di Dan Sanchez
Oggi è l'ottavo compleanno di bitcoin. I fan della moneta digitale possono celebrare questo giorno con maggiore gioia (e forse libagioni costose) dal momento che il suo prezzo ha rotto la soglia dei $1,000.
Il 3 gennaio 2009 venne minato il primo bitcoin. Mentre quella fu la nascita tecnologica di bitcoin, dal punto di vista economico non nacque fino a qualche tempo dopo, quando qualcuno lo accettò come pagamento per una merce o un servizio. Questa fu l'origine del suo valore come mezzo di scambio, il ruolo che rende bitcoin un potenziale strumento che cambierà il mondo.
Alcuni pensavano che tale momento era impossibile, o come minimo problematico. Bitcoin non era mai stato una merce e secondo l'economia Austriaca, il denaro può avere origine solo da una merce utilizzata nel baratto.
L'origine del denaro
Nel XIX secolo Carl Menger, fondatore dell'economia Austriaca, spiegò come il denaro può derivare dal baratto. La sua teoria sfatò il mito prevalente secondo cui il denaro aveva origine da un qualche decreto statale. Il mercato era pienamente in grado di creare denaro senza l'aiuto dello stato.
Secondo Menger, il denaro emerge come una soluzione imprenditoriale ad un problema universale col baratto. È difficile trovare un venditore che abbia esattamente la merce che volete e che voglia la merce che offrite.
Così invece di acquisire solamente beni che voglia usare per sé stesso, un mercante esperto costruirà una riserva di merci che sono altamente "vendibili" o "liquide": vale a dire, che abbiano una vasta e costante domanda e che possano essere facilmente commerciate al loro tasso di cambio di mercato per qualsiasi cosa si voglia acquistare. Accumula queste merci non solo per usarle lui stesso, ma per scambiarle con qualcos'altro.
Come disse successivamente il grande economista Austriaco Ludwig von Mises, tali merci diventano doppiamente di valore perché hanno "valore di scambio" oltre al loro "valore d'uso". Non sono più solo merci, ma "mezzi di scambio." Quando un mezzo di scambio diventa così popolare che è accettato in pagamento praticamente da tutti, si parla di "denaro".
Nel presentare il suo "Teorema della Regressione", Mises spiegò come il valore di una moneta potesse essere tracciato a ritroso nel tempo fino alla prima volta in cui venne utilizzata come mezzo di scambio; e ancora fino a quando era richiesta solo come una merce.
Bitcoin ed il Teorema della Regressione
La nascita, l'esistenza ed il continuo successo di Bitcoin invalidano il Teorema della Regressione di Mises?
No. I fenomeni economici non possono invalidare la teoria economica, così come le misurazioni topografiche non possono invalidare la geometria.
Quando i fenomeni economici e la teoria sembrano non essere d'accordo, ciò può indicare l'inapplicabilità della teoria al fenomeno dato. Giusto per tornare all'analogia della geometria, se le vostre misurazioni di un triangolo non sembrano adattarsi al Teorema di Pitagora, ciò può essere dovuto al fatto che la figura geometrica che si sta misurando non è un triangolo rettangolo, bensì un po' acuto.
Questo è ciò che alcuni critici di bitcoin pensano che accada. Si dice che bitcoin non non sia denaro, e quindi non il tipo di fenomeno a cui fa riferimento il Teorema della Regressione.
Tale posizione è insostenibile, perché, come Mises stesso disse in modo chiaro, il Teorema della Regressione riguarda qualsiasi tipo di mezzo di scambio, e non solo un mezzo di scambio universale (denaro). Quindi se bitcoin è denaro o no, è irrilevante. È certamente usato come mezzo di scambio da alcune persone, anche se non da tutti. E così il Teorema della Regressione si adatta anche a bitcoin.
Quando i fenomeni economici e la teoria sembrano non andare d'accordo, ciò può essere anche dovuto al fraintendimento dei fenomeni in questione. Infatti un apparente disaccordo tra le misurazioni di un triangolo ed il Teorema di Pitagora, può essere dovuto a misurazioni effettuate in modo errato.
Questo è quello che alcuni sostenitori di bitcoin pensano che accada. Si dice che, contrariamente alla percezione comune, bitcoin abbia valore d'uso/merce, e non solo valore monetario/scambio, e quindi la sua esistenza è perfettamente coerente con il Teorema della Regressione. Ad esempio, alcuni dicono che sia la blockchain di bitcoin ad avere valore d'uso.
Tuttavia, la questione non è se bitcoin abbia valore d'uso, ma se il suo valore d'uso "non monetario" sia la prima cosa che gli abbia permesso d'avere un valore di scambio. Tutte le fonti del valore d'uso di bitcoin
- non sono indipendenti dal ruolo futuro di bitcoin come mezzo di scambio;
- non erano ampiamente e sufficientemente di valore affinché potessero dare da sole a bitcoin una liquidità non trascurabile.
Una questione di teoria, non di storia
La questione non è se l'ascesa di bitcoin come mezzo di scambio sia stata davvero indipendente dal valore iniziale come merce, ma se avesse potuto esserlo in teoria.
Mises scrisse:
[...] Nessuna merce può essere impiegata per la funzione di mezzo di scambio se all'inizio del suo utilizzo per questo scopo, non aveva valore di scambio a causa di altri impieghi. (...) Deve avvenire in questo modo. Nessuno potrà mai avere successo nella costruzione di un caso ipotetico, in cui le cose dovessero verificarsi in un modo diverso.
Tuttavia un caso del genere s'è verificato. Possiamo ipotizzare che il misterioso Satoshi Nakamoto abbia creato bitcoin esclusivamente sulla base dell'aspettativa che un giorno avrebbe avuto valore di scambio. Possiamo ipotizzare che la prima persona a cui egli ha venduto bitcoin in cambio di una merce abbia verificato suddetta ipotesi, perché Nakamoto l'ha convinto delle sue qualità come denaro.
Una volta che queste ipotesi sono verificate, abbiamo un mezzo di scambio che non può essere ricondotto ad una merce. Ciò non si può escludere e l'ipotesi non comporta contraddizioni interne.
Questo ci porta ad una terza possibile spiegazione riguardo la discordanza tra teoria economica e fenomeni: forse la teoria è davvero imperfetta.
Tuttavia qualsiasi imperfezione in una teoria economica può essere dovuta solo ad un ragionamento imperfetto. Un ragionamento imperfetto può portare ad una discordanza tra teoria e fenomeni. E quindi i fenomeni in disaccordo possono essere un suggerimento che la teoria è stata costruita su un ragionamento imperfetto. Ma fenomeni in disaccordo da soli non invalidano la teoria. Danno al teorico l'incentivo a controllare il suo ragionamento. È solo la successiva ed eventuale scoperta di un ragionamento imperfetto che può invalidare un teorema economico.
Allo stesso modo, se uno studente di geometria pensasse tutto ciò riguardo un triangolo rettangolo, ovvero, che la somma dei quadrati dei cateti fosse uguale al cubo (e non al quadrato) dell'ipotenusa, questo falso teorema non potrebbe essere inficiato da misurazioni incoerenti. Queste ultime lo potrebbero a cercare i difetti nel suo ragionamento fallace. Solo l'identificazione di eventuali difetti potrebbe effettivamente invalidare il teorema.
Testare le premesse
Quindi l'esistenza di bitcoin non può e non potrebbe mai invalidare il Teorema della Regressione, o qualsiasi altro teorema economico (la Legge della Domanda, la Legge del Vantaggio Comparato, etc.). Può, tuttavia, spingerci a controllare il nostro ragionamento.
E riflettendoci, possiamo renderci conto che è perfettamente concepibile che una "moneta" crittografica digitale possa essere utilizzata come mezzo di scambio senza mai essere stata una merce. È perfettamente concepibile che tale moneta possa essere domandata in base solo al valore di scambio previsto.
Inoltre non è vero che, come alcuni hanno sostenuto, dovrebbero esistere valutazioni passate in base alle quali potesse essere previsto il valore di scambio futuro. È perfettamente concepibile che la prima persona che abbia scambiato una pizza per Bitcoin, per esempio, avesse una vaga idea che un giorno sarebbe diventato un'unità monetaria di valore, solo sulla base delle tesi di Nakamoto.
Quindi il ragionamento puro invalida il Teorema della Regressione?
No, ma lo modifica invece. Il cuore del Teorema della Regressione è vero ed indispensabile per la teoria economica. Alcuni sostenitori di bitcoin la pensano diversamente, ma solo a causa di un malinteso comune riguardo l'essenza del Teorema.
Il contributo principale
La maggior parte degli appassionati di economia Austriaca mettono troppa enfasi su come termina la regressione nel Teorema della Regressione di Mises (come si risale ad una merce). Ma non è questo che rende il Teorema della Regressione così importante per l'economia. Dopo tutto, non è chiamato Teorema della Regressione Terminale. L'elemento chiave del Teorema non è il capolinea della regressione, ma la regressione in sé.
Mises lo spiegò nel suo libro, L'Azione Umana:
[...] la domanda di un mezzo di scambio è composta da due domande parziali: la domanda dettata dall'intenzione di usarlo nel consumo e nella produzione, e la domanda dettata dall'intenzione di usarlo come mezzo di scambio. Per quanto riguarda la moneta metallica, si parla di domanda industriale e domanda monetaria. Il valore di scambio (potere d'acquisto) di un mezzo di scambio è la risultante dell'effetto cumulativo di entrambe le domande parziali.
La portata di quella domanda dettata dall'uso come mezzo di scambio, dipende dal suo valore di scambio. Questo fatto solleva difficoltà che molti economisti consideravano insolubili, quindi si sono astenuti dal seguire approfonditamente questa linea di ragionamento. È illogico, hanno detto, spiegare il potere d'acquisto del denaro facendo riferimento alla domanda di moneta, e la domanda di moneta facendo riferimento al suo potere d'acquisto.
In breve, il problema si riduce ad un ragionamento apparentemente circolare: "Il valore proviene dall'utilità, la quale proviene dal valore."
Questo problema della circolarità è il motivo per cui, prima del grande contributo di Mises nel libro del 1912, Teoria della moneta e del credito, molti teorici hanno criticato la teoria marginale dell'utilità del valore (e l'economia soggettivista su cui si basava), screditata secondo loro dalla sua applicazione apparentemente problematica al denaro. Il grande contributo di Mises è stato quello di vendicare l'economia soggettivista, rompendo questa circolarità con la sua regressione.
La difficoltà è, tuttavia, solo apparente. Il potere d'acquisto che spieghiamo facendo riferimento ad una domanda specifica, non è lo stesso la cui altezza determina suddetta domanda specifica. Il problema è di concepire la determinazione del potere d'acquisto nel futuro immediato, nel momento imminente. Per la soluzione a questo problema, facciamo riferimento al potere d'acquisto del passato immediato, del momento appena passato. Si tratta di due grandezze distinte. È erroneo opporsi a questo teorema, che può essere chiamato Teorema della Regressione.
L'evoluzione di qualsiasi mezzo di scambio ampiamente utilizzato non può essere compreso senza l'essenza della "regressione temporale" del Teorema della Regressione di Mises. È assolutamente essenziale per una teoria economica basata sul valore soggettivo.
L'aggiunta della "merce capolinea" al Teorema della Regressione era solo un addendum superfluo:
Ma, dicono i critici, questo equivale a spingere indietro il problema. Poiché bisognerebbe ancora spiegare la determinazione del potere d'acquisto di ieri. Se lo si spiega nello stesso modo, facendo riferimento al potere d'acquisto dell'altro ieri, e così via, si scivola in un regressus in infinitum. Questo ragionamento, affermano, non è certo una soluzione completa e logicamente soddisfacente al problema. Ciò che questi critici non riescono a capire, è che la regressione non va indietro all'infinito. Raggiunge un punto in cui la spiegazione è completata e nessuna ulteriore domanda rimane senza risposta. Se tracciamo il potere d'acquisto del denaro, passo dopo passo, arriviamo alla fine al punto in cui ha inizio il servizio della merce in questione come mezzo di scambio. A questo punto il valore di scambio di ieri è determinato esclusivamente dalla domanda non monetaria — industriale — che viene visualizzata solo da chi vuole utilizzare questa merce per altri impieghi diversi da quello come mezzo di scambio.
Questa "merce capolinea" è perfettamente concepibile ed estremamente probabile in quasi tutti i casi. Ma ancora una volta, non è l'unico punto di partenza concepibile. Un altro inizio concepibile, soprattutto in un mondo in cui il denaro è già un fenomeno ben noto, è un valore di scambio totalmente determinato dalla domanda monetaria basata esclusivamente sul "presagio" di un potere d'acquisto futuro. Una volta che viene in essere la storia del potere d'acquisto, bisogna prendere in considerazione il potere d'acquisto passato per spiegare il potere d'acquisto attuale. Ma non deve necessariamente esserci una tale storia affinché possiamo avere un potere d'acquisto iniziale.
Il Teorema della Regressione di Ludwig von Mises è stato uno dei progressi più brillanti e cruciali nella storia dell'economia monetaria. È solo la sua proposizione meramente ausiliaria, riguardo a come la regressione deve terminare, che dev'essere modificata alla luce della concepibilità delle criptovalute digitali.
La proposizione essenziale del Teorema della Regressione è indispensabile ed inossidabile oggi come lo era nel 1912, e come lo sarà nel 3012.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/