Bibliografia

mercoledì 3 gennaio 2018

Le criptovalute supereranno il test del mercato?

L'articolo di oggi è stato proposto proprio per sottolineare quanto le criptovalute abbiano portato sconquasso in quei temi che in precedenza parevano essere chiari. Ma come ricordato in un precedente articolo, i concetti ed i teoremi non possono essere violati, bensì integrati con la realtà mutevole che ci circonda. Ciò vale soprattutto quando cerchiamo di considerare bitcoin come denaro e in virtù di ciò esso non viola affatto il Teorema della Regressione misesiano. Infatti esso ci permette di capire che "essere denaro" non significa varcare una soglia, piuttosto significa che alcune merci sono più vendibili rispetto a altre e la loro adozione continuata nel tempo tende a ridurre la volatilità di prezzo. È qui che si inserisce bitcoin: non è la merce più popolare, ma si sta muovendo dal non essere denaro all'esserlo. Se dovessimo rimanere rigorosamente ligi alle definizioni, allora neanche l'oro è denaro visto che al giorno d'oggi quasi nessuno lo accetta come forma per acquistare altri beni e servizi. Bitcoin sta percorrendo questa strada perché nessuno le costringe ad usarlo, ma è liberamente scelto dagli individui. Più la sua adozione aumenta, più il prezzo crescerà fino a stabilizzarsi definitivamente. Come scrisse Rothbard nel libro “What Has Government Done to Our Money”: "Così come in natura ci sono una grande varietà di risorse e capacità, c'è anche una grande varietà di beni commerciabili. Alcuni beni sono più richiesti di altri, alcuni sono più divisibili in frazioni dell'unità senza perdere il loro valore, alcuni sono più durevoli nel tempo, alcuni sono meglio trasportabili lungo grandi distanze. Tutti questi vantaggi li rendono più commerciabili. In ogni società il bene più commerciato sarà gradualmente selezionato come mezzo di scambio. Man mano che verrà utilizzato in questo modo, la sua domanda crescerà e acquisirà ancor più commerciabilità. Il risultato è una spirale auto-rinforzante: più commerciabilità porterà ad un maggior uso come mezzo di scambio, cosa che porterà ad una maggiore commerciabilità, ecc. Alla fine una o due merci saranno utilizzate come mezzi di scambio in quasi tutti gli scambi, ed essi saranno chiamati denaro."
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di Frank Shostak


Venerdì 8 dicembre 2017 il prezzo del bitcoin ha chiuso a $15,206, con un aumento del 28.3% rispetto a novembre. Il tasso di crescita annuale si è attestato al 1,474%.

Molti economisti e commentatori finanziari sostengono che nel mercato non regolamentato dell'economia di Internet, il bitcoin probabilmente emergerà come una nuova forma di denaro che aggirerà la supervisione della banca centrale.

Bitcoin, l'invenzione di una persona o di un gruppo di persone utilizzando il nome Satoshi Nakamoto, è stato lanciato il 3 gennaio 2009.

L'idea alla base del bitcoin è creare, tramite un algoritmo matematico, un qualcosa che sia scarso e funzionale.

Nakamoto ha ideato un sistema software che consente alle persone di ottenere bitcoin come ricompensa per la risoluzione di complessi enigmi matematici. Le monete risultanti vengono quindi utilizzate per il trading online. Nakamoto ha anche disposto che il numero di bitcoin non possa mai superare i 21 milioni.

Alcuni esperti sostengono che il bitcoin sostituirà il denaro fiat e introdurrà una nuova era di free banking, che finalmente metterà fine alla minaccia dell'inflazione.

Per stabilire se il bitcoin diventerà un nuovo mezzo di scambio (ad es. denaro), vediamo prima di tutto come nasce il denaro. La caratteristica distintiva del denaro è che è il mezzo di scambio generale, evoluto dalla merce più commerciata. Su questo tema Mises scrisse:

Ci sarebbe una tendenza inevitabile affinché tutti quei beni meno commerciati vengano rifiutati uno ad uno come mezzi di scambio, finché alla fine non ne rimarrà solo uno, universalmente impiegato come mezzo di scambio; in una parola, denaro.

Il denaro è la cosa per cui vengono scambiati tutti gli altri beni e servizi. Inoltre il denaro deve emergere come merce. Un oggetto non può essere usato come denaro se non possiede già un valore di scambio oggettivo basato su un altro uso. L'oggetto deve avere un prezzo pre-esistente per essere accettato come denaro.

Perché? La domanda per un bene deriva dal suo beneficio percepito. Per esempio, le persone chiedono cibo grazie al nutrimento che offre. Per quanto riguarda il denaro, la gente non lo richiede per l'uso diretto nel consumo, ma per scambiarlo con altri beni e servizi. Il denaro non è utile in sé, ma poiché ha un valore di scambio, è scambiabile in termini di altri beni e servizi.

Il vantaggio che offre il denaro è il suo potere d'acquisto, cioè il suo prezzo in termini di beni e servizi. Di conseguenza, affinché qualcosa possa essere accettato come denaro, deve avere un potere d'acquisto pre-esistente — un prezzo.

Una volta che una cosa viene accettata come mezzo di scambio, continuerà ad essere accettata anche se scomparirà la sua utilità non monetaria. La ragione di questa accettazione è che le persone ora posseggono informazioni precedenti sul suo potere d'acquisto, ciò a sua volta consente loro di formare la domanda di denaro.

La chiave dell'accettazione è la conoscenza del potere d'acquisto precedente. È questo fatto che ha permesso agli stati di abolire la convertibilità della cartamoneta in oro, aprendo così la strada all'introduzione del paper standard. Ancora una volta, il punto cruciale è che un oggetto deve avere un potere d'acquisto stabilito per essere accettato come mezzo di scambio generale, cioè, denaro.

È stato attraverso un processo di selezione prolungato che le persone hanno scelto l'oro come merce più commerciata. L'oro è quindi diventato il quadro di riferimento per varie forme di pagamento. L'oro ha costituito la base per il valore del denaro fiat di oggi.

Nel sistema monetario odierno, il nucleo dell'offerta di moneta non è più l'oro, ma monete e banconote di carta emesse da stati e banche centrali. Di conseguenza, le monete e le banconote costituiscono il denaro standard che conosciamo come denaro contante impiegato nelle transazioni. Ciononostante è il legame storico con l'oro che rende accettabile la cartamoneta.

Col bitcoin le cose non stanno così; è un'unità di una moneta virtuale non materiale — non ha una forma fisica. Pertanto è probabile che il bitcoin funzioni solo fino a quando gli individui sapranno di poterlo convertire in moneta fiat, cioè in contanti su richiesta (si veda, ad esempio, Lawrence H. White "The Technology Revolution And Monetary Evolution", Cato Institute's 14th annual monetary conference, 23 maggio 1996).

Dato che il bitcoin può essere trasferito rapidamente in varie località, è molto utile a questo proposito, tuttavia questo non lo rende una nuova forma di denaro, ma piuttosto un nuovo modo di impiegare il denaro esistente nelle transazioni. È come emettere assegni — che devono ancora essere incassati.

Alcuni sostenitori del bitcoin affermano che stia diventando il mezzo di scambio generale, poiché ha già stabilito un potere d'acquisto. Quindi su questo punto non è importante se il bitcoin abbia avuto origine da una merce.[1]

Possiamo risalire al suo potere d'acquisto fino al momento in cui è stato inventato. Alcune persone hanno venduto pizze e altri prodotti in cambio di bitcoin nelle prime transazioni. Perché lo hanno fatto? Il motivo non è importante. Il punto è che lo hanno fatto. Ciò ha dato a tutti un quadro di riferimento oggettivo per il valore di mercato dei bitcoin, che ha poi è arrivato alle vette di oggi.

Si potrebbe sostenere che il fatto che il bitcoin abbia un potere d'acquisto consolidato rispetto a vari beni e servizi, potrebbe essere un passo importante verso il suo divenire mezzo di scambio generale. Ma secondo questa logica, anche vari altri beni e servizi sono buoni candidati per diventare denaro, dato che i beni e i servizi che sono scambiati devono avere un potere d'acquisto.

Si noti che storicamente diversi beni hanno ricoperto il ruolo di mezzo di scambio: vino, tabacco, oro e varie pietre preziose. Tutte queste merci hanno partecipato al processo di selezione prolungato fino a quando solo l'oro è stato selezionato come mezzo di scambio generale, ovvero, denaro.

Quindi da questa prospettiva non è sufficiente avere un potere d'acquisto consolidato, ma bisogna anche superare il processo di selezione del mercato. Finora non abbiamo molte prove che il bitcoin abbia ricevuto l'approvazione generale del mercato.

Dato che l'attuale sistema monetario mostra continui segnali di instabilità a causa degli abusi delle banche centrali, suggeriamo che ad un certo punto nel tempo è più probabile che l'oro possa sostituire lo standard attuale. (Si noti ancora che, dato il prolungato processo di selezione storica, l'oro probabilmente rinnoverà il suo ruolo di mezzo di scambio generale, ovvero denaro). L'innesco di ciò potrebbe essere una grave crisi economica a causa di un grave esaurimento del risparmio reale — il cuore della crescita economica.

Per quanto riguarda il bitcoin, è probabile la sua presenza come forma elettronica di denaro, vale a dire, come un modo particolare di utilizzare il mezzo di scambio accettato.

Né l'attuale sistema monetario può essere salvato dalle banche centrali. Al contrario, a causa dell'abuso che ne hanno fatto nel corso del tempo, qualsiasi ulteriore politica destabilizzerà ulteriormente il sistema monetario e accelererà l'emergere di quella forma di denaro selezionata dal mercato. Se la storia è una indicazione, il denaro del settore privato probabilmente sarà solo l'oro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Si veda Robert Murphy: http://libertychat.com/2014/05/can-bitcoin-become-money-robert-murphy/

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3 commenti:

  1. Ciao Francesco.
    Si dice che l'emergere del sistema cryptomoney sia la salvezza dall'iperinflazione catastrofica cui altrimenti sarebbe destinato il sistema fiatmoney per svalutare l'immensa bolla del debito.
    E che entro un decennio ci sarà una sostituzione vera e propria.
    Inoltre, si dice che, accanto alle criptomonete dotate di propria blockchain ed alle dubbie criptomonete delle tantissime ICO, stiano arrivando anche criptomonete quotate in Borsa.
    Poi si leggono polemiche sui consumi elettrici del mining, sulle fee sempre più alte, su blockchain più o meno decentrate, sulle tasse che alcuni impongono ed altri no, sui divieti autoritari al mining, su imminenti soluzioni per transazioni più efficienti ed economiche, ecc ecc
    È un processo tutto in divenire ed assolutamente imprevedibile nonostante certe tendenze.
    Che ne pensi?

    Secondo logica ed ovvietà, le aspirazioni libertarie all'indipendenza dal sistema fallimentare fiatmoney sono realizzabili solo non riconvertendo mai né le cripto né i metalli.

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    1. Ciao Dna.

      La bellezza del mondo delle criptovalute è proprio il fatto che è tutto un divenire, come sottolinei giustamente. Niente è immutabile ma tutto in trasformazione. Seguo molto da vicino questi sviluppi, perché ritengo siano un modo per emanciparsi (almeno inizialmente) dal sistema monetario fiat che fino ad adesso ha governato i nostri portafogli. Poi è chiaro che bisogna scegliere accuratamente di quale criptovaluta fidarsi. Non tutte sono buone, così come non tutte sono uguali. Al di là delle oscillazioni delle quotazioni, è soprattutto lo sviluppo della tecnologia che deciderà quale o quali critpovalute sopravvivranno nel lungo periodo. Da questo punto di vista gli sfidanti del bitcoin si dividono in due grandi categorie. Da una parte le monete che cercano di superarne i problemi di scalabilità, il fatto che l'infrastruttura alla base del bitcoin (la blockchain) sta diventando sempre più intasata e costosa, proponendone una versione evoluta.

      È il caso del Litecoin che rende più "leggere" e quindi più veloci le transazioni, o del bitcoin cash, recente scisma dal bitcoin originario. Queste tecnologie aiuteranno le criptomonete a imporsi come effettivo strumento di scambio, utilizzo rimasto finora marginale. Ma tutto ciò potrebbe risultare "superfluo" se lightning network venisse implementato in bitcoin stesso. Accanto a queste altcoin ce ne sono altre che nascono con una blockchain autonoma rispetto al bitcoin e vocazioni differenti, tanto che si possono definire "valute" solo per semplificazione. Ethereum per esempio è una piattaforma per la creazione di cosiddetti contratti intelligenti (smart contract), che pagano l'utilizzo della sua potenza di calcolo attraverso una unità di conto chiamata ether. Cardano è una versione simile nata in Giappone. Mentre ancora diversa è Ripple, poiché offre alle banche un servizio di scambio di informazioni, una alternativa evoluta allo Swift, a cui aggancia una valuta virtuale che in prospettiva potrebbe essere usata per facilitare gli scambi internazionali. Non proprio un seguace del bitcoin, che nasce come alternativa al sistema bancario tradizionale.

      Ma come credo sia noto, i migliori sviluppi si hanno in sistemi entropici non entalpici. Con le riptovalute, infatti, la scelta individuale conta, e per quanto imprevedibile possa essere porterà sempre all'ordine.

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  2. Beh, almeno adesso non si potrà più dire che bitcoin è la valuta preferita dai criminali: The Criminal Underworld Is Dropping Bitcoin for Another Currency.

    Sarcasmo a parte, l'articolo si conclude con la realtà delle cose: "Solo una frazione del bacino di utenza che usa monero è costituita da criminali; come per tutte le tecnologie che implementano novità, i primi ad utilizzarle saranno sempre coloro coinvolti in attività illecite. Ma mano mano che le persone oneste si preoccupano per la loro PRIVACY e SICUREZZA dovendo avere a che fare con uno stato opprimente di sorveglianza, crescerà anche la loro percezione di utilità riguardo una moneta del genere, superando la sua eventuale utilità come mezzo di scambio in attività illecite."

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