Bibliografia

venerdì 20 ottobre 2017

Qual è il ritmo di crescita “giusto” dell'offerta di moneta?





di Frank Shostak


La maggior parte degli economisti crede che un'economia in crescita richieda un aumento dello stock di denaro: secondo loro la crescita genera una maggiore domanda di denaro.

In mancanza di ciò, ci sarà un calo dei prezzi dei beni e dei servizi, cosa che a sua volta destabilizzerà l'economia e porterà ad una recessione economica o, ancor peggio, alla depressione.

Poiché la crescita dell'offerta di moneta è talmente importante, non sorprende che gli economisti cerchino continuamente il tasso di crescita giusto, o ottimale, dell'offerta di moneta.

Alcuni economisti che sono seguaci di Milton Friedman — anche conosciuti come monetaristi — vogliono che la banca centrale punti ad una percentuale fissa. Essi sostengono che se questa percentuale viene mantenuta per un lungo periodo di tempo, avremo un'era di stabilità economica.

L'idea che il denaro debba crescere per sostenere la crescita economica dà l'impressione che il denaro in qualche modo sostenga l'attività economica.

Ma, secondo Murray Rothbard:

Il denaro di per sé non può essere consumato e non può essere utilizzato direttamente come un bene nel processo produttivo. Il denaro di per sé è quindi improduttivo; è uno stock morto e non produce nulla.[1]



Che cos'è il denaro?

Il ruolo principale del denaro è semplicemente quello di mezzo di scambio. Il denaro non supporta o finanzia l'attività economica reale. I mezzi di sostentamento o di finanziamento sono forniti da beni e servizi reali risparmiati. Realizzando il suo ruolo di mezzo di scambio, il denaro facilita semplicemente il flusso di beni e servizi tra produttori e consumatori.

Storicamente molti beni diversi sono stati usati come mezzo di scambio. Su questo tema Mises osservò che, nel tempo:

[...] ci sarebbe una tendenza inevitabile affinché quelle merci meno utilizzate come mezzi di scambio vengano rifiutate una per una fino a quando solo una merce verrà impiegata come mezzo di scambio; in una parola, il denaro.[2]

Attraverso il processo di selezione lungo migliaia di anni, le persone hanno scelto l'oro come loro mezzo di scambio preferito.

La maggior parte degli economisti mainstream, accettando questa evoluzione storica, mette in dubbio che l'oro possa ricoprire il ruolo di denaro nel mondo moderno. Si ritiene che, rispetto alla crescente domanda di moneta a causa delle economie in crescita, l'offerta d'oro non sia adeguata.

Inoltre se si tiene conto del fatto che una grande porzione di oro estratto è utilizzata per gioielli, questo lascerà lo stock di denaro quasi invariato per lunghi periodi di tempo.

Si sostiene che il libero mercato, non riuscendo a fornire abbastanza oro, provocherà carenze nell'offerta monetaria. Questo, a sua volta, potrà destabilizzare l'economia. È per questo che la maggior parte degli economisti, anche quelli che esprimono simpatia verso l'idea di un libero mercato, appoggia la prospettiva che l'offerta di moneta debba essere controllata dallo stato.



Che cosa intendiamo per domanda di denaro?

Quando si parla di domanda di denaro, ciò che intendiamo è la domanda per il potere d'acquisto del denaro. Dopo tutto, le persone non vogliono una maggiore quantità di denaro in tasca, vogliono piuttosto un maggiore potere d'acquisto in loro possesso. Su questo Mises scrisse:

I servizi forniti dal denaro sono condizionati dal livello del potere d'acquisto. Nessuno vuole avere nei suoi conti un determinato numero di pezzi di denaro o un peso definito di denaro; vuole conservare una determinata quantità di potere d'acquisto.[3]

In un libero mercato, in somiglianza con altre merci, il prezzo del denaro è determinato dalla domanda e dall'offerta.

Di conseguenza, se ci sono meno soldi, il loro valore di scambio aumenterà. Al contrario, il valore di scambio diminuirà quando ci saranno più soldi.

Nell'ambito di un libero mercato, non esiste una cosa come "troppo poco" o "troppo" denaro. Finché viene permesso al mercato di ripulirsi, non può emergere una carenza di denaro.

Una volta che il mercato ha scelto una merce particolare come denaro, lo stock di questa merce sarà sempre sufficiente a garantire i servizi che il denaro fornisce.

Quindi, in un libero mercato, l'idea di un tasso di crescita ottimale del denaro è assurda.

Secondo Mises:

Poiché il mercato tende a determinare il potere d'acquisto del denaro ad un livello a cui l'offerta e la domanda di denaro coincidono, non ci potrà mai essere un eccesso o una carenza di denaro. Ogni individuo gode di tutti i vantaggi che possono derivare dallo scambio indiretto e dall'utilizzo del denaro, indipendentemente dal fatto che la quantità totale di denaro sia grande o piccola [...] i servizi resi dal denaro non possono né essere migliorati né riparati cambiando l'offerta di denaro. [...] La quantità di denaro disponibile in tutta l'economia è sempre sufficiente per assicurare a tutti ciò che il denaro fa e può fare.

Tuttavia come possiamo essere certi che l'offerta di una merce selezionata come denaro, non inizierà ad espandersi rapidamente a causa di eventi imprevisti? Non pregiudicherebbe il benessere delle persone?

Se questo avvenisse, allora la gente probabilmente abbandonerebbe questa merce e sceglierà qualche altra merce. Gli individui che si sforzano di preservare la loro vita ed il loro benessere, non scelgono una merce che è soggetta ad un costante declino del suo potere d'acquisto.

Questa è l'essenza del processo di selezione dei mercati e la ragione per cui ci sono voluti parecchi anni affinché l'oro fosse scelto come la merce più commerciata.

Il prolungato processo di selezione del mercato aumenta la probabilità che l'oro sia la merce più idonea a svolgere il ruolo di denaro.

Ma anche se dovessimo concordare che il mondo sotto il gold standard sarebbe stato un posto migliore in cui vivere rispetto al sistema monetario attuale, dobbiamo essere pratici e trovare soluzioni in sintonia con la realtà contemporanea. Vale a dire, che nel mondo in cui viviamo oggi abbiamo banche centrali e non abbiamo il gold standard. Tenuto conto di questi fatti, quale dovrebbe essere il tasso di crescita giusto del denaro?

Non è possibile elaborare uno schema per un tasso di crescita "giusto" del denaro, mentre le autorità centrali hanno coercitivamente cambiato il denaro selezionato dal mercato con denaro cartaceo. Ecco perché.



Dal denaro-merce al denaro di carta

In origine i soldi di carta non erano considerati denaro, ma semplicemente i sostituti dell'oro. Vari certificati di carta rappresentavano crediti sull'oro immagazzinato presso le banche. I titolari dei certificati cartacei potevano trasformarli in oro qualora ritenessero necessario. Poiché la gente ha trovato più conveniente utilizzare certificati cartacei per scambiare beni e servizi, questi certificati sono stati considerati tanto buoni quanto il denaro-merce.

I certificati cartacei, che sono accettati come mezzo di scambio, aprono la strada ad una pratica fraudolenta. Le banche possono essere tentate di aumentare i loro profitti prestando certificati scoperti. In un'economia di libero mercato, una banca che emetterà certificati cartacei in eccesso scoprirà rapidamente che il valore di scambio dei suoi certificati in termini di beni e servizi diminuirà.

Per proteggere il loro potere d'acquisto, i titolari dei certificati emessi potrebbero tentare di convertirli nuovamente in oro. Se tutti dovessero richiedere l'oro nello stesso tempo, la banca andrebbe fallita. In un mercato libero e concorrenziale, la minaccia del fallimento potrebbe impedire alle banche di emettere certificati cartacei scoperti. Su questo tema Mises scrisse:

La gente si riferisce spesso al dictum di un anonimo americano citato da Tooke: "Il libero scambio tra le banche è il libero scambio tra truffatori". Tuttavia la libertà nell'emettere banconote ridurrebbe notevolmente l'uso delle banconote stesse, fino a sopprimerlo del tutto. Fu questa l'idea che avanzò Cernuschi nelle udienze della French Banking Inquiry il 24 ottobre 1865: "Ritengo che la cosiddetta libertà nelle operazioni bancarie comporterebbe una totale soppressione delle banconote in Francia. Voglio dare a tutti il ​​diritto di emettere banconote in modo che nessuno voglia più accettare banconote".

Ciò significa che in un'economia libera, i soldi di carta non possono assumere una "vita propria" e diventare indipendenti dal denaro-merce.

Lo stato, tuttavia, può ignorare questa disciplina del libero mercato. Può approvare un decreto che renda legale per la banca emettere certificati cartacei scoperti in eccesso.

Una volta che le banche non sono obbligate a rimborsare in oro i certificati cartacei, si creano opportunità per grandi profitti che incentivano il perseguimento di un'estesa espansione dell'offerta di certificati cartacei.[4]

Questa espansione di certificati cartacei aumenta la probabilità di scatenare un aumento galoppante dei prezzi di beni e servizi, cosa che a sua volta può condurre ad una crash dell'economia di mercato.



Perché "abbiamo bisogno" delle banche centrali

Per evitare suddetto crash, è necessario gestire l'offerta di denaro cartaceo. Lo scopo principale della gestione di tale offerta è quello di impedire a diverse banche concorrenti di emettere certificati cartacei in eccesso e quindi andare in bancarotta vicendevolmente.

Ciò può essere fatto istituendo una banca monopolistica — cioè, una banca centrale che gestisca l'offerta di denaro cartaceo.

Secondo Hans-Hermann Hoppe: "Se si riesce a sostituire il denaro-merce con denaro fiat, allora è necessario soddisfare un requisito aggiuntivo: deve essere limitato il libero accesso all'attività di produzione di banconote e deve essere stabilito un monopolio monetario."

Per affermare la propria autorità, la banca centrale presenta i propri certificati cartacei che sostituiscono quelli delle varie banche commerciali. (Il potere d'acquisto del denaro della banca centrale esiste perché diversi certificati cartacei, che già detengono potere d'acquisto, sono scambiati per la moneta della banca centrale ad un tasso fisso. I certificati cartacei della banca centrale sono coperti dai certificati cartacei delle banche commerciali che hanno un legame storico con l'oro.)

Il denaro della banca centrale, dichiarato a corso legale, funge anche da asset di riserva per le banche commerciali. Ciò consente alla banca centrale di fissare un limite all'espansione del credito attuato dal sistema bancario attraverso l'impostazione di rapporti regolatori di riserva ai prestiti.

Sembra che la banca centrale possa gestire e stabilizzare il sistema monetario. La verità, però, è l'esatto contrario. Per gestire il sistema, la banca centrale deve costantemente generare denaro "dal nulla" per impedire alle banche di andare in bancarotta vicendevolmente.

Ciò porta ad un declino persistente del potere d'acquisto del denaro, cosa che destabilizza l'intero sistema monetario. Questa tendenza a destabilizzare il sistema è anche rafforzata dal fatto che un monopolista monetario ha l'incentivo ad occuparsi del proprio interesse.

Secondo Hoppe:

Si possono stampare banconote a costi praticamente nulli e poi girarle per acquistare beni reali (beni di consumo o strumentali), o utilizzarle per il rimborso di debiti reali. La ricchezza reale di quelle persone al di fuori del circuito bancario sarà ridotta: possiederanno meno beni e più soldi con un potere d'acquisto più basso. Tuttavia la ricchezza reale del monopolista aumenterà: possiede più beni non monetari (e ha sempre quanti soldi vuole). Chi in questa situazione, tranne gli angeli, non s'impegnerebbe in una costante espansione dell'offerta di denaro e quindi in un continuo deprezzamento della moneta?

Si osservi che mentre in un libero mercato le persone non accetterebbero una moneta-merce se il potere d'acquisto fosse soggetto ad un declino persistente, nell'ambiente attuale le autorità bancarie centrali impongono una moneta che soffre di un costante declino nel potere d'acquisto.

Dal momento che il sistema monetario attuale è fondamentalmente instabile, la banca centrale è costretta a stampare denaro dal nulla per evitare il crollo del sistema. Non importa quale schema la banca centrale adotti per quanto riguarda le iniezioni monetarie — può stampare direttamente denaro o può agire sui mercati monetari per orientare i tassi d'interesse. Indipendentemente dalla modalità delle iniezioni monetarie, i cicli boom/bust diventeranno più aspri col passare del tempo.

Anche il piano di Milton Friedman di voler impostare il tasso di crescita dello stock di denaro ad una determinata percentuale, non avrà un risultato differente. Dopo tutto, una percentuale fissa rappresenta ancora una crescita dello stock di denaro, cosa che porta allo scambio di niente per qualcosa — cioè, impoverimento economico e ciclo del boom/bust.

Ma cosa succede se si rimuove completamente la banca centrale e si mantiene inalterato lo stock di denaro cartaceo?

Uno stock di denaro immutato provocherà un crash quasi immediato dell'attuale sistema monetario. Dopo tutto, il sistema attuale sopravvive perché la banca centrale, tramite le iniezioni monetarie, impedisce alle banche commerciali di fallire.

Non sorprende pertanto che la banca centrale debba sempre ricorrere a grandi iniezioni monetarie quando esiste una minaccia di shock politici o economici.

Si osservi che lo stesso destino è probabile con altri schemi. L'unica differenza, ovviamente, è che con questi altri schemi potrebbero richiedere un certo tempo prima che si verifichi un crash finale.

Per quanto tempo ancora la banca centrale possa far funzionare l'attuale sistema, dipende dallo stato del bacino della ricchezza reale. Fintanto che è ancora in crescita, la banca centrale ha probabilità di riuscire a mantenere vivo il sistema. Una volta che il bacino della ricchezza reale inizia a stagnare — o, peggio ancora, si riduce — allora nessun pompaggio monetario potrà impedire l'implosione del sistema.

In un libero mercato, se le persone aumentano la loro domanda d'oro a causa di un grande sconvolgimento, ciò aumenterebbe il potere d'acquisto del denaro; non ci sarebbero ulteriori disturbi. Il sistema monetario rimarrebbe intatto. Inoltre, al contrario del sistema monetario attuale, in un libero mercato il denaro non potrebbe scomparire e mettere in moto la minaccia del ciclo boom/bust.

Nelle operazioni a riserva frazionaria, quando il denaro viene rimborsato e la banca non rinnova il prestito, il denaro scompare. Poiché il prestito nasceva dal nulla, ovviamente non avrebbe potuto avere un proprietario. In un libero mercato, al contrario, quando l'oro viene rimborsato, viene consegnato al prestatore originale; lo stock di denaro rimane invariato.

L'unico modo per rendere il sistema veramente stabile è quello di consentire al libero mercato di prevalere. In un mercato veramente libero non c'è bisogno di preoccuparsi della questione del tasso di crescita "giusto" dell'offerta di moneta e nessuna istituzione è tenuta a regolare l'offerta di denaro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Murray N. Rothbard, Man, Economy and State (Los Angeles: Nash Publishing, 1970), p. 670.

[2] Ludwig von Mises, The Theory of Money and Credit (Irvington-on-Hudson, N.Y: The Foundation of Economic Education, 1971), pp. 32–33.

[3] Ludwig von Mises, Human Action, 3rd rev. ed. (Chicago: Contemporary Books, 1966), p. 421.

[4] Hans-Hermann Hoppe, “How is Fiat Money Possible?-or, The Devoluton of Money and Credit,” The Review of Austrian Economics 7, no. 2 (1994): 49–74.

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5 commenti:

  1. 1) non ci sono piu neanche i monetaristi di una volta
    2) l osservazione riportata di mises lascia pensare ad una tendenza naturale verso il monopolio
    3) in un economica complessa e specializzata non si scambiano beni risparmiati, non siamo piu al vino ed al formaggio. si produce appositamente beni e servizi. questo va considerato

    certo è contraddittorio immaginare un economia di mercato meno che nel denaro. infatti si va verso un economia pianificata. ma l italia è stata fatta con emissioni private: le cambiali. piu giratari, piu garanzia. un cambialone universale

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    1. Scusami, una curiosità, di preciso a cosa ti riferisci quando scrivi:"l'Italia è stata fatta con emissioni private, le cambiali".... alle varie banche che nel periodo immediatamente post unitario emettevano biglietti di banca sul territorio nazionale o ad altro?

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    2. no, pensavo alle monete estremamente private. le cambiali che faceva la gente per intraprendere, erano credito (non al consumo) su base individuale. spesso girate tante volte, con tanta gente che si impegnava quindi ad onorare il debito. erano denaro fiat, non sorretto da banca o banca centrale, ma su base individuale che poi si allargava e veniva accettata. un fenomeno spontaneo e collettivo. finanziamento al d fuori dei canali bancari. oggi si direbbe shadow banking. qualcuno andava a rotoli, c erano bolle, ma semipersonali, alla fine bollicine. poi le cambiali sono state soppresse

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    3. Ah ok grazie. Ti riferivi a quelle cosiddette "al portatore" giusto? credo le abbiano soppresse per "antiriciclaggio".

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    4. Credo che i cinesi che vivono qui da noi abbiano un sistema di finanziamento similare a quello che hai descritto, come un tempo in Italia, ma ancora più spontaneo, p2p. Mai visto entrare o uscire un cinese da una banca, non è un caso che ogni tanto viene fuori sui giornali qualcuno di loro che viene accoppato.

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