Bibliografia

giovedì 25 maggio 2017

Il denaro dovrebbe essere abolito?





di Frank Shostak


Al World Economic Forum di Davos in Svizzera, Joseph Stiglitz, l'economista premio Nobel, ha parlato a favore di una graduale eliminazione delle valute e lo spostamento verso un'economia digitale.

Il punto di vista espresso da Stiglitz è simile a quello dell'ex-capo economista del FMI, Kenneth Rogoff, che per molti anni ha ripetuto l'urgente bisogno di eliminare il denaro dall'economia. Si ritiene che il contante fornisca supporto all'economia sommersa e favorisca l'evasione fiscale. Alcune stime suggeriscono che queste cifre possano arrivare fino a $700 miliardi negli Stati Uniti.

Il governatore della Banca d'Inghilterra — Mark Carney — ha espresso opinioni simili a sostegno dell'eliminazione del denaro contante.

Un'altra giustificazione per la sua eliminazione in tempi di crisi economica, recita che la corsa per accaparrare denaro contante non fa altro che aggravare la crisi — cioè, contribuisce all'instabilità economica agevolando il risparmio piuttosto che un aumento della domanda.

Altri argomenti vanno oltre, compresa la posizione che nel mondo moderno la maggior parte delle transazioni può essere risolta mediante il trasferimento elettronico di fondi. Il denaro nel mondo moderno è un'astrazione, o almeno così si sostiene.

Ma è vero che il denaro è un'astrazione?



L'emergere del denaro

Il denaro è emerso perché il baratto non poteva sostenere l'economia di mercato. Un macellaio che vuole scambiare la sua carne per la frutta, potrebbe non essere in grado di trovare un contadino che voglia la sua carne; e se quest'ultimo vorrebbe scambiare il suo raccolto per le scarpe, potrebbe non essere in grado di trovare un calzolaio che voglia la sua frutta.

La caratteristica distintiva del denaro è che incarna il mezzo generale di scambio. Si è evoluto dalla merce più commerciata.

Su questo tema Mises scrisse:

Esiste una tendenza inevitabile affinché le merci meno commerciate vengano scartate una dopo l'altra fino a quando non rimane una sola merce, la quale viene universalmente impiegata come mezzo di scambio; in una parola, il denaro.[1]

Allo stesso modo, Rothbard scrisse:

Proprio come in natura c'è una grande varietà di capacità e risorse, allo stesso modo esiste una varietà simile nella commerciabilità delle merci. Alcuni prodotti sono più richiesti di altri, alcuni sono più divisibili in unità più piccole senza che ne risenta il valore, alcuni sono più durevoli per lunghi periodi di tempo, alcuni sono più trasportabili lungo grandi distanze. Tutti questi vantaggi favoriscono una maggiore commerciabilità. È chiaro che in ogni società i beni più commerciati saranno progressivamente selezionati come mezzi per lo scambio. Dal momento che sono sempre più selezionati come mezzi di scambio, la loro domanda aumenta a causa di questo uso e così diventano ancora più commerciati. Il risultato è una spirale auto-rinforzante: più commerciabilità provoca un più ampio utilizzo come mezzo di scambio, il che provoca più commerciabilità, ecc. Infine, uno o due prodotti finiscono per essere utilizzati come mezzi di scambio generali — in quasi tutti gli scambi — e questi sono chiamati denaro.[2]

Dal momento che questo mezzo generale di scambio emerge in mezzo ad una vasta gamma di prodotti, il denaro è, in quanto tale, una merce.

Secondo Rothbard:

Il denaro non è un'unità astratta di conto, separabile da un bene concreto; non è un oggetto inutile buono solo per lo scambio; non è un "credito nei confronti della società"; non è una garanzia di prezzi fissi. È semplicemente una merce.[3]

Inoltre, secondo Mises: "Un oggetto non può essere utilizzato come moneta a meno che, nel momento in cui inizia ad essere usato come denaro, non possieda già un valore di scambio oggettivo basato su qualche altro uso."[4]

Perché? Secondo Rothbard:

In contrasto con le merci usate direttamente da consumatori o produttori, il denaro deve avere un prezzo pre-esistente su cui fondare una domanda. Ma l'unico modo in cui questo possa accadere è iniziando con un prodotto utile in presenza del baratto, e quindi aggiungere domanda per il mezzo di scambio oltre alla domanda precedente per uso diretto (ad esempio, per gli ornamenti, nel caso dell'oro).[5]

In breve, il denaro è quell'oggetto mediante il quale vengono scambiati tutti gli altri beni e servizi. Questa caratteristica fondamentale deve essere paragonata a quelle di altri prodotti. Per esempio, il cibo fornisce l'energia necessaria agli esseri umani, mentre i beni strumentali consentono l'espansione delle infrastrutture che a sua volta permette la produzione di una maggiore quantità di beni e servizi.

Attraverso un processo di selezione durato migliaia di anni, la gente ha scelto l'oro come moneta — come standard monetario. Nel sistema monetario di oggi, il cuore della massa monetaria non è più l'oro, ma monete e banconote emesse dalla banca centrale. Di conseguenza monete e banconote costituiscono lo standard monetario noto come denaro contante, il quale viene impiegato nelle transazioni. Beni e servizi vengono venduti in cambio di contanti.

In qualsiasi punto nel tempo, gli individui possono conservare il denaro nei loro portafogli, sotto i materassi, in una cassetta di sicurezza o depositati nelle banche. Depositando il denaro, una persona non rinuncia alla relativa proprietà. Nessun altro dovrebbe usarlo. Quando Giuseppe deposita il proprio denaro in una banca, egli continua ad avere una rivendicazione illimitata nei suoi confronti e ha il diritto di ritirarlo in qualsiasi momento. Di conseguenza questi depositi, chiamati depositi a vista, dovrebbero essere considerati denaro.

In qualsiasi punto nel tempo, parte dello stock di denaro viene depositato nelle banche.

Così se in un'economia le persone hanno $10,000 in contanti, allora l'offerta di moneta di questa economia è di $10,000. Ma se alcuni individui hanno accumulato $2,000 in depositi a vista, l'offerta di moneta totale rimarrà $10,000: $8,000 in contanti e $2,000 in depositi a vista. Nel caso in cui tutti gli individui depositano il proprio denaro contante nelle banche, allora l'offerta di moneta totale rimarrà sempre di $10,000 — tutto conservato come depositi a vista.

Le cose cambiano con una transazione di credito. Il credito comporta sempre l'acquisto di un bene futuro in cambio di un bene presente. Di conseguenza, in una transazione di credito, il denaro viene trasferito da un prestatore ad un mutuatario. Tali operazioni comprendono i depositi a risparmio. Questi sono essenzialmente dei prestiti alla banca. Con questi depositi il ​​prestatore di denaro (depositante) cede alla banca la sua rivendicazione per tutta la durata del prestito. Queste semplici operazioni di credito — vale a dire, prestiti che non vengono creati dalle banche come multipli dei fondi in deposito — non alterano la quantità di denaro nell'economia. Se Roberto presta $1,000 a Giuseppe, il denaro viene trasferito dal deposito a vista di Roberto, o dal portafoglio di Roberto, a Giuseppe.

Questi depositi a risparmio — a differenza dei depositi a vista — non dovrebbero essere considerati come denaro.



La digitalizzazione del denaro

La digitalizzazione del denaro cambia questo fatto?

La moneta elettronica non è denaro in quanto tale, ma un modo particolare di utilizzare il denaro esistente. Ad esempio, per mezzo di dispositivi elettronici Roberto può trasferire i suoi $1,000 a Giuseppe. Poteva anche trasferirli per mezzo di un assegno. Giuseppe, a sua volta, deposita l'assegno presso la sua banca. Dopo il cambio, il denaro viene trasferito dal conto di Roberto presso la Banca A al deposito a vista di Giuseppe presso la Banca B.

Si noti che tutti questi trasferimenti, per via elettronica, o per mezzo di assegni, possono aver luogo perché i $1,000 in contanti esistono fisicamente. Senza la loro esistenza fisica, non poteva essere trasferito niente.

Se Roberto paga per la sua spesa con una carta di credito, di fatto prende in prestito dalla società di carte di credito, come la MasterCard. Per esempio, se acquista $100 in generi alimentari utilizzando la MasterCard, è come se quest'ultima pagasse il droghiere. Roberto, a sua volta, dopo un mese, o prima, ripaga il suo debito con la MasterCard... in tutto o in parte. Ancora una volta, tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'esistenza di denaro contante. Dopo tutto, che cosa è stato trasferito esattamente?

Il fatto che il denaro contante di per sé non sia stato utilizzato nell'esempio precedente, non significa che non ne abbiamo più bisogno. Al contrario, è il fatto stesso che esista che genera la possibilità di scegliere tra diverse forme di transazioni, quali i trasferimenti elettronici o digitali. Queste diverse forme di trasferimento non sono denaro in quanto tale, ma semplicemente un particolare modo di spostare il denaro. La merce sottostante utilizzata come mezzo di scambio è ancora rappresentata dai contanti — in un mondo digitale sono diversi solo i mezzi di trasferimento del denaro contante.

È importante sottolineare che nell'immaginario popolare la digitalizzazione del processo di trasferimento del denaro è stata fusa col "denaro digitale." Come dimostrato dal ragionamento logico qui sopra, si tratta di due cose diverse.



L'eliminazione del denaro — Il caso dell'India

Qualsiasi tentativo di rimuovere completamente i contanti — vale a dire, il denaro — implica la distruzione del mezzo di scambio e, in ultima analisi, dell'economia di mercato. Il recente esperimento in India per rimuovere le banconote di grosso taglio ha causato gravi danni. Verso la fine dello scorso anno il primo ministro Modi ha sorpreso il suo paese annunciando la messa al bando delle banconote da 500 e 1,000 rupie; circa l'86% di tutti i contanti in circolazione in India non era più considerata moneta a corso legale.

Qualsiasi politica volta ad eliminare gradualmente la liquidità al fine di fermare l'economia sommersa, ha l'effetto di impedire agli individui di usare il loro mezzo di scambio. Questo, tuttavia, è improbabile che abbia successo, poiché gli individui troveranno sempre vari altri beni o servizi da utilizzare come denaro.

Se le banconote a corso legale venissero vietate, allora la gente utilizzerebbe semplicemente qualcos'altro. La tesi secondo cui la rimozione del denaro contante eliminerà l'evasione fiscale e la criminalità, è davvero ingenua. L'evasione fiscale verrebbe ridotta se venissero eliminati gli incentivi che la stimolano — tasse alte.

Che dire invece dell'affermazione secondo cui l'esistenza del denaro contante permette "prelievi di denaro guidati dal panico" durante le crisi economiche, andando quindi ad aggravarle?

Il fatto che durante una crisi economica le persone corrano per ritirare i loro soldi, significa che hanno perso fiducia nel sistema bancario — forse per buone ragioni — e vorrebbero riavere indietro i loro soldi. La recente "crisi del debito" greca è un esempio da manuale, ed i depositanti avevano ragione a dubitare dello stato di salute delle loro banche.

Qui è necessario considerare la moltiplicazione del "denaro" in un sistema bancario a riserva frazionaria. Nel mondo moderno, le banche sono autorizzate — anzi incoraggiate — a prestare multipli dei loro fondi in deposito, cioè, creare denaro dal nulla. Quando questo accade, è effettivamente probabile che un ritiro in massa dei depositi possa provocare un effetto amplificato sull'economia attraverso il restringimento forzato del credito e successivamente un crollo delle attività economiche che si basavano su quel denaro creato artificialmente.

Ciò che è importante notare, tuttavia, è che il problema in questo caso non è l'esistenza del denaro contante, ma piuttosto la creazione artificiale di fondi aggiuntivi da parte delle banche commerciali attraverso prestiti a riserva frazionaria — perlopiù con il sostegno degli stati. Il denaro contante non causa crisi — il prestito a riserva frazionaria, sì.



Conclusioni

Indipendentemente dal livello di avanzamento tecnologico dell'economia, l'essenza del denaro non potrà mai cambiare — attraverso di esso scambiamo beni e servizi. È solo la (erronea) definizione di denaro come astrazione vuota che permette di concludere che il contante può essere gradualmente eliminato dall'economia senza ripercussioni dannose. Questo è quello che Stiglitz ha suggerito a Davos.

Ci sono altre questioni associate alla digitalizzazione dei flussi di denaro che giustificano tale commento.

In primo luogo, il passaggio obbligatorio dal denaro fisico al denaro depositato all'interno delle banche priverà la gente della privacy.

In secondo luogo, una volta che tutto il denaro viene trasferito nel sistema bancario, c'è il rischio che il controllo sul denaro venga progressivamente ceduto a tale sistema e agli stati che prosperano grazie ad esso.

In terzo luogo, in un mondo puramente digitale sarebbe impossibile prelevare denaro fisico qualora le persone credessero che la propria banca (o il sistema bancario nel suo complesso) fosse a rischio di collasso. Questo potrebbe potenzialmente bloccare le persone a bordo di una nave che affonda.

Il passaggio obbligatorio a contanti puramente digitali rappresenta un altro aspetto della crescente tendenza verso l'ulteriore centralizzazione del potere dello stato e il declino della libertà individuale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Ludwig von Mises, The Theory of Money and Credit (Indianapolis, Ind.: Liberty Classics, 1980), p. 45.

[2] Murray N. Rothbard, What Has Government Done to Our Money? (Novato, Calif.: Libertarian Publishers, 1963), p. 3.

[3] Ibid., pp. 27–28.

[4] Mises, The Theory of Money and Credit, p. 131.

[5] Rothbard, What Has Government Done to Our Money?, p. 9.

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4 commenti:

  1. Ancora chiarissimo il contrasto tra il pensiero forte, sostenuto da migliaia di anni di storia, degli economisti austriaci ed il pensiero debole, disonesto, fallace, relativista, incoerente degli economisti mainstream.
    Ed è chiaro come il Sole che è il pensiero debole a portare menzogne e caos ed a richiedere come soluzione finale la svolta autoritaria più o meno palese.
    Il pensiero forte è autorevole, non autoritario.

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  2. Relativismo = niente è assoluto.
    "Niente è assoluto" è una dichiarazione assolutistica.
    Il relativismo è assolutistico.

    Tutte le posizioni per cui il relativismo sarebbe solo un atteggiamento mentale contro l'assolutismo e non contro l'assoluto sono pura menzogna da parte di chi vede un modo per affermare, specie attraverso lo stato, la propria visione del mondo sugli altri (le capre silentemente consenzienti).

    Riccardo Giuliani

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  3. sarà tutto gratis, ma cio costerà carissimo

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