giovedì 19 ottobre 2017

La FED continua a viaggiare lungo l'autostrada del pericolo





di Thorsten Polleit


La Federal Reserve (FED) dovrebbe continuare a restringere la sua politica monetaria quest'anno. Secondo un ultimo sondaggio della Reuters, la FED potrebbe iniziare a ridurre il suo bilancio da $4,000 miliardi a settembre e, inoltre, aumentare ulteriormente il tasso d'interesse chiave attualmente compreso tra l'1.0 e l'1.25% nel quarto trimestre di quest'anno.

Secondo il pensiero popolare, è giunto il momento per l'economia statunitense di tornare ad un livello più normale di tassi d'interesse. La produzione industriale si sta espandendo ad un ritmo decente, la disoccupazione ufficiale è diminuita notevolmente e i prezzi del mercato azionario e dell'edilizia mostrano un innalzamento. Considerando queste circostanze, l'economia statunitense può ora affrontare una politica monetaria più ristretta, o almeno così si dice.

Dovrebbe essere compreso che ci saranno effetti collaterali, anche se non intenzionali, se e quando la FED aumenterà ulteriormente i tassi d'interesse. Ancora più importante, la FED non sa dove possa trovarsi il "tasso d'interesse neutrale". Se fa troppo, l'economia crollerà. Se non fa abbastanza, prolungherà solo il boom artificiale, causando investimenti improduttivi continui e, in ultima analisi, un'altra crisi.

Di certo tutto questo non è niente di nuovo: la FED è sempre stata la causa dei cilci boom/bust. Mette in moto un boom artificiale emettendo nuovi soldi fiat attraverso l'espansione del credito bancario. Un tale boom, però, prima o poi si trasforma in un bust. È pertanto fortemente consigliato di non aspettarsi niente di buono dagli interventi della FED.



Passando ai numeri

Questo naturalmente vale per quanto concerne il piano della FED di iniziare a vendere i titoli che ha acquistato durante la crisi finanziaria per sostenere il sistema economico e finanziario. Nel corso del 2008 e del 2009, la FED ha fornito al sistema bancario americano un'enorme infusione di denaro concedendo prestiti e acquistando titoli dalle banche.

La FED ha aumentato le disponibilità bancarie delle banche commerciali da $24.9 miliardi a $2,398.1 miliardi dal settembre 2008 a luglio 2017. Lo ha fatto acquistando titoli del Tesoro USA e titoli garantiti da ipoteca (MBS) pari a $1,908.9 miliardi e $1,770.3 miliardi rispettivamente. Nel frattempo le banche hanno rimborsato la maggior parte dei prestiti forniti dalla FED.

Questo, a sua volta, ha ridotto le disponibilità di denaro delle banche a $2,398.2 miliardi. Di conseguenza è diventato impossibile per la FED vendere tutte le obbligazioni che ha acquistato. Detto in modo semplice: Il sistema bancario statunitense non dispone attualmente dei fondi sufficienti per pagare gli acquisti obbligazionari da parte della FED pari a $3,755.8 miliardi.




Se la FED dovesse vendere solo il 64% delle obbligazioni nel suo bilancio, l'offerta della base monetaria nel sistema bancario americano sarebbe completamente eliminata, rendendo illiquido il settore bancario. In questo processo, i tassi d'interesse interbancari americani potrebbero presumibilmente schizzare in alto, inviando onde d'urto attraverso il sistema economico e finanziario, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.



Tre opzioni

È lecito presumere che la FED e le banche vorrebbero evitare un tale scenario, quindi ci sono tre opzioni. Opzione 1: La FED vende solo una parte (piccola) della sua attuale quantità di titoli del Tesoro e MBS per evitare una carenza di liquidità nel mercato monetario interbancario. In altre parole: la FED dovrà rimanere seduta su una parte significativa delle sue obbligazioni e acquistare nuove obbligazioni una volta maturate.

Opzione 2: La FED cede le proprie obbligazioni e, allo stesso tempo, fornisce liquidità gestendo operazioni per tenere le banche sufficientemente dotate di liquidità. Acquista, ad esempio, prestiti al consumo e/o alle aziende da banche che emettono nuova base monetaria. Di conseguenza gli attivi della FED nel suo bilancio vedrebbero una discesa di titoli del Tesoro USA e MBS, mentre vedrebbero una salita dei prestiti al consumo e alle aziende.

Opzione 3: La FED scambia i propri possedimenti di titoli del Tesoro USA e MBS per titoli a scadenza a breve termine e li vende nel tempo, riducendo il più possibile l'offerta della base monetaria del sistema bancario. In questo modo, la FED ridurrebbe un po' il suo coinvolgimento attivo nei mercati del credito, limitandolo principalmente al mercato a breve termine.



I tassi d'interesse rimarranno distorti

Detto questo, sarà illuminante vedere quale opzione sceglierà la FED in ultima analisi. L'opzione 1 e 2 indicherebbero la volontà di mantenere la sua presa sull'azione dei prezzi e, di conseguenza, sui rendimenti dei mercati a reddito fisso. L'opzione 3, a sua volta, suggerirebbe che la FED voglia consentire ai tassi d'interesse a lungo termine di normalizzarsi almeno in una certa misura.

Qualunque opzione sceglierà la FED, in un modo o nell'altro, manterrà distorti i tassi d'interesse. Con l'emissione di nuovi quantitativi di denaro fiat attraverso l'espansione del credito, la FED inevitabilmente sconvolge il sistema dei prezzi dell'economia. Manipola la percezione del rischio e abbatte il valore dei flussi di cassa futuri.

Questo a sua volta causa molti problemi economici e sociali. Ancora più importante, le azioni della FED diminuiscono il potere d'acquisto del dollaro USA, distruggendo così gran parte dei risparmi delle persone. Inoltre la politica della FED ridistribuisce reddito e ricchezza, e provoca anche boom e bust costosi.

La FED non è la soluzione a tutti questi problemi. È la causa reale. Qualunque cosa farà la banca centrale statunitense, è sicuro che rimarrà sulla strada verso i guai.

Sebbene questo possa essere un messaggio tetro, potrebbe aiutare gli investitori a prendere decisioni sagge. Perché se la FED provocherà altri problemi, probabilmente ricorrerà a tassi d'interesse ancora più bassi e maggiore emissione di denaro fiat. Quindi, qualunque cosa accadrà a breve termine, c'è un buon motivo per aspettarsi che il dollaro fiat — e questo vale per tutte le valute fiat — perderà valore.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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