Bibliografia
▼
giovedì 25 gennaio 2018
Bitcoin potrebbe fallire, ma almeno adesso sappiamo come fare
di Nassim Nicholas Taleb
Seguiamo la logica delle cose sin dall'inizio. O, piuttosto, dalla fine: i tempi moderni. Mentre sto scrivendo queste righe, stiamo assistendo ad una sommossa contro una certa classe di esperti in settori che per noi sono troppo difficili da comprendere, come la realtà macroeconomica, e in cui non solo l'esperto non è un esperto, ma nemmeno lo sa. Che i precedenti capi della Federal Reserve, Greenspan e Bernanke, avessero poca conoscenza della realtà empirica è qualcosa che abbiamo scoperto solo un po' tardi: una macroBS potrebbe durare più a lungo di una microBS, motivo per cui dobbiamo stare attenti su chi dotare di macro decisioni centralizzate.
La cosa peggiore è che tutte le banche centrali hanno operato sotto lo stesso modello, rendendola una monocultura perfetta.
Nei domini complessi le competenze non si concentrano: in una realtà organica, le cose funzionano in modo distribuito, come Hayek dimostrò in modo convincente usando la nozione di conoscenza distribuita. Bene, sembra che non abbiamo nemmeno bisogno di quella cosa chiamata conoscenza, perché le cose funzionino bene. Né abbiamo bisogno della razionalità individuale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la struttura.
Ciò non significa che tutti i partecipanti abbiano una condivisione democratica delle decisioni. Un partecipante motivato può spostare sproporzionatamente l'ago (ciò che ho studiato come l'asimmetria del dominio della minoranza), ma ogni partecipante ha la possibilità di essere quel giocatore.
In qualche modo, sotto la trasformazione di scala, emerge un effetto miracoloso: i mercati razionali non richiedono che ogni singolo trader sia razionale. Infatti lavorano bene in un'intelligenza zero – una folla con intelligenza pari a zero, sotto il giusto design, funziona meglio di una gestione in stile sovietico composta da esseri umani estremamente intelligenti.
Ecco perché bitcoin è un'idea eccellente. Soddisfa i bisogni di un sistema complesso, non perché sia una criptovaluta, ma proprio perché non ha un proprietario, nessuna autorità che possa decidere del suo destino. È di proprietà della folla, dei suoi utenti. E ora ha una storia di diversi anni, abbastanza per essere un animale a sé stante.
Affinché altre criptovalute possano competere, hanno bisogno di avere una tale proprietà hayekiana.
Bitcoin è una valuta senza uno stato. Ma, ci si potrebbe chiedere, non avevamo già oro, argento e altri metalli senza uno stato? Non proprio. Quando trattate oro, scambiate "in loco" ad Hong Kong e finite per ricevere un credito su un titolo lì, che potrebbe essere necessario spostare in New Jersey ad esempio. Le banche controllano il gioco della custodia e lo stato controlla le banche (o, piuttosto, i banchieri ed i funzionari statali sono, per essere educati, strettamente uniti). Quindi bitcoin ha un enorme vantaggio sull'oro nelle transazioni: la liquidazione non richiede un custode specifico. Nessuno stato può controllare quale codice avete nella vostra testa.
Infine, bitcoin speriemtnerà alti e bassi. Potrebbe fallire; ma poi sarà facilmente reinventato, poiché ora sappiamo come funziona. Nel suo stato attuale, potrebbe non essere conveniente per le transazioni, non abbastanza buono per comprare il vostro espresso decaffeinato al bar. Potrebbe essere troppo volatile per essere una valuta, per ora. Ma è la prima valuta organica.
Ma la sua sola esistenza è una polizza assicurativa che ricorderà agli stati che l'ultima cosa che possono controllare, cioè la valuta, non è più il loro monopolio. Questo dà a noi, la folla, una polizza assicurativa contro un futuro orwelliano.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
macroBS=macroBlackSwan
RispondiEliminaA me BS suona meglio come bullshit: chissà che l'autore non abbia giocato sul doppio senso.
EliminaR.G.
Bitcoin non lo avevano capito, ed ora che cominciano a capirlo, lo demonizzano.
RispondiEliminaLi capisco. È la loro nemesi. Con tanta ironia: moneta globale, ma non globalista, controllata da tutti, cioè, da nessuno. Bottom up vs top down.
La globalizzazione finanziaria con tutte le conseguenze geopolitiche e sociali che conosciamo è stato ed è un piano top down, Bitcoin con tutte le conseguenze geopolitiche e sociali che ancora non conosciamo, ma possiamo un po' immaginare, è una creatura bottom up.
Potrei dire che è la cosa più populista che potesse essere immaginata e realizzata. Ed è chiaro che allo status quo del denaro-debito non può andar giù l'arrivo di un denaro-scienza che probabilmente rovescera' il tavolo dominante.
Vedremo....