mercoledì 9 agosto 2017
Sing celebra tutte le cose belle della vita
di Jeffrey A. Tucker
Mi sono serviti solo 15 minuti per capire che Sing era il film che avevo aspettato per tutta la vita. Fa ridere, emozionare, piangere, e fornisce una sensazione di gioia totale. Perché? Perché il film è una parabola sulla nostra vita nel modo in cui la viviamo. Parla di persone che si sentono sottovalutate e come un imprenditore audace crea un'occasione per aiutare le persone a realizzare i loro sogni.
Pensateci. Abbiamo animali antropomorfi talentuosi che cantano e il cui sogno è diventare grandi attraverso l'arte. C'è il proprietario di un teatro in difficoltà – un koala – che sta cercando di mantenere la promessa fatta a suo padre: un giorno avrebbe avuto successo. C'è un concorso di canto in cui questi dilettanti mettono in mostra le loro abilità che fino a quel momento avevano tenuto nascoste. Lavorano duro, sognano in grande, scavalcano ogni barriera, e infine scoprono la potenza e la gloria dell'arte al servizio della felicità umana.
Ogni persona ha talento
C'è così tanto da raccontare in merito, ma vorrei iniziare con la sequenza che davvero m'ha tolto il fiato. Una telecamera gira per la città zoommando sulle finestre per catturare le vite di quelli all'interno. In una casa c'è un sassofonista che sta suonando splendidamente. La telecamera si sposta in un'altra finestra dove c'è un maiale femmina che, mentre si prende cura di decine di figli, canta sfoggiando una voce incredibile. La telecamera poi si sposta in un'altra finestra e scopriamo due istrici emo che suonano le loro canzoni mostrando un rapporto conflittuale. La telecamera si sposta ancora e scopriamo un giovane gorilla che canta divinamente in un vicolo, mentre fa da sentinella per una banda criminale.
La scena è un bellissimo omaggio alla diversità umana e alla sua rosa di talenti. Apprendiamo che ognuna di queste persone ha vite molto diverse, oltre a differenti set di abilità, ma condividono il sogno di esprimersi in un modo che soddisfi le proprie aspirazioni personali.
L'imprenditore koala Buster Moon (doppiato da Matthew McConaughey) ha l'idea di organizzare un concorso per salvare il suo teatro dal fallimento. Per un errore della sua segretaria mette in palio un premio da $100,000 piuttosto che da $1,000. Quindi passa le settimane di prove che portano alla presentazione a cercare di coprire la verità. Ma sebbene possa essere stato il denaro ad attirare tutte queste persone/animali, il denaro non è la vera ragione per cui si esercitano così duramente e rinunciano a così tanto tempo. Stanno cercando di realizzare un sogno.
Quando tutti gli animali si precipitano ai provini di apertura, il pubblico guarda le descrizioni di tutti i partecipanti. Avrei potuto vedere questa roba per tutta la notte. C'è qualcosa di stranamente convincente e super delizioso nel guardare gli animali cantare e ballare.
L'arte dell'animazione è ai suoi massimi qui, dalla folta pelliccia del koala fino alle dita della scimmia che cerca di rinnovare la sua tecnica pianistica. Mi sono sempre chiesto come facciano gli animatori a creare le animazioni, come quelle del maiale (Rosita) con due dozzine di figli.
Poi c'è il dramma emotivo della scimmia e di suo padre, ed è così potente che, onestamente, mi sono venute le lacrime mentre scrivevo questa frase. Il padre finisce in galera a causa delle pessime doti di guidatore del figlio. Il padre si rifiuta anche di parlargli e poi, dal carcere, vede suo figlio mentre partecipa al suddetto concerto. Si gonfia d'orgoglio al punto da rompere le sbarre della sua cella, oscilla per le strade per arrivare al concerto e abbraccia il figlio dicendo: "Sono così orgoglioso di te".
Mamma mia. Questo è ciò di cui i bambini hanno bisogno da coloro che amano e ammirano. Abbiamo tutti bisogno di questo in un modo o nell'altro.
Parliamo di tecnologia
Il film contiene una sequenza che illustra il meraviglioso potere della tecnologia. Rosita, la madre di 25 anni che ha rinunciato ai suoi sogni, scopre che spende i suoi giorni a fare un lavoro noioso: shopping, dormire, mangiare, vestirsi, andare a prendere i figli a scuola, e così via. Quando ogni giorno il marito torna a casa dal lavoro, si mette a vedere la TV e si addormenta. È una casalinga disperata, ma la concorrenza nel mondo del canto le dà speranza.
Ispirata dalla prospettiva di cantare di nuovo, costruisce una serie di macchine che le consentono di automatizzare i suoi compiti in casa. Sveglia i figli, cucina loro la colazione, prepara il pranzo e parla persino col marito distratto. Si potrebbe dire che abbia appaltato il suo lavoro alle macchine, ma non ne soffre: al contrario, ora è libera!
Purtroppo il marito non nota nemmeno la sua assenza. Ma ora che ha tempo per esercitarsi, migliora sempre di più e diventa un'ottima ballerina, attirando di nuovo l'attenzione del marito il quale riscopre ancora una volta il suo profondo amore per lei. Qui abbiamo un caso paradigmatico: i cambiamenti tecnologici sconvolgono un ambiente sociale statico e lo sostituiscono con qualcosa di nuovo, fresco e veramente bello.
Fare l'imprenditore è difficile
Quanto spesso i film vi danno uno sguardo all'interno delle sfide nel mondo dell'imprenditoria? Questo in particolare è stato un ottimo lavoro. Il proprietario del teatro ha attraversato un fallimento dopo l'altro. La banca lo chiama in continuazione per i debiti. Gli viene staccata l'elettricità. I macchinisti e gli attori lo minacciano per gli stipendi arretrati. Ma rimane col morale alto, sperando sempre che la sua prossima grande idea sarà quella vincente.
Lo stesso vale per tutti gli imprenditori. Sono sognatori. Devono crederci. Devono vivere al limite. Vivono di speranza. Spesso devono assaporare il fallimento prima che possano finalmente sperimentare il successo. E solo dopo che hanno raggiunto il successo, il mondo gli presta attenzione e si congratula con la loro brillantezza.
Il nostro imprenditore lavora sodo. Alla fine ha l'idea di persuadere un'ereditiera che è profondamente scettica. Il suo accento è così altezzoso che mi ha fatto ridere sonoramente. Che grande caricatura! Eppure è vero: il capitalista è colui il quale fa avverare le visioni dell'imprenditore.
E questo è un film per bambini!
Ansia da palcoscenico
Parliamo un po' di Meena, l'elefante che si dedica sempre agli altri e mette da parte le sue ambizioni personali. Dopo una vita a fare tutto questo, ha sviluppato una sorta di ansia da palcoscenico. Non riesce a dimostrare il suo talento agli altri quando ne ha la possibilità.
Nella sua prima audizione, un topolino insistente le dice di scendere dal palco e lei se ne va. Successivamente ottiene un posto da stagista, rimpiangendo la sua incapacità di mettersi in mostra. Infine a Buster Moon gli capita di sentire la sua voce in privato e si rende conto che lei ha un talento sorprendente. Diventa il suo maestro di vita e le dà più volte un consiglio: "Inizia semplicemente a cantare".
Tutti conosciamo persone così, individui con abilità impressionanti che non riescono a mostrare le loro capacità agli altri, o, forse, sono i loro "peggiori nemici", nel senso che continuano a scartare le opportunità che si presentano loro.
Può succedere a scrittori, pensatori, artisti, studenti, a chiunque. Tutti l'abbiamo sperimentato in qualche modo. Ci sono stati momenti in cui mi trovavo davanti ad un pubblico e improvvisamente ho pensato: "Non ho nulla da dire", oppure ho aperto una nuova pagina e ho pensato: "Non ho nessun pensiero che valga la pena condividere".
Questo è il motivo per cui è così meraviglioso che la storia di Meena finisca per essere il cuore del film, Sing. E il consiglio di Moon è proprio giusto: "Inizia semplicemente a cantare".
Così è per tutti noi. Basta iniziare a parlare. Basta iniziare a scrivere. Basta iniziare a studiare, scolpire, disegnare, cucinare, o qualsiasi altra cosa. La fiducia deriva dal fare. Guadagniamo la fiducia man mano che miglioriamo. È una lezione di vita meravigliosa, quella che tutti noi dobbiamo ricordare tutti i giorni.
Siamo tutti Meena. Dobbiamo semplicemente iniziare a cantare.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Sogni e realtà. Aspirazioni e frustrazioni. E ci sono anche il caso e la salute e la cultura. E poi la soddisfazione e l'insoddisfazione, che sono soggettive. E quindi alla fin fine conta sempre il singolo universo individuale e le sue peculiari interazioni con l'universo circostante.
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