Bibliografia

venerdì 15 dicembre 2017

In una criptoeconomia come funzioneranno il sistema bancario e di credito?





di Jeffrey Tucker


Qual è il futuro del settore bancario commerciale, centrale e dell'intermediazione finanziaria in un mondo in cui le criptovalute stanno prendendo terreno? Cerchiamo di immaginarlo un po', a condizione che nessuno possa anticipare l'evolversi di questi mercati.

Possiamo trovare suggerimenti nel discorso della capogruppo del FMI, Christine Lagarde, in una conferenza della Banca d'Inghilterra dello scorso settembre. Alcune frasi hanno sicuramente causato un brivido freddo lungo la schiena di parecchi nel pubblico. Ha spiegato che le criptovalute non sono una moda passeggera, ma una vera e propria innovazione nel campo monetario. Le uniche barriere rimanenti ad una loro adozione diffusa sono di natura tecnica e probabilmente superabili dal livello di sviluppo del settore. Questo, ha sostenuto, ha profonde implicazioni per il futuro dell'intermediazione finanziaria e delle banche centrali.

È una cosa sorprendente da considerare. Per più di un secolo, accademici, regolatori, capitani di finanza e funzionari governativi di alto livello hanno lavorato per trovare la politica monetaria perfetta e stabilizzare la macroeconomia, fornire liquidità alla crescita senza l'inflazione e diventare maestri della pianificazione economica.

Ma questa macchina poggia su due importanti condizioni. In primo luogo, il governo centrale deve avere il monopolio sul denaro. L'ha mantenuto per più di un secolo. Il governo centrale stampa i soldi, ne controlla l'offerta, impone il corso legale e vieta l'esecuzione di contratti denominati in valuta non ufficiale. In secondo luogo, la maggior parte di questi soldi deve essere tenuta in qualche modo nel sistema bancario. Se si eliminano entrambe le condizioni, lo scopo del settore bancario centrale ha seri problemi a perseguire una qualsiasi forma di pianificazione monetaria.

Questo è un mondo davvero diverso. E non c'è da stupirsi se la classe dirigente sia preoccupata.

Oggi le banche come JPMorgan e Goldman Sachs stanno sperimentando la tecnologia blockchain ed i criptoasset. E la dichiarazione della Lagarde potrebbe essere intesa come il preludio all'emissione di una nuova criptovaluta globale per sostituire i diritti speciali di prelievo. Il problema fondamentale di questi tentativi su larga scala per riprodurre la potenza del registro distribuito è che potrebbe essere troppo poco, troppo tardi. Il modello di un nuovo mondo nel settore bancario e del credito è già in atto.



Esisterebbero ancora le banche?

Come viene influenzato il settore bancario convenzionale dalle criptovalute? Secondo la Lagarde solleva domande sulla riserva frazionaria, quella pratica di mantenere meno depositi rispetto a quelli che possono essere immediatamente rimborsati ai clienti in qualsiasi momento. Tale pratica è ben consolidata da centinaia di anni, eppure può portare ad espansioni ingiustificate del credito ed alimentare l'instabilità finanziaria.

Consideriamo la storia del settore bancario. Qual era il suo scopo? Vi sono state tradizionalmente tre funzioni primarie che le banche hanno fornito fin dal mondo antico.

La prima è quella di fornire una custodia sicura per il denaro stesso. Questa è la funzione di deposito. È fondamentale e vale la pena pagarla. La gente ha bisogno di un posto sicuro dove mettere i propri soldi.

La seconda è la funzione di prestito. Più è credibile la funzione di deposito, più la banca è in grado di sfruttare le proprie proprietà per concedere crediti. Questa è l'origine della riserva frazionaria. La banca non può pagare tutti i depositanti su richiesta. Invece si basa sulla sua solidità finanziaria e su un tasso di rendimento per i depositanti che affidano alla banca la responsabilità di mantenere nei suoi caveau i loro bilanci.

Il terzo è il sistema di compensazione. Poiché in tali transazioni c'è sempre un rischio di controparte — la banca e il depositante devono fidarsi a vicenda affinché dicanola verità e mantengano le promesse — il sistema liquida le transazioni e certifica che tutte le promesse di pagamento siano mantenute. Nel periodo tra l'operazione e la compensazione, il denaro diventa un credito emesso e accettato in base alla fiducia.

Cosa succede a queste tre funzioni in un'economia monetaria basata sulle criptovalute?



Deposito

I depositi sono sempre stati una cosa comune. Questa era una limitazione tecnologica per il sale, l'oro, l'argento e così via. Le merci occupano spazio e ce n'è bisogno di uno sicuro in cui metterle. Sono anche pesanti e scomode da spostare. Murray Rothbard, nel suo libro "Il mistero dell'attività bancaria", si rammarica dell'esistenza di questi fattori e afferma che se le persone avessero portato monete piuttosto che soldi di carta, avremmo potuto evitare un secolo di panico finanziario ed inflazione. Questo è un punto fondamentale che incappa in limiti pratici. Le banconote che hanno sostituito i metalli servivano a facilitare il commercio ed a soddisfare le esigenze dei consumatori.

Tuttavia, grazie a bitcoin, possiamo ora vedere che questo servizio di deposito era richiesto a causa di fattori fisici. Bitcoin ha tutti gli attributi del denaro tradizionale, ma aggiunge due vantaggi: è senza peso e non occupa spazio fisico.

Il denaro è "immagazzinato" nel cloud della blockchain. Il wallet personale serve ad accedervi tramite la crittografia a doppia chiave. Se avete la vostra chiave privata — scritta su carta o su un dispositivo non connesso a Internet — avete tutto ciò che serve per creare un impero bancario privato. Chiunque nel mondo può farlo senza relazioni di fiducia, identificazione personale o storia di credito. Le istituzioni che sembrano banche — servizi come Coinbase che custodiscono la chiave per voi — seguono una politica di completa riservatezza o rischiano di perdere la fiducia dei propri clienti.

È impossibile prevedere quali tipi di cripto-derivati finiranno per essere trasformati in titoli e scambiati in futuro. Detto questo, vi è una buona ragione per credere che la diminuzione del rischio di controparte inerente a ogni transazione non in denaro fisico spingerà i mercati verso una maggiore responsabilità. E questo da solo potrebbe risolvere il vecchio dibattito sulla riserva frazionaria con la migliore risoluzione possibile.

La questione non deve essere risolta da intellettuali e politici, viene risolta dal mercato. Fintanto che la tecnologia consente alle persone di pagare beni e servizi con soldi che non richiedono spazio e sono senza peso, non ci sarà bisogno di depositi.



Compensazione

Per quanto riguarda la compensazione, la caratteristica più difficile da capire di bitcoin è il modo in cui riduce o elimina il rischio di controparte associato allo scambio monetario. Le transazioni vengono liquidate non appena vengono concluse. Questo non è mai stato possibile nella storia del denaro e della finanza, a causa dei limiti geografici. Con il denaro tradizionale, affinché la compensazione si verifichi istantaneamente, bisogna trovarsi fisicamente lì, scambiando soldi fisici per beni e servizi.

Le criptovalute riproducono questa disposizione finanziaria su base peer-to-peer tra due individui ovunque nel mondo. I titoli di proprietà vengono riorganizzati quando la transazione viene confermata nella blockchain.

Quale ruolo ricoprono le banche tradizionali per quanto riguarda la compensazione? Quando si tratta di servizi di compensazione, per quanto ne so, questo ruolo viene eliminato per tutte quelle transazioni che vengono risolte nell'istante della loro conferma (il ritardo nel passaggio delle criptovalute non è altro che un semplice ritardo, non crea crediti).



Che dire riguardo il credito?

Siamo abituati a pensare che il mondo intero sia alimentato dal credito. E invece no. Questo non perché siamo finanziariamente irresponsabili, non sappiamo dire di no, adoriamo le grandi istituzioni finanziarie, o siamo disposti a pagare tassi d'interesse elevati; ma perché la sofisticazione della tecnologia finanziaria moderna è stata ostacolata dalla vecchia tecnologia di pagamento che ancora oggi funziona come funzionava al tempo dei Medici.

In ogni caso, nella finanza convenzionale di oggi i fondamentali sono gli stessi rispetto a quelli dei tempi dei Medici. Ancora si basano su relazioni di fiducia, strumenti di credito che rappresentano proprietà ma non la incarnano, e un ritardo per le transazioni da saldare. Di conseguenza ogni transazione che non viene effettuata personalmente e in contanti, dipende da una certa estensione del credito e comporta pertanto l'intermediazione di terzi, cosa che a sua volta comporta necessariamente un rischio di controparte.

È affascinante notare quanto poco comprendiamo questo processo, ma la verità diventa ovvia ad un esame approfondito: ogni transazione oggi è basata sui contanti (scambio istantaneo di titoli o compensazione) o sul credito (che coinvolge rapporti di fiducia e rischio di controparte). Servizi come Venmo, Google Payments, PayPal o decine di altri non sono diversi da Visa, Mastercard o American Express. Possono essere più o meno costosi, addebitare tariffe diverse ed utilizzare interfacce e protocolli di sicurezza diversi.

Ma alla fine questi servizi si basano sul credito e non offrono la compensazione immediata. Non possono perché la tecnologia del denaro fiat non lo permette. Le caratteristiche dell'attuale centralizzazione finanziaria monetaria, delle relazioni di fiducia, dell'espansione del credito, del rischio onnipresente di controparte e delle minacce alla sicurezza, sono tutte limitazioni tecnologiche del denaro fiat.

Le criptovalute come mezzo per facilitare lo scambio sono diverse. Il loro valore non è affatto legato ad una valuta nazionale. Non solo, non hanno affatto valore come merci. Il loro valore è basato sul valore di utilizzo in base ai servizi forniti dal registro distribuito in cloud.



Sostituti del denaro e criptovalute

L'utilizzo di scambi basati sul credito, come si vede nelle monete nazionali, non esisterebbe con bitcoin proprio perché la tecnologia toglie la figura degli intermediari nell'industria finanziaria, rimuovendo sia la necessità di rapporti di fiducia sia la compensazione. Potrebbe emergere un mercato per i derivati monetari a sostituzione delle criptovalute? Solo l'evoluzione di questi mercati ce lo dirà, ma resta una possibilità. Non si tratta di creare nuovo denaro per protocollo. La distinzione tra denaro e sostituti del denaro sarà chiara.

Allo stesso tempo, il problema della scalabilità della blockchain richiederà probabilmente la possibilità di utilizzare piattaforme off-chain per transazioni più piccole, come ha suggerito Nick Szabo. Tali transazioni comportano un rischio di controparte, ma non una creazione di credito in quanto tale; tali reti funzionano più come le carte di debito. Le blockchain principali saranno probabilmente utilizzate per le liquidazioni finali, mentre le "lightning network" diventeranno strumenti di credito basati sulla fiducia (sostituti monetari) — per scelta, ma non per necessità.

Tutto questo era già previsto dai primi commentatori e player nello spazio di bitcoin. La prima persona a ricevere bitcoin da Satoshi è stato Hal Finney. Nel dicembre 2010 ha pubblicato la seguente nota su come le banche e il credito potrebbero funzionare. Immagina un ruolo nuovo per le banche affinché possano aiutare la scalabilità di bitcoin.

In realtà c'è un valido motivo per l'esistenza di banche supportate da bitcoin, le quali potrebbero emettere una propria moneta digitale, rimborsabile in bitcoin. Bitcoin stesso non ha la scalabilità per trasmettere a tutti ogni singola transazione finanziaria del mondo ed essere inclusa nella blockchain. Ci deve essere un livello secondario di sistemi di pagamento che sia più leggero e più efficiente. Allo stesso modo, il tempo necessario per finalizzare gli acquisti di valore medio/grande sarà impraticabile.

Bitcoin coperto dalle banche risolverà questo ed altri problemi. Possono funzionare come le banche hanno funzionato prima della nazionalizzazione della valuta. Diverse banche possono avere politiche diverse, alcune più aggressive, alcune più conservatrici. Alcune adotterebbero la riserva frazionaria mentre altre no. I tassi d'interesse potrebbero variare. I contanti di alcune banche potrebbero essere scambiati ad uno sconto rispetto a quelli di altre.

George Selgin ha elaborato in dettaglio la teoria del free banking e sostiene che un tale sistema sarebbe stabile, resistente all'inflazione e autoregolamentato.

Credo che questo sarà il destino ultimo di bitcoin, essere il "denaro ad alta potenza" che funge da moneta di riserva per le banche che emettono il proprio denaro digitale. La maggior parte delle transazioni in bitcoin avverrà tra le banche, per liquidare i trasferimenti netti. Le transazioni in bitcoin da parte di privati saranno altrettanto rare come... beh, come gli acquisti basati su bitcoin lo sono oggi.

Inoltre l'industria associata alle transazioni basate sul credito include una vasta macchina per la prevenzione delle frodi e la prevenzione del furto d'identità. Anche questa sarà resa obsoleta, perché l'identità è crittografica e non personale.



Mercati del credito

Detto tutto ciò, i mercati del credito possono ancora avere un ruolo nel mondo delle criptovalute. Emergeranno esattamente come sarebbero emersi in un regime monetario puramente metallico in cui tutti portano in giro le proprie monete o le conservano in casa. Se avete delle riserve monetarie in eccesso, potreste essere disposti a prestarle ad altri e ottenere un profitto. Al fine di ridurre il rischio di default e garantire il vostro investimento, avete bisogno di garanzie collaterali; possono assumere una qualsiasi forma. È inoltre necessario stabilire una relazione di fiducia, come per qualsiasi altro mercato dei prestiti.

La differenza è sottile, ma fondamentale. Quando prestate denaro virtuale, perdete la vostra titolarità su quei soldi, proprio come se aveste trasferito proprietà fisiche. I termini contrattuali preciserebbero i modi in cui avrebbe luogo uno scambio successivo in conformità ai termini di utilizzo. Pensate a come funziona l'economia oggi: prestate ad un amico $20 e gli date il denaro. Non potete riprendervelo con la forza. In veste di creditore vi basate sulla creazione di un rapporto contrattuale che crea aspettative per il pagamento futuro, insieme ad una certa misura di rischio.

Questi mercati si sono già sviluppati. Aziende come Bitbond e BTCPOP offrono servizi per il prestito di denaro, con i termini di scambio che favoriscono entrambe le parti. Per ora tali servizi autonomi sono rischiosi semplicemente perché il settore è pieno di schemi loschi e di frodi ("Prestami i tuoi BTC, te li darò indietro. Lo prometto.").

Molto più promettente è un servizio di prestito al margine fornito dagli exchange stessi. Il mutuatario non prende possesso diretto del denaro, piuttosto esso viene esteso dall'exchange al cliente che vuole guadagnare un normale tasso di rendimento. Un esempio è il servizio di prestito fornito da Poloniex. Il problema che questi mercati hanno finora incontrato è che detenere le criptovalute è più redditizio che prestarle ai tassi prevalenti. Questo non sempre potrebbe essere vero.

Man mano che questi mercati si svilupperanno, non sarà una sorpresa scoprire che il tasso di rendimento del creditore risulterà superiore rispetto a quello del denaro nazionale. Il rischio di inadempimento non verrebbe garantito in alcun modo come accade con le istituzioni finanziarie statali, molto meno con una banca centrale in grado di stampare quantità illimitate di denaro. D'altra parte, ciò eliminerebbe anche l'azzardo morale di fare prestiti sbagliati o cartolarizzare obblighi di debito senza una corretta documentazione, come accaduto durante la bolla immobiliare.

Nel secolo del settore bancario centrale, abbiamo visto scendere inesorabilmente i tassi d'interesse e abbiamo visto come i termini di emissione del credito si sono spostati per favorire termini più lunghi, minori garanzie collaterali e titoli di proprietà confusi. Nei mercati del credito basati sulle criptovalute probabilmente vedremo la tendenza opposta: termini più brevi, requisiti di garanzia più elevati, titoli di proprietà molto chiari che definiscono diritti indiscutibili sul possesso e l'applicazione di termini integrati nei protocolli di prestito.



Il futuro del denaro sonante

Christine Lagarde ha ragione: lo status quo è stato sfidato dall'avvento delle criptovalute. Lo scambio monetario funzionerà allo stesso modo dello scambio di contanti e la sofisticazione delle nostre tecnologie di pagamento si sincronizzerà con la sofisticazione dei nostri strumenti finanziari.

Per alcuni aspetti, le criptovalute potrebbero sembrare più grette rispetto ai nostri sistemi altamente indebitati, instabili e centralmente regolamentati. Al contrario, il nuovo mondo sarà finanziariamente sano, stabile, senza intermediari, decentrato e democratico, perché chiunque, con qualsiasi mezzo finanziario ed accesso alle istituzioni finanziarie, può parteciparvi.

Abbiamo solo cominciato a pensare a quale cambiamento accadrà se i nostri soldi acquisiranno valore nel tempo (come è accaduto per le criptovalute negli ultimi nove anni e per il dollaro nel tardo XIX secolo), in modo da diventare più ricchi senza spendere. Un tale cambiamento sarebbe enorme, non solo per la finanza ma anche per la cultura in generale.

Per più di un secolo il sistema bancario è stato utilizzato per finanziare lo stato, destabilizzare l'economia, scommettere i risparmi privati, escludere la concorrenza, promuovere la dipendenza finanziaria e persino rendere possibile un livello di violenza su scala mai vista prima, solo perché non avevamo una tecnologia diversa per rendere possibile uno scambio monetario. Tale monopolio sta ora venendo eroso. Il denaro sonante è tra noi. Il panico tra la classe dirigente è appena iniziato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Ed anche l'intermediario politico e burocratico non dovrebbe sentirsi troppo bene con lo sviluppo degli smart contract su blockchain.

    RispondiElimina
  2. quindi secodno finney il bitcoin sarà la riserva bancaria. come una volta era l oro. gia da anni abbiamo discusso qui tra noi notando che al capitalismo fondiario a quello dell impresa e del contratto ed a quello della rete ha corrisposto il passaggio da moneta res a moneta credito/debito (come nel contratto) a moneta informatica. quale differenza ci sta tra botcoin come riserva e le monete digitali bancarie? c è un cambio di paradigma in corso, ma onestamente non penso che le cose siano chiare. momento interessante, però diffido di facili entusiasmi e magnifiche sorti e progressive. piuttosto il mutamento in atto potra essere usato in piu d un modo. cerchiamo di far si venga indirizzato verso il modo migliore

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A direzionare le scelte volontarie saranno gli incentivi che il progetto Ethereum ed i suoi imprevedibili sviluppi offriranno a tutti noi.
      Secondo me, è lì la prospettiva più promettente per la libertà, la disintermediazione ed il decentramento.

      Elimina
  3. In Israele stanno introducendo la criptovaluta di stato.
    Http://www.lastampa.it/2017/12/24/economia/israele-contro-i-bitcoin-lo-shekel-avr-una-criptovaluta-1S9K9Y11fnPf2neVdvvZ0L/pagina.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fantastico.
      Ora bisognerà solo inondare internet e altri media con l'ovvia osservazione che gli stati (Israele arriva buon ultimo) finora ci hanno dato carta da culo spacciandola per roba buona.
      Vedo uno spiraglio gigantesco per sputtanarli alla grande.

      R.G.

      Elimina