Bibliografia

venerdì 2 febbraio 2018

I luddisti finiscono sempre tra le fila dei perdenti della storia





di Francesco Simoncelli


Vi siete mai domandati che fine hanno fatto coloro che accendevano i lampioni la sera? Ed i cocchieri? Che fine ha fatto la filiera che costruiva carrozze? La maggior parte delle volte che ascoltate coloro preoccupati per il futuro dei disoccupati, chiedetevi che fine abbiano fatto tutte queste figure professionali del passato. Nessuna carestia ha ridotto alla fame la società occidentale. Nessuna ondata di disoccupazione ha pervaso l'ambiente economico delle nazioni del primo e secondo mondo a causa della scomparsa di suddette figure. La divisione del lavoro ha fatto emergere nuovi lavori, i quali hanno permesso il re-indirizzamento di quelli precedenti in corsi più efficienti e produttivi. Produttivi per chi? Per i consumatori, i quali sono i re in un'economia di mercato. Essi decidono chi premiare o no in base a due semplici conclusioni: comprare, o astenersi dal comprare. L'ostilità nei confronti di strumenti in grado di ridurre il lavoro, si concentra tra i dipendenti di aziende specifiche che ne contemplano l'acquisto. Di solito la popolazione non se ne preoccupa più di tanto. In realtà, alla popolazione non importa come vengono prodotti beni e servizi.

I clienti agiscono nel loro interesse personale. Sono sempre alla ricerca di affari migliori. Non chiedono che tipo di strumenti abbia reso possibile questi affari. Non chiedono quanti dipendenti sono stati assunti o licenziati a seguito dell'uso di questi strumenti. In questo caso, "ciò che non si vede", ovvero i lavoratori disoccupati, sono dalla parte di coloro che favoriscono il libero mercato. Negli ultimi 250 anni gli stati occidentali non hanno avuto successo nel limitare l'uso di nuovi strumenti in grado di ridurre la mole di lavoro. È per questo che l'occidente ha sperimentato un notevole sviluppo economico, decennio dopo decennio. I dipendenti sono preoccupati per l'uso di tali strumenti, ma a meno che non siano membri di sindacati, probabilmente non avranno successo nel persuadere lo stato a limitare l'introduzione di uno strumento specifico, in un settore specifico, in una società specifica. I politici non rispondono a meno che i lavoratori non riescano a convincere un sacco di elettori alle elezioni successive. Le aziende in un settore specifico hanno maggiori probabilità di mobilitare grandi quantità di denaro per le campagne elettorali rispetto ai lavoratori.

C'è un altro fattore economico importante che ostacola l'introduzione di grandi restrizioni all'uso di nuovi strumenti: la maggior parte degli aumenti di produzione non deriva dall'uso di nuovi strumenti; proviene dall'aumento dell'efficienza di computer e software. È molto più economico migliorare i software piuttosto che inventare, brevettare, produrre, vendere e distribuire un macchinario. Al distanziarsi della produzione dalla manifattura e all'avvicinarsi ai servizi, le restrizioni all'uso dei macchinari diventano sempre meno rilevanti. Non esiste quasi più resistenza politica contro l'introduzione di un software specifico in un'attività imprenditoriale specifica. Questa è una buona notizia. Ci viene detto che l'uso della robotica computerizzata porterà ad una disoccupazione di massa. Finora non ci sono prove a sostegno di quest'affermazione. In ogni caso, che cosa può fare lo stato a questo proposito? Come può limitare l'implementazione di aggiornamenti dei software?

La risposta è, semplicemente non può. Allo stesso modo, l'emergere delle criptovalute rappresenta un cambiamento socio-tecnologico in grado di rendere obsoleti determinati tipi di lavoro. In particolar caso, gli intermediari, come quelli nel settore bancario e nel settore giuridico ad esempio. Inutile dire che ci sarà una certa resistenza all'inizio e soprattutto una campagna denigratoria nei confronti della novità. Poi, data l'inevitabilità del cambiamento, come è sempre stato poiché l'efficienza e il risparmio del tempo sono due delle caratteristiche più tenute in conto dalla maggior parte degli individui, si cercherà di affiancare la tecnologia emergente cercando opportunità per non rimanere indietro. Questo significa che tutte quelle realtà promettenti saranno "inglobate" o sostituiranno quelle obsolete, andando a guadagnare in modo repentino enormi quote del mercato.

Più il cliente sarà il fulcro delle attenzioni delle nuove realtà, più la loro possibilità di avere successo aumenterà.



UN CASO DI STUDIO: IL WALLET MELIS

Le prerogative proposte dal mondo delle criptovalute è quello di permettere agli individui di riportare nelle proprie mani il destino economico e finanziario dei loro risparmi. Niente più scartoffie da compilare, niente più terrore nei confronti di un'agenzia statale in grado di spiare i vostri movimenti, niente più fiducia in terze parti per gestire quanto guadagnato con duri sforzi, niente più appropriazione indebita da parte delle banche dei depositi dei clienti attraverso la riserva frazionaria. ricordate, le misure statali atte a "proteggere" la popolazione dai malfattori non sono indirizzate nei confronti di questi ultimi, ma a tenere in un recinto le persone oneste e rispettose della legge. Se davvero lo stato fosse in grado di debellare la criminalità, avrebbe già avuto successo, mentre invece tutte le misure messe in campo hanno fallito miseramente. Per non parlare dei fondi dedicati a tale lotta!

Tutto ciò che è rimasto è un conto in rosso e i criminali che possono farla franca. Le criptovalute, in questo contesto, non sono un mezzo per commettere atti illeciti, sono il mezzo di difesa della maggior parte delle persone contro le azioni dei criminali. La responsabilità individuale ritorna ad avere quell'importanza che aveva tempo fa, prima che il paternalismo delle istituzioni centrali cullasse le menti degli individui ignari e ne rubasse l'anima. In questo contesto è interessante analizzare un esperimento di mercato di cui ho potuto saggiare le potenzialità. Il suo caso d'uso è incentrato proprio sulla responsabilità individuale e sulla capacità di badare ai propri affari senza l'intromissione di enti terzi o la dipendenza da enti terzi. A scapito di dedicarvi porzioni ingombranti di tempo? No, perché vengono coniugate in esso efficienza e risparmio del tempo.

Tutti i processi di custodia a cui eravamo abituati in passato migliorati e potenziati in un ambiente adatto alle criptovalute. È esattamente questo quello che viene consegnato dal wallet Melis. Essendo alla ricerca di una soluzione pratica, efficiente ed intuitiva alla necessità di custodire le criptovalute, mi sono imbattuto in questo gioiello di software in grado di coniugare ciò a cui eravamo abituati con i vecchi conti correnti e la novità portata dalle criptovalute. Nel suo genere è unico, proprio perché conduce i clienti attraverso una transizione verso un nuovo mondo rassicurandoli con caratteristiche a loro già note.

Una di queste, ad esempio, è la possibilità di effettuare transazioni apponendo firme multiple. Ovvero, senza la presenza del numero di firme minimo, scelto al momento della creazione del conto sul wallet, è impossibile muovere i fondi. Questa opzione, ad esempio, può essere un ottimo appeal per i consigli d'amministrazione di un'impresa o più semplicemente per avere un conto co-intestato in famiglia. Ma il suo uso non è limitato ad un singolo dispositivo, bensì può essere ampliato ad un ventaglio di altri dispositivi come smartphone, iPad, computer portatili, ecc. L'importante è conservare la frase di backup con la quale abilitare sui propri dispositivi l'accesso ai fondi disponibili. Ovviamente il primo dispositivo su cui si installa Melis sarà automaticamente quello primario, avente caratteristiche particolari rispetto ai secondari, ma questa impostazione può essere cambiata in qualsiasi momento nella schermata delle impostazioni generali.

Ai fini della sicurezza ci sono altre due impostazioni molto interessanti: la possibilità di nascondere alcuni conti sul proprio wallet ed i limiti di spesa. La prima caratteristica permette agli utenti che subiscono un attacco esterno sul wallet, o vengono derubati di un dispositivo su cui hanno il wallet, di nasconderli mediante apposito clic nella schermata delle impostazioni generali. Solo il dispositivo primario potrà vederli tutti, quelli secondari invece non sapranno della loro esistenza e non potranno spendere i soldi depositati. La seconda caratteristica si può impostare giornalmente, settimanalmente, o mensilmente, in modo da tenere sott'occhio le proprie spese. Non solo, ma in caso di attacco di malintenzionati, una volta sforati i limiti di spesa i fondi restanti non potranno essere più spesi; inoltre in caso di cambiamento di tale impostazione, essa diventerà effettiva dopo che passerà il periodo di tempo impostato per il limite di spesa (Es. se viene impostato un limite di spesa settimanale, bisognerà aspettare una settimana prima che il cambiamento diventi effettivo qualora li si voglia spostare il limite di spesa da settimanale a mensile).

Anche chi sceglie di utilizzare un conto singolo può usufruire di una maggiore sicurezza indicando la firma del server Melis come misura protettiva aggiuntiva a quelle di base. In questo modo il codice di autenticazione a due fattori sarà una indispensabilità per poter trasferire i propri fondi, e non una formalità come nel caso in cui c'è assenza di firma del server. Tutte queste sono misure per assicurare all'utente la massima protezione dei propri fondi in linea con un ventaglio ampie di soluzioni alle proprie esigenze. In questo modo gli intermediari obsoleti vengono cancellati dall'equazione, potendo essere assorbiti nei nuovi settori che emergono in base ai nuovi standard oppure assumendo quegli individui che sono meglio preparati ad affrontare le condizioni mutate del mercato.

In entrambi i casi, il dinamismo del mercato spinge l'ambiente economico verso quei lidi in cui le esigenze degli attori di mercato sono soddisfatte. Non esiste pianificazione centrale che tenga, non esiste programma statico che possa tenere il passo con questo cambiamento imprevedibile ed impossibile da tracciare in anticipo. Solo gli imprenditori lungimiranti sono in grado di inquadrare al meglio la domanda futura dei clienti e di conseguenza offrire quel prodotto capace di rappresentare la summae essenziale di ciò che vanno cercando.

Le criptovalute, quindi, insieme a tutti quei servizi che possono nascere dalla loro adozione, scardinano tutti quei sistemi che nel corso del tempo si sono sedimentati grazie al privilegio di un'autorità centrale, la quale ha fatto di tutto per modificare l'ambiente di mercato affinché riflettesse le condizioni di crescita quanto più affini possibili ai suoi protetti. Non ha funzionato. Non funziona mai. La presunzione di conoscenza dei pianificatori centrali li porterà a sbattere sempre contro lo stesso muro: l'azione umana è una forza di mercato superiore a qualsiasi imposizione calata dall'alto. Infatti, come ho ripetuto varie volte, gli individui sono i migliori controllori di sé stessi quanto i migliori sabotatori.



CONCLUSIONE

Ovunque guardiamo, noteremo sia il potere creativo sia quello "distruttivo" dell'innovazione: le trebbiatrici ridussero l'occupazione agricola, poi i trattori misero fuori mercato le trebbiatrici; il telegrafo e le ferrovie misero fuori mercato i sistemi di comunicazione che si basavano sui cavalli; le auto mise fuori mercato l'industria dei cavalli; la produzione in serie di tessuti "distrusse" la domanda di oggetti fatti a mano; i grandi magazzini "hanno distrutto" i negozi più piccoli, ora i discount "stanno distruggendo" i grandi magazzini; i noleggi di videocassette cambiarono l'industria del cinema, ora Netflix e altri "hanno distrutto" i noleggi di videocassette, mentre il successo di Napster (nonostante la sua illegalità) ha predetto la fine della vecchia industria musicale; la crescita della Cina e l'outsourcing hanno rimodellato le industrie tradizionali nei Paesi sviluppati.

Il progresso economico riduce l'occupazione in un posto, e consente la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi. Durante il processo di liquidazione dei posti di lavoro, un enorme sviluppo economico è in grado di moltiplicare la produzione pro-capite entro una generazione, influenzando positivamente tutte le classi sociali. Allo stesso modo, le innovazioni nel mondo delle criptovalute e l'emersione di nuove attività ad esso legate sostituiranno quei servizi inefficienti e ormai incapaci di soddisfare le necessità degli attori di mercato.

Quella attuale, non è la fine della storia e del mondo. È solo la fine degli intermediari obsoleti.


3 commenti:

  1. In un territorio dominato dalla cultura della irresponsabilità socializzata, anche coercitivamente, la vedo molto dura per tutto ciò che proponga la sconosciuta responsabilità individuale.

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  2. bitcoin e- oggettivamente come le ferrovie alla meta dell-ottocento l-automobile come agli inizi del 900 l-aereo negli anni 30 il computer a valvole negli anni 50 ecc ecc

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  3. Bitcoin è tuttora una tecnologia giovanissima e in divenire.
    Non mi importa un granché dell'andamento del suo valore in fiatmoney. Bitcoin ha in sé un enorme potenziale economico, politico, sociale e culturale da esprimere che gli dà valore in sé.
    La sua grande volatilità in fiatmoney dipende da tanti fattori concorrenti. La scrematura di operatori disonesti e truffe varie non può che giovargli. Gli ostacoli che il potere politicofinanziario dominante gli oppone possono condizionarlo nel breve.
    Ragionando in fiatmoney ci sono momenti bolla e periodi di lenta affermazione. Ma Bitcoin è un trend storico vincente verso la decentralizzazione. La Luna è la conquista reale del mercato. Il dito è la volatilità in fiatmoney.

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