Bibliografia

giovedì 14 dicembre 2017

Quella folle dozzina





di David Stockman


Giovedì scorso abbiamo analizzato la massiccia inflazione della capitalizzazione di mercato e il successivo collasso della Folle Dozzina del 2000. In essa c'erano Microsoft, Cisco, Dell, Intel, GE, Yahoo, AIG e Juniper Networks -- più altre quattro aziende che non sono sopravvissute (Lucent, WorldCom, Global Crossing e Nortel).

Abbiamo rivisto l'ascesa e la caduta di queste aziende perché credo che lo stesso processo si stia sviluppando anche oggi, mentre la gigantesca bolla gonfiata dalle bacnhe centrali raggiunge il suo picco. Infatti ho identificato un nuovo roster per la Folle Dozzina del 2017 -- e ho tracciato il loro corso negli ultimi 40 mesi. Durante tale intervallo Janet Yellen non si è preoccupata minimamente di parlare di "esuberanza irrazionale" come fece Greenspan.

Questo perché la FED ora sostiene semplicemente l'inesistenza delle bolle -- a parte segmenti isolati come il settore degli immobili commerciali. Al contrario, i 12 geni del FOMC hanno presumibilmente sconfitto il ciclo economico, assicurando così un nirvana economico di piena occupazione perpetua, un mondo senza fine.

La penso diversamente. Di conseguenza la nostra nuova Folle Dozzina è composta dai FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) più altre otto grandi aziende (Tesla, NVIDIA, Salesforce, Alibaba, UnitedHealth, Home Depot e Broadcom).

Non sorprende se la loro capitalizzazione congiunta sia passata da $1,700 miliardi a $4,000 miliardi negli ultimi 40 mesi, un modello che ricorda molto il precedente. E per i nostri soldi quei $2,300 miliardi in più rappresentano lo stesso tipo di aria fritta.

Pertanto Amazon è ora valutata a $550 miliardi e quindi viene trattata al 293X dei suoi $1.9 miliardi di utili netti annuali. Ma tutto ciò è attribuibile al suo servizio rent-a-cloud (AWS), che da solo vale probabilmente $100 miliardi.

Vale a dire, il grande colosso dell'e-commerce di Bezos è valutato implicitamente a $450 miliardi, ma non ha generato un centesimo di profitto nonostante la terra bruciata che s'è lasciato dietro nel commercio al dettaglio del mondo fisico. Come ho detto poco sopra, aria fritta.

Allo stesso modo, Broadcom è trattato a 246X le sue entrate nette e Netflix è valutato a 194X. Queste società potrebbero ricordare Cisco e Intel in quanto innovatori e generatori di valore con una lunga crescita futura.

Ma entrambi sono sfidati da concorrenti feroci e non hanno più possibilità di sostenere i loro attuali multipli di valutazione rispetto a Cisco (200X allora, 19X ora) o Intel (60X allora, 16X ora).

Successivamente consideriamo Salesforce (CRM), che attualmente ha un valore di $77 miliardi, e Tesla, che vanta una capitalizzazione di mercato di $54 miliardi. Eppure entrambi hanno avuto grosse perdite nette negli ultimi 12 mesi. Infatti negli ultimi cinque anni, CRM ha registrato perdite nette cumulative per $650 milioni e Tesla ha perso $3.3 miliardi.

Anche se riusciranno ad evitare il destino di Nortel e Global Crossing, i grafici macchiati di inchiostro rosso qui sotto suggeriscono che ci vorrà un miracolo affinché riescano a guadagnare $131 miliardi in capitalizzazione di mercato.




Anche Alibaba a 55X, NVIDIA a 50X e Goggle e Facebook a 35X stanno essenzialmente sfidando la matematica e il ciclo economico.

Le ultime due società, infatti, potrebbero rappresentare la cosa più importante nella vita delle persone dopo il pane a fette, ma sono praticamente al 100% dipendenti dai ricavi pubblicitari. Durante l'ultima recessione, la spesa pubblicitaria globale è crollata di quasi il 9%, come mostrato di seguito, e di oltre il 14% solo negli Stati Uniti.

Inoltre l'acquisizione digitale di quote di mercato -- di cui l'85% è attribuibile a FB e GOOG -- ha quasi fatto il suo corso. Di conseguenza nessuna azienda in un settore a crescita ciclica del 3-4% può sostenere un multiplo PE del 35X per un periodo di tempo prolungato.




Lo stesso può dirsi per Home Depot (HD) che attualmente sta volando alto, ma non è in grado di sostenere in modo permanente un multiplo PE a 25X. Infatti i suoi risultati recenti sono stati positivi grazie alla cattura di una significativa quota di mercato derivante dal crollo di Sears e alle elevate vendite nel settore immobiliare le quali stanno raggiungendo il loro picco. Inoltre non è stato ancora attaccato frontalmente da Amazon (ma sicuramente arriverà questo colpo).

Ma come molte altre cose nell'attuale bolla del casinò, i guadagni a breve termine di Home Depot sono stati confusi per una capacità di crescita permanente. Tuttavia il verdetto è chiarissimo: durante gli 11 anni trascorsi dal picco immobiliare del 2006, l'utile netto di HD è cresciuto da $6.1 miliardi a $8.6 miliardi nel periodo annuale terminato lo scorso ottobre. Ciò comporta un tasso di crescita annuo del 3.2% e gli anni migliori di Home Depot sono sicuramente dietro le spalle.

Allo stesso tempo, la forza lavoro in rapido restringimento dovrà far fronte a tasse sempre più alte per pagare la classe dei baby bommer in pensione, limitando così il reddito discrezionale della maggior parte delle famiglie lavoratrici.

Di conseguenza i giorni di HD con azioni al 25X PE sono contati.

In breve, tra la Folle Dozzina del 2017 solo Apple ha un multiplo ragionevole al 19X. Ma, ancora una volta, Apple ha viaggiato lungo la linea piatta per più di tre anni al suo vertiginoso livello di vendite di $230 miliardi e $50 miliardi di utile netto.

Tuttavia anche il casinò di oggi riconosce che, data la dimensione monumentale di Apple, è praticamente impossibile spostare l'ago della crescita; e che anche un prodotto consegnato in ritardo o scadente potrebbe far sì che i suoi $50 miliardi di utile netto facciano un tuffo non trascurabile.




In breve, a parte il caso unico di Apple, la Folle Dozzina del 2017 è pronta per una ripetizione della massiccia deflazione del 2000-2002. Cioè, nel giugno 2014 il gruppo (ex-Apple) aveva una capitalizzazione di mercato di $1,100 miliardi, che rappresentava 34 volte il loro utile netto combinato di $32 miliardi.

Durante i 40 mesi da allora, la capitalizzazione di mercato del gruppo è quasi triplicata a $3,200 miliardi, mentre il loro utile netto è salito a $65 miliardi. Di conseguenza il multiplo PE del gruppo è ora salito a 49X, o a quasi il livello registrato nel precedente gruppo nell'aprile del 2000.

Inutile dire che il ciclo economico non è stato abolito e questa espansione dura ormai da 101 mesi. Infatti il grafico qui sotto suggerisce che potrebbe aver raggiunto la sua "data di scadenza".

Ma ecco il punto: l'aria fritta tra la Folle Dozzina del 2017 è il punto in cui si è nuovamente concentrata la mania.

Quindi, quando arriverà il prossimo evento imprevedibile, dagli Stati Uniti o dalla Cina a seconda dei casi, vedremo una cascata di vendite tra AMZN, FB, TSLA o CRM.

È qui che si nasconde in piena vista il prossimo bagno di sangue finanziario.




[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Ci vogliono più regole!

    Anzi, una soltanto: END THE FED.

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  2. Finalmente un briciolo di sanità mentale ed onestà in un ambiente in cui l'ubriachezza monetaria pesante l'ha fatta da padrone sin dal 2009. Sui mercati ormai il senso di valore e rischio si è perso del tutto, con grafici che fanno segnare indicazioni tecniche da capogiro per titoli blasonati. Prendete Tesla, per esempio. È una società che non durerebbe a lungo in un mercato azionario normale con la sua RSI settimanale oltre 85 e un andamento verticale senza fondamenti. Ora vale più di GM e Ford messi insieme, ma Tesla ha venduto solo 368.000 veicoli l'anno scorso mentre la sola Ford 2,9 milioni negli Stati Uniti e altri 3 milioni in Cina.

    La scommessa che gli investitori stanno facendo è che Tesla sarà l'Amazon o Google del mondo delle auto elettriche. È una scommessa sbagliata: Google e Amazon beneficiano entrambi dell'effetto rete. Più diventano grandi, più hanno un vantaggio.

    Tesla è come WeWork, perché i compratori di auto, come i noleggiatori di spazi per uffici, vogliono le migliori offerte che riescono a trovare senza tanti fronzoli. Tesla, insieme a WeWork, si ritroverà ad essere un esempio lampante della bolla '09-’20. Come tutto il mercato stesso, dipende da regolari infusioni di denaro fasullo ed è finanziariamente fragile.

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