Bibliografia

mercoledì 8 novembre 2017

Quel taglio di bilancio che ripristinerebbe la libertà





di Gary North


Ogni cittadino guidato dall'ideologia ha in mente una legge che vorrebbe vedere approvata, il problema è che non c'è accordo su quale dovrebbe essere.

Tutti abbiamo il nostro piano preferito, il nostro proiettile d'argento.

In un articolo sul sito di Lew Rockwell del maggio 2000, presentai le tre leggi che implementerei. Sin da allora ho pubblicato circa 1,700 articoli. Il sito non li enumera più, quindi non sono sicuro di quanti siano. L'articolo era intitolato: "Ripristinare la libertà con tre brevi leggi".

Potete leggerlo qui: https://francescosimoncelli.blogspot.it/2011/09/ripristinare-la-liberta-con-tre-brevi.html

Come scrissi allora, le consideravo non utopistiche. Quale riforma sceglierei se volessi essere davvero utopistico?

Dovendo decidere quale debba essere, ho in mente una pratica del governo degli Stati Uniti che è intrinsecamente messianica. È ampiamente accettata e identifica il governo degli Stati Uniti come un semi-dio. Se fosse vietata, ridurrebbe il governo federale all'autorità che aveva nel 1860.

La frase chiave è "ampiamente accettata". Ciò identifica la cessione della libertà. Identifica una pratica che non è controversa, ma è difatti la leva fondamentale del potere del governo federale sugli elettori. Deve essere una pratica su cui nessuno ci pensa due volte.

Murray Rothbard la identificò come il tallone d'Achille dello stato.

La maggior parte delle persone sa che cosa sia un tallone d'Achille. È una metafora che deriva dalla mitologia greca.

Avete capito qual è questa pratica?

La raccolta delle statistiche da parte del governo centrale.



ROTHBARD SULLE STATISTICHE DEL GOVERNO CENTRALE

Nel 1961 Rothbard scrisse un articolo per la Foundation for Economic Education: "Statistica: Il tallone d'Achille dello stato". Identificò egregiamente la natura della pianificazione statale. Per giustificare qualsiasi tipo di pianificazione, i burocrati devono avere accesso alle statistiche. Se non fosse per queste ultime, nessuno crederebbe che i burocrati in un'agenzia governativa abbiano la capacità di pianificare gran parte di tutto.

Sosteneva che non esiste alcuna giustificazione per le statistiche raccolte dallo stato. I cittadini devono pagare questa raccolta mediante la tassazione. Inoltre sono costretti a fornire i dati. Ecco alcuni dei punti salienti dell'articolo.

Mentre le agenzie private e le associazioni di categoria raccolgono e rilasciano alcune statistiche, sono limitate a specifici bisogni di settori specifici. La stragrande maggioranza delle statistiche sono raccolte e diffuse dallo stato. Le statistiche generali dell'economia, tra cui il famoso "prodotto nazionale lordo" che permette ad ogni economista di essere un indovino delle condizioni di business, provengono dallo stato.

Inoltre, molte statistiche sono sottoprodotti di altre attività statali: dal Bureau delle Entrate arrivano i dati fiscali, dai dipartimenti delle indennità di disoccupazione arrivano le stime dei disoccupati, dagli uffici doganali arrivano i dati sul commercio estero, dalla Federal Reserve arrivano statistiche sulle banche, e così via. E non appena vengono sviluppate nuove tecniche di statistica, vengono create nuove divisioni di dipartimenti governativi per affinarle ed usarle.

La fioritura di statistiche statali propone una serie di mali al libertario. In primo luogo, è evidente che troppe risorse vengono incanalate nella raccolta delle statistiche e nella produzione di statistiche. Dato un mercato totalmente libero, la quantità di lavoro, terra, capitale e risorse dedicate alle statistiche sarebbe concentrata in una piccola frazione del totale presente. E' stato stimato che il solo governo federale spende più di $48 milioni in statistiche, e che il lavoro statistico si avvale dei servizi di oltre 10,000 dipendenti civili a tempo pieno.

Costi nascosti

In secondo luogo, la grande massa di dati statistici viene raccolta mediante la coercizione dello stato. Ciò significa non solo che sono il prodotto di attività sgradite; ma significa anche che il vero costo di queste statistiche per il pubblico americano è molto più grande della semplice somma del denaro speso dalle agenzie governative. Il settore privato, e il consumatore privato, deve sostenere i costi onerosi dell'archiviazione dei documenti che richiedono queste statistiche. Non solo; questi costi fissi impongono un carico relativamente grande sulle piccole imprese, che sono mal equipaggiate per gestire le montagne di burocrazia che si riversano su di loro. Quindi, queste statistiche apparentemente innocenti paralizzano la piccola impresa e contribuiscono ad irrigidire il sistema imprenditoriale americano.

Ma queste statistiche non sono utili alla popolazione? Non forniscono informazioni che possiamo usare per rendere il nostro processo decisionale più efficiente? No.

Il singolo consumatore, nei suoi giri quotidiani, ha bisogno poco delle statistiche; attraverso la pubblicità, attraverso le informazioni di amici ed attraverso la propria esperienza, scopre cosa sta succedendo nei mercati intorno a lui. Lo stesso vale per le aziende. L'imprenditore deve inoltre studiare il suo particolare mercato, determinare il prezzo che deve pagare per quello che compra e farsi pagare per quello che vende, impegnarsi nella contabilità per stimare i costi, e così via. Ma nessuna di queste attività è davvero dipendente dall'omnium gatherum dei fatti statistici sull'economia di cui si ciba il governo federale. L'imprenditore, come il consumatore, conosce e impara a conoscere il suo mercato di riferimento attraverso la sua esperienza quotidiana.

Poi è arrivato al cuore della questione.

Le statistiche sono gli occhi e le orecchie del burocrate, del politico, del riformatore socialista. Solo attraverso le statistiche possono sapere, o almeno farsi una vaga idea, di quello che sta accadendo nell'economia. . . .

Il piano generale

Sicuramente è solo mediante le statistiche che il governo federale può operare tentativi irregolari per pianificare, regolare, controllare o riformare vari settori — o imporre la pianificazione centrale e la socializzazione su tutto il sistema economico. Se il governo non ricevesse alcuna statistica sul mondo ferroviario, ad esempio, come potrebbe solamente iniziare a regolare le tariffe ferroviarie, le finanze e gli altri affari? Come potrebbe imporre controlli sui prezzi, se non sapesse nemmeno quali merci vengono vendute sul mercato, e a che prezzi? Le statistiche, per ripetere, sono gli occhi e le orecchie degli interventisti: del riformatore intellettuale, del politico, e del burocrate del governo. Rimuovete questi occhi e orecchie, oscurate tali sentieri verso la conoscenza, e tutta la minaccia di un intervento del governo sarà quasi completamente eliminata. . . .

Sicuramente l'assenza di statistiche distruggerebbe immediatamente qualsiasi tentativo di pianificazione socialista. E' difficile vedere, per esempio, come i pianificatori centrali del Cremlino potrebbero pianificare la vita dei cittadini sovietici, se fossero privati ​​di tutte le informazioni, e di tutti i dati statistici, di questi cittadini. Lo stato non saprebbe nemmeno a chi dare ordini, tanto meno cercare di pianificare un'economia complessa.

Così, in tutta la selva di misure che sono state proposte nel corso degli anni per controllare e limitare lo stato o abrogare i suoi interventi, la semplice e poco spettacolare abolizione delle statistiche pubbliche sarebbe probabilmente quella più efficace. La statistica, vitale per lo statalismo, è anche il suo tallone d'Achille.

Questa è roba buona, ma Rothbard non sottolineò una cosa: sono concetti inevitabili. Non è mai una questione riguardante un tallone d'Achille a caso, ma quello di chi.

Gli elettori di tutto il mondo hanno ceduto la loro libertà alla pianificazione centrale. La loro volontà di consentire ai governi centrali di raccogliere le statistiche ha portato alla loro silenziosa fine nelle mani dello stato messianico. Se si fossero organizzati per fermare la raccolta delle statistiche, lo stato moderno keynesiano non sarebbe esistito.

I difensori dello stato messianico hanno scoccato una freccia avvelenata alla libertà della cittadinanza. I cittadini dovrebbero restituire il favore.



LO STATO MESSIANICO

I burocrati nelle agenzie governative che tentano di pianificare l'economia, o qualsiasi altra cosa nella società, si basano solamente sulla supposizione che posseggano il potere di Dio.

Potreste pensare che io stia esagerando e invece non è così. I teologi dicono che ci sono attributi incomunicabili di Dio. Tre di essi sono: l'omniscienza, l'onnipotenza e l'onnipresenza.

I pianificatori governativi operano sul presupposto che la loro capacità di raccogliere statistiche e valutarle, li colloca nella posizione di una divinità onnisciente. Essi ritengono che i dati statistici raccolti coercitivamente siano l'equivalente umana della conoscenza di Dio. In secondo luogo, utilizzano la minaccia della coercizione per dirigere la produzione e la distribuzione nell'economia. Qui imitano l'onnipotenza di Dio. In terzo luogo, inviano agenti per segnalare le attività delle persone. Questo completa la triade degli attributi incomunicabili di Dio: onnipresenza.

La pianificazione centrale moderna è messianica. È quindi una minaccia per le nostre libertà. È anche una minaccia per la nostra produttività economica futura. Lo stato ha bisogno di potere e risorse per dirigere l'economia. Le risorse vengono raccolte dalla popolazione. La ricchezza che sarebbe stata utilizzata per la produttività personale e il consumo personale, viene invece trasferita allo stato. I burocrati utilizzano questa ricchezza per dirigere la produttività lungo le linee da loro approvate. Pensano che siano immuni da rappresaglie pubbliche, e in genere questo è vero.



ANDARE ALLA CIECA

Rothbard colse il punto nel suo saggio: senza statistiche, i pianificatori centrali sono ciechi. Naturalmente anche Mises colse questo punto nel 1920 dicendo che, anche con le statistiche, la pianificazione economica socialista è intrinsecamente irrazionale. Non ci sono prezzi per guidare i pianificatori. Non esistono mercati di capitali che producano prezzi affidabili. Scrisse tutto questo nel saggio, "Economic Calculation in the Socialist Commonwealth". Ma la maggior parte delle persone non ha mai letto questo saggio, e per 70 anni la grande maggioranza degli economisti che ne ha sentito parlare, l'ha liquidato come irrilevante. Poi, nel 1991, l'Unione Sovietica andò in bancarotta. Si scoprì che Mises aveva ragione.

I pianificatori centrali vanno alla cieca. Il problema è questo: la popolazione non capisce quanto i pianificatori centrali siano davvero ciechi. Non comprende il problema teorico del calcolo economico socialista, ma comprende i burocrati. La popolazione sa che queste persone non sono note per la loro efficienza o buon senso. La maggior parte degli elettori crede che il governo centrale abbia una certa capacità di pianificare l'economia, ma se viene rimossa la foglia di fico delle statistiche, nessuno gli crederebbe più. Ecco perché la foglia di fico deve essere rimossa.

Senza statistiche, i pianificatori centrali sono come le tre scimmiette: sordi, stupidi e ciechi.



CONCLUSIONE

Le statistiche sono il tallone d'Achille. Oggi sono il tallone d'Achille degli elettori. Lo stato usa questa debolezza contro di loro. Il ripristino della libertà richiede che gli elettori rinsaviscano e che scocchino la freccia avvelenata nel tallone delle agenzie governative che raccolgono statistiche direttamente o indirettamente.

Per ripristinare la libertà, i bilanci delle agenzie governative devono essere tagliati. Il miglior modo possibile per ridurre il bilancio di qualsiasi agenzia statale è quello di tagliare il 100% del budget dedicato alla raccolta di statistiche o alla loro acquisizione. Il reparto statistico delle agenzie dovrebbe essere eliminato. Il compenso di quest'azione sarebbe maggiore rispetto a qualsiasi altra singola modifica del governo civile moderno.

Pertanto se dovessi abolire un'agenzia statale, non sceglierei l'Internal Revenue Service bensì il Bureau of the Census.

Sarebbe sostituito da un nuovo dipartimento. Avrebbe una sola funzione: raccogliere dati su quante persone risiedono in ogni stato. Queste informazioni potrebbero essere utilizzate per un solo scopo: determinare la rappresentazione di ogni stato alla Camera.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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