Bibliografia

giovedì 23 agosto 2018

L'energia verde è competitiva senza il supporto dello stato?

Il passaggio all'energia verde si sta dimostrando tanto difficile in parte perché l'energia rinnovabile trova difficoltà a scalare (basti pensare agli ettari di terra ed ai chilometri di costa che dovrebbero essere coperti dalle turbine eoliche se l'energia eolica producesse la stessa quantità di energia che producono i combustibili fossili). Un altro svantaggio dell'energia verde è l'inaffidabilità dell'offerta. Le turbine eoliche hanno bisogno del vento per far girare le pale, le turbine dell'acqua hanno bisogno di pioggia per riempire le dighe ed i pannelli solari hanno bisogno di luce solare. Quando la natura non collabora, l'energia verde diventa imprevedibile. A complicare ulteriormente le cose, l'energia verde è ancora sostanzialmente più costosa delle fonti di energia convenzionali. In quanto tale, la crescita economica e, di conseguenza, il tenore di vita delle persone, continuerà a dipendere dall'uso dei combustibili fossili. La buona notizia è che i processi di produzione stanno diventando più rispettosi dell'ambiente in gran parte del mondo. La maggior parte delle persone ritiene che le aziende, lasciate a se stesse, non possano essere considerate affidabili dal punto di vista ambientale. E, a rigor di termini, è vero che le imprese si preoccupano principalmente dei loro profitti. Il consumo di energia, tuttavia, rappresenta in genere una grande quota delle spese aziendali. E quindi c'è un forte incentivo per le aziende a ridurre il loro consumo di energia. È nell'interesse dei produttori, in altre parole, mantenere bassi i costi energetici. Questo è uno dei motivi per cui le emissioni globali di CO2 per dollaro di produzione, ad esempio, sono diminuite da 0.8 kg nel 1990 a 0.3 kg nel 2014, o più del 50%. In altre parole, il profitto può essere la spinta per eccellenza ai miglioramenti tecnologici nei processi di produzione come metodo comprovato per ridurre il consumo di carburante per dollaro di produzione e, di conseguenza, ridurre le emissioni di CO2. E questo processo diventerà ancora più incisivo quando il costo delle energie rinnovabili diminuirà in relazione alle alternative meno rispettose dell'ambiente.
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di Peter Van Doren


Il calo dei costi dei pannelli solari e la loro adozione diffusa sui tetti delle case in California, hanno portato a molte discussioni sulla competitività dell'energia verde. Mentre a prima vista può sembrare che l'energia solare e altre fonti di energia rinnovabile siano in grado di competere con le risorse convenzionali, un esame più attento delle caratteristiche e dei costi dei sistemi elettrici dimostra che le attuali tecnologie rinnovabili non sono economicamente competitive.

I costi fissi dei sistemi elettrici, i costi di capitale dei sistemi di trasmissione e distribuzione, sono elevati. In genere le tariffe effettive dell'elettricità non recuperano i costi fissi dall'utilizzo di elettricità; invece li recuperano tramite tariffe d'uso per kWh. Se i prezzi dell'elettricità fossero più efficienti, i clienti pagherebbero una tariffa elevata per l'uso dei sistemi di trasmissione e di distribuzione scollegata dalla quantità di elettricità che utilizzano e verrebbe addebitata loro una commissione variabile e separata in base al consumo effettivo. (Si veda questo articolo di Ahmad Faruqui e Mariko Geronimo Aydin per una discussione più approfondita sui prezzi dell'elettricità). Pertanto le bollette attuali non informano i consumatori su quanto siano alti i costi fissi del sistema.

Comprendere l'importanza e il recupero dei costi fissi è fondamentale, a causa del modo in cui i clienti con pannelli solari sono rimborsati per l'energia che generano. La produzione di energia solare in molti stati, in particolare in California, viene rimborsata a prezzi al dettaglio. Ma quando una famiglia produce energia solare e riduce l'uso di elettricità generata dal sistema, quest'ultimo risparmia solo i costi marginali che non ha dovuto produrre, che di solito sono molto inferiori alla tariffa al dettaglio. Nessuno dei grandi costi fissi viene risparmiato.

In California, a causa della struttura a più livelli delle tariffe al dettaglio, la discrepanza tra il tasso di vendita al dettaglio e la quantità risparmiata dal sistema grazie alla produzione solare è elevata. Il costo marginale della produzione di energia è di circa 6-10 centesimi per kWh, ma i clienti vengono rimborsati a tariffe al dettaglio complete (molti ad oltre 30 centesimi per kWh). Il rimborso a tassi di vendita al dettaglio sposta i costi fissi del sistema elettrico dalle famiglie con i pannelli solari ad altri utenti. Senza i pagamenti in eccesso, il solare decentralizzato non sarebbe competitivo.

Altre fonti di energia rinnovabile sembrano essere abbastanza competitive con il gas naturale. Secondo le stime dei costi totali delle varie tecnologie nel corso della loro vita operativa, il solare centralizzato su larga scala nei deserti del sud-ovest americano e la produzione di energia eolica su grande scala, hanno costi competitivi con il gas naturale. (Il vento in mare aperto è molto più costoso.)

Tuttavia, anche se i costi medi dell'eolico e del solare fossero gli stessi del carbone o del gas naturale, l'equivalenza dovrebbe essere qualificata. Diverse tecnologie che generano energia elettrica sono sostituti molto imperfetti. Il valore marginale dell'elettricità generata varia nel tempo, poiché la domanda varia in base all'ora del giorno e allo spazio a causa dei vincoli di trasmissione. Ad esempio, l'energia eolica è maggiore durante le notti invernali, quando la domanda è bassa, ed è più bassa durante l'estate quando la domanda è più alta. Il vento è anche molto più lontano da dove la gente vive e consuma elettricità, il che significa che comporta costi aggiuntivi per trasportare l'elettricità alle persone. Almeno la produzione di energia solare è elevata durante il periodo di picco della domanda estiva. Ma sia il solare che il vento non sono immagazzinabili, cioè, il loro output non può essere fatto variare su o giù.

Fino a quando non sarà disponibile un'energia verde competitiva ed immagazzinabile, le fonti di energia rinnovabile richiedono un supporto convenzionale di riserva. Poiché alla fine il sole tramonta e il vento smette di soffiare, la generazione di gas naturale, la cui produzione può essere variata (a volte rapidamente), deve essere disponibile come riserva. I costi fissi e variabili devono essere pagati da qualcuno. Questi costi nascosti devono essere presi in considerazione in qualsiasi calcolo di "competitività dei costi".

Le future scoperte tecnologiche, come batterie più efficienti per immagazzinare elettricità e fonti di energia solare più economiche ed immagazzinabili, potrebbero rendere l'energia verde un sostituto migliore rispetto a quelli convenzionali. Ma per il momento, senza gli stati che si intrometterebbero, l'energia verde non è competitiva.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. rticolo superato dagli eventi. L'energia "verde" è qui ed ora più economica di qualunque alternativa , tranne, forse il carbone. Sia come costo MWh prodotto, sia, ovviament ein prospettiva, visto che motli impianti produrranno quando i costi del MWh da fonti tradizionali sarà un multiplo di quello attuale. A parte questo, esistono anche le tecnologie per l'imagazzinamento e, non dimentichiamoci, per la trasmissione a lunga distanza dell'energia prodotta...

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