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venerdì 18 agosto 2017
È ora di tornare al Gilt d'oro
di Keith Weiner
Il nostro sistema monetario impone una forma di pianificazione centralizzata sulla base di una cartamoneta irredimibile gestita dalle banche centrali. La pianificazione monetaria pare proprio il nostro punto d'arrivo. Il mondo ha imparato dal crollo dell'Unione Sovietica, e sta imparando oggi dal Venezuela, che la pianificazione centrale non funziona. Tuttavia i ricchi e la maggior parte degli economisti credono che il denaro rappresenti un'eccezione, che a differenza di beni e servizi la quantità di moneta e il tasso d'interesse siano meglio amministrati da uomini saggi.
Ciò pone ostacoli alla crescita, aumenta l'accumulo di debiti ed impedisce alle persone di raggiungere il loro potenziale. Ed è qualcosa che colpisce la gente comune molto duramente. Con il proprio tasso d'interesse in discesa, la cartamoneta irredimibile spinge verso il basso i salari, rende impossibile il risparmio per la pensione e rende il lavoro ridondante.
C'è una soluzione semplice ed elegante. Dovremmo riportare l'oro nel sistema monetario, a cominciare dai titoli di stato.
In quale altra area i sostenitori del libero mercato promuovono la stessa propaganda dei pianificatori centrali? In quale altra area la critica più stridente dei pianificatori centrali è costituita da consigli su come ottimizzare il loro piano economico? In quale altra area quasi tutti dicono che la pianificazione centrale è necessaria e buona? In quale altra area il libero mercato di un'epoca passata genera tante critiche sciocche ed ignoranti?
Mi riferisco alla politica monetaria.
Il libero mercato promuove il settore bancario centrale?
Moneta sonante una volta significava un sistema in cui le monete avevano un peso noto in oro, e la cartamoneta era convertibile in oro. Oggi viene definito come il potere d'acquisto di una valuta non in declino. Questo è uno standard curioso, poiché tutti i produttori sono costantemente al lavoro per ridurre i costi e quindi i prezzi. Se una banca centrale svaluta la propria moneta ad un tasso corrispondente, allora le perdite valutarie annulleranno i guadagni dell'efficienza industriale. Il risultato netto è che i prezzi non cambieranno. Un potere d'acquisto stabile è una cortina fumogena che usano le banche centrali per coprirsi le spalle.
Ci sono due dibattiti politici che infuriano tra i sostenitori del libero mercato. Uno è se la stabilità dei prezzi o del PIL sia l'obiettivo migliore per la politica monetaria. L'altro è se utilizzare la quantità di moneta o il tasso d'interesse per raggiungere questo obiettivo. Quando l'unica discussione riguarda le formule che dirigono la pianificazione centrale, allora quest'ultima ha vinto.
Anche tra i sostenitori di un gold standard, il punto di vista popolare è che la pianificazione centrale delle banche centrali ha bisogno di prendere in considerazione l'oro. Di recente in Svizzera, per esempio, la gente ha votato per un referendum in cui si richiedeva alla Banca Nazionale Svizzera di conservare una certa percentuale di riserve in oro. Negli Stati Uniti i principali sostenitori di un gold standard vogliono che la Federal Reserve gestisca il prezzo dell'oro. Queste politiche non riguardano l'oro di per sé, ma permettono ai pianificatori centrali di espandere l'offerta di moneta cartacea.
La maggior parte degli economisti ritiene che il gold standard non abbia funzionato. Vi diranno che ha causato la Grande Depressione. Insistono sul fatto che abbiamo bisogno di una moneta cartacea e di banche centrali sagge per amministrarla. Borbottano che non c'è abbastanza oro, non abbastanza liquidità, non sufficiente flessibilità, e non abbastanza spazio per la politica monetaria. Non hanno senso economico o logica. Nei 1890 — nel periodo di massimo fulgore del gold standard — c'erano 150 tonnellate d'oro a Londra (la Banca d'Inghilterra oggi ne ha oltre 5,400 tonnellate).
Il problema con una valuta irredimibile
Al giorno d'oggi abbiamo un sistema monetario irredimibile. È imposto per la legge, perché la gente non l'avrebbe accettato se fosse stata libera di scegliere. Chi avrebbe commerciato il proprio lavoro, il proprio sudore e sangue, per meri pezzi di carta (o depositi bancari elettronici)? Nell'epoca d'oro prima della Grande Guerra, le valute erano rimborsabili in monete d'oro. Le valute erano più convenienti e divisibili alla frazione più piccola. Erano considerate affidabili dalla maggior parte delle persone nella maggior parte dei casi, perché tutti sapevano che la banca le avrebbe rimborsate in monete d'oro.
La cartamoneta è stata privilegiata il più delle volte. Tuttavia le persone tenderebbero a cambiare la loro preferenza se il tasso d'interesse scendesse troppo in basso. In questi casi, la sicurezza dell'oro supererebbe la comodità della carta. Naturalmente la rimborsabilità di un deposito induce la banca a vendere un'obbligazione, spingendone così il prezzo verso il basso e il tasso d'interesse in alto (il prezzo dell'obbligazione ed il rendimento sono matematicamente inversi, come un'altalena).
Questa scelta è molto importante per capire perché le persone siano state private del loro diritto a commerciare con l'oro. Il loro contributo al tasso d'interesse è severamente intorbidito e quindi viene scardinato da chi lo può impostare in modo genuino. Può salire inesorabilmente, come accaduto dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1980 raggiunse livelli senza precedenti. Da allora è in calo e ora ha raggiunto un minimo storico.
I pianificatori centrali pensano ai tassi d'interesse solo in relazione alla quantità di denaro ed al suo effetto sui prezzi al consumo. Qualunque possa essere l'effetto, la Banca d'Inghilterra ha fallito nel raggiungere il suo mandato riguardante la stabilità dei prezzi.
Considerano il tasso di interesse o come un mezzo per un fine, o come un danno collaterale. Si sbagliano. Il tasso d'interesse è centrale a tutto.
Diamo un'occhiata agli acquisti di Gilt da parte della Banca d'Inghilterra — chiamato quantitative easing. Ovviamente questo spinge in su il prezzo dei Gilt e lo toglie dalle mani dei partecipanti al mercato. Che cosa deve fare un investitore, come ad esempio i fondi pensione, il dipartimento investimenti delle banche, o le compagnie d'assicurazione? Comprare altri asset.
Un calo dei tassi d'interesse — cioè, l'aumento dei prezzi delle obbligazioni — è la ricetta per l'aumento dei prezzi di tutti gli altri asset. Più basso è il tasso d'interesse su asset finanziari privi di rischio, minore sarà il rendimento degli altri asset. Tutti gli altri asset vengono negoziati ad uno spread rispetto ai Gilt.
Gli asset manager nella City se la passano bene durante un mercato toro. Anche gli amministratori delegati delle grandi aziende ne beneficiano, poiché i loro compensi sono in genere legati al prezzo delle azioni dell'azienda stessa. I ricchi che possiedono asset, spesso facendo ricorso alla leva finanziaria, vedono salire alle stelle il loro patrimonio netto. Tuttavia altre persone non ricevono alcun compenso.
Concentriamoci su questi ultimi. Non stiamo parlando di manager stipendiati, ma di manovali e molti lavoratori semi-qualificati e alcuni non qualificati. I loro datori di lavoro spesso devono affrontare un compromesso tra l'acquisto di macchine e l'assunzione di persone. Il salario di ogni lavoratore, il cui lavoro potrebbe farlo una macchina, è limitato. Questo perché se il costo totale della macchina è inferiore al costo del lavoratore, l'azienda preferirà acquistare la macchina.
Quando il tasso d'interesse scende, abbassa i pagamenti mensili sulle macchine.
Come detto sopra, il tasso d'interesse è in calo da oltre tre decenni. Questa è una forza funesta che spinge verso il basso i salari e infine l'occupazione. La pressione è più acuta sulla categoria di lavoratori sopraccitata.
Questo principio è così importante che merita una breve discussione di teoria. In finanza esiste il concetto di Valore Attuale Netto per determinare il prezzo di un flusso di pagamenti da effettuare o ricevere in futuro. Supponiamo che un bond paghi £1 l'anno. Non si possono semplicemente sommare i pagamenti futuri, perché un pagamento tra un anno di tempo vale meno di un pagamento oggi. Un pagamento da effettuare nel 2027 vale meno di un pagamento da effettuare nel 2018. Tutti i pagamenti futuri sono scontati al tasso d'interesse di mercato.
Se il tasso d'interesse è del 10%, allora il bond vale £1.00 + £0.90 + £0.81 + £0.73 + ... = £10. Ma guardate cosa succede quando viene tagliato il tasso d'interesse al 5%: il bond vale £1.00 + £0.95 + £0.90 + £0.86 .. = £20. Ad ogni dimezzamento del tasso d'interesse, il Valore Attuale Netto raddoppia.
Che cosa ha che fare tutto ciò con i salari dei lavoratori? Un salario, come un bond, è un flusso di pagamenti da effettuare in futuro. Il Valore Attuale Netto di questo flusso è calcolato esattamente come vengono calcolati i pagamenti di un'obbligazione. Per il datore di lavoro il lavoratore diventa sempre più costoso man mano che il tasso d'interesse scende. I lavoratori devono aumentare la loro produttività in proporzione, oppure essere licenziati.
Questo fatto è supportato da prove aneddotiche. Una tipica lamentela recita che un minor numero di lavoratori è tenuto a lavorare di più.
Tassi d'interesse in calo colpiscono i poveri in un altro modo. I poveri non sono quella classe che possiede azioni, immobili, o investimenti costosi. Mantengono i loro magri risparmi in un conto bancario (almeno quelli che hanno intenzione di migliorare la loro vita). Tuttavia ottengono margini d'interesse sempre inferiori.
Albert Einstein disse che la più grande invenzione dell'uomo sia stata l'interesse composto. Grazie ad esso possiamo mettere da parte il 10% di uno stipendio e andare in pensione a 65 anni. Grazie ad esso, possiamo vivere lo stesso stile di vita in pensione.
Le banche centrali l'hanno indebolito. Hanno privato i salariati dei mezzi e della ragione di accumulare un gruzzolo. Hanno anche privato i pensionati della capacità di vivere sugli interessi accumulati. Ora devono vivere sul capitale. Abbiamo ottenuto ciò che l'economista John Maynard Keynes definiva “eutanasia del rentier”. Pensava che fosse una cosa buona — e Benito Mussolini definì uno dei libri di Keynes: "una introduzione utile all'economia fascista".
La moneta irredimibile non serve la popolazione, colpendo quelli in fondo in modo particolarmente duro. Il problema non sono i prezzi in ascesa. È il collasso del tasso d'interesse e la pressione al ribasso su occupazione, salari e risparmi.
La gente ha bisogno di una soluzione migliore.
La soluzione
La sterlina, l'euro, il franco, lo yen e il dollaro non servono le esigenze delle classi sociali inferiori (né quelle di chiunque altro, anche se le classi sociali superiori sono state cullate dal cosiddetto "effetto ricchezza" grazie agli aumenti dei prezzi degli asset, mentre la classe media s'è aggrappata alla speranza di poter salire alla classe superiore). Hanno bisogno di una moneta alternativa, non soggetta alla pianificazione centrale delle banche centrali, ai danni collaterali della politica monetaria, all'erosione dei loro risparmi di una vita attraverso la stabilità dei prezzi, e alle pressioni sui salari da parte dei tassi d'interesse in discesa.
Forse il governo del Regno Unito ed i governi degli altri Paesi sviluppati possono imparare qualcosa da una delle battute più taglienti di Winston Churchill: “Si può sempre contare sugli americani affinché facciano la cosa giusta — dopo che hanno provato tutto il resto.”
Abbiamo provato tutto il resto. Abbiamo provato un gold bullion standard. Alcuni anni dopo la Grande Guerra, la Gran Bretagna rese nuovamente rimborsabile la sterlina, ma non in monete d'oro. Bisognava portare abbastanza banconote per riscattare un intero lingotto d'oro da 400 once. Questo sistema si concluse durante la Grande Depressione. Dopo la seconda guerra mondiale, il mondo provò il sistema di Bretton Woods: un gold exchange standard dove le banche centrali impostavano i prezzi delle loro valute rispetto al dollaro statunitense, mentre il governo degli Stati Uniti garantiva che il dollaro fosse convertibile in oro ad un tasso fisso. La disposizione di Bretton Woods crollò dopo che il governo degli Stati Uniti abusò del suo privilegio per troppo tempo. Quando nel 1971 il presidente Nixon andò in default per gli obblighi del governo degli Stati Uniti riguardanti l'oro, il mondo intero entrò nel sistema della cartamoneta irredimibile, con l'oro bandito completamente dal sistema monetario.
È arrivato il momento di ritornarci invece.
Avendo appena stabilito che la pianificazione centrale non funziona, non possiamo semplicemente dire che la Banca d'Inghilterra dovrebbe in qualche modo determinare il prezzo giusto dell'oro e poi in qualche modo risolvere il problema. In primo luogo, non esiste prezzo giusto dell'oro o di qualsiasi altra cosa. In secondo luogo, la Banca d'Inghilterra non ha questo potere: non può impostare il prezzo dell'oro o di qualsiasi altra cosa.
Né possiamo solo tentare di abolire la Banca d'Inghilterra, e tanto meno la Federal Reserve. Sarebbe politicamente intrattabile e irrealizzabile. Ci sono migliaia di miliardi di sterline in circolazione, per non parlare di un valore dei derivati di circa un trilione di dollari. Non è così semplice dichiarare la fine delle banche centrali.
L'oro deve essere introdotto in parallelo con la sterlina. L'oro può servire come un valore di pressione/sollievo per coloro che hanno bisogno di un'alternativa alla sterlina irredimibile, mentre coloro che desiderano continuare ad utilizzare la valuta irredimibile possono farlo liberamente.
Propongo due misure. La prima misura chiarifica lo status giuridico dell'oro come denaro, e non una mera proprietà materiale. Non ci dovrebbe essere un prelievo fiscale su qualsiasi forma d'oro. Gli utili legati al suo prezzo sono solo l'immagine speculare della svalutazione monetaria delle banche centrali, attuata per perseguire la stabilità dei prezzi. Non sono veri e propri guadagni, e la gente non dovrebbe essere tassata quando scambia oro e valuta.
Inoltre, ai contribuenti dovrebbe essere consentito di mantenere i loro bilanci in oro e pagare le imposte in oro. C'è già un precedente per quanto riguarda il criterio di competenza, o leggi fiscali. Queste non sono scappatoie fiscali, tanto meno significa impostare le basi per realizzarle.
Il corso legale prevede che se un individuo paga in sterline, allora un creditore non può aspettarsi di ottenere qualsiasi altra cosa. Tuttavia le persone devono essere libere di porre clausole concernenti l'oro nei contratti a lungo termine, come l'occupazione, contratti di locazione immobiliare, o un prestito. Devono poter contare sui tribunali affinché facciano rispettare suddetta clausola. In caso contrario, se il prezzo dell'oro dovesse cambiare allora una parte ne beneficerebbe ridenominando il debito in sterline, usando il prezzo dell'oro al momento della stipula del contratto o del fallimento. Questi aspetti indeboliscono l'uso dell'oro e forniscono a tutti un potente incentivo ad usare le sterline.
La seconda misura prevede che il Ministero del Tesoro emetta obbligazioni in oro, con interessi e capitale versati in oro. In parole povere, Gilt d'oro.
Come abbiamo discusso in precedenza, i tassi d'interesse in calo rappresentano una grande parte del problema. Pertanto ripristinare tassi d'interesse stabili è fondamentale per arrivare ad una soluzione. Un Gilt legato all'oro ha due vantaggi. Ovviamente la Banca d'Inghilterra non potrebbe far scendere il prezzo dell'oro, privando così i risparmiatori dei loro risparmi. Né potrebbe ridurre il tasso d'interesse. Un tasso d'interesse stabile fornisce ai lavoratori a basso salario sia i mezzi sia il motivo per risparmiare per la pensione e accumulare ricchezza. Darà ai pensionati un mezzo per vivere sugli interessi e non dovranno più dilapidare il capitale.
Un Gilt legato all'oro permetterebbe anche alle società di emettere obbligazioni legate all'oro. Mentre la Banca d'Inghilterra e la City potrebbero (in un primo momento) astenersi dall'effettuare investimenti fruttiferi in oro, tutti gli altri potrebbero cogliere l'occasione. Molto presto asset manager e banche non sarebbero più in grado di resistere ed inserirebbero titoli legati all'oro nei loro portfoli.
È importante notare che il Gilt legato all'oro non forzerebbe le banche o la Banca d'Inghilterra a cambiare le loro preferenze. Minaccerebbe le loro prerogative, o la politica monetaria. Una legge del parlamento che autorizzerebbe l'emissione di Gilt legati all'oro non dovrebbe incitare un putiferio politico nel modo in cui accadrebbe con un cambiamento nella politica monetaria o nell'autorità della Banca d'Inghilterra.
La reintroduzione dell'oro nel sistema monetario, come sopra descritta, aumenterebbe la prosperità delle classi sociali inferiori e aumenterebbe la libertà economica di tutti.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao Francesco
RispondiEliminaIl riformismo non funziona mai quando chi ha truccato le carte continua a tenere il mazzo.