blockchain si trasformerà e si fonderà con altri sistemi, perché il suo valore è incalcolabile. Gli investitori, da Wall Street alle grandi banche commerciali, hanno già investito notevoli quantità di denaro, tempo e sforzi in attività basate sulla blockchain. Le crisi economiche di governi instabili come quelli di Grecia, Cipro e Spagna hanno già innescato una serie di picchi nei mercati delle criptovalute. Infatti quando il governo cipriota ha cercato di risolvere la crisi bancaria del 2013, imponendo un taglio del 7% ai depositi bancari dei suoi cittadini, il prezzo di Bitcoin è salito vertiginosamente. Perché? Perché molti risparmiatori provenienti da Paesi molto indebitati hanno pensato che Bitcoin poteva rappresentare un "luogo" più affidabile dove parcheggiare i loro risparmi. Le istituzioni finanziarie esistenti sono profondamente inclini alla corruzione e questa è una cosa che succede da molto prima che il Bitcoin balenasse nella mente di Satoshi Nakamoto.
Indipendentemente dai difetti nel sistema che Nakamoto ha lanciato nel 2009, che per alcune cose sono ancora sostanziosi, è ormai dimostrato che esiste un modo infallibile, affidabile ed incorruttibile di scambiarsi valore. Senza fare affidamento su autorità esterne, come banche o governi. L'ultimo esempio è l'Argentina: gli argentini hanno prelevato circa $490 milioni dai conti di risparmio personali negli ultimi due giorni di agosto, quando il peso ha raggiunto il record di $41.6 per dollaro USA.
Questo è il calo più grande in 15 mesi, portando le riserve dell'Argentina a scendere ai livelli pre-salvataggio del FMI. È evidente che il crollo del peso argentino stia rendendo nervosi gli argentini... ed è iniziata la proverbiale corsa agli sportelli delle banche. E cosa stanno scegliendo al posto del peso? Bitcoin. Prima il Venezuela, ora l'Argentina, poi la Turchia e alla fine il mondo intero. Le criptovalute si dimostreranno la migliore copertura contro la prossima recessione finanziaria e il miglior tipo di denaro scelto volontariamente dalle persone.
giovedì 27 settembre 2018
L'obbligo di vaccinazione è incompatibile con la libertà
di Robert P. Murphy
L'obbligo di vaccinazione è una grave violazione della libertà. Su alcune questioni di politica governativa, tra cui quarantene obbligatorie, checkpoint aeroportuali e scansione della posta elettronica, vi è almeno una dichiarazione coerente di un compromesso tra la libertà individuale e la sicurezza pubblica. Ma quando si tratta di obbligo di vaccinazione, c'è poco spazio per un dibattito plausibile.
L'obbligo di vaccinazione comporta una violazione grave della libertà, in cui gli agenti dello stato iniettano sostanze nel corpo di qualcuno contro la sua volontà. Dall'altro lato, anche in linea di principio, l'obbligo di vaccinazione non offre molti vantaggi in termini di miglioramento del benessere pubblico, rispetto ad una società libera. Quando solleviamo preoccupazioni realistiche per quanto riguarda l'incompetenza e la malversazione del governo, la tesi contro l'obbligo di vaccinazione è schiacciante.
Prima di presentare il mio punto, spiegherò in termini basilari come i diversi gruppi siano suscettibili nel trattare l'argomento, secondo le principali concezioni in relazione al ruolo dello stato. Lo faccio per dimostrare che, anche se siamo favorevoli a concezioni più inclusive della libertà come principio, l'obbligo di vaccinazione non è giustificabile.
Innanzitutto, tra coloro che seguono rigorosamente un principio di non aggressione e una società apolide, l'obbligo di vaccinazione è, ovviamente, una bestemmia. Che si identifichino come "strettamente libertari", "volontaristi" o "anarco-capitalisti", questi gruppi ovviamente non condonerebbero mai lo stato che costringe qualcuno ad essere vaccinato, perché la maggior parte di loro crede che lo stato sia illegittimo.
Secondo, per i minarchici, il ruolo appropriato per lo stato è quello di un "guardiano notturno", uno stato minimo che protegga l'individuo solo da criminali interni e minacce estere. In un quadro minarchista, è legittimo che lo stato agisca contro qualcuno che sta violando (o minacciando di violare) i diritti di un altro. L'incapacità di una persona di vaccinarsi non è di per sé una violazione dei diritti di qualcun altro. Suonerebbe strano dire che si ha il diritto a vivere in una società in cui tutti gli altri sono vaccinati contro il morbillo.
Terzo, e più interessante, consideriamo una nozione più ampia di libertà, una che metta in equilibrio una presunzione di autonomia individuale e il benessere pubblico. Secondo questo approccio, non esiste un diktat generale affinché lo stato limiti le libertà degli individui, anche quando non hanno ancora fatto del male a qualcun altro, purché tali restrizioni impongano pochi danni ai destinatari e possibilmente prevengano una grande quantità di danni. Questa è l'unica concezione di stato in base alla quale è possibile un dibattito sull'obbligo di vaccinazione.
Cerchiamo di essere caritatevoli e avalliamo questa definizione più ampia: anche i libertari potrebbero non opporsi a pene severe per chi guida ubriaco, o a divieti per quei cittadini che costruiscono bombe atomiche nei loro scantinati. Come contestualizzare l'obbligo di vaccinazione in tale quadro, in cui non stiamo discutendo in termini di principi qualitativi ma eseguendo invece un test quantitativo costi/benefici?
Anche così, la tesi dell'obbligo di vaccinazione è debole. Prima di tutto, l'unico scenario realistico in cui il problema sarebbe rilevante è uno in cui la stragrande maggioranza della popolazione pensa che sarebbe una buona idea se tutti fossero vaccinati, ma (per qualsiasi motivo) una piccola minoranza fosse fortemente in disaccordo. Questo è ovvio: se il caso clinico per un vaccino fosse così discutibile che, diciamo, metà della popolazione non pensa che avrebbe senso somministrarlo, allora difficilmente ci sarebbe un problema di uno stato che chiede a gran voce di vaccinare metà della popolazione contro il proprio volere.
Spingiamo ulteriormente la nostra analisi. Diciamo che abbiamo uno scenario in cui la stragrande maggioranza della popolazione pensa che sarebbe una buona idea se tutti si vaccinassero. In tale ambiente, se i vaccini sono volontari, possiamo essere sicuri che quasi tutti questi entusiasti si vaccinerebbero. In altre parole, qualsiasi "dissidente" sarebbe solo al margine, se la maggior parte della popolazione volesse vaccinarsi e quindi sarebbe improbabile un focolaio della malattia in questione.
Questo è un punto cruciale, e mostra perché la tesi dell'obbligo di vaccinazione è molto più debole rispetto, ad esempio, alle restrizioni obbligatorie sulle emissioni di anidride carbonica o ai contributi obbligatori all'esercito nazionale. Quando una persona viene vaccinata, il beneficiario principale è sé stesso. E questo vantaggio è tanto maggiore quanto minore è il tasso di vaccinazione nella popolazione in generale. In altre parole, tra una popolazione di persone in cui tutti credono che un vaccino sia efficace, l'analisi costi/benefici individuale di vaccinarsi produrrà solo una tentazione di "essere dissidenti" una volta che una frazione sufficiente della popolazione è vaccinata, quindi garantendo "l'immunità della mandria".
A differenza di altri esempi di enormi (e presunti) compromessi tra benefici individuali e pubblici, con le vaccinazioni non vi è alcuna minaccia di un'epidemia di massa in una società libera. Con i vaccini, quando qualcuno sceglie di vaccinarsi, a condizione che il vaccino sia efficace, allora tale persona è in gran parte protetta dalle conseguenze delle decisioni degli altri riguardo alla vaccinazione.
Tuttavia, i sostenitori dell'obbligo di vaccinazione affermano che questa analisi è sciocca. Ci sono persone che non possono subire certe vaccinazioni a causa di condizioni mediche, compresi i giovani (bambini) che non sono ancora abbastanza grandi da ricevere determinati farmaci. È per proteggere questi casi vulnerabili che alcuni vogliono che lo stato costringa a vaccinarsi coloro che sono troppo ignoranti o troppo egoisti da riconoscere il loro dovere di vivere in una comunità.
Notate l'ironia e quanto sia diventata debole la tesi dell'obbligo di vaccinazione. Non ci viene più detto che i vaccini sono "sicuri" e che chiunque tema complicazioni mediche è un complottista che si affida a Jenny McCarthy piuttosto che ai tipi in camice bianco. Al contrario, il CDC avverte alcuni gruppi di non vaccinarsi a causa dei rischi per la salute. Non è più una questione di principio (la gente dalla parte della scienza è pro-vaccino, mentre i pazzi sono anti-vaccino), invece è un disaccordo tra quelle persone che dovrebbero vaccinarsi e quelle che non dovrebbero vaccinarsi a causa dei pericoli troppo grandi insiti nei vaccini.
Per quanto riguarda i bambini, i conflitti sociali possono essere risolti attraverso l'applicazione più completa dei diritti di proprietà privata. Se tutte le scuole, gli ospedali e gli asili nido fossero gestiti privatamente e avessero il diritto legale di escludere qualsiasi cliente desiderassero, i proprietari potrebbero decidere le politiche di vaccinazione. Qualsiasi genitore terrorizzato all'idea che il piccolo Jimmy possa giocare con un bambino non vaccinato, potrebbe scegliere la scuola che frequenterà.
Abbiamo visto che anche presumendo il meglio per quanto riguarda i funzionari statali, è difficile esprimere una tesi a favore dell'obbligo di vaccinazione. Eppure il dibattito si incrina ancora di più quando ricordiamo che nel corso della storia, i funzionari statali hanno preso decisioni orribili in nome del benessere pubblico, sia per incompetenza che per secondi fini. Dovrebbe essere ovvio che nessun fan della libertà può sostenere l'iniezione di sostanze nel corpo di una persona innocente contro la sua volontà.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
mercoledì 26 settembre 2018
La trappola keynesiana dell'imbecillità, non della liquidità
di Gary North
Per prima cosa, riportiamo alla memoria questo sketch.
Ora imiterò Ben Stein per farvi divertire.
Cos'è la liquidità? Nessuno lo sa? Nessuno?
La liquidità è la capacità di entrare in un negozio e comprare qualcosa perché avete soldi.
Cos'è una trappola? Nessuno lo sa? Nessuno?
Una trappola è qualcosa che impedisce di muovervi.
Cos'è una trappola della liquidità? Nessuno lo sa? Nessuno?
Una trappola della liquidità è quando potete entrare in un negozio e comprare qualcosa, ma scegliete di non farlo.
Perché una trappola della liquidità è un male? Nessuno lo sa? Nessuno?
Una trappola della liquidità è un male perché le persone nel negozio non possono vendervi nulla. Il negozio potrebbe fallire se molte persone fanno come voi.
Cosa si può fare contro una trappola della liquidità? Nessuno lo sa? Nessuno?
Lo stato può stampare denaro e distribuirlo gratuitamente alle persone affinché possano comprare le cose.
Perché questo è illogico? Nessuno lo sa? Nessuno?
Qui finisce la mia imitazione, ma supponiamo che voi non siate il ragazzo con la testa sul banco: cosa rispondete? Perché questa idea è illogica? Riuscite a capirlo?
Andiamo su Wikipedia. Ecco il paragrafo iniziale alla voce "Trappola della liquidità".
La trappola della liquidità (Liquidity trap in inglese) è un concetto ipotizzato negli anni trenta dal celebre economista John Maynard Keynes. La spiegazione tipica delle cause della trappola della liquidità indica le aspettative da parte degli operatori economici di eventi negativi (come deflazione, guerra civile o conflitti internazionali, caduta della domanda aggregata) che li inducono ad una maggiore preferenza per la liquidità. Il segno distintivo della trappola è la caduta dei tassi di interesse a breve vicino a zero e il verificarsi della circostanza che variazioni della base monetaria non si riflettono in corrispondenti variazioni nell'indice generale dei prezzi. In questa situazione, con i tassi d’interesse nominali ormai zero o vicini a zero, le banche centrali non possono farli scendere ulteriormente, e gli strumenti a disposizione della politica monetaria si esauriscono. Il vero motore dei consumi, infatti, come aveva intuito Keynes, risiede nella fiducia prima ancora che nei tassi. Se la fiducia viene meno, nemmeno tassi di interesse nulli o un aumento della base monetaria possono far ripartire i consumi. Quando le aspettative negative si diffondono all'intera economia, esse tendono ad autoalimentarsi in un circolo vizioso. Accumulando liquidità anziché spendere, gli operatori economici inconsapevolmente realizzano le loro peggiori aspettative: senza domanda di beni, si innesca la recessione, che conduce ad un aumento della disoccupazione, a minori redditi, e dunque a minori consumi e investimenti, e così via, in una spirale che si autoalimenta.
Capito? La frase chiave è questa: "Accumulando liquidità anziché spendere".
ACCUMULARE LIQUIDITÀ
Mi rendo conto che il ragazzo con la testa appoggiata sul banco non avrebbe alzato la mano e detto a Ben Stein: "Nessuno accumula liquidità in questi giorni. Tutti hanno una carta di credito tranne me, ma ne prenderò una il giorno del mio diciottesimo compleanno."
Se le persone non portano molto denaro in tasca, allora dove lo tengono? Lo tengono in una banca.
Cosa ci fa la banca con quel denaro? Lo presta. C'è solo un'eccezione: quando gira il denaro digitale dei depositanti alla Federal Reserve affinché lo conservi come riserve in eccesso. La Federal Reserve accumula questo denaro digitale, non lo spende. L'unica fonte di una trappola della liquidità in America oggi è la Federal Reserve. Il denaro che accumula non è denaro cartaceo, è denaro digitale. Ma il denaro digitale e la valuta cartacea sono identici in termini di conseguenze economiche. Il denaro nei caveau di una banca è esattamente la stessa cosa delle riserve in eccesso detenute dalla Federal Reserve, sia dal punto di vista legale che economico.
Capito?
Vi dirò chi ancora non l'ha capito: Paul Krugman, l'economista keynesiano più famoso d'America.
Ma sto divagando. Da dove è uscita questa idea? Da John Maynard Keynes. Non ha mai usato le parole "trappola della liquidità", ma ha fornito il concetto. Ecco come Keynes descrisse la trappola della liquidità nel 1936, a pagina 207 della sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e del denaro.
Esiste la possibilità, per le ragioni sopra discusse, che, dopo che il tasso d'interesse è sceso ad un certo livello, la preferenza per la liquidità possa diventare praticamente assoluta nel senso che quasi tutti preferiscono il contante al possesso di un debito che rende un tasso d'interesse basso. In questo caso l'autorità monetaria avrebbe perso un controllo effettivo sul tasso di interesse.
C'era un problema con questa analisi all'epoca, almeno negli Stati Uniti. Nel 1936 nessuno stava accumulando liquidità. Non c'era motivo di accumulare valuta a meno che non si era talmente indigenti da non aver un conto in banca. Ma le persone tanto povere da non avere un conto in banca non stavano accumulando abbastanza liquidità da fare tanta differenza per l'economia americana.
Perché gli americani non avevano accumulato valuta nel 1936? Perché il primo gennaio 1934 il Federal Deposit Insurance Corporation aprì i battenti. Ecco cosa dice il FDIC riguardo le sue prestazioni.
Un'agenzia indipendente del governo federale, il FDIC è stato creato nel 1933 in risposta alle migliaia di fallimenti bancari verificatisi negli anni '20 e nei primi anni '30. Da quando ha aperto i battenti il primo gennaio 1934, nessun depositante ha perso un solo centesimo di fondi assicurati a causa di un fallimento.
Questa affermazione è accurata dal punto di vista storico.
Dalla fine del 1929 fino al 6 marzo 1933, circa 9,000 banche americane andarono in bancarotta su un totale di circa 16,000 banche che non erano membri del Federal Reserve System. Altre 8,000 banche erano membri. La stragrande maggioranza delle 9,000 banche che andarono in bancarotta erano piccole banche. Alcune erano rurali. La maggior parte delle altre si trovava in piccole città.
Non appena il FDIC divenne operativo, non ci furono più corse agli sportelli. La gente sapeva che il proprio denaro era protetto dal governo federale. A quel punto non c'era motivo di accumulare liquidità. Le corse agli sportelli erano finite.
Era il 1934. Keynes, nel 1934, era a due anni dalla pubblicazione della sua Teoria Generale. Avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione a ciò che stava accadendo al sistema bancario e all'offerta di moneta negli Stati Uniti. Roosevelt chiuse unilateralmente le banche nella prima settimana della sua amministrazione, la seconda settimana del marzo 1933. La chiamò festività bancaria. Quando riaprirono nella terza settimana di marzo, vennero effettivamente assicurate dal governo centrale. Poi fece in modo che il Congresso, all'una del mattino del 6 marzo, approvasse una legge che confermasse ciò che aveva fatto unilateralmente e senza alcuna autorizzazione costituzionale.
Ecco cosa è successo all'offerta monetaria.
La deflazione monetaria finì non appena Roosevelt riaprì le banche il 13 marzo 1933. Ne ho discusso nel 2012. Leggete cosa ho scritto: https://francescosimoncelli.blogspot.com/2012/08/perche-la-tesi-dei-deflazionisti-e.html
Quindi il problema che Keynes aveva articolato nel 1936 non era più un problema negli Stati Uniti già dopo il 13 marzo 1933. Ciò non fermò la depressione, sebbene non fosse più causata, modellata o influenzata dall'accumulo di liquidità. Qualunque cosa stesse causando la depressione, non aveva nulla a che fare con l'accumulo di liquidità negli Stati Uniti. Inoltre non aveva nulla a che fare con la politica della Federal Reserve, che era altamente inflazionistica.
C'è stata una seconda recessione nel 1937. Anche questa non venne causata dall'accumulo di liquidità.
In altre parole, tutto ciò che è associato alla frase "trappola della liquidità" è falso, sia in termini teorici che in termini pratici.
In termini teorici, non c'è un accumulo monetario a meno che non ci sia la riserva frazionaria che moltiplichi l'offerta di moneta oltre le promesse che il sistema bancario può mantenere. In altre parole, c'è un accumulo monetario perché c'è un inganno da parte delle banche, un inganno che è una frode. Ma il governo centrale consente la frode, perché permette l'esistenza della riserva frazionaria. L'accumulo monetario non arriva in risposta al libero mercato, arriva in risposta ad un precedente intervento nel libero mercato da parte del governo centrale.
Ma dal 13 marzo 1933 negli Stati Uniti non c'è stato un accumulo generalizzato di liquidità. Tale "minaccia" non esiste più da 80 anni.
Inoltre, nel mondo di oggi, la stragrande maggioranza dei depositi bancari è costituita da enormi fondi d'investimento che non possono far uscire il denaro dal sistema bancario sotto forma di valuta. I fondi hanno la possibilità di decidere in quali banche depositare i loro soldi digitali, ma non hanno la possibilità di prelevare $10 miliardi in banconote di piccolo taglio. Quindi non vi è alcuna minaccia di corse agli sportelli. Le uniche persone che potrebbero ottenere i loro soldi sotto forma di valuta sono i depositanti comuni e il deposito medio nei conti di risparmio della persona media negli Stati Uniti è inferiore ai $1,000. Spiccioli. Hanno un effetto pari a zero sull'economia generale.
L'ILLUSIONE DI KRUGMAN
Ma questo fatto non turba l'economista premio Nobel Paul Krugman, l'economista keynesiano più importante d'America. Ecco cosa ha scritto sul New York Times a gennaio 2012.
Sono circolate molte informazioni sin dal 2008, non credete? Se non altro, abbiamo imparato che la trappola della liquidità non è né un frutto della nostra immaginazione né qualcosa che accade solo in Giappone; è una minaccia reale, e quando ce ne libereremo dovremmo comunque fare attenzione ad un suo ritorno — il che significa che c'è un forte motivo per un obiettivo inflazionistico più alto e per una politica monetaria aggressiva quando la disoccupazione è alta a l'inflazione bassa.
La morale della favola è che la FED quasi sicuramente non lo farà, e sicuramente non dovrebbe iniziare a rialzare i tassi d'interesse in tempi brevi.
Nel dicembre 2008 la Federal Reserve iniziò a pagare degli interessi sulle riserve in eccesso: 0.25%. Le riserve in eccesso sono aumentate in risposta a questo sistema di rimborso garantito.
https://fred.stlouisfed.org/series/EXCSRESNS |
La Federal Reserve non ha iniziato ad aumentare i tassi d'interesse fino all'inizio del 2016. Inoltre l'unico tasso che può aumentare direttamente è il tasso che paga alle banche commerciali sulle riserve in eccesso detenute presso la Federal Reserve stessa. Ciò significa che gli economisti della Federal Reserve sapevano che l'innalzamento di suddetto tasso avrebbe convinto le banche commerciali a destinare più denaro alla Federal Reserve piuttosto che prestarlo nell'economia più ampia. Questa è una legge dell'economia: se gli acquirenti aumentano il prezzo, ne verrà fornito di più.
La Federal Reserve non presta il denaro detenuto come riserve in eccesso. È l'equivalente legale del denaro nei caveau. Ciò significa che la Federal Reserve sta facendo esattamente l'opposto di ciò che Krugman pensava che la Federal Reserve dovesse fare: restringere la posizione monetaria. Nel 2012 ancora non aveva capito che la Federal Reserve può controllare solo il tasso che paga sulle riserve in eccesso. Pertanto più alto è il tasso d'interesse, più l'economia cade nella trappola della liquidità, supponendo che ce ne sia una tra l'altro. Le banche commerciali non prestano questo denaro, quindi nessuno lo spende. Anche la Federal Reserve accumula denaro. Questo è esattamente ciò da cui Keynes mise in guardia nel 1936.
CONCLUSIONE
I keynesiani governano il Paese. Governano il mondo. Gestiscono le banche centrali. Si preoccupano all'infinito di un problema che non esiste. Per evitarlo, adottano una politica monetaria che creerebbe questo problema se esistesse.
È per questo che definisco il keynesismo una trappola dell'imbecillità. Gli economisti keynesiani non riescono a pensare come le persone normali. Per citare il defunto Mitch Jayne, due dei loro cervelli non ne farebbero nemmeno uno.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
martedì 25 settembre 2018
Invece di discutere sulla migrazione dall'Africa, pensate alle cause
di Bill Wirtz
Fin dalla primavera araba, la migrazione dall'Africa all'Europa è aumentata, così come lo scetticismo nei confronti degli africani in particolare. Ciò ha rafforzato gli attivisti anti-immigrazione sia in Europa che negli Stati Uniti, i quali sostengono la chiusura dei confini. Ci sono, tuttavia, soluzioni che entrambe le parti di questa fazione potrebbero effettivamente prendere in considerazione.
Perché le persone si spostano?
Avete mai pensato di trasferirvi all'estero? Probabilmente sì, eppure è altrettanto probabile che questa intenzione non si materializzerà mai. Potreste immaginare di passare le vostre giornate su un'isola tropicale, o forse volete imparare il francese e trovare un appartamento sugli Champs-Elysées a Parigi, o potreste essere un elettore che ha affermato "mi trasferirò in Canada se vincerà il candidato per cui non ho votato".
Indipendentemente dalle motivazioni, la probabilità che vi trasferirete in un altro Paese è in realtà piuttosto bassa. Parte di ciò ha a che fare con il fatto che gli stati rendono difficile il vostro trasferimento in un altro Paese, ma le difficoltà, i documenti e le restrizioni non maschereranno un fatto: alla maggior parte della gente piace stare in patria.
Prendete l'Unione Europea come esempio. L'UE consente ai propri cittadini di vivere e lavorare in qualsiasi stato membro a loro piacere: una regola che è stata controversa in passato. Quando la Romania ha aderito all'Unione Europea nel 2007, il Regno Unito ha fatto pressione su Bruxelles per rinviare l'accesso dei rumeni a tutti gli altri mercati del lavoro. Gli inglesi temevano che sarebbero stati invasi da 19 milioni di rumeni, i quali avrebbero avuto ogni incentivo economico a trasferirsi in uno dei Paesi più prosperi del continente.
Hanno detto lo stesso per la Polonia, la quale attualmente gode di questo accesso. Su oltre 35 milioni di polacchi, solo 800,000 si sono trasferiti nel Regno Unito. Perché? La Polonia potrebbe essere benedetta da un tempo migliore rispetto alle isole britanniche, ma non importa quale sia la vostra professione, stareste meglio a lavorare nel Regno Unito.
La casa è dov'è il cuore. A meno che...
La spiegazione di questi comportamenti è che le persone preferiscono fondamentalmente rimanere in patria. La tranquillità della routine quotidiana in un ambiente familiare è preziosa per la maggior parte delle persone. Sono piuttosto testarde riguardo la loro decisione di rimanere dove sono cresciute, a meno che non ci sia la sensazione che muoversi possa effettivamente aumentare la loro felicità. Nello spirito dei costi di opportunità, i migranti valutano i benefici di andare in Europa rispetto alla loro situazione attuale.
Affinché gli standard di vita possano superare la familiarità della "patria" per gran parte della popolazione, la situazione deve essere critica. Non esiste una "invasione di migranti" che possa condurre al "declino della civiltà occidentale", nessun piano cospirativo e nessun programma nascosto. Quando si ricorre ad un mix di stratagemmi pericolosi come camminare, guidare, nuotare e sguazzare per raggiungere le coste dell'Europa a 1,000 o 6,000 miglia da casa, è perché l'unico interesse che si ha in mente è il proprio e quello della propria famiglia.
Il vantaggio economico della migrazione non è il problema di questo articolo, né proporre una tesi morale per l'immigrazione, ma piuttosto cosa si può fare se lo scopo è l'affievolimento dei flussi migratori. Si scopre che mentre la siccità e le inondazioni contribuiscono alle difficoltà in Africa, la politica statale contribuisce in modo significativo al sottosviluppo del continente.
È certamente vero che la tesi pro-immigrazione è stata presentata come un argomento morale, ma manca qualcosa. Quindi se siete un anti-immigrazione di destra o un tizio "compassionevole e tollerante" di sinistra, ecco due cose che dovreste fare...
Contro il protezionismo
Con manodopera a basso costo e clima diverso, ci si potrebbe chiedere perché l'Africa non è in competizione con gli agricoltori europei per quanto riguarda il cibo. La risposta è: protezionismo.
Mentre l'Unione Europea esenta un gran numero di Paesi africani dai dazi attraverso un'iniziativa denominata "Tutto tranne le armi" (EBA), limita l'accesso al mercato e rende la concorrenza sleale con altri mezzi. I suoi elevati requisiti in materia di standard alimentari rendono le esportazioni verso l'Europa estremamente difficili.
In Georgia l'UE ha dovuto finanziare un progetto per spiegare come funzionano i quadri di sicurezza alimentare dell'UE, i quali vanno dalla differenza tra i sistemi di sicurezza alimentare attuali e precedenti, buone pratiche di fabbricazione, buone pratiche igieniche, sistemi di gestione della sicurezza alimentare, analisi dei pericoli e sistema dei punti critici di controllo (CCP).
Quest'ultimo richiede una formazione specifica al fine di comprendere la regolamentazione dell'UE sulla produzione, lo stoccaggio e la consegna degli alimenti. Le norme europee determinano tutto, dal calore e dalla durata della pastorizzazione del latte alla fermentazione delle salsicce secche. Se non riuscite a capire la giungla degli standard alimentari europei, i vostri prodotti non raggiungeranno nemmeno le coste dell'Italia.
Molto peggio di questi standard è la politica agricola comune (PAC) dell'Unione Europea. L'UE sovvenziona gli agricoltori europei e incoraggia le esportazioni. Attraverso il denaro dei contribuenti (la PAC rappresenta oltre il 40% del bilancio dell'UE), gli agricoltori ottengono un vantaggio competitivo e molto spesso è meno costoso per i consumatori africani acquistare beni europei importati piuttosto che i loro prodotti locali.
Lo stesso vale per gli Stati Uniti: abbattere gli ostacoli al commercio arricchisce sia il Paese che trae profitto dai costi di produzione inferiori, sia il Paese che riceve queste opportunità. Ogni volta che lo stato ostacola il libero commercio, le persone soffrono dal punto di vista economico e cercano alternative praticabili, incluso il trasferimento all'estero.
Dare potere agli attivisti africani pro-libertà
I budget degli aiuti esteri scompaiono nei conti bancari dei leader corrotti, e le conferenze europee su argomenti come i tassi di natalità sono da considerarsi accondiscendenti a tale esito. In particolare, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che i problemi dell'Africa sono legati al fatto di avere "sette otto figli" (quando il numero effettivo è tra quattro e cinque).
Il continente africano soffre di problemi strutturali: dalla questione degli stati falliti e delle complesse transizioni democratiche, ai problemi di sicurezza legati al fondamentalismo religioso. Il cambiamento, quindi, deve anche essere strutturale e dovrebbe funzionare dal basso verso l'alto anziché dall'alto verso il basso.
African Students For Liberty è un'organizzazione pro-libertà nel continente nero che cerca di raggiungere per davvero un cambiamento. L'ASFL ha collaborato con organizzazioni libertarie in tutta l'Africa per creare un corso online che affronti la storia, i principi e le implicazioni politiche della libertà in Africa. Gli argomenti includono il socialismo e la cultura africana, il colonialismo, lo stato di diritto, il libero scambio, il clientelismo, i diritti di proprietà, la crescita economica e l'imprenditorialità.
Il gruppo organizza seminari, presentazioni universitarie e conferenze. A novembre l'ASFL ha riunito oltre 300 partecipanti provenienti da Burundi, Ruanda e Congo presso il French Institute of Burundi a Bujumbura, diffondendo le idee di libertà, imprenditorialità, innovazione e cambiamento sociale.
L'ASFL affronta una dura battaglia in regioni che non sono consapevoli della natura vantaggiosa della libera impresa per le comunità locali, così come dello svantaggio di una classe politica più interessata a promuovere i propri interessi piuttosto che quelli delle persone che dovrebbero rappresentare. Più importante di ogni altra cosa, diffonde l'importanza di difendere la libertà in Paesi non liberi. Mentre siamo in grado di dimostrare la libertà ogni volta che vogliamo, gli attivisti di molti Paesi africani si scontrano con i governi che reprimono la libertà di espressione. Essere un attivista pro-libertà in Africa merita rispetto e sostegno, ora più che mai.
Le azioni parlano più forte delle parole
Supportare la tesi economica e morale a favore dell'immigrazione è importante. Quelli dell'estrema destra che non vengono persuasi dalle parole, passano all'azione: infatti gli "identitari" radicali in Europa stanno dando la caccia alle barche di migranti provenienti dall'Africa che cercano di farsi strada attraverso il Mar Mediterraneo. E se potessimo convincere questi attivisti che esistono strumenti più efficaci per ridurre l'immigrazione?
Dovreste spiegare ai vostri leader che limitare le importazioni dall'Africa non rende il vostro Paese, o il loro, più prospero. Ma ancora più importante: se vi opponete alla migrazione dall'Africa, allora sostenete la libertà in Africa.
Aiutate quegli attivisti sul campo a spiegare come i mercati liberi abbiano reso gli altri continenti più prosperi e pacifici. Aiutateli a sostenere i diritti di proprietà e il libero scambio di idee. Potete farlo facendo donazioni alle loro cause o condividendo online il contenuto dei loro articoli, delle loro conferenze e del loro attivismo.
Questa è la vera libertà da sostenere, non quella fasulla che passa attraverso la costruzione di fortezze.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
lunedì 24 settembre 2018
Internet ha rivoluzionato le comunicazioni, ma è solo l'inizio...
di Kate Sills
Grazie ad Internet, le nostre vite sono significativamente diverse. Scritti su qualsiasi argomento, non importa quanto sconosciuti, possono essere trovati con una rapida ricerca su Google. I cittadini possono sfidare le autorità pubblicando video dei loro misfatti. I telelavoratori possono partecipare pienamente alla vita aziendale e i parenti possono chattare a basso costo quasi ovunque nel mondo.
Tuttavia queste innovazioni sono solo una frazione di ciò che gli utenti di Internet speravano di ottenere. Ricerche su Google e post sui blog sono innovazioni di un tipo particolare: innovazioni nella comunicazione. Cioè, l'ascesa di Internet ha rivoluzionato l'editoria. Chiunque può essere un creatore e distributore di contenuti e chiunque può accedervi e leggerli. Tuttavia un sottogruppo dei primi utenti di Internet (che hanno molti nomi: cypherpunk, cripto-anarchici e Massimalisti di Internet, per citarne alcuni) pensava che Internet sarebbe andato oltre. Pensava che avremmo avuto una rivoluzione di Internet nell'economia e nel diritto.
Invece di fare affidamento sul denaro emesso dallo stato, avremmo avuto denaro digitale, la possibilità di pagare qualsiasi persona all'istante e in modo anonimo. Invece di essere regolati dai nostri governi, noi, i nuovi coloni dell'Electronic Frontier, avremmo stabilito le nostre regole.
Queste erano le aspettative di Internet nel 1994 circa. Cos'è successo? La vita è cambiata, certamente, ma negli Stati Uniti usiamo ancora il dollaro USA e la legge degli Stati Uniti. Forse queste idee erano solo fantasie.
Ma forse queste idee erano semplicemente in anticipo sui tempi. Facendo leva sui progressi della crittografia e dei sistemi distribuiti, la tecnologia blockchain promette un futuro con denaro digitale disponibile a livello globale, registrazioni di proprietà a prova di manomissione, impegni auto-applicati e persino diritto privato. In questo pezzo esplorerò queste speranze per Internet, i tentativi falliti e le possibilità future della tecnologia blockchain.
I cripto-anarchici dichiarano l'indipendenza del cyberspazio
Nel 1996 John Perry Barlow, co-fondatore della Electronic Frontier Foundation e paroliere dei Grateful Dead, scrisse una grandiosa dichiarazione di indipendenza. "Voi governi del mondo industriale", scrisse, "voi stanchi giganti di carne e acciaio, vengo dal cyberspazio, la nuova casa della Mente."
Sosteneva che il cyberspazio rappresentasse una nuova frontiera, un luogo separato dove vivono i nostri corpi. Inoltre, su Internet, i confini geografici (i soliti indicatori di dove il potere dello stato inizia e finisce) non esistono. Secondo Barlow i cittadini del cyberspazio sono soggetti a "misure sempre più ostili e coloniali [che] ci pongono nella stessa posizione di quei amanti della libertà e dell'auto-determinazione del passato che hanno dovuto respingere l'autorità di poteri distanti e disinformati". La sua soluzione? "Creeremo una civiltà della mente nel cyberspazio", proclamò. "Che possa essere più umana e giusta del mondo creato dagli stati".
La dichiarazione di Barlow ebbe i suoi detrattori. Come diceva David Bennahum: "Mi chiedo cosa significhi creare un contratto sociale nel cyberspazio, uno con il tipo di autenticità e autorità di una costituzione. Sembra fantastico in teoria, ma in realtà non vivo nel cyberspazio: vivo a New York, nello stato di New York, negli Stati Uniti d'America. Immagino di prendere le cose troppo alla lettera. Apparentemente la mia mente vive nel cyberspazio, e questo è ciò che conta. È il mio sacco di carne, noto anche come il mio corpo, che vive a New York. Stato, geografia, il mio corpo: tutti sono ormai obsoleti grazie al cyberspazio, quella nuova casa della mente"(Bennahum 2001).
Il professore di diritto ad Harvard, Jack Goldsmith, affermò che il cyberspazio non è "diverso dallo spazio reale" perché molte altre tecnologie di comunicazione coinvolgono persone che fanno transazioni oltreconfine. "In questa misura", spiegò, "l'attività nel cyberspazio è funzionalmente identica all'attività transnazionale mediata da altri mezzi, come la posta o il telefono o il segnale del fumo" (Goldsmith, 1998). In altre parole, Internet non è altro che un segnale di fumo con un team tecnico migliore. Non sono necessarie modifiche legali.
Internet è fondamentalmente diverso
Eppure c'è una verità nelle argomentazioni dei cripto-anarchici: Internet è fondamentalmente diverso. A differenza di una telefonata, Internet esiste anche dopo che una persona ha riattaccato. E a differenza di una lettera inviata per posta, un post su Internet può raggiungere migliaia di persone in altri Paesi. Con il telefono o la posta, i destinatari devono essere selezionati e la comunicazione deve essere pagata, il costo aumenta ad ogni nuovo destinatario. Tuttavia un post su Internet può essere liberamente disponibile per tutti. Nessuna forma di comunicazione precedente poteva essere paragonabile a questo tipo di spazio virtuale.
I famosi teorici del diritto cibernetico come Jack Goldsmith, Timothy Wu, David Johnson, David Post e Lawrence Lessig hanno trascorso gran parte degli anni '90 a discutere di questo punto. Goldsmith e Wu hanno occupato il campo della pro-regolamentazione: "Internet è semplicemente la tecnologia delle comunicazioni", mentre Johnson e Post hanno rappresentato i Massimalisti di Internet, sostenendo che il cyberspazio dovrebbe governare sé stesso. (Lessig è più difficile da decifrare.) Nel 1996 Johnson e Post affermarono che Internet avrebbe creato scompiglio nel diritto "creando fenomeni completamente nuovi che devono diventare oggetto di chiare regole legali, ma che non possono essere governati da qualsiasi sovranità territoriale."
Oltre vent'anni dopo, i Massimalisti di Internet hanno avuto ragione. Uno dei principali sogni degli anni '90, il denaro digitale, è stato infine implementato. Le criptovalute mostrano definitivamente che Internet è più della somma delle sue parti, più che un salto nella tecnologia delle comunicazioni. Invece di effettuare trasferimenti da un libro mastro centralizzato ad un altro, i registri delle criptovalute vengono archiviati e aggiornati simultaneamente su migliaia di computer contemporaneamente. Questo decentramento radicale conferisce alle valute digitali una proprietà emergente, la sensazione che siano sempre state parte di Internet, più dei trasferimenti di dati da un luogo fisico ad un altro.
L'impero colpisce ancora
Dal punto di vista storico i governi territoriali hanno avuto molto successo nei loro tentativi di costringere le multinazionali di Internet a soddisfare le loro richieste. In un primo caso di cyberdiritto, la Francia ha vietato la vendita di armamentario nazista sui siti di aste di Yahoo, anche se i server di Yahoo erano negli Stati Uniti. Era sufficiente che i siti fossero accessibili in Francia e che Yahoo avesse risorse francesi che potessero essere sequestrate e interessi francesi che potevano essere vanificati (Goldsmith e Wu 2008, 8). La Cina ha costretto i motori di ricerca a censurare i loro risultati, rimuovendo sentimenti anti-governativi e pro-democrazia (Waddell 2016).
Nonostante la dichiarazione di indipendenza di Barlow, gli stati sono stati riluttanti ad allentare la presa, lasciando i proprietari di siti Web soggetti a tutte le giurisdizioni legali in cui i loro asset potevano essere sequestrati.
Come spiegano Goldsmith e Wu:
C'è una vecchia battuta europea che inquadra nella giusta prospettiva il problema. In paradiso, ci sono cuochi francesi, un governo inglese, treni svizzeri e amanti italiani. All'inferno, invece, c'è un governo francese, treni italiani, cuochi inglesi ed amanti svizzeri. Sembra che il controllo territoriale di Internet promettesse una versione parallela dell'inferno: un mondo di libertà di parola come a Singapore, leggi americane contro gli illeciti, regolamenti commerciali russi e diritti civili cinesi.
Questi governi territoriali, i "poteri distanti e disinformati" descritti da Barlow, si aggrappano alla convinzione di fornire un servizio necessario. Dopotutto, in quale altro modo può esserci ordine, se non con lo stato? Questo argomento sembra molto simile al centralismo legale hobbesiano, la convinzione che lo stato sia la "fonte dell'ordine sociale" (Ellickson 1991, 10). Tuttavia, che lo stato sia in grado di fornire un ordine sociale e che solo esso possa fornire l'ordine sociale, sono due affermazioni diverse e le tesi a favore della regolamentazione di solito dipendono da quest'ultima.
Goldsmith e Wu illustrano questa linea di pensiero quando spiegano come eBay abbia affrontato le frodi. All'inizio eBay era una piccola comunità e le norme sociali contro la frode erano sufficienti; si poteva presumere che le persone fossero ben intenzionate. Ma divenne evidente che erano necessarie misure supplementari.
"[...] eBay ha imparato rapidamente che per prevenire le frodi, far rispettare i propri contratti e garantire la stabilità nei suoi servizi di asta, doveva ricorrere alla coercizione statale e allo Stato di diritto fornito da un Paese stabile come gli Stati Uniti", sostengono Goldsmith e Wu. "Questi sono alcuni dei molti benefici che solo i sovrani territoriali possono apportare, e senza i quali la maggior parte degli aspetti di Internet che amiamo e custodiamo non esisterebbe" (2008, 129).
La blockchain come strumento per l'ordine privato
A quel tempo eBay ha richiesto la coercizione dello stato, ma l'idea che "solo i sovrani territoriali" possano prevenire le frodi è falsa. Studiosi di diritto ed economia come Robert Ellickson hanno dimostrato che le persone possono spesso trovare il modo di fidarsi l'una dell'altra senza lo stato. Inoltre la tecnologia della blockchain e gli smart contract offrono una soluzione diversa.
Ad esempio, OpenBazaar, un marketplace online che utilizza le criptovalute come pagamento, consente agli utenti di utilizzare smart contract molto semplici per prevenire le frodi: "Quando un acquirente vuole acquistare un oggetto in lista, invece di inviare i fondi direttamente al venditore, invierà i fondi al conto multisig. Le tre persone che controllano questo account sono l'acquirente, il venditore e una terza parte fidata selezionata in precedenza."
Nel caso più semplice, la transazione procede senza problemi, ma se c'è una controversia, la terza parte fidata decide se rilasciare i fondi all'acquirente o al venditore. È importante sottolineare che nessuno ha il controllo sulla transazione a parte l'acquirente e il venditore (e solo nel caso di una controversia, il loro arbitro), prevenendo le frodi e rendendo il sequestro statale non solo sgradito ma impossibile.
Questo approccio può sembrare bizzarro, ma questa sorta di arbitrato privato è ampiamente utilizzata per risolvere le controversie negli accordi commerciali. C'è anche un precedente storico: in epoca medievale, i commercianti che si impegnavano nel commercio internazionale, frustrati dall'inadeguatezza dei tribunali locali nel far rispettare i contratti, creavano le proprie regole e le proprie corti. Piuttosto che dover viaggiare alla corte di un nobile lontano che probabilmente sapeva molto poco delle pratiche commerciali, queste nuove regole, conosciute come "leggi commerciali", permettevano ai commercianti di risolvere rapidamente le controversie davanti ai tribunali competenti (Hadfield 2017).
Studiosi di diritto come Johnson e Post hanno riconosciuto che le leggi commerciali fornivano un esempio per la risoluzione delle controversie su Internet. Nel 1996, come parte del Cyberspace Law Institute, hanno lanciato il Virtual Magistrate Project, un esperimento in cui un pool di "arbitri neutrali con esperienza nel diritto e nell'uso delle reti informatiche" avrebbe risolto le controversie in modo tempestivo. Sfortunatamente il progetto incappò in un ostacolo: non c'era modo di far rispettare le decisioni e quindi l'esperimento si concluse dopo solo pochi casi. Tuttavia con gli smart contract e le criptovalute, l'applicazione è relativamente facile e ben definita. Un arbitro ha solo il potere concesso dal codice, ma una volta che si verifica una disputa, può usare quel potere per decidere come meglio crede dove mandare i soldi inviati ad uno smart contract.
"La portata di tutti quegli sforzi era certamente limitata", ha ammesso Peter Ludlow parlando del Virtual Magistrate Project, "ma sarebbe un errore concludere che non si evolveranno in sistemi legali completi con un impatto profondo sul futuro della teoria del diritto in tutto il mondo. È importante ricordare che i nostri attuali sistemi giuridici hanno avuto origini umili e in alcuni casi bizzarre [...]. Piuttosto che essere sprezzanti", ha continuato, "forse dovremmo considerare la possibilità che stiamo assistendo alla nascita dei sistemi giuridici e delle pratiche del nuovo millennio"(2001).
La dichiarazione di Ludlow è stata esternata prima che venisse alla luce la tecnologia della blockchain, ma lo stesso spirito si applica oggi. È un errore supporre che solo lo stato possa fornire determinati servizi. Come ha chiarito il professore in crittografia della Johns Hopkins, Matthew Green: "Se pensate che qualcosa sia impossibile, ma non avete una prova di tale impossibilità, allora quello che avete è un problema aperto". Le alternative della blockchain ai servizi statali sono ancora un problema aperto, ma le soluzioni finora indicano che l'ordine può essere raggiunto senza la coercizione dello stato.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
Lavori citati
- Bennahum, David S. “United Nodes of Internet.” In Crypto Anarchy, Cyberstates, and Pirate Utopias, 39-45. Cambridge, MA: The MIT Press, 2001.
- Barlow, John Perry. “A Declaration of the Independence of Cyberspace.” Electronic Frontier Foundation. February 08, 1996. Accessed February 28, 2018. https://www.eff.org/cyberspace-independence.
- Ellickson, Robert C. Order Without Law: How Neighbors Settle Disputes. Cambridge, MA: Harvard University Press, 1991.
- Goldsmith, Jack L. “Against Cyberanarchy.” The University of Chicago Law Review 65, no. 4 (1998): 1199.
- Goldsmith, Jack L., and Tim Wu. Who Controls the Internet?: Illusions of a Borderless World. Oxford: Oxford University Press, 2008.
- Johnson, David R., and David G. Post. “Law and Borders: The Rise of Law in Cyberspace.” Stanford Law Review 48, no. 5 (1996): 1367. doi:10.2307/1229390.
- Waddell, Kaveh. “Why Google Quit China-and Why It’s Heading Back.” The Atlantic. January 19, 2016. Accessed February 28, 2018. https://www.theatlantic.com/technology/archive/2016/01/why-google-quit-china-and-why-its-heading-back/424482/.
venerdì 21 settembre 2018
Il peggior uomo nella storia moderna
di Alasdair Macleod
Sembra incredibile che a dispetto di tutta la storia fattuale e della conoscenza filosofica, qualcuno dovrebbe celebrare il bicentenario della nascita di Karl Marx. Più di chiunque altro, attraverso idee sbagliate, ha la responsabilità, indiretta, della morte di circa cento milioni di persone nel secolo scorso e della severa soppressione attraverso la servitù economica e sociale di ben un terzo della popolazione mondiale. E se includete anche coloro che hanno sofferto sotto il giogo del socialismo moderno di ispirazione marxista, la filosofia secondo cui lo stato è più importante dell'individuo, quasi tutto il mondo è stato influenzato dalla filosofia marxista.
Potrebbe sembrare un'affermazione estrema, ma vi basta chiedere a chiunque, ovunque, se considera più importante l'individuo o lo stato, per vedere se questa supposizione sia corretta. L'unica spiegazione per la continua adorazione di quest'uomo è l'ignoranza e la cecità dei suoi sostenitori di fronte alla realtà. Tuttavia, durante la sua vita era a malapena conosciuto. È rimasto sconosciuto fino alla rivoluzione russa, trentaquattro anni dopo che cominciò ad essere preso sul serio.
In che modo Marx ha raggiunto questa posizione postuma? Non attraverso le sue teorie economiche, anche se spesso vengono citati i principi fondamentali del suo Manifesto del Partito Comunista, ma attraverso la sua filosofia, vecchie idee di uomini dimenticati come Hegel (1770-1831), le quali ha reinterpretato in una filosofia socialista che oggi ancora molti accettano nonostante le prove accumulate contro di essa. La differenza con Hegel è che quest'ultimo si sforzò di stabilire che l'evoluzione storica avrebbe portato ad aumentare la libertà individuale, mentre Marx si sforzava di dimostrare che l'individuo non aveva alcun ruolo nell'evoluzione storica.
Hegel sosteneva che tutta la realtà è capace di esprimersi in categorie razionali e può essere ridotta ad un'unità sintetica mediante il ragionamento dialettico all'interno di un sistema di idealismo assoluto.[1] In parole povere, concluse che tutti noi prendiamo spunto dai nostri ambienti e circostanze sociali e culturali, e che essi a loro volta sono fissati da eventi storici. Questo divenne la base per la filosofia di classe di Marx, che, in comune con Hegel, negava qualsiasi ruolo all'indipendenza del pensiero umano.
La sua posizione filosofica è stata ampiamente descritta nel suo libro, A Contribution to the Critique of Political Economy, pubblicato nel 1859. Il principio fondamentale del marxismo è affermato all'inizio della prefazione, dove definisce la sua deduzione dalla dialettica hegeliana: "Non è la coscienza degli uomini che determina la loro esistenza, ma la loro esistenza sociale che determina la loro coscienza." In altre parole, l'organizzazione sociale ha la precedenza sull'individuo, e quindi ne consegue che l'individuo è subordinato all'organizzazione sociale.
Segue da questa logica che le classi che si formano in base agli interessi materiali, costringono i membri di tali classi a pensare e ad agire nei loro ristretti interessi di classe e non indipendentemente nel loro interesse personale, non esistendo nulla di simile. Per Marx, le ideologie si sono evolute su linee di classe, dove dominavano gli interessi della minoranza, la borghesia. E poiché la borghesia trae beneficio dal lavoro del proletariato, è nel loro interesse mantenerlo represso. L'accumulo di ricchezza nelle mani della borghesia era interamente dovuto allo sfruttamento del proletariato.
Il mondo di Marx era un bianco e nero di abbienti e non abbienti, sfruttatori e sfruttati. Come aveva detto Emmanuel Kant (1724-1804): "Se un uomo ha più del necessario, un altro uomo ne ha meno."[2] L'unico modo in cui questo presunto errore potrebbe essere eliminato, sarebbe attraverso il collasso del sistema capitalista, il quale ha portato agli squilibri sopraccitati. La soluzione finale era una società senza classi, consegnando al proletariato i mezzi di produzione amministrati a loro nome da un governo rivoluzionario.
Marx vide crolli economici sempre più dirompenti nel corso della sua vita ed essi colpivano il proletariato più duramente, portando a disoccupazione e fame. Inizialmente Marx era convinto che man mano che i crolli sarebbero peggiorati, alla fine sarebbe stata innescata una rivoluzione comunista, ed i socialisti (cioè lo stesso Marx) avrebbero preso il comando dei governi capitalisti per conto del proletariato. Sfortunatamente per Marx, questo non accadde mai, ed egli si rivolse sempre più ad una rivoluzione violenta per affrettare la soluzione definitiva, a riflesso della sua crescente impazienza e disperazione.
Marx disprezzava ed odiava anche altri socialisti, con un'irrazionalità che non poteva che essere alimentata dalla paura della competizione. Quest'odio è presente ancora oggi, con i comunisti che detestano ogni forma di socialismo nazionale. La linea di ragionamento di Marx lo ha anche liberato dalle critiche, perché i dissidenti venivano sempre etichettati come borghesi, e quindi venivano liquidati come difensori della loro classe. Etichettati come borghesi, non erano qualificati per commentare su questioni che riguardavano il proletariato. L'unica risposta era che la borghesia si unisse al proletariato, o fosse obbligata a farlo, quindi i loro interessi sarebbero stati allineati con la forza.
Non possiamo sorvolare sulle incoerenze qui, dove da una parte la borghesia non può che perseguire un rigido interesse di classe, ma i suoi membri sono capaci di esprimere un interesse indipendente richiesto per migrare in un'altra classe. E dobbiamo anche menzionare che Marx stesso, insieme al suo sostenitore Engels, era un membro della cosiddetta borghesia, così secondo la sua rigorosa dottrina, era incapace ad allinearsi all'interesse proletario.
Il dogma marxista era pieno di tali incoerenze. In parte questo era dovuto allo stato della conoscenza umana all'epoca, e che costituiva la base di ogni dibattito dialettico. Contemporaneamente Darwin propose la sua teoria evolutiva, pronunciando che gli umani si erano evoluti dalle scimmie, e quindi erano semplicemente una forma superiore di animali, non una specie a parte favorita da Dio. Questa fu una manna per la filosofia marxista.
Siamo ancora al periodo antecedente lo sviluppo della psicologia di Sigmund Freud e Josef Breuer. Allora si credeva che tutti i cervelli umani fossero gli stessi; il concetto che gli umani differissero nella loro intelligenza, nella loro acutezza, era sconosciuto. Si credeva anche che la malattia mentale fosse un disordine emanato dal corpo. Per Marx il filosofo, attingendo all'approccio dialettico di Hegel, avrebbe potuto sembrare logico che tutti siamo uguali, e che le ovvie differenze sociali dipendono dalla nostra educazione nell'una o nell'altra classe.
Non definì mai la classe, che è un concetto troppo insidioso da definire. Invece separò l'umanità tra la maggioranza sfruttata, il proletariato, e la minoranza che controlla il proletariato, la borghesia. Si aspettava che il proletariato alla fine si ribellasse, costringendo la borghesia a finire nella classe inferiore, affinché potesse essere governata da un'amministrazione socialista. Credeva veramente che ciò sarebbe accaduto, perché sotto il capitalismo l'impoverimento degli operai era inevitabile e ciò avrebbe portato ad una rivoluzione dei lavoratori. Eppure, allo stesso tempo, credeva nella legge ferrea dei salari, teorizzata da David Ricardo. Secondo questa legge, i salari erano stabiliti dalla disponibilità di lavoro e dai pagamenti richiesti per la sussistenza. Salari più alti rispetto a questo livello base avrebbero portato ad un aumento della disponibilità di manodopera nel tempo, mentre salari più bassi avrebbero ridotto il bacino di manodopera. In questo modo si prevedeva che il costo del lavoro si riequilibrasse a livello della sussistenza. Il lavoro era considerato una merce semplice, la cui offerta era regolata dalla sua domanda. Tuttavia Marx credeva nella legge ferrea dei salari, e ciò è in contrasto con la sua supposizione che il proletariato si sarebbe gradualmente impoverito.
Successivi miglioramenti nelle conoscenze economiche hanno comunque smentito entrambe le teorie. L'approccio di Marx presumeva arrogantemente che i lavoratori siano schiavi del lavoro, cosa che non sono. Sono individui con aspirazioni individuali e, come hanno mostrato più tardi Freud e Breuer, hanno cervelli separati dal corpo, con capacità mentali individuali che governano il corpo. Marx disprezzava persino i sindacati dell'epoca, sostenendo che chiedere salari più alti significava colludere con i membri della borghesia negoziando con loro, quando invece dovevano cercare la loro distruzione. Il suo pensiero si era evoluto: prima la classe borghese si sarebbe suicidata col passare del tempo, poi invece finì per incoraggiare una rivoluzione di classe violenta. I lavoratori in sciopero compromettevano entrambe le alternative.
Marx elaborò anche una teoria del materialismo dialettico, un concetto basato sulla dialettica hegeliana e la filosofia materialista di Ludwig von Feuerbach (1804-72), in cui le forze produttive materiali erano destinate a spingere la società attraverso la lotta di classe verso il socialismo. Il materialismo, in questo senso, è la dottrina secondo cui tutti i cambiamenti sono causati da entità materiali, processi ed eventi, e che tutte le idee, le scelte e i giudizi di valore umani possono essere ridotti a cause materiali, che un giorno saranno spiegate dalle scienze naturali.
Marx, l'uomo, ed Engels, il suo finanziatore, provenivano dalla borghesia e non avevano nulla in comune con il proletariato. La loro motivazione era fondamentalmente disonesta. Dopo aver aspettato la distruzione della borghesia attraverso un'evoluzione dal capitalismo, cercarono attivamente una rivoluzione violenta, e non c'è dubbio che si aspettavano con impazienza di emergere come i leader del nuovo ordine. Disprezzavano gli altri socialisti, i quali erano visti come rivali. Molto più famoso ai tempi di Marx fu Ferdinand Lassalle (1824-64), che condivideva la filosofia di base hegeliana, ma aiutò Bismarck a sconfiggere i liberali in Prussia. Per Marx, questa cooperazione con un governo era un anatema, proprio come sarebbe stato il socialismo nazionale era per i marxisti nel secolo successivo.
Per Marx, il comunismo mondiale poteva avere solo un leader e gli altri socialisti dovevano essere denunciati. Come dice von Mises, la cosa peggiore per un socialista è essere governato da un socialista che non è suo amico.
Marx ed Engels disprezzavano sia il nazionalismo che il socialismo nazionale, perché volevano una rivoluzione globale, quindi non c'era spazio per le caratteristiche nazionali o per la cooperazione con i governi. Era la loro offerta per il dominio del mondo, preparata nella sala di lettura della British Library. Un decennio dopo la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista, Marx smise di sostenere la rivoluzione pacifica in favore della guerra civile in tutti i Paesi per distruggere la classe borghese. Marx ed Engels cercarono di provocarla e trarne beneficio. La trama con Engels prese sempre più questa direzione ed Engels studiò la scienza militare in preparazione del suo ruolo di comandante in capo.[3]
Nonostante le teorie di Marx ed il successivo complotto con Engels, il marxismo fu esposto dagli eventi come un fallimento. Negli anni che seguirono la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista fino alla sua morte, avvenuta nel 1883, nonostante i cicli di boom/bust fino alla metà di quel secolo, il destino del proletariato migliorò incommensurabilmente. C'era qualcosa di sbagliato con le previsioni marxiste, e l'architetto capo era finito nell'oblio. Aveva, tuttavia, stabilito il modello per Lenin, il quale avrebbe impugnato lo stendardo marxista con la rivoluzione russa trentaquattro anni dopo.
Ora sappiamo cos'è successo. Proprio come Marx cercò una rivoluzione comunista globale, distruggendo sia gli stati nazionali che la borghesia, Lenin aveva lo stesso obiettivo. È persistito nell'era postbellica, con l'annessione dell'Europa orientale e con i persistenti tentativi di indebolire l'Europa occidentale. Le spie sovietiche erano ovunque. Non solo i cinque professori di economia di Cambridge e di sinistra promuovevano il socialismo nelle migliori università, persino Harry Dexter-White, un funzionario del Tesoro americano che fondò il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, era una spia sovietica.[4]
Marx era un lavativo che avrebbe dovuto semplicemente sprofondare nell'oblio. Ma come Keynes nel secolo successivo, ha fatto sì che le sue mezze verità sembrassero eminentemente plausibili.
La ragione per cui Marx era un uomo pessimo, persino malvagio, è il complotto per il dominio non solo di un Paese, ma del mondo intero, sostenendo le forze distruttive della violenza civile. Era una parodia scadente di un cattivo dei film di James Bond. E come nel caso di tutti i socialisti, voleva il dominio totale. Potreste pensare che fosse un Don Chisciotte dei suoi tempi, delirante e pazzo, e che Engels fosse una specie di Sancho Panza finanziario senza cervello. Non è così: Marx fu un fallimento come filosofo.
Fu la filosofia sbagliata di Marx che portò alla morte di cento milioni di anime, perpetrata da coloro che ispirò, così come la schiavitù della maggior parte della popolazione in terra eurasiatica. E se vogliamo identificare il suo errore catastrofico in termini più semplici, ci basta leggere la frase nella prefazione al suo A Contribution to the Critique of Political Economy. Infatti sarebbe bastato enunciarla al contrario: "È la coscienza degli uomini che determina la loro esistenza, e non la loro esistenza sociale".
il mondo sarebbe oggi un posto molto migliore, con la gente comune che avrebbe portato progresso economico al prossimo senza sostenere il peso delle filosofie fallite di Marx.
Marx è la mia nomina per l'uomo peggiore nella storia moderna dell'umanità, e dovremmo ricordare questo e solo questo nel bicentenario della sua nascita.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Hegel, come Marx, ragionava partendo da una tesi, poi passava ad una negazione della tesi e quindi una negazione della negazione. Questa doveva essere la prova inconfutabile di una conclusione. Ma se i fatti storici e ordinari, e qualsiasi ipotesi, sono sbagliati sin dall'inizio, l'intera tesi ovviamente decade.
[2] L'aforisma di Kant è stato smentito da un certo numero di economisti che sottolineano che gli scambi sono volontari e che entrambe le parti ne beneficiano, altrimenti lo scambio non avverrebbe. È anche vero per quanto riguarda il rapporto tra datore di lavoro e dipendente, sebbene possa essere più spinoso.
[3] A Engels piaceva la caccia alla volpe, proclamandola una buona preparazione per il comando militare. Era inconciliabilmente borghese, persino snob, rifiutandosi di sposare il suo amore di sempre, perché era socialmente inferiore.
[4] Dexter-White era solo una delle spie sovietiche di alto livello nel governo degli Stati Uniti. L'intera rete è stata rivelata da Oleg Gordievsky, un disertore del KGB, nel suo libro KGB, The Inside Story, Hodder & Stoughton 1990.
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giovedì 20 settembre 2018
Analisi tecnica del prezzo di Bitcoin, 20/9/2018
Nuovo appuntamento con l'analisi tecnica del prezzo di Bitcoin, in questa sessione andremo a paragonare l'attuale cluster di prezzo con quello osservato nel bimestre giugno-luglio per confermare eventuali somiglianze, andando anche a verificare tutti gli indicatori chiave per trovare eventuali conferme di suddetta somiglianza e indicando inoltre quei parametri da osservare per orientarsi e prendere decisioni con un relativo anticipo in rapporto all'andamento del prezzo.
È possibile consultare la nuova analisi tecnica al seguetne indirizzo: https://www.yours.org/content/analisi-tecnica-del-prezzo-di-bitcoin--20-9-2018-16554df3e673
È la Banca d'Italia ad ammetterlo: la ridistribuzione della ricchezza porta ad una maggiore corruzione
di Kai Weiss
La politica agricola comune (PAC) dell'UE, sovvenzioni all'agricoltura che attualmente rappresentano il 39% del bilancio dell'UE (e rappresentavano quasi il 70% in passato), è stata oggetto di molte critiche nel corso degli anni (e giustamente anche). È sicuramente una delle politiche più abominevoli del mondo, sostenendo gli agricoltori che sarebbero andati fuori commercio molto tempo fa, inviando enormi quantità di denaro a grandi aziende agricole e ricchi proprietari terrieri (inclusa la regina), e danneggiando gli agricoltori africani con la sovrapproduzione rendendoli non competitivi.
Nel dramma che circonda la PAC, ci si potrebbe quasi dimenticare del secondo più grande programma ridistributivo dell'UE (lasciando temporaneamente da parte l'euro in questo articolo): la politica di coesione, o i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), che rappresentano quasi un altro terzo del budget. Usiamo le parole della Commissione Europea per capire cos'è questo fondo:
[Questa] politica regionale ha come obiettivo tutte le regioni e le città dell'Unione Europea al fine di sostenere la creazione di posti di lavoro, favorire competitività delle imprese, crescita economica e sviluppo sostenibile, e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per raggiungere questi obiettivi ed affrontare le diverse esigenze di sviluppo in tutte le regioni dell'UE, €351.8 miliardi (quasi un terzo del bilancio totale dell'UE) sono stati accantonati per la politica di coesione per il periodo 2014-2020.
La politica di coesione è serve all'UE per dirigere la ridistribuzione della ricchezza da alcuni Paesi verso altri. Ora potrebbe essere vero che tutti gli stati membri ricevono importi sostanziali da questa ridistribuzione, come mostra il grafico seguente:
Ma quando si fa un ulteriore passo avanti e si guarda solo al Fondo di Coesione (CF), un comparto dei fondi SIE, l'elemento ridistributivo diventa ancora più netto. Mentre Germania e Francia, ad esempio, sono nella posizione 5 e 6 (anche se questo calcolo non si adatta alle dimensioni dell'economia o della popolazione, quindi entrambi i Paesi sono molto più indietro nella realtà), economie più grandi con un elevato PIL pro-capite non sono nemmeno ammissibili per il CF, che ha come obiettivo esplicito quello di raggiungere la "convergenza", ovvero aiutare i Paesi più poveri, prevalentemente nell'Europa centrale e orientale, a raggiungere le principali economie, prevalentemente quelle dell'Europa occidentale. È qui che grandi quantità di denaro vengono inviate da una parte all'altra del continente:
I risultati di questi giganteschi fondi strutturali sono chiari. Uno studio sull'Italia meridionale, grande destinatario di fondi (quasi tutti i €43.8 miliardi che l'Italia riceve va dritta al sud), ha concluso che "la capacità di questi fondi di compensare le conseguenze negative della crisi economica sembra essere stata minima."
Nel complesso, sembra che i fondi, in particolare il Fondo di Coesione, abbia un effetto positivo sui risultati economici, ciononostante esso è piuttosto limitato. Analogamente al Piano Marshall, l'invio di ingenti somme di denaro nelle regioni povere si pensa che possa essere d'aiuto, ma ciò che alla fine è necessario è una buona politica, cioè poca regolamentazione, tasse basse e sicurezza dei diritti di proprietà privata.
Nel frattempo altri studi hanno scoperto che quello che viene comunemente chiamato "capitale sociale", cioè cooperazione e fiducia tra la popolazione, potrebbe diminuire a causa della politica di coesione dell'UE.
In un nuovo documento di lavoro intitolato "Possibili effetti indesiderati dei trasferimenti pubblici: evidenze dai fondi strutturali europei al Sud Italia", tre studiosi della Banca d'Italia esaminano gli effetti della politica di coesione sul Sud Italia e scoprono che la corruzione è in realtà aumentata grazie ai trasferimenti fiscali:
I risultati indicano l'esistenza di una correlazione positiva tra l'ammontare dei fondi europei e il numero di reati contro la PA registrati nel comune di destinazione: ad un aumento dei trasferimenti del 10%, si assocerebbe un aumento dei reati dello 0.4%. Sebbene tale stima possa risentire di alcune distorsioni, il lavoro propone una serie di controlli a supporto di un'interpretazione causale dei risultati. Ne deriva la rilevanza dei controlli sulle procedure di assegnazione, esborso e gestione dei fondi.
Nessuna sorpresa qui. Dopotutto, è difficile credere che in questo grande sistema di trasferimenti, dove il denaro viene distribuito da Bruxelles per poi arrivare fino al Sud Italia, nessun impiegato del governo possa avere l'idea di usare i fondi in un modo in cui non dovrebbero essere usati. Infatti l'OLAF, l'organismo investigativo dell'UE, ha rilevato che nel 2016 si sono registrate attività criminali per un ammontare di oltre €600 milioni (nel 2015 era quasi un miliardo) e ha scritto che "il settore dei fondi strutturali rimane al centro dell'attività investigativa dell'OLAF."
Questa è in realtà la natura delle burocrazie e delle attività statali in generale, dal momento che è difficile ritenere chiunque responsabile. "La corruzione è un effetto regolare dell'interventismo", scrisse Ludwig von Mises nel suo capolavoro L'Azione Umana.
Pertanto la banca centrale italiana fornisce solo l'ennesimo motivo per cui è necessario adottare tagli alla politica di coesione. Ridistribuisce immense somme di denaro dai Paesi ricchi (o, meglio, dai loro contribuenti) a quelli più poveri, con scarsi benefici economici, un deterioramento della società civile ed un aumento della corruzione. La discussione sul prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, che va dal 2021 al 2027, è attualmente in pieno atto. L'unica raccomandazione a Bruxelles dovrebbe essere: tagliare quei fondi. La raccomandazione per i policymaker in generale dovrebbe essere: qualunque cosa si pensi di ridistribuire, potrebbe avere conseguenze significative non intenzionali, e chiaramente negative.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/
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