Bibliografia

giovedì 14 settembre 2017

Denaro “dal nulla” e cicli economici





di Frank Shostak


Secondo il premio Nobel in economia, Milton Friedman, la radice del ciclo economico risiede nella fluttuazione del tasso di crescita dell'offerta di moneta.

Friedman sosteneva che per eliminare questi cicli, la banca centrale avrebbe dovuto far crescere ad un tasso fisso l'offerta di moneta:

La mia scelta al momento sarebbe una regola legislativa che istruisca l'autorità monetaria a raggiungere un tasso specifico di crescita dello stock di moneta. A tal fine, lo stock di moneta dovrebbe includere la valuta al di fuori delle banche commerciali e tutti i depositi delle banche commerciali. Desidero precisare che il Reserve System dovrebbe accorgersi che il totale dello stock così definito dovrebbe aumentare di mese in mese e, per quanto possibile, giorno per giorno, ad un tasso annuo di X per cento, dove X è un numero tra 3 e 5.[1]

Se i cicli economici sono causati dalle fluttuazioni della crescita dello stock monetario, allora avrebbe molto più senso eliminare tali fluttuazioni. In questo contesto, la regola di una crescita costante dello stock monetario sembrerebbe il rimedio giusto per eliminare tali cicli.

Suggeriamo che ciò che mette in atto questi cicli non è la fluttuazione del tasso di crescita dell'offerta di moneta in quanto tale, ma le fluttuazioni del tasso di crescita dell'offerta di moneta creata "dal nulla". Con moneta creata "dal nulla" si intende il denaro creato dalla banca centrale e amplificato dai prestiti a riserva frazionaria da parte delle banche commerciali.

Un aumento dell'offerta di moneta creata "dal nulla" fornisce la base per attività non produttive, le quali consumano il bacino della ricchezza reale. Il denaro creato "dal nulla" trasferisce ricchezza reale dai creatori di ricchezze a coloro che la sprecano, indebolendo così il processo di creazione di ricchezza.

Il trasferimento avviene una volta che i vari individui, che sono i primi ricevitori di questo nuovo denaro, lo scambiano per beni e servizi, senza contribuire affatto al bacino della ricchezza reale. I creatori di ricchezza che non hanno ricevuto questo denaro, scoprono che possono ottenere meno beni rispetto a prima. (È in questo modo che si manifesta l'aumento dei prezzi dei beni e dei servizi).

Mentre l'aumento del tasso di crescita di tal denaro stimola attività non produttive, un calo le pregiudica. La loro capacità di trasferire la ricchezza reale dai creatori di ricchezza viene, quindi, ridotta.

Si noti che poiché le attività non produttive non generano ricchezza reale, non possono entrare in possesso delle merci di cui necessitano senza il sostegno di nuovo denaro creato dal nulla.

Una volta che la percentuale di attività non produttive inizia ad aumentare, questo tende ad esercitare pressioni sulla redditività delle imprese. Ciò a sua volta aumenta la probabilità di un aumento di asset deteriorati nelle banche. Questo, di conseguenza, rallenterà l'espansione del credito attraverso il prestito a riserva frazionaria (cioè, l'espansione dei prestiti "dal nulla"), cosa che a sua volta rischia di indebolire il tasso di crescita dell'offerta di moneta.

In un mondo di prestiti a riserva frazionaria, una volta che i soldi dati in prestito sono rimborsati alla banca e la banca non rinnova il prestito, il denaro scompare. Nel caso di prestiti non a riserva frazionaria, una volta che il denaro rimborsato dal mutuatario viene trasferito al prestatore originario, non si verificherà alcuna modifica nell'offerta di moneta. (Nel caso di prestiti a riserva frazionata, i soldi rimborsati alla banca scompaiono dall'economia poiché non vi è alcun prestatore originario a cui il denaro può essere restituito).

Un calo del tasso di crescita del denaro creato "dal nulla" indebolirà quelle attività non produttive che sono state sostenute dal prestito bancario a riserva frazionaria. Ciò metterà in moto una crisi economica.

Abbiamo visto che l'espansione dell'offerta di moneta supporta l'emergere di attività non produttive. Pertanto se dovesse essere applicata la regola di una crescita monetaria fissa, nel tempo porterebbe alla proliferazione di attività non produttive. (Si tratta pur sempre di un'espansione monetaria "dal nulla" anche se ad un tasso fisso). Questo, come abbiamo visto, indebolirà i creatori di ricchezza reale e quindi indebolirà l'economia reale.

Possiamo concludere che la regola monetaria di Friedman è semplicemente un altro modo di alterare l'economia e, di conseguenza, non può portare alla stabilità economica.

L'introduzione di un gold standard eliminerebbe i cicli di boom/bust? Secondo Friedman ciò che provoca i cicli boom/bust sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell'offerta di moneta. Da questo punto di vista, anche con un gold standard, ci saranno delle oscillazioni nel tasso di crescita dell'offerta di moneta. Quindi, secondo Friedman, l'introduzione di un gold standard non eliminerebbe i cicli economici.

È vero che la variabilità del tasso di crescita della produzione di oro creerà fluttuazioni nel tasso di crescita dell'offerta di moneta. Contrariamente all'espansione dell'offerta di moneta con un fiat standard, l'aumento dell'offerta di moneta con un gold standard non comporterà uno scambio di nulla per qualcosa. Non porterà alla deviazione di ricchezza da coloro che la creano a coloro che la sprecano.

Essendo una merce, oltre a fornire i servizi del mezzo di scambio, l'oro è anche richiesto per vari usi industriali, compresi i gioielli. Da questa prospettiva fa parte del bacino della ricchezza reale. Quindi, quando l'oro è scambiato per beni e servizi, qualcosa viene scambiato per qualcos'altro.

Si noti che l'aumento dell'offerta d'oro non è un atto di appropriazione indebita o frode. L'aumento dell'offerta d'oro non produce uno scambio di nulla per qualcosa.

Paragonate quanto detto finora con la stampa di certificati legati all'oro, cioè, ricevute che non sono coperte al 100% da oro. Si tratta di un atto di frode, cioè l'inflazione. Si gettano le basi per un consumo senza fornire alcun contributo al bacino della ricchezza reale. I certificati vuoti mettono in atto uno scambio di nulla per qualcosa che, a sua volta, porta a cicli economici ricorrenti.

Ancora una volta, nel caso dell'incremento dell'offerta d'oro non c'è alcuna frode. L'offerta dell'oro, la miniera d'oro, aumenta la produzione di una merce utile. Quindi in questo senso non abbiamo uno scambio di nulla per qualcosa. Di conseguenza, non abbiamo neanche la comparsa di attività in bolla. Un produttore di ricchezza (producendo qualcosa di utile) può scambiarlo per altre merci. Non ha bisogno di denaro creato "dal nulla" per assicurarsi ricchezza reale.

Con un gold standard, un aumento del tasso di crescita del denaro, cioè l'oro, non farà emergere bolle, vale a dire un boom economico. Quindi un calo del tasso di crescita dell'offerta di moneta non creerà un bust; non verrebbero create bolle che scoppierebbero a causa di un tasso di crescita in rallentamento dell'offerta monetaria.

Abbiamo visto che la scomparsa del denaro creato "dal nulla" è la causa principale delle crisi economiche. (L'iniezione di denaro creato "dal nulla" genera bolle, mentre la sua scomparsa le fa scoppiare).

Con un gold standard questo non può accadere. Senza la banca centrale, il denaro sarebbe l'oro. Di conseguenza con un gold standard il denaro non può scomparire, poiché l'oro non può scomparire a meno che non sia distrutto fisicamente. Possiamo quindi concludere che il gold standard, se non abusato, non favorisce i cicli boom/bust.



Conclusioni

Il famoso economista Milton Friedman disse che le fluttuazioni del tasso di crescita dell'offerta di moneta potrebbero essere un fattore importante dietro i cicli boom/bust. Quindi suggerì che le banche centrali avrebbero dovuto mirare a stabilizzare il tasso di crescita dell'offerta di moneta ad una certa percentuale e mantenerla per un tempo indefinito. Mantenendo il tasso di crescita dell'offerta di moneta ad una percentuale fissa, Friedman riteneva che l'economia avrebbe seguito un percorso di crescita economica stabile senza cicli boom/bust. La regola di Friedman, comunque, riguarda ancora la stampa di denaro e, in questo senso, genera lo stesso effetto di qualsiasi stampa di denaro, vale a dire, i cicli boom/bust. Abbiamo dimostrato che ciò che conta per i cicli economici non sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell'offerta di moneta, ma le fluttuazioni del tasso di crescita del denaro creato "dal nulla". Abbiamo dimostrato che solo un gold standard (o un qualche commodity standard) è immune a tali cicli.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Milton Friedman – Dollars And Deficits – Prentice Hall Inc., 1968, p. 193.

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1 commento:

  1. mi pare che i discorsi siano 2. uno etico economico: qualcosa contro nulla. uno solo economico. è vero che l oro ti dà qualcosa versus altro, e questo è sia etico che economico. è vero anche che qui si parla di fluttuazioni. ora, l aumento subitaneo ed eccessivo di moneta aurea ovviamente crea un problema economico. qualcosa versus qualcosa che vale di meno di quello che dovrebbe. cambia il fatto che la perdita è reale, del soggetto che ha ottenuto meno in valore di quanto avrebbe pensato. ed inoltre questo "meno" non è "nulla". difficilmente cio crea un bust generalizzato perche la perdita non è a livello sistemico (dell intero settore bancario) e la trasmissione della crisi è molto piu lenta, cosi che il bust si propaga con meno virulenza. ci sarebbe bisogno di approfondimento

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