Bibliografia

lunedì 25 settembre 2017

Non dimenticatevi del Cigno Rosso





di David Stockman


Data la frenesia anti-Trump, continuiamo a credere che un Cigno Arancione stia volando sui cieli di Washington. Ma se questo non è sufficiente a dissuadere gli speculatori che perseguono il mantra "buy the dips", forse l'arrivo imminente di un Cigno Rosso darà loro motivo per riflettere.

Il grafico seguente è la proverbiale immagine che vale migliaia di parole. Sconfessa l'ennesima bugia di Wall Street: l'economia globale sta accelerando e che i profitti aziendali in aumento giustificano i recenti picchi dei mercati.

Ciò che sta realmente accadendo è un impulso globale di credito/crescita di breve durata proveniente dalla Cina. Pechino si è spaventata all'inizio dell'anno scorso e ha aperto i capannoni delle spese in conto capitale (CapEx) delle imprese statali (SOE) per paura che la grande macchina cinese andasse in stallo proprio nel momento sbagliato.

Il 19° congresso nazionale del partito comunista è previsto per fine autunno 2017. Questo evento quinquennale è l'unico davvero importante nella terra dello Schema Rosso di Ponzi. Questa volta l'evento sarà considerato l'incoronazione di Xi Jinping come il secondo avvento di Mao.

Pechino non voleva rischiare un'economia lungo una linea piatta prima del congresso. Eppure questa minaccia era chiaramente all'orizzonte, come risulta evidente dalla linea verde scuro nel grafico qui sotto, la quale rappresenta gli investimenti in asset a reddito fisso.

Quest'ultima è il motivo per cui l'economia cinese è in espansione, ma è scesa dal 22% l'anno quando Xi è andato al potere nel 2012 al 10% nel 2016.

C'è stata un'eruzione come raffigurato nel grafico: la crescita delle spese in conto capitale è improvvisamente raddoppiata nell'economia cinese già satura di capacità in eccesso. Le imprese di proprietà statale (SOE) in settori come quello dell'acciaio, dell'alluminio, delle automobili, delle costruzioni navali, dei prodotti chimici, delle attrezzature e forniture per l'edilizia, della costruzione ferroviaria e autostradale ecc., hanno sperimentato un boom.

È stato come se Xi stesso abbia fatto scattare un interruttore, il CapEx delle SOE è salito al 25% anno/anno entro la metà del 2016, mantenendo il totale del CapEx su una crescita del 10%.

Tuttavia non si può far crescere un'economia per sempre costruendo piramidi, o intraprendendo investimenti simili con ritorni bassi/nulli.

Alla fine l'illusione keynesiana della spesa svanisce ed i costi degli investimenti sbagliati e della capacità in eccesso richiedono un pesante tributo da pagare.

Se gli investimenti finanziati con un'espansione sconsiderata del credito non sono abbastanza, come nel caso della Cina dove il debito è cresciuto da $1,000 miliardi nel 1995 a $35,000 miliardi di oggi, il tributo da pagare sarà particolarmente severo e invalidante. Di solito la si chiamava "depressione".




Il propagarsi della Cina nel commercio globale e nel settore delle materie prima era artificiale e di breve termine. Un progetto intrapreso per adulare i governanti al 19° congresso.

Ora che è stato assicurato al PIL un percorso più favorevole, i burocrati cinesi stanno cercando nuovi modi per tenere in piedi un'economia gonfia di denaro fasullo e debiti.

Siamo in prossimità della data di scadenza, come evidente dal grafico qui sotto. Durante il primo trimestre di quest'anno, il finanziamento sociale totale (credito bancario più prestiti ombra) ha raggiunto la cifra incredibile di $4,000 miliardi l'anno. Stiamo parlando di circa un terzo dell'intero PIL della Cina.

Tale grafico ha spaventato la leadership di Pechino tanto da farla affrettare a riaccendere la macchina del debito della Cina.

Ciò che sta arrivando è il grande Rimborso del Debito cinese. Aspettatevi una frenata globale che avrà inizio una volta che Xi consoliderà il suo potere al 19° congresso del partito.




Questa situazione ha il potenziale di indebolire drasticamente l'economia globale e non dovrebbe essere sottovalutato l'impatto che avrà sui profitti aziendali.

Metà della crescita del PIL mondiale dopo la crisi del 2008 la dobbiamo alla Cina e tale crescita, a sua volta, è stata acquisita dalla più grande eruzione del credito nella storia dell'economia.

Poiché il PIL nominale della Cina era più che raddoppiato, da $4,600 miliardi nel 2008 a $11,200 miliardi nel 2016, il suo rapporto di leva nazionale è salito dal 175% del PIL al 300% in meno di un decennio.

C'è ragione di dubitare seriamente che Pechino possa attuare un soft landing per quanto riguarda il suo Schema Rosso di Ponzi. Non può e non permetterà che il carico del debito della nazione si quadruplichi nuovamente nei prossimi otto anni, il che significa che i giorni dello stimolo mondiale innescato dalla Cina sono finiti.




L'affievolimento della crescita della Cina rivelerà presto che la maggior parte dei Paesi sono nei guai dal punto di vista fiscale. Lascerà il mondo vulnerabile ad una rinnovata ondata di crisi finanziarie, in quanto la BCE e altre banche centrali tenteranno di perseguire una normalizzazione monetaria.

In sintesi, negli ultimi 19 mesi lo Schema Rosso di Ponzi ha propagato una falsa ripresa nell'economia globale, la quale si sta già invertendo. Ciò sta avvenendo nel momento in cui le banche centrali delle principali economie mondiali, stanno finalmente arrestando le loro stampanti monetarie.

I principali banchieri centrali hanno infine riconosciuto che $22,000 miliardi sono davvero troppi quando si parla dei bilanci congiunti delle principali banche centrali del mondo. La Cina è l'epicentro dei due decenni di frode monetaria ed esplosione di credito del settore bancario centrale. Hanno deformato e destabilizzato la stragrande maggioranza dell'economia mondiale.

Quindi, sì, anche se il Cigno Arancione sta volando sulla Casa Bianca di Trump, c'è un Cigno Rosso che lo sta seguendo da vicino.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Quindi, ricapitoliamo, dopo che la BNS ha ingoiato una cifra incredibile di azioni statunitensi (principalmente AAPL), ecco un altro zombie finanziario in preda ai deliri della fame che fa incetta di pattume azionario USA. Pachidermi del genere sono nati sulla scia della bolla dello shale oil, una volta scoppiata hanno riconvertito i loro asset under management strizzando l'occhio alla facilità con cui accedere al credito (tassi d'interesse allo 0.5% e misure monetarie a livelli ben più che folli). Abbiamo quindi assistito allo spettacolo "è stato eretto un altro pezzo del domino", signori e signore; ma in quanto tale è destinato a cadere e a portarsi dietro gli altri. Sarete "contenti" di sapere che i tempi si stanno stringendo.

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