Bibliografia

martedì 25 aprile 2017

Perché la riserva frazionaria sarebbe limitata in un libero mercato





di Frank Shostak


Il cosiddetto moltiplicatore è il risultato di banche che sono legalmente autorizzate ad utilizzare il denaro presso di loro depositato. Le banche trattano questo tipo di denaro come se fosse stato prestato loro, quindi lo riprestano a loro volta consentendo allo stesso tempo ai depositanti di spendere i soldi depositati.

Per esempio, se John colloca $100 in un deposito a vista presso la Banca Uno, egli non abbandona il suo diritto a ritirare i $100. Ha disponibilità senza vincoli su tale somma.

Tuttavia, dobbiamo anche dire che la Banca Uno presta $50 a Mike. Prestando a Mike $50, la banca crea un deposito da $50 che Mike ora può usare. Ricordate che John ha ancora un credito di $100, mentre Mike ora ha un credito di $50.

Questo tipo di prestito è detto anche riserva frazionaria. La banca ha $100 in contanti e $150 in depositi. La banca detiene pertanto il 66.7% delle riserve in base ai depositi a vista. La banca ha creato $50 "dal nulla", dal momento che questi $50 non sono coperti da denaro contante.

Ora Mike usa i $50 per comprare merci da Tom e lo paga con un assegno. Tom deposita l'assegno presso la sua banca, la Banca Due. Dopo aver ricevuto l'assegno, la Banca Due vedrà un aumento dei contanti pari a $50, da cui potrà trarre vantaggio prestando $25 a Bob.

Come si può vedere, il fatto che le banche facciano uso dei depositi a vista, mentre i titolari dei depositi non rinunciano ai loro crediti, mette in moto il moltiplicatore monetario.

Si potrebbe obiettare che alle persone che depositano i loro soldi in depositi a vista, non importa cosa facciano le banche con tali soldi. Ma se un individuo concede un permesso ad una banca di prestare il proprio denaro, non può aspettarsi allo stesso tempo di utilizzarlo.

Indipendentemente dalla disposizione psicologica delle persone, ciò che conta qui è che gli individui non rinunciano ad utilizzare il denaro depositato che invece viene prestato. Una volta che le banche utilizzano il denaro depositato, si mette in moto un'espansione di denaro "dal nulla".

Anche se la legge consente questo tipo di pratica, da un punto di vista economico produce un risultato simile ad una qualsiasi attività di contraffazione. Infatti genera denaro "dal nulla", cosa che porta ad un consumo che non è coperto dalla produzione, vale a dire, una diluizione del bacino della ricchezza reale.

Il precedente legale a favore della riserva frazionaria è riconducibile al processo Carr v. Carr nell'Inghilterra del 1811, in cui i giudici stabilirono la legittimità della riserva frazionaria. Legalità ed economia, in questo caso, non vanno d'accordo.

Secondo Mises:

Si è soliti considerare i depositi, che possono essere ritirati in qualsiasi momento in cambio di banconote o assegni, come un tipo di transazione di credito e dal punto di vista giuridico questo punto di vista è giustificato; ma dal punto di vista economico non è una transazione di credito. [...] Un depositante di una somma di denaro che acquisisce in cambio un credito convertibile in denaro in qualsiasi momento, non ha scambiato alcun bene presente per un bene futuro. Il credito che ha acquisito rappresenta un bene presente per lui. Il deposito di denaro non significa affatto che egli abbia rinunciato al suo uso.[1]

Allo stesso modo, Rothbard sosteneva:

In questo senso, un deposito a vista, mentre dal punto di vista legale è designato come credito, è in realtà un bene presente — un credito per un bene presente che è simile ad una transazione di comodato, in cui il custode si impegna a rimborsare il biglietto in qualsiasi momento.[2]



Perché un mercato senza ostacoli limiterebbe la riserva frazionaria

In un'economia di mercato veramente libera, la probabilità che le banche praticherebbero la riserva frazionaria tenderebbe ad essere molto bassa. Se una banca cercasse di praticarla, correrebbe il rischio di non essere in grado di onorare i propri assegni. Per esempio, se la Banca Uno prestasse $50 a Mike in base a $100 depositati da John, correrebbe il rischio di andare in bancarotta. Perché? Diciamo che John e Mike decidano di esercitare i loro diritti di credito. Diciamo anche che John acquisti merce per $100 da Tom, mentre Mike acquisti merce per $50 da Jerry. Sia John che Mike pagano la merce con assegni in base ai loro depositi presso la Banca Uno.

Ora Tom e Jerry depositano gli assegni ricevuti da John e Mike presso la propria banca — la Banca Due, la quale è una concorrente della Banca Uno. La Banca Due, a sua volta, presenta questi assegni alla Banca Uno e chiederà denaro in cambio. Tuttavia la Banca Uno ha solo $100 in contanti — ed è a corto di $50. Di conseguenza la Banca Uno corre il rischio di andare in bancarotta, a meno che non riesca a mobilitare rapidamente il denaro vendendo alcuni dei suoi asset o prendendo in prestito.

Il fatto che le banche debbano onorare i loro assegni risulterebbe un deterrente sufficiente contro la riserva frazionaria in un'economia di libero mercato.

Inoltre bisogna rendersi conto che si tenderebbe a "cogliere nel sacco" chiunque pratichi la riserva frazionaria, in quanto vi sarebbero molte banche in competizione. All'aumentare del numero delle banche e al diminuire del numero di clienti per banca, salirebbe anche la possibilità che i clienti spendano soldi presso attività di individui che sono affiliati con altre banche. Questo a sua volta farebbe salire il rischio di non poter onorare gli assegni, qualora una banca volesse iniziare a praticare la riserva frazionaria.

Al contrario, al diminuire del numero di banche concorrenti, cioè all'aumentare del numero di clienti per banca, diminuirebbe anche la probabilità che le banche possano essere "colte nel sacco" a praticare la riserva frazionaria. Nel caso estremo in cui esistesse solo una banca, potrebbe praticare la riserva frazionaria senza alcun timore d'essere "colta nel sacco".

Così, se Tom e Jerry sono anch'essi clienti della Banca Uno, una volta che depositano i loro assegni ricevuti da John e Mike, la proprietà dei depositi verrebbe trasferita da John e Mike a Tom e Jerry. Questo trasferimento di proprietà, tuttavia, non causerebbe alcun effetto alla Banca Uno.

Possiamo quindi concludere che in un libero mercato, se una banca particolare cercasse di espandere il credito praticando la riserva frazionaria, correrebbe il rischio di essere "colta nel sacco". Quindi in un'economia veramente libera, la minaccia di fallimento farebbe scendere al minimo la pratica della riserva frazionaria.



Banca Centrale e riserva frazionaria

Mentre in un libero mercato la pratica della riserva frazionaria tenderebbe ad essere minima, questo non è il caso con l'esistenza di una banca centrale.

Per mezzo della politica monetaria, etichettata anche come gestione delle riserve del sistema bancario, la banca centrale sostiene l'esistenza della riserva frazionaria e quindi la creazione di denaro "dal nulla".

Il sistema bancario moderno può essere visto come un'enorme monopolio guidato e coordinato dalla banca centrale. Le banche in questo contesto possono essere considerate come filiali della banca centrale. L'intero ​​sistema bancario commerciale può essere considerato a tutti gli effetti come un'unica gigantesca banca. (Come abbiamo visto, in un monopolio si può praticare la riserva frazionaria senza correre il rischio di essere "colti nel sacco".)

Attraverso la gestione monetaria, vale a dire, il pompaggio monetario, la banca centrale fa in modo che tutte le banche possano impegnarsi congiuntamente nell'espansione del credito "dal nulla" attraverso la pratica della riserva frazionaria. L'espansione congiunta, a sua volta, garantisce che gli assegni presentati per il rimborso tra banca e banca risultino coperti.

Per mezzo di iniezioni monetarie, la banca centrale fa in modo che il sistema bancario commerciale abbia "liquidità a sufficienza", cosicché le banche non andranno in bancarotta l'un l'altra.

Ogni volta che la FED inietta denaro nel sistema, questo si tradurrà in un aumento di un deposito di una banca particolare. Quest'ultima, in base alla sua strategia di portfolio, deciderà quanto ne presterà e quanto ne deterrà in riserve. (Anche nel sistema bancario moderno, le banche commerciali dovrebbero detenere una certa quantità di riserve al fine di saldare le transazioni.)

Se una banca decide di tenere il 20% delle riserve dopo il nuovo aumento dei depositi, allora presterà l'80% di questi nuovi depositi.

Ad esempio, a seguito di iniezioni monetarie della FED, i depositi della Banca Uno aumenterebbero di $1 miliardo e la banca presterebbe $800 milioni, mentre il resto lo terrebbe in riserve. Supponiamo che i mutuatari degli $800 milioni acquistino merci da individui aventi depositi con la Banca Due, la quale a sua volta presenterebbe gli assegni alla Banca Uno. Dal momento che quest'ultima ha in suo possesso $1 miliardo, non avrebbe alcun problema a saldare gli assegni.

Si consideri, però, il caso in cui Bob deposita $100 nella Banca Uno. Quest'ultima decide di prestarne l'80% a Mike, mentre il resto lo terrebbe in riserve di liquidità. Emergerebbe un problema se Bob e Mike decidessero di ritirare i loro soldi. Allora ci sarebbe il rischio che la Banca Uno non sarebbe in grado di onorare i suoi assegni. Nel caso di un tale evento, la FED sarebbe pronta a fornire alla Banca Uno un prestito per evitarne il fallimento. (Inoltre, facendo in modo che il sistema bancario commerciale abbia abbastanza soldi, la banca centrale permette alle banche in difficoltà di onorare i propri assegni prendendo in prestito nel cosiddetto mercato monetario.)

Si noti inoltre che la riserva frazionaria è intrinsecamente instabile. La struttura temporale degli attivi bancari è più lunga rispetto alla struttura temporale delle sue passività. I depositi a vista delle banche — passività — sono dovuti immediatamente, su richiesta, mentre i suoi prestiti ai mutuatari si estendono per un periodo di tempo più lungo. (Si noti che la presenza della banca centrale incoraggia le banche a finanziare attività a lungo termine con denaro a breve termine, rischiando di finire in tal modo in difficoltà finanziarie una volta che i tassi d'interesse a breve termine salgono al di sopra dei tassi d'interesse a lungo termine).

Secondo Rothbard:

Una banca è sempre intrinsecamente in bancarotta; e ci finirebbe se i suoi depositanti capissero che il denaro che credono a loro disposizione su richiesta, in realtà non c'è.[3]

Infine, non solo la riserva frazionaria dà luogo all'inflazione monetaria, è anche responsabile per la deflazione monetaria. Dato che le banche per mezzo della riserva frazionaria generano denaro "dal nulla", ogni volta che non rinnovano i prestiti in realtà danno luogo alla scomparsa del denaro.

Questo in contrasto con il prestito di denaro reale, che non può mai sparire fisicamente a meno che non venga distrutto. Così, quando John presta i suoi $50 a Mike mediante la Banca Uno, i $50 vengono trasferiti da John a Mike. Il giorno della scadenza del prestito, Mike trasferisce alla Banca Uno i $50 più gli interessi. La banca, a sua volta, trasferisce i $50 più gli interessi (rettificati alle spese bancarie) a John — senza che ci sia scomparsa di denaro.

Se la Banca Uno pratica la riserva frazionaria, allora presta $50 a Mike "dal nulla". Il giorno della scadenza, quando Mike ripaga i $50, il denaro torna alla banca, il creatore originale di questo denaro vuoto, vale a dire, il denaro scompare dall'economia, o svanisce "nel nulla."


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Ludwig von Mises, The Theory of Money and Credit (Indianapolis, Ind: Liberty Classics, 1980), pp. 300–01.

[2] Murray N. Rothbard, "Austrian Definitions of the Supply of Money," in New Directions in Austrian Economics, ed. Louis M. Spadaro (Kansas City: Sheed Andrews and McMeel, 1978), p. 148.

[3] Murray N. Rothbard, The Mystery of Banking (Auburn, Ala.: Mises Institute, 2008), p. 99.

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1 commento:

  1. Qualsiasi momopolio genera abuso.
    Monopolio sul denaro, monopolio sull'informazione, monopolio sull'istruzione, monopolio sull'esercizio della coercizione, monopolio sulla cultura, monopolio commerciale, ...
    I monopoli producono conformismo ed uniformi. E finiscono nella sclerosi.

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