Bibliografia
▼
martedì 20 febbraio 2018
Parapiglia e confusione riguardo la presunta bolla di bitcoin
di Mikayla Novak
Mentre ci prepariamo a stappare le bottiglie di champagne per inaugurare il nuovo anno, possiamo guardarci indietro e dire con certezza che il 2017 è stato l'anno di bitcoin. All'inizio del 2017 il prezzo di un singolo bitcoin era poco meno di $1,000, per poi aumentare rapidamente raggiungendo poco più di $19,000 a metà dicembre. Al momento della stesura di questo articolo, il prezzo unitario di bitcoin è notevolmente diminuito a circa $13,500.
Un aspetto importante, anche se un po' sottovalutato, è che l'interesse finanziario in bitcoin ha contribuito a rafforzare il valore del mercato delle criptovalute, il cui valore aggregato è passato da $18 miliardi all'inizio del 2017 a oltre $500 miliardi.
Un punto ancor meno apprezzato è che l'aumento esponenziale del prezzo di bitcoin è parallelo all'emergere delle criptovalute. Inoltre è grazie al registro dati pubblico e distribuito, noto come blockchain, che le criptovalute sono diventate fenomeni culturali e politici. Ciò si riflette nel livello esuberante dell'interesse mainstream e dei social media nei confronti delle criptovalute; dcosì come l'accresciuta attenzione riservata al bitcoin da parte di banchieri centrali, autorità fiscali e altri attori politici.
Per gli analisti finanziari, i policymaker e i criptoconomi la domanda chiave rimane la stessa: bitcoin è una bolla? I detrattori delle criptovalute hanno perso tempo a proclamare il calo pre-natalizio del prezzo di bitcoin come lo scoppio definitivo della bolla.
Come per la maggior parte delle altre esperienze che riflettono le azioni di innumerevoli persone – o, come si potrebbe dire, "il risultato dell'azione umana, ma non della progettazione centrale" – ci sono fondamentalmente due scuole di pensiero che parlano di come debbano essere interpretati i prezzi di bitcoin. A rischio di semplificare troppo, possono essere suddivise nelle prospettive di tipo statico (neoclassici) e dinamico (economia Austriaca/evolutiva).
Il punto di vista neoclassico
Il punto di vista statico, o neoclassico, ritiene che i mercati degli asset possano subire fluttuazioni dei prezzi relative. Ciò accade quando venditori e acquirenti di diverse classi di asset si adattano alle condizioni economiche mutevoli, politiche e di altro tipo che influiscono sui valori degli asset. Ma in generale, i prezzi degli asset dovrebbero riflettere il valore "fondamentale" dell'asset stesso (essendo esso il valore attuale di tutti i flussi di cassa futuri).
Dal punto di vista statico, un aumento sostenuto dei prezzi degli asset in un determinato periodo di tempo solleva il sospetto che il prezzo dell'asset si stia allontanando dal suo valore fondamentale. Ciò è dovuto a "valutazioni errate", "eccessiva speculazione", "comportamento da pecore" e, pertanto, il prezzo effettivo osservato per bitcoin è anomalo – una vera e propria "bolla" pronta a scoppiare mentre i partecipanti al mercato degli asset tornano ad essere razionali.
La prospettiva alternativa riguardante il recente aumento dei prezzi astronomici di bitcoin proviene da un'alleanza di pensiero tra le tradizioni economiche Austriache e quelle evoluzionistiche. Possiamo definire questa prospettiva, il punto di vista dinamico.
Il punto di vista dinamico
In base all'interpretazione dinamica, i prezzi degli asset si adeguano alle condizioni economiche e ad altre condizioni. Ma la nozione di un valore singolo e fondamentale non è, e non può essere, oggetto di consenso tra venditori eterogenei e acquirenti di criptovalute.
Invece il valore fondamentale di bitcoin e di altre criptovalute non deve essere pienamente noto a tutti i partecipanti ai mercati dei cripto-asset, ma è piuttosto soggetto di una scoperta continua e incessante che è evidente su più livelli. Quello che stiamo vedendo con il prezzo di bitcoin, secondo l'interpretazione dinamica, non è una bolla irrazionale, ma un riflesso della scoperta dei prezzi sovrapposta a, e in buona parte guidata da, una rapida fase di adozione sotto forma di una crescente popolazione di venditori e acquirenti sul mercato.
La migliore rappresentazione di questo punto di vista è fornita da Jason Potts del Blockchain Innovation Hub della RMIT University, il quale spiega che le bolle, nella misura in cui non sono il prodotto dell'intervento statale, sono ciò che stimola energeticamente l'interesse nella crescita a breve termine e in definitiva la maturazione a lungo termine dei mercati degli asset (e molti altri).
Pertanto preoccuparsi del fatto che bitcoin sia o non sia una bolla è uno spreco d'energia. Sembra essere una domanda con una risposta indeterminabile: qual è il valore fondamentale degli asset nel mercato delle criptovalute che sta vivendo una fase di rapida adozione nella sua vita evolutiva?
Una processo di scoperta hayekiana proprio davanti i nostri occhi
È vero che le bolle possono essere "creativamente distruttive" nei confronti di nozioni precedentemente concepite riguardo gli asset economici ma, proprio come le infrastrutture del trasporto di massa, i servizi generali e di conservazione, l'informatica e Internet, le criptovalute e la blockchain possono potenzialmente aprire un percorso per nuovi sentieri precedentemente impossibili da vedere.
Fissarsi sulla domanda se bitcoin sia in bolla non tiene conto del fatto che le persone che affollano i mercati delle criptovalute stanno impegnandosi in una sperimentazione e un processo di apprendimento sociale. Da ciò tutti possiamo potenzialmente trarne vantaggio (anche nel caso peggiore, ma improbabile, che l'economia delle criptovalute finisca nel nulla).
Le criptovalute possono diventare un mezzo di scambio in grado di sfidare le valute legali emesse dallo stato? Bitcoin e le altcoin possono diventare un utile riserva di valore? Possono bitcoin e le altcoin servire come unità di conto? Questi sono i tipi di domande a cui gli esperimenti e gli insegnamenti del trading in bitcoin e in altre criptovalute daranno risposta a tempo debito.
Naturalmente le domande qui esposte sono quelle che coloro che si attengono ad una visione statica – come le banche centrali, le autorità fiscali e le autorità di regolamentazione finanziaria – non vogliono che abbiano una risposta. Questo perché preferiscono i loro modi consolidati di inflazionare, tassare e regolamentare a scapito di processi di mercato aperti che sfidano la loro autorità.
Sarebbe allettante per alcuni stati usare il prezzo del bitcoin per limitare il trading delle criptovalute, ma il costo potenziale di tali azioni punitive potrebbe essere molto consistente in quanto le persone verrebbero escluse dall'opportunità di interfacciarsi con gli altri attraverso queste tecnologie incentrate su una rete globale crecente.
Il prezzo di bitcoin salirà e scenderà sicuramente, come nel caso di qualsiasi altro asset, ma se le criptovalute e la blockchain diventeranno parte della norma, l'ipotesi di Friedrich Hayek secondo cui la scoperta economica decentralizzata spargerà i semi per un coordinamento sociale diffuso, verrà riconfermata ancora una volta.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
La bolla delle obbligazioni statali, lo schema di Ponzi del sistema pensionistico, i debiti pubblici impagabili, sono questi i grandi pericoli del nostro tempo.
RispondiEliminaDi Bitcoin va ed andrà osservata la curva di adozione. Lo status quo preferisce la blockchain, magari quella farraginosa e centralizzata di Ethereum, perché vede con essa più possibilità di controllo.
Bitcoin non è ancora chiaro neanche giuridicamente e fiscalmente cosa sia: commodity, equity, currency?
Ma lo temono e lo demonizzano.
Il tipico percorso già visto con la progressiva affermazione di internet. Alla fine Bitcoin prevarrà. Ed ho fiducia che accada perché le menti cypherpunk che lo stanno sviluppando sono determinate a realizzarne in pieno gli obiettivi politici, economici e sociali di partenza.
https://thedailycoin.org/2018/02/20/dont-look-now-xi-jinpings-ignoring-debt-due-currency-now-tied-pseudo-
Elimina....e se ci stiamo facendo distrarre ma effettivamente basta riadottare l'oro?!....